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Autore: Cecia94    02/11/2007    1 recensioni
Innanzitutto vi ringrazio per le vostre recensioni.Mi sento sempre felice quando le leggo!^-^
Questa Fanfic ha un tema un po' forte,ma non così tanto da arrivare al rating rosso.
Quando si dice "Essere innamorati fino alla morte"...
Attenzione,ci sono parole un tantino forti!
Genere: Malinconico, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Generale

-Generale?-

-Si John?-

-Si sente bene?-

-Ma certo,non dovrei?-

Eccomi. Vedete quella ragazza con i capelli neri e gli occhi cerulei?

Si. Proprio quella in tenuta militare.

Sono io.

Il generale Enola Gay.

Si,proprio come l’aereo pilotato da Paul Tibbets.

Quello che sganciò la prima bomba atomica.

Buffo,no?

I miei mi hanno chiamata così perché sono nata il 6 Agosto.

Ho sempre odiato la data del mio compleanno.

Anzi,del nostro compleanno.

Mio e del mio gemello.

Gemello che non sapevo di avere.

È stato dato in adozione quando nascemmo.

Gemello che ieri mi ha violentata.

È per questo che il tenente John Smith mi ha chiesto se mi sento bene.

John...

Il mio John...

Certo,se gli altri sapessero cosa c’è tra me e John,verremmo sospesi entrambi.

Ma siamo riusciti a tenere il segreto per ben due anni.

Perché non dovremmo riuscirci più?

Comunque,torniamo alla mia situazione.

Ho appena scoperto che il tipo che ieri mi ha violentata è il mio gemello.

Indovinate come si chiama?

Paul.

Il nome datogli dai miei genitori prima di darlo in adozione.

Paul Tibbets,il cognome della famiglia che lo ha adottato.

Che strani,i casi della vita,vero?

Io,ad appena 27 anni,sono già generale dei Marines.

Lui,invece,è uno sporco drogato.

Scusate,bussano alla porta.

-No! Che ci fai tu qui?-

-Ieri sono stato bene con te,bambola. Vorrei ripetere l’esperienza.-

-Io no però!-

-Invece si che vuoi. Ammettilo. Sei innamorata di me,ma non vuoi ammetterlo.-

-Non essere sciocco Paul...-

-Tu come fai a conoscere il mio nome?-

-Eri schedato,Paul. Ed ho appena scoperto una cosa molto interessante.-

-Illuminami,bambola.-

-Primo,smettila di chiamarmi bambola. Secondo,sei mio fratello,Paul.-

-Non dire idiozie. Io sono figlio unico.-

-Non sto dicendo idiozie,Paul. Tu sei stato dato in adozione il 6 agosto di 27 anni fa. Io sono tua sorella.-

-Non ti credo! Tu sei pazza! Pazza! Pazza!-

-Calmati,Paul.-

-Smettila di ripetere il mio nome ossessivamente!-

-D’accordo,Paul. Ora però vai via. Lasciami in pace.-

-Giammai,sporca troietta da quattro soldi!-

-Vacci piano con le parole,Paul. Posso farti molto male,se voglio.-

-Tu fare male a me? Non dire idiozie.-

-Facciamo una prova?-

-Come vuoi tu,bambola. Se riesci a mettermi KO ti lascerò in pace per sempre,lo giuro. Se vinco io,però,tu verrai a letto con me senza fare storie!-

-L’incesto è illegale,Paul.-

-Noi non siamo fratelli!-

-Smettila di sbraitare,Paul!-

-Come osi darmi degli ordini?-

-Chi è Generale dei Marines tra noi,Paul?-

-Tu,ma non osare mai più darmi degli ordini!-

-E va bene. Vogliamo cominciare la sfida,Paul?-

Gancio. Gancio. Diretto. Destro. Sinistro. Lo finisco con un calcio nelle palle.

Non gli ho dato nemmeno il tempo di reagire.

È a terra.

KO.

-Ti avevo detto di poterti fare molto male,Paul. Ma non mi hai creduto. Adesso sparisci dalla mia vita.-

-MALEDETTA PUTTANA!-

-Lasciami andare,Paul. Avevi giurato.-

-STA ZITTA,PUTTANA CHE NON SEI ALTRO! E NON OSTENTARE QUEL TONO CALMO E FREDDO QUANDO SEI TERRORIZZATA!-

-Io non sono terrorizzata. Sei tu,quello terrorizzato,Paul.-

-NO! NON E’ VERO!-

-Invece si,Paul. Si capisce dal tuo tono isterico.-

-TI HO DETTO DI SMETTERLA DI RIPETERE OSSESSIVAMENTE IL MIO NOME!-

-Lo faccio per aumentare il tuo senso di angoscia,Paul.-

-SEI UNA PUTTANA! UNA MALEDETTA PUTTANA!-

-Calma,Paul. Se continui a gridare così ti sentiranno tutti,qui.-

-NON ME NE FOTTE UN CAZZO,CHIARO?-

-Chiarissimo,Paul.-

-Generale? Posso entrar...-

-John! Scappa! Cerca aiuto!-

-No,Enola! Non ti lascerò sola con questo pazzo!-

-Enola…è così che ti chiami? Enola Gay?-

-Si,quello è il mio nome,Paul. E adesso lasciami andare,potresti ficcarti in guai ancora più grossi di quelli in cui ti trovi.-

-Tanto più giù di così non posso andare,Enola. Quanto a te,sei il suo uomo?-

-Proprio così! E tu devi lasciarla in pace!-

John,John. Sempre coraggioso. Sempre spavaldo. Ti amo.

-No! Ora Enola è mia.-

-Lasciala in pace!-

-John,va’ via,cerca aiuto,questo pazzo non resisterà più di altri dieci minuti in mia compagnia…-

-Enola,ti ripeto che non ti lascerò sola con lui!-

-Oh,ma quanto sono dolci,i due piccioncini! Basta,mi sono stufato. Addio,John.-

Estrae la pistola e uccide John. Il mio John!

-NOOOOOOOOOOO! MALEDETTO BASTARDO!-

-Finalmente perdi la calma. Sei più bella quando sei arrabbiata,lo sai?-

-LASCIAMI ANDARE! TI UCCIDERO’ CON LE MIE MANI!-

-Oh,è proprio per questo che non ti lascerò andare. Ora sei mia.-

-E ora che fai? No! No! Lasciami! Lasciami!-

Mi strappa i vestiti. Sento un dolore lancinante. Scalcio. Grido. Piango. Ora è tutto finito. Si riveste. Mi lascia lì,distesa a terra. Sanguinante. Non so dove,trovo la forza di rialzarmi e di rivestirmi. Afferro la mia Beretta. Lo inseguo.

-PAUL!-

Si volta.

BUM!

Dalla canna un proiettile esplode.

Il bossolo cade a terra.

Un spruzzo di sangue.

Il suo volto orribilmente deformato dal terrore.

La mia risata diabolica.

Non avevo mai ucciso nessuno.

Adesso l’ho fatto.

È una sensazione orribile.

Ma non potevo fare altro.

Torno nel mio ufficio.

Vado accanto al corpo senza vita di John.

Mi chino su di lui.

Giro la canna della Beretta verso il mio cuore.

Sparo.

Cado morta sul suo corpo.

Ti amo,John.

 

 

  
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