Videogiochi > The Crooked Man
Segui la storia  |       
Autore: betacchi    13/04/2013    1 recensioni
[The Crooked Man]
[The Crooked Man]" Vedi, David, a volte le persone rimangono strettamente legati ad alcuni luoghi che sono stati importanti nella loro vita terrena— anche quando sono morti. "
— prologues.
(Sissy) « Niente più felicità. Chi è quella traditrice? Mi ha abbandonata. »
(D) « Come può essere un sogno insensato? Come può un ragazzo vivere, continuare a camminare, a mangiare, a respirare, a dormire ed a sorridere, se non lo fa con un sogno? »
(Fluffy) « Poi si calmava, mi sorrideva, asciugava le mie lacrime e mi diceva che il mio sorriso valeva cento volte più baci di quelle lacrime. »
nb.
gli scritti si basano sull'idea che i tre fantasmi siano morti suicidi dopo essersi impiccati, come il Crooked Man.
{ avvertimenti: death!fic }
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Stage Two — D
" ..do you mind having a drink, when we meet again? "



Ammetto di non essere mai stato un ragazzo intelligente; mi serviva sempre un po' di tempo (decisamente più di quello necessario alla maggior parte dei miei compagni) per comprendere appieno ciò che mi veniva spiegato. Per di più, non ero mai spiccato per furbizia né genialità, ma sapevo di possedere qualcosa che a chiunque incontrassi per i corridoi della mia scuola, per le strade della mia città, mancava: io avevo un sogno ed avrei fatto di tutto per esso. Ecco perché non rinunciai mai a passare quel maledetto esame. Ogni giorni, ogni pomeriggio, ogni sera ed ogni notte: i miei occhi non si staccavano dalle pagine consumate del libro di teoria, di quel vecchio ed ormai unto libraccio pieno del mio sudore, delle mie speranze, gioie e tristezze. Mi chiedo dove sia ora, quel libro: se qualcuno lo abbia buttato, venduto, o forse bruciato.
Il mio sogno, quello per il quale sono stato deriso, per il quale ho sprecato i "migliori anni della mia vita", per il quale sono morto, quello era diventare un avvocato. Uno di quelli bravi, brillanti e geniali, che riescono sempre nei loro casi; quelli che liberano gli innocenti e mettono alle strette i criminali, quelli che rifiutano di difendere i colpevoli, quelli che sarebbero anche morti per difendere il proprio assistito. Io volevo aiutare le persone, volevo fare in modo che nessuno il quale fosse innocente finisse dentro. Dentro quelle gelide ed oscure celle, dentro quegli orrendi carceri dove la morte sembrava quasi essere più dolce e calda, dove la sofferenza e le lacrime erano i piatti all'ordine del giorno, tutti i giorni.

Non saprei dire il perché di questo mio accanimento verso l'essere avvocato: lo psicologo della scuola mi fece diverse domande a riguardo, mi chiese della mia famiglia, mia madre, mio padre, se avessi una sorella, della mia ragazza (quale ragazza?), dei miei amici. Nulla. Io volevo diventare un avvocato perché mi piaceva. E secondo quel dottore, gli occhiali a punta che erano scivolati leggermente sul naso, questo mio sogno era insensato.
Come può essere un sogno insensato? Come può un ragazzo vivere, continuare a camminare, a mangiare, a respirare, a dormire ed a sorridere, se non lo fa con un sogno? I sogni non sono mai insensati: ma lo sapevo. Avevo sempre saputo che molti mi avrebbero ostacolato. Ed io sapevo che -un giorno- sarei stato in grado di ridere loro in faccia, di dire: "ehi, il mio sogno, ora che è realtà, è ancora insensato?"
C'era solo una persona che cercava di aiutarmi. Non mio padre, né mia madre; non i miei amici né parenti. Solo il Professor Andrew: lui mi spronava, mi aiutava a capire; con amabile sorriso e sguardo pieno di comprensione mi spiegava più e più volte ciò che non mi era chiaro, mi dava amichevoli consigli e mai si tirava indietro quando -disperato- mi rivolgevo a lui per chiedere aiuto. Era un amico, il mio migliore amico; da molto ormai non lo vedevo più solo come un professore. Era quasi diventato un padre per me, un vecchio saggio che mi avrebbe aiutato a portare a compimento il mio primario obbiettivo. Lui non rideva mai del mio sogno; mai avrebbe potuto farlo, perché ero convinto che anche lui aveva avuto un sogno, come me. Solo chi aveva provato o provava sentimenti come i miei avrebbe potuto capirmi.
Per questo il professore è l'unica persona che volli salutare, prima di chiudermi nell'aula multimediale della scuola. Gli scrissi un biglietto molto breve, conciso: mi aveva sempre detto che essere concisi era una caratteristica importante, che mi avrebbe aiutato molto nella mia carriera. Usai la mia calligrafia migliore: molti insegnanti si erano complimentati con me per il mio modo di scrivere e ne andavo, per questo motivo, molto fiero. Se c'era una cosa che sapevo fare bene, volevo lasciarla al professor Andrew.
Non ricordo cosa scrissi, di preciso. Probabilmente un ringraziamento: lui lo meritava.

« D? D ha un sogno- » dicevano, parlando di me. Sempre, ogni volta; « ecco perché lo chiamiamo così. »
Persi il mio nome quando ottenni un sogno. Sono contento d'aver fatto questo cambio: il nome è solo una futile etichetta, mentre un sogno di caratterizza, ti differenzia dalla massa di prodotti e ti conferisce un odore di fatto in casa che l'industrializzato non riuscirà mai ad ottenere. E sono anche contento di poter esser morto per il mio sogno. E' vero, così non sono riuscito a realizzarlo, ma sono felice: felice di non aver visto il mio sogno scappare via da me, felice di non essere rimasto solo, privo sia di nome che di sogno, felice di non essermi trasformato in un prodotto pronto per essere etichettato.

" Muoio ora,
perché il mio sogno non mi abbandoni mai,
e perché tutti mi ricordino come D, il sognatore. "





Note dell'autrice:
Molto non c'è da dire. D è il mio personaggio preferito, ha un nome che è tutto un programma e sembra -in qualche modo- Renji.
La verità è che amo i personaggi dai capelli rossi, non c'è nulla da fare. Questo poco prende con quello che ha scritto, ma seriamente non saprei cosa aggiungere— ho evitato di mettere alcuno spoiler sul professor Andrew- sappiate solo che è un bastardo.
A presto~

betacchi.

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > The Crooked Man / Vai alla pagina dell'autore: betacchi