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Autore: Mile    02/11/2007    7 recensioni
«E pensare che di errori ne faceva spesso, tanto da amare la parola stessa. Ma in inglese. Mistake. Una parola dura, aspra. Come sono gli errori veri.» Breve e senza pretese. scritta di getto in un quarto d'ora.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amelia non era sempre d’accordo con gli inglesi

Mistake

 

Amelia non era sempre d’accordo con gli inglesi.

Era dell’idea che Farfalla esprimesse meglio la struttura di un animale così leggero rispetto a Butterfly.

Oppure shit era troppo dolce per corrispondere a Stronzo.

Le parolacce in genere, non erano abbastanza dure rispetto all’italiano. Eccezion fatta per Fuck you.

Ma Amelia si sentiva tradita soprattutto dalla parola errore. Errore? Tre R e due E. Con la sua R moscia pronunciare la parola Errore era un impresa.

E pensare che di errori ne faceva spesso, tanto da amare la parola stessa. Ma in inglese. Mistake.

Una parola dura, aspra. Come sono gli errori veri.

A Mistake.

Un errore.

Uno vero.

Profondo. Quel pensiero fece ridere Amelia.

Era ridicolo da parte sua.

Coprire i propri errori con altri errori.

Era come cercare di cancellare una cicatrice facendo dei tagli più grandi pur di rendere irriconoscibile il vecchio segno.

Amelia Rise di nuovo.

Di Mistake ne aveva fatti tanti.

E nonostante tutto continuava a farne.

Lo aveva tradito.

Aveva tradito tutti.

Prima la sua migliore amica, poi sé stessa, ed ora il suo ragazzo.

Ma anche lei era stata tradita.

Prima dalla sua migliore amica, poi dal ragazzo che amava (che non era necessariamente il suo ragazzo) e poi da sé stessa.

Ed il suo ragazzo l’aveva tradita? Sì, probabilmente sì. Anche se negava.

Amelia lo aveva tradito. E aveva tradito sé stessa.

Aveva mentito spudoratamente.

Aveva fatto soffrire i suoi migliori amici.
Ed ora il suo unico conforto era quello specchio.

Quei tagli minuziosi.

Quel sangue sul lavandino.

La fa ridere tutto questo.

Ride spudoratamente.

Sta pagando il suo debole e si sente leggera.

Ma ancora un taglio, ancora uno solo, o la scopriranno.

Lei sa che il suo ragazzo sospetta il suo segreto. Sarà per quella volta che ha toccato la cicatrice.

Lei sa che presto, quando la farà spogliare davanti al caminetto di casa sua, le toglierà tutti i braccialetti e i polsini. E vedrà la sua colpa. E la perdonerà, per averlo tradito. E per aver tradito sé stessa.

Amelia sorride istericamente allo specchio che rispose con una smorfia dolente.

Però in fondo era bella.

Con le iridi verdi che spiccavano come fari tra le palpebre arrossate su quella maschera bianca sotto ai capelli castani scompigliati. Sì era bella. Si vedeva molto magra in quel momento, in splendida forma. Era pallidissima ma lo era sempre.

Le sue guance si arrossavano solo quando baciava Lui… o l’altro.

Si vedeva molto più bella rispetto a mezz’ora prima.

Le labbra rosse per loro natura, e carnose.

Leccò via dal labbro il sangue dei suoi polsi.

Prima li aveva leccati.

Ora era bella.

Ora era pura, consumato il suo peccato, con le vene aperte, era bella.

Quando si tagliava faceva spesso delle considerazioni futili. Tanto futili da renderla serena. Vuota. In pace con il mondo.

Sorrise. E stavolta lo specchio fu clemente con lei.

Aveva un bel sorriso, era bella.

Fece scorrere l’acqua sui polsi attendendo che la ferita si coagulasse.

Premette sui tagli un pezzo di carta igienica pulendoli da acqua e sangue, ed infine, con cautela, li ricoprì con bracciali e manicotti.

Ripose con cura la lametta, rimettendola nell’esatta posizione in cui l’aveva trovata.

Improvvisamente stanca Amelia uscì dal bagno trascinandosi a letto.

Nessuno l’avrebbe disturbata e già sapeva che non avrebbe sognato. Non lo faceva mai dopo aver pagato i suoi debiti. Era un sonno troppo breve ma pesante e confortante.

Poco prima di addormentarsi ebbe una grande chiarezza delle cose.

Aveva tradito se’ stessa mettendosi con il suo ragazzo.

Aveva tradito il suo ragazzo pensando a colui che l’aveva fatta soffrire così a lungo.

Ed ora tutto ciò che aveva fatto era stato cancellato dalla sua coscienza. Sì, mutilata e distrutta, ma pulita.

Ridicolo.

Si addormentò ridendo e singhiozzando.

 

 

 

 

 

 

Note dell’autrice:
Ormai questi episodi sono diventati un topos delle mie letture, e probabilmente di molte altre persone.

Vorrei dire che è tutta pura fantasia.

Ma purtroppo di puro in tutto questo non c’è niente.

Rileggendola trovo confortante il fatto che al fine di rendere più interessante una storia si dicano anche tante cazzate.

Lasciatemi una recensione, Grazie per avermi letto.

 

Mile

  
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