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Autore: Ariana_Silente    13/04/2013    1 recensioni
"Lo squittio si interruppe e le otto zampe cercarono tremanti di trovare un modo per indietreggiare."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Neville Paciock
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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 Metamorfosi lenta di Dolore in Orgoglio.

 

Non doveva avere l'aria depressa. Triste. Sconsolata. Deprivata del suo diritto di essere solo un figlio...
Sarebbe stato peggio. Lo sapeva...
«Neville! Per tutti i folletti, perché sembri appena tornato da un funerale?» la voce acuta e penetrante di Augusta lo aggredì, esattamente come aveva temuto. E non poteva far finta di non aver sentito.
«Non sembro appena uscito da un funerale, nonna.» rispose neutro, ma evitò di guardarla.
Fu più forte di lui, non riuscì a sollevare lo sguardo. Ma era la cosa sbagliata...
«Per l'amor di Merlino, Neville, tutte le volte la stessa storia. Quante volte te lo devo ripetere... È come se non fossi orgoglioso dei tuoi genitori.
Devi andarne fiero, invece! Hanno subito torture inimmaginabili con la Cruciatus, eppure non hanno ceduto al dolore, non hanno tradito la causa per cui hanno combattuto. Per ringraziarli devi sempre andare avanti a testa alta, ragazzo mio, tu sei il figlio di eroi.» Tutte le volte glielo ripeteva con più fervore, guardandolo negli occhi, scuotendolo persino.
Ma tutte le volte quegli aggettivi altisonanti che elencava stridevano al suo orecchio, visto che la fine del discorso era quello, era il figlio di eroi.
Eroi allettati, incapaci, assenti, mancanti.
Non voleva essere il figlio di eroi, sentiva confusamente di voler essere solo il figlio dei suoi genitori.
«Sì, nonna, lo so. Sono orgoglioso di loro.» eppure tutte le volte si ripeteva la stessa frase, con un tono diverso... Sono orgoglioso di loro?

 

҉      ҉      ҉ 


Lo squittio orripilante del ragno che si contorceva gli riempiva ogni senso che possedeva, ma... non era lo squittio dell'insetto... era un urlo...
«Basta!»
Lo squittio si interruppe e le otto zampe cercarono tremanti di trovare un modo per indietreggiare.
Il silenzio attonito della classe non attirò minimamente la sua attenzione.
Sentiva ancora le urla strazianti, i corpi contorcersi... 

Era dunque questo, quello che avevano sopportato i suoi genitori?
Un dolore indescrivibile, totale e assoluto, era questo l'effetto della maledizione Cruciatus?
Per loro non c'era stata nessuna voce che gridasse di smettere...
Loro non avevano ceduto, non avevano chiesto pietà, non erano scesi a compromessi... nonostante la tortura, nonostante la maledizione Cruciatus.
Le parole della nonna assunsero finalmente un senso concreto, non altisonante, ma reale.
Loro erano i suoi genitori, due Auror, in grado di non piegarsi davanti a quell'inaudito tormento.
Il suo cuore quattordicenne batté più forte a quel pensiero che lo stordì; un calore intenso lo inondò da capo a piedi quando un secondo seguì spontaneo al primo... erano i suoi eroi.
Ma sarebbe occorso altro tempo perché quella consapevolezza – che era orgoglioso di loro – si potesse conciliare con il suo profondo dolore.

  
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