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Autore: stillfreeit    13/04/2013    0 recensioni
Nella penisola Italica del 1458, in pieno Rinascimento, non è affatto comune che il Capitano della polizia locale sia una donna. D'altra parte, a quanto pare, esiste una piccola città sulla costa tirrenica della penisola che può vantare questo singolare prodigio. Viene da sé che Elena abbia sempre da dimostrare di essere all'altezza del suo ruolo. Il killer silenzioso piombato dal nulla in città è esattamente l'opportunità che Elena non avrebbe mai desiderato di dover cogliere per mostrare di che pasta è fatta.
Genere: Mistero, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo stomaco di Elena si rivoltò pericolosamente.
Non sarebbe dovuta andare, non avrebbe dovuto vederla e soprattutto non avrebbe dovuto ascoltare quella storia.
Era un insieme di elementi presi tutti contemporaneamente a provocarle quella nausea. Una sensazione persino peggiore rispetto a quella che aveva provato vendendo il corpo
martoriato della prima vittima.
La storia che le aveva raccontato non era poi così strabiliante in realtà. Purtroppo era una come tante nel passato, e come sarebbero state in un futuro che non accennava a cambiare... ma udirla raccontata direttamente da chi l'aveva vissuta, con quell'inevitabile emozione di dolore, e infine, vendetta, quell'odio colava dalle sue labbra insieme alle parole quasi si fosse condensato...
Lo sapeva, l'assassina lo sapeva che le stava facendo quell'effetto... sapeva che in cuore suo stava tremando di paura davanti a quelle parole, davanti a quello sfregio che le
sfigurava il viso da parte a parte. Lo sapeva.... sapeva che Elena non avrebbe mai avuto il coraggio di condannare quell'odio e quella rabbia, quella ricerca di vendetta...
Ecco perché l'aveva chiamata.
Ma che razza di Capitano era? Il suo dovere era proteggere la sua città, i suoi cittadini... e quella donna era una minaccia.
Non poteva sapere chi avrebbe trascinato nella sua vendetta, se solo i suoi... presunti colpevoli, o anche degli innocenti. Non poteva permetterlo.
Doveva far rispettare la Legge, non poteva lasciare che ognuno facesse quel che voleva: questo era comportarsi da Capitano. Ma Elena, la donna che c'era sotto, stava tremando...
"Sì…io so che mi capisci. Ti ho vista sai? Ho visto come tratti gli uomini che ti stanno intorno…tu…tu li odi…sì…li odi…proprio come li odio io…perché non ti unisci a me…insieme potremmo essere imbattibili contro quella massa di sudici ubriaconi…".
Fu un colpo preciso, mirato e potente allo stomaco. Simili a quelli che l'assassina aveva fisicamente inferto alle sue vittime, non abbastanza forte per loro, ma per lei pareva avere la potenza di un esercito.
Li odiava... sì, li odiava... e come poteva non farlo?
Come si può essere un umano e riuscire a non odiare chi vincola la tua libertà solo perché si è fatti in modo diverso? Chi non riesce ad apprezzare se non hai il bisogno di un
braccio che ti sostenga, se vuoi farcela da sola. Chi non capisce che tu possa avere diverse ambizioni oltre a quelle di accudire dei figli.
Pensava a tutto questo, e la mano ancora stretta attorno alla spada tremò.
Quanto avrebbe voluto che capissero quanto erano costrette a soffrire... quanto lei era costretta a soffrire.
"Allora? Capitano?…vuoi unirti a me nella mia vendetta? Sarà… divertente".
Elena la guardò intensamente per qualche istante, soffermandosi sullo sguardo reso folle da tutto quell'astio maturato in anni di reclusione, la peggiore, quella in cui smetti di
essere un umano, e diventi un oggetto. Riconosceva la luce della soddisfazione, di chi ha visto il proprio carceriere soccombere sotto i propri colpi, di chi lo ha guardato morire con piacere... di chi ha fatto pagare un prezzo salato a coloro che le avevano inferto tanta sofferenza...
Ed Elena? Anche lei cercava il suo riscatto... offesa e tradita... non come l'assassina, certo... ma anche lei per lo stesso motivo. Perché era una donna.
Elena... lei sì che avrebbe anche potuto accettare... Lo aveva promesso... aveva promesso che si sarebbe imposta al mondo...
"La mia guerra io l'ho già vinta" deglutì, ma la voce si era innalzata decisa e ferma. "Quando parlo, gli uomini rispondono “Sissignora” o “Agli ordini, Capitano” e non ho mai avuto bisogno di castrare nessuno perché lo facessero. E non mi importa quello che pensano o dicono dietro, perché davanti a me, davanti al mondo, mi devono trattare con il massimo rispetto. Quello che fai non salverà nessuna donna dal destino che hai subito. Una prova di forza non farà che aumentare la tensione, e quelle che pagheranno saranno le donne che il coltello non ce l'hanno a disposizione. Cerca la tua vendetta, ma non aspettarti che io ti lasci campo libero per farlo"
Si sarebbe imposta, sì, ma non come lei.
   
 
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