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Autore: Distress_And_Coma    11/04/2013    3 recensioni
Akira si sente solo nonostante sia da sempre innamorato di Takanori. Non ha pregiudizi, è buono. Per sopperire alla sua solitudine e donare il suo amore a qualcuno sceglierà di adottare Amina. Ma chi è Amina?? E' una povera orfanella... Muta. Con lui però...
Non si può semplicemente adottare una bimba per amore?
Non si può semplicemente insegnarle che l'amore, se è vero, non ha limiti, che non c'è nulla di sbagliato nell'amare qualcuno del tuo stesso sesso?
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Reita, Ruki, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Amore

Amore

れ いた

Ho deciso di adottare una bambina. Una bambina molto sfortunata. Perchè io soffro, e vorrei almeno aiutare le persone che soffrono.
Sono dieci anni che ormai faccio parte dei The Gazette.
Sono dieci anni che tu ormai sei il mio pensiero fisso, Takanori.
Spero di poter aiutare una bambina. Compongo il numero di Green Umbrella, un'associazione di beneficenza a protezione dei bambini.
"Sono Akira Suzuki. Vorrei poter adottare una bambina."
La signora mi dice di recarmi venerdì alla sede giapponese di Green Umbrella. E quel giorno io non ho nulla ad intralciare il mio piano.


Venerdì pomeriggio:


Sono finalmente arrivato, vedo l'impiegata nel vestito color crema che mi guida in un ufficio più appartato. Dietro alla scrivania c'è un signore sulla cinquantina, che mi sorride.
"Ma lei è Reita dei The Gazette!" mi dice, sorpreso.
"Si. Vorrei poter adottare una bambina." aggiungo io, innocente.
"Non che io dubiti dei suoi mezzi, ma è sicuro di avere il tempo di fare una cosa del genere?" mi chiede quello, forse un po' sfacciato.
"Per mia figlia avrò sempre tempo!" dico, deciso ma anche dolce. Allora il signore tira fuori da uno scaffale un enorme raccoglitore.
Mi spiega che ci sono le foto dei bambini e delle bambine che soffrono e che sono aiutati dall'associazione.
Le guardo tutte molto attentamente, non mi rendo neanche conto del tempo che passa. Alla fine la mia scelta ricade su Amina.
Ha quattro anni e mezzo, e viene dall'Africa. Che però è indicato come luogo di residenza attuale.
Continuo a leggere la sua scheda identificativa.
E' nata in Giappone, a Saitama, ma la sua famiglia è ritornata in Africa dopo il disastro di Fukushima.
I genitori sono morti in una sparatoria, da quel momento è muta. La scheda aggiunge che è una bimba molto dolce, e che è stata sfortunata.
"Voglio poter adottare Amina." aggiungo, soddisfatto.
"Tra circa tre settimane al Narita atterrerà l'aereo della speranza che le affiderà Amina. Completi questa scheda per l'affidamento, e poi si rechi all'anagrafe con questo foglietto. Lì sapranno cosa fare appena lo vedranno. Lo richiameremo per dirle l'ora e il giorno esatti."
Faccio come mi è stato detto. All'anagrafe vengo indicato come padre adottivo di Amina, e mi viene consegnata la sua carta di identità.
Visto che i The Gazette sono in vacanza, ho tutto il tempo di preparare il mio appartamento per l'arrivo di Amina. Per fortuna non è un monolocale.
Entro in una stanza che di solito non uso (neanche come sgabuzzino, quello è ancora più piccolo), per vedere dove mettere cosa. C'è una finestra, così potrò ariarla tutti i giorni.
"Dunque... Per una bimba di quattro anni serve il lettino con le sbarrette speciali, così non sbatte. Poi, le comprerò il box in cui tenere i suoi giochi e tanti, tanti giochi. Le tende colorate, e devo ridipingere il muro."
Esco di casa, indossando varie cose per non raffreddarmi. La prima tappa è il negozio di articoli per la casa. Compro un grande barattolo di vernice, i pennelli che mi servono, un'altra scopa. La tappa successiva è il negozio di articoli per bambini. Compro una culla con le sbarrette, un box per giocattoli, i peluches che avevo intenzione di farle trovare. E delle simpatiche tendine con gli scoiattoli. Una volta in casa, scelgo di sgomberare a poco a poco la stanza.
Trovo (ma va?) un non ben precisato numero di mutande di Takanori. Tutte quelle volte che mi ha chiesto di dormire qui...
Mi ripeto che non può essere vero. Mi ripeto che non può amarmi.
Scaccio questi pensieri dalla testa, tornando a concentrarmi sulla pulizia di quella parte della mia casa.
Mi ripeto, come più volte, che forse in questi due mesi di vacanza riuscirò finalmente a conquistare il suo amore. Cerco di farglielo capire con molte premure, ma poi, per coprirmi, uso quelle stesse premure verso gli altri. Non ho mai detto a nessuno del mio sentimento per lui. Deve essere il primo.
Sospiro sconsolato. Pensando a come sarebbe la mia vita con una bimba da accudire.
"Ma una bimba ha bisogno del padre e della madre. Di una figura di riferimento maschile e di una femminile"
Ma perchè devo stare qui a farmi seghe su seghe? Non si può semplicemente adottare una bimba per amore?
Non si può semplicemente insegnarle che l'amore, se è vero, non ha limiti, che non c'è nulla di sbagliato nell'amare qualcuno del tuo stesso sesso?
La mente dei bambini è malleabile. Certo.

A sera ho già sistemato l'ingombro da qualche altra parte della casa. La pittura l'applicherò domani.
Ora vado solo a farmi una bella dormita...
Driin! ma mi pareva strano, che io non avessi scocciatori!
Mi affaccio,decisamente contrariato, ma quello che vedo mi scioglie le forze. Perchè Takanori sembra triste??
Lo faccio entrare subito, e magari gli preparo anche del thè verde.






Entro tristemente in casa di Akira.
Tutto ciò che sento è un grande buco nel petto. Là dove ci dovrebbe essere il mio cuore, ora non c'è nulla.
Lo guardo, mi guarda. Ora anche nei suoi occhi c'è tristezza.
"Vieni, entra" mi fa strada in casa sua. Lascio le scarpe nel genkan, come ormai da anni quando lo vado a trovare.
Mi dice di accomodarmi sulla sedia, quando noto che armeggia con il bollitore per il thè. Verso di me ha sempre mille premure, come mi fa illudere.
Soffro perchè questo mio amore non è ricambiato, se lo fosse, allora potrei dire di vivere.
"Akira...ecco..." si volta a guardarmi, ma non mi interromperà "volevo dirti che mi sento solo... e triste... e non so il motivo. Forse è perchè mi sento stanco..."
“Davvero? Allora forse ti dovresti riposare…”
“Hm… Sarà… Ma non ne ho voglia, voglio stare con te…”
Nel frattempo versa del thè in due tazzine, ed entrambi iniziamo a bere quasi con foga.


れいた

Forza Akira, è ora di dirglielo!
Un respiro profondo, due respiri profondi… Niente. Ancora quel vuoto al centro del mio petto.

 

  
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