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Autore: mad_locked    12/04/2013    6 recensioni
Hamish Holmes Watson ha ormai 10 anni, ma di certo essere genitori non è una cosa semplice, e sia John che Sherlock si rendono conto che la loro vita assomiglia sempre di più a quella di una rockstar. // Era il compleanno di Hamish e come regalo aveva chiesto ai due genitori di essere portato al British Museum, il normale desiderio di un bambino di 10 anni, con una grande curiosità ed una forte propensione all’apprendimento sistematico di ogni cosa che lui reputasse interessante.
E i due genitori sarebbero stati pronti ad esaudire qualsiasi desiderio del figlio.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John, Watson, Sherlock, Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui di nuovo con un'altra fanfiction su Sherlock, questa volta totalmente diversa dal mio solito stile. Questa Parent!Lock (che, per chi non lo sapesse, vede John e Sherlock calati nei panni di novelli genitori) è nata da un'immagine che ho visto per caso sulla mia bacheca di Facebook, e da lì è partito il prompt follia. Non spaventatevi per la scarsa lunghezza del capitolo, è fatto così e questa sarà una raccolta di sette piccoli racconti con sette piccoli prompt diversi legati da un filo comune assai particolare xD
Ora, ciancio alle bande e buona lettura <3



Endless hours on the road with too many people on the vehicle


Il bus era fin troppo pieno di gente per i gusti di Sherlock, e la sua misantropia stava raggiungendo livelli esasperatamente alti. John d’altro canto stava cercando in tutti i modi di mantenere la calma anche per il marito, visibilmente alterato a causa della fastidiosa folla presente sull’autobus rosso a due piani: impiegati grassocci e sudati, casalinghe con la spesa appoggiata a terra tra le gambe, madri con figli urlanti al seguito e ragazzi in età puberale che strillavano come aquile in calore. John quindi non era affatto meravigliato che la vena sul collo lungo e dall’incarnato perlaceo del marito stesse pericolosamente pulsando, ad ogni fermata sempre di più, ricordandogli che forse di lì a poco si sarebbero trovati sulla volante di una pattuglia di polizia per tentato omicidio di massa.

 

Era il compleanno di Hamish e come regalo aveva chiesto ai due genitori di essere portato al British Museum, il normale desiderio di un bambino di dieci anni, con una grande curiosità ed una forte propensione all’apprendimento sistematico di ogni cosa che lui reputasse interessante.

E i due genitori sarebbero stati pronti ad esaudire qualsiasi desiderio del figlio.
 

- John, sto impazzendo. Perché diavolo non abbiamo preso un taxi? Niente puzza e niente esseri inutili capaci solo a rubarci ossigeno con cui avere a che fare.

- Sherlock, avevamo convenuto che sarebbe stato più carino fare una gita tradizionale, usando mezzi di trasporto più..

- Comuni, inutili e puzzolenti. John, mancano ancora due fermate, ovvero venti minuti di strada e io non riesco più a stare qui dentro. Giuro che ucciderò qualcuno se non scendiamo subito!
 

John si girò a guardare il figlio che li fissava divertito e incuriosito. L’uomo sorrise al bambino e gli accarezzò la testa.

- Sai Hamish, a quanto pare non sei l’unico in famiglia a comportarsi come un bambino di dieci anni.

Sherlock sbuffò, irritato dal commento divertito del consorte che per tutta risposta gli rivolse un sorriso sornione. John sapeva benissimo che Sherlock abbaiava ma non mordeva, da quando Hamish era entrato a far parte delle loro vite la loro routine e i loro modi erano inevitabilmente cambiati e, sebbene Sherlock fosse rimasto Sherlock, era molto più propenso a sopportare per il bene del figlio e della sanità mentale del marito.
 

Non appena l’autobus sorpassò la Bloomsbury [1] Sherlock si fece largo tra le persone rimaste nel veicolo, barricandosi con prepotenza davanti alla porta. Non ne poteva più di quella scatoletta con le ruote e il suo cervello stava iniziando a risentire della stessa inerzia cerebrale che popolava le teste delle persone presenti.

Le porte finalmente si aprirono e Sherlock caracollò sul marciapiede antistante, mettendosi poi a fissare il marito e il figlio con le guance arrossate e il viso leggermente imperlato di sudore.

E l’unica cosa che John poté fare fu fissarlo e bere con gli occhi la bellezza del marito. L’aveva sposato esattamente per quel motivo, perché, nonostante fosse dispotico, volubile e con evidenti tendenze sociopatiche, quell’uomo era anche in grado di provare amore e impegnarsi - in modo contorto e del tutto opinabile, ma per certi versi dolce - per dimostrarlo alle persone a cui teneva.

- Che c’è? Perché adesso mi fissi così? Sono riuscito a resistere ben più del dovuto mio caro signor “Facciamo una gita come si deve”. Le gite tradizionali sono noiose.
 

Sherlock aveva messo il broncio e John avrebbe dovuto passare la giornata a badare sia a lui che al figlio, ma non importava, quella giornata era perfetta così come si prospettava. Nel frattempo Hamish si era avviato tutto contento all’entrata del grande edificio sotto gli occhi vigili dei due genitori, il primo scocciato nel suo soprabito nero e il secondo felicemente rassegnato nella sua giacca di cotone marrone.

 

- Dai Sherlock, in fondo è come se noi due fossimo delle rockstar per nostro figlio. Dopotutto oggi abbiamo affrontato un autobus con troppe persone e tu hai dato il meglio di te senza andar fuori di testa!


E Sherlock non poté fare a meno di riflettere sul fatto che, sebbene l’autobus si sarebbe potuto palesemente evitare, la pena era valsa tutta pur di far contento suo figlio e John, le due persone più importanti della sua vita.





[1]: E' la fermata precedente a quella direttamente davanti al British Museum, o per lo meno così mi dice Google Maps, ma se qualcuno si dovesse accorgere che è sbagliata non esiti a farmelo notare ò.ò




 

And now, spazio all'autrice *pazza*: non è un granchè, lo so, ma vi assicuro che il prossimo sarà meglio *lo spera*.
Come se la caverà Sherlock alle prese con bambini urlanti? John sarà costretto a spaccargli qualcosa in questa per farlo stare calmo? Tutto questo nella prossima puntata!

  
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