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Autore: Uomo Tigre    02/11/2007    2 recensioni
One-shoot incentrata sui sentimenti provati dai vari personaggi al termine del combattimento di Mendoza contro Joe Yabuki,il quale purtroppo muore.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ADDIO CAMPIONE



Un silenzio irreale aleggiava tra i presenti che non osavano dire una parola; le loro facce valevano più di mille discorsi o affermazioni di ogni tipo.
Esterrefatti guardavano quel ring, quel quadrato in cui pochi istanti prima aveva fatto da colosseo per una delle battaglie più grandi di tutti i tempi,forse la più memorabile.
All’angolo del coraggioso ragazzo nessuno osava dire nulla, i volti del manager e del secondo erano rigati da una profonda smorfia di dolore nonostante loro non avessero ricevuto alcun pugno.I due guardavano fissi il povero Joe che era lì, seduto su quell’angolo bagnato di sangue e sudore.
Il temerario ragazzo se ne stava in silenzio con le braccia a penzoloni mentre una figura femminile a bordo ring stringeva calorosamente i suoi guantoni tentando invano di respingere delle lacrime che a tutti i costi volevano bagnarle il limpido viso.
La povera ragazza conosciuta da tutto il mondo come Yoko Shiraki guardava il suo amore fermo a quell’angolo mentre il suo cuore si struggeva del dolore più forte e acuto mai provato.
Nonostante i due pugili si fossero massacrati in quel quadrato nessun pugno avrebbe procurato il dolore che ora Yoko provava in se,nessuna combinazione di colpi avrebbe inferto tanta sofferenza a quella ragazza,nulla era più doloroso di vedere il valente Rocky Joe morto al suo angolo.
I volti di tutti erano coperti da pura angoscia a causa del triste avvenimento che si era appena verificato,anche Josè Mendoza l’imbattuto campione era mortalmente dispiaciuto per ciò che in un attimo si era consumato e quasi se colpevolizzava.Il match era stato estremamente duro per entrambi e il povero ragazzo alla fine non ha resistito. Ma tra tutti una faccia rimaneva sorridente,una sola su milioni e milioni di persone che avevano assistito a quello spettacolo,solo una.
Il volto che incredibilmente rimaneva in posizione sorridente era quello di Rocky Joe.
Il pugile aveva lasciato sul suo volto un’espressione felice agli occhi di tutti, se ne era andato facendo la cosa che più amava,la quale lo rendeva vivo più di ogni altra azione, se ne era andato in un incontro di pugilato,si,proprio come il suo caro amico Toro Riki.
Finalmente si sarebbero rivisti,probabilmente anche da lassù in cielo si sarebbero scambiati qualche colpo,in fondo per loro era tutto normale,faceva parte della loro natura,per loro nulla contava di più del pugilato,sport per il quale avevano dato le loro giovani vite.
Il manager di Rocky Joe davanti al corpo della cosa più preziosa che aveva,di fronte a  colui con il quale aveva percorso inversamente il ponte delle lacrime cominciò a piangere in modo disperato.
Mentre le lacrime gli rigavano le guance nella sua mente iniziarono a scendere come una pioggia in tempesta tutte le immagini di lui e Joe a partire dal momento in cui si erano incontrati,già, quel brusco incontro che sarebbe rimasto nella storia di Danpei,ma non solo,anche il povero quartiere in cui viveva non avrebbe mai dimenticato Joe,il suo Joe.
Con la presenza di quel ragazzo tanto coraggioso che sfacciato quel piccolo villaggio in piena povertà aveva ripreso a vivere, ogni incontro di Joe era un barlume di speranza per loro,per una vita migliore.
Disperatamente e con foga il povero Danpei iniziò a batter pugni sul tappeto del ring,non accettava quella verità,non poteva accettare la verità che il suo ragazzo fosse morto,non voleva continuare una vita senza le preoccupazioni che Joe portava,senza la sua irruenza nell’affrontare le azioni della vita quotidiana ,senza la sua tenacia che lo contraddistingue tra tutti i pugili della sua stessa categoria.
Per il povero vecchio era una verità troppo amara per essere vera,una verità che arrecava troppo dolore,no,no,continuava a ripetersi,non voleva credere di quanto era accaduto.
Sugli spalti i ragazzi del quartiere di Rocky non smettevano di piangere,il loro più caro amico si trovava seduto su quello sgabello e sapevano che non si sarebbe più rialzato,ne ora ne mai.
Forse d’ora in poi i giochi alle slot macchine non avrebbero più dato tanto divertimento senza il loro compagno di giochi,probabilmente i simpatici incontri di sumo senza un arbitro non sarebbero più stati gli stessi,si probabilmente era così.
Quei poveri bambini mai avrebbero dimenticato le loro esperienze con Rocky Joe,il loro Rocky Joe,un letale pugile quanto un buon amico,nei loro ricordi le avventure passate insieme sarebbero rimaste scolpite a vita,sempre se la sofferenza che ora portavano in corpo non gliele avesse offuscate.
La prigione,le truffe,i primi combattimenti,il cambio di palestra,mai sarebbero state dimenticate da quei giovani cuori .
Anche un’altra figura era immersa in un profondo baratro di tristezza,Nishi,si proprio lui,il migliore amico di Rocky Joe.
Grande e grosso come una montagna ma con un cuore di cristallo che al minimo urto poteva rompersi,e forse quest’ultimo colpo l’aveva fracassato del tutto.
Si avvicinò al compagno e con energia gli strinse le mani mentre un mare in tempesta scendeva dai suoi occhi.
Nello stesso momento nella mente di Danpei cominciarono a balenare terribili idee che mai erano entrate nei suoi pensieri.
In un flebile istante pensò di tornare a ubriacarsi o nel peggiore dei casi di farla per sempre finita,sapeva che senza Joe la sua vita non avrebbe avuto più alcun senso.
Si probabilmente avrebbe fatto ciò che la sua mente in preda al dolore gli consigliava,ma qualcosa lo tratteneva,si un àncora di salvezza c’era ancora ed era il sorriso che Joe portava in volto.
Quell’espressione conferiva a Danpei una piccola lucina che lo avrebbe riportato a vivere,anche se una vita triste e sciapa l’avrebbe vissuta come poteva,come il destino gli diceva.
Sapeva che quel sorriso lo incitava a non mollare,proprio come faceva Joe in svariati momenti della sua carriera, ed ora nonostante fosse morto sorrideva.
L’unico sorriso del grande palazzo dello sport,il suo.
-Mi sembra quasi di udire la sua voce-
A quelle parole il volto di Nish roteò  bruscamente verso quello del manager che continuava a parlare-sento che mi sta dicendo a me e a tutti voi di non mollare,di continuare a vivere nonostante la vita colpisca duro e soprattutto mi sta dicendo di fare ciò per cui si prova gioia,di bruciare tutto per ciò in cui si crede di dare il cento per cento se non di più-
-Si probabilmente è questo che avrebbe detto-esclamò Nishi singhiozzando
-Ciao Joe,mancherai a tutti noi….sei stato il campione del ponte delle lacrime….ADDIO CAMPIONE!-



  
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