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Autore: Curly_HarHar    12/04/2013    1 recensioni
" non so perchè l'ho voluta salvare quella notte, ma qualcosa gridava il mio nome. Lei, difficile da spiegare con singole parole: lunghe onde scure... qualcuno me l'ha affidata e qualcuno la farà soffrire, ecco... a questo servo, a proteggere un angelo. Lei... unica come il colore dei miei occhi...
Io... un mucchio di lacrime salate..."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tornavo da una festa, mentre fissavo la strada dinnanzi a me ripensavo a quanto fosse stata noiosa; percorrevo la solita strada per tornare a casa. Chiusi il finestrino e accesi la radio,come al solito niente di interessante.

Stranamente la serata era molto scura, i lampioni illuminavano il marciapiede accanto alla mia macchina: non c'era anima viva.

Notai in lontananza un'ombra, mi avvicinai e ne riconobbi il corpo esile di una ragazza: le secche gambe erano ricoperte da un pantalone a vita alta e indosso aveva un giacchetto di jeans. Lunghi capelli marroni le cadevano sulle spalle con onde di boccoli leggeri.

Non potei non notare tre uomini camminarle incontro. Puntavano a lei,questo era ovvio,si vedeva dal loro sguardo: sporchi malintenzionati!
Accostai la macchina, sarei voluto intervenire se le cose si fossero complicate. Abbassati i finestrini cominciai a fissare la scena: lei camminava ignara di tutto ciò, era troppo impegnata a mandare messaggi. Uno dei tre uomini le andò contro,le fece cadere la borsetta ed entrambi si abbassarono per raccoglierla, mentre gli altri due l'avevano circondata.

La ragazza raccolse la borsa e cercò di andarsene, ma quello dinnanzi a lei la bloccò per i polsi, iniziandole a toccare il collo scoperto, intanto gli altri le avevano già posato le mani sugli esili fianchi.

Era evidente che lei cercava in qualche modo di uscire dalla loro presa. Iniziarono a toccarla in modo aggressivo, bisbigliavano qualcosa.. Cavolo,non riuscivo a sentire!
Cercarono di portarla in un luogo più buio, non volevo immaginare cosa le avrebbero fatto.

Sentivo le sue richieste d'aiuto mentre la trascinavano via, cercò di opporsi a quei trattamenti ostili e questo infastidì i giovani uomini.

Dopo averle tirato uno schiaffo sulla guancia, l'uomo più alto se la caricò su una spalla per proseguire il loro cammino senza difficoltà.

La ragazza continuava a tirare piccoli colpi sulla sua schiena,mentre lui ne approfittava per toccarle avidamente le gambe bloccate dalle sue forti braccia.

Le sue grida d'aiuto venivano coperte dalle avide risate dei suoi rapitori.

Li stavo perdendo di vista, decisi di intervenire.

Scesi dalla macchina e dopo essermi tolto i capelli ricci dal viso, mi avvicinai.

Solo quando mi ritrovai faccia a faccia con loro, notai che gli uomini erano molto più alti di me, ma questo non mi spaventò per niente.

Mi avvicinai, solo lei mi notò alzando lo sguardo, stava piangendo, questo aumentò la voglia di sfogare la mia rabbia su quei barbari. Dovevo proteggerla.

<< Ehi amico, mettila giù! >>

Tutti e tre si girarono, e dopo aver messo giù la ragazza, uno di quei uomini le prese fra le mani il mento girando il suo sguardo verso la mia direzione:
<< Chi è questo ragazzo, il tuo fidanzato? >> gridò avidamente.

Una lacrima scese dalla sua guancia, mentre timidamente scuoteva la testa negando.

<< Bene! >> se la caricò nuovamente in spalle.
<< Mettila giù, ho detto! >> ringhiai.

<< Ragazzino, tornatene a casa >>

Non potevo andarmene ora, piangeva sotto i miei occhi, i suoi singhiozzi vibravano nell'aria: aveva bisogno di me.

Rincorsi i ragazzi mentre i miei pugni erano già serrati sui miei fianchi, la rabbia scorreva nelle mie vene.

Colpii violentemente il collo di uno dei ragazzi dietro al cosiddetto “ capo gruppo “ il quale grugnì dal dolore.

Il secondo mi raggiunse, provò a difendersi ma finì a terra insieme a quell'altro verme.

Non volevo perdere tempo, volevo avere tra le mie mani solo lui.

Lasciò la ragazza, facendola scivolare dalla sua presa, lei si accasciò a terra tremando.

<< Amico calmati, è tua ora! >>

Cercai per qualche secondo di rilassarmi, di far trasparire la rabbia per rivolgermi a lei: << Vai in macchina!! >>

Le porsi una mano per aiutarla ad alzarsi; si alzò e raggiunse la vettura barcollando.

Nuovamente i miei pugni presero forma sui fianchi, mentre gli occhi si riempirono di ira.

Colpì il suo stomaco ripetutamente, finchè non lo vidi cadere al suolo.

<< Non fai più tanto l'arrogante ora >> continuai a tirargli numerosi calci.

<< Che uomo sei? Cosa le avresti fatto? Parla! >> la rabbia si era impossessata di me.

Mi inginocchiai su di lui e iniziai a colpirlo in faccia, vedevo il sangue uscire dal suo naso. È lì che volevo arrivare, doveva morire sotto i miei occhi.

<< La vedi la morte, lurido bastardo, la vedi?! >>

Sapevo che sarei stato colpevole di omicidio, ma non riuscivo a fermarmi.

Stavo per sfoderare il colpo decisivo, quando qualcosa attirò la mia attenzione. Lei era lì, in piedi accanto alla mia macchina, aveva la mano poggiata sulla bocca mentre tremava terrorizzata.

Il suo pianto è stato come una bussola che mi ha portato indietro alla realtà.

Rinunciai a vedere quel ragazzo morire lì su quella strada come un cane, mi alzai lasciandolo annaspare dell'aria fresca, non gli avrei concesso neanche quella.

 

Spazio Autrice ;)

Ciao Ragazzi :)

Questa è la mia prima fanfiction, spero vi piaccia, ho ancora molti capitoli da condividere con voi :)

Fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe piacere per spronarmi (?)

A presto, vi lascio all'immaginazione per il prossimo capitolo <3

Curly_HarHar

bye xx 

  
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