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Autore: jawaadrockme    13/04/2013    5 recensioni
Non mi ci volle molto per riconoscere colui che portava una giacca della College blu con le maniche bianche.
«Zayn! Mi stai stritolando» dissi cercando di smuoverlo, ma non ci fu verso.
Dopo poco si staccò, prendendo il mio viso tra le mani.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Image and video hosting by TinyPic Una giornata come tutte, dove ci si sveglia, si va a scuola, si passa il pomeriggio a studiare e poi si è pronti per ricominciare tutto da capo.
Ma quel sabato sarebbe stato diverso, niente punizione, niente genitori, niente orario di ritorno.
I miei genitori erano partiti per andare a trovare gli zii nel New Jersey, lasciandomi qui a Londra per una settimana intera.
Devo dire che a me piace stare da sola, posso fare tutto ciò che voglio, tornare all’ora che voglio.
Ero appena tornata da scuola dopo un’interrogazione devastante in cui quella stronza della prof. Di biologia mi aveva messo un misero 4- dicendomi che “non mi impegnavo abbastanza”.
P A T E T I C A. Ma la cosa che mi fece più arrabbiare è che avevo passato tutto il pomeriggio precedente a studiare e...

Il campanello della porta di casa mi riscosse dai mille pensieri e da tutte le maledizione che stavo tirando a quella donna.
Aprii la porta e senza nemmeno avere il tempo di guardare chi ci fosse dietro, fui assalita da delle braccia muscolose che si strinsero forte a me. Non mi ci volle molto per riconoscere colui che portava una giacca della College blu con le maniche bianche.

«Zayn! Mi stai stritolando»dissi cercando di smuoverlo, ma non ci fu verso.
Dopo poco si staccò, prendendo il mio viso tra le mani e scoccandomi un bacio sulla fronte.
Amava farlo, lo faceva sentire importante, come se riuscisse a proteggermi da tutto, facendo sentire me una nana a confronto di quelle due spalle prominenti a cui ero appoggiata poco prima.
«Bellissima! Scusa se non ti ho aspettato oggi fuori da scuola, ma non volevo incontrare Chelseay...» disse stravaccandosi sul divano, come se fosse stato a casa sua. In effetti, quella era come casa sua, ci aveva passato quasi tutti i pomeriggi negli anni precedenti fin da quando eravamo davvero piccoli, quindi un po’ lo era.
«Tranquillo, vedo che ti sei ripreso da quando ti ha mollata e finalmente sei uscito di casa! Facciamo progressi» dissi facendogli un buffetto sulla guancia, sdraiandomi poi sul divano con la testa sulle sue gambe.
Accesi la TV in cerca di qualche programma non troppo demenziale, per evitare di rincitrullirmi più di quando già non lo fossi.
«Ah-ah divertende» disse con tono sarcastico, rubandomi il telecomando dalle mani, girando poi su un canale dove stavano trasmettendo un film.
Passammo il pomeriggio sul divano, lanciandoci frecciatine e ridendo come due matti.

La sera venne e Zayn tornò a casa sua per cambiarsi, per poi passarmi a prendere un’oretta dopo.
Era sabato sera e come al solito uscimmo con la nostra solita combriccola di pazzi capitanata da Tomlinson che non faceva altro che infilarsi continuamente patatine in bocca nella speranza di battere Niall, cosa alquanto impossibile.
Era da un po’ di tempo che Zayn si comportava in un modo strano, continuava a fissarmi, non perdeva mai occasione di prendermi tra le sue braccia, si imbarazzava quando ci capitava di dormi insieme... erano cosa che facevamo da sempre, non riuscivo a capire il suo imbarazzo, forse era solo ancora un po’ scosso dalla rottura con Chelseay tanto da cercare il mio affetto ogni volta che ne sentisse bisogno. Erano anni che provavo qualcosa di più di un semplice bene per lui, ma ero sempre riuscita a reprimere in me la voglia di assaporare quelle labbra, insomma non potevo buttare via 18 anni di amicizia solo perché quel fottuto muscolo batteva all’impazzata ogni volta che lui era nella mia visuale.
Eravamo in un locale che pullulava di gente che ballava, mentre io e Zayn eravamo seduti al bancone con un cocktail in mano.


Ad un tratto la mascella di Zayn si contrasse, gli occhi si sgranarono e il suo sorriso smagliante abbandonò il suo viso.
Mi girai e guarda nella traiettoria in cui era rivolta la sua attenzione dove trovai Chelseay avanzare senza scollare gli occhi di dosso al moro. Si scambiarono occhiate assassine, fino a che Zayn prese il mio viso tra le mani e mi stampò un bacio sulle labbra.
Sgranai gli occhi sbalordita dalla sua impulsività, mentre la sua lingua picchiettava sul mio labbro inferiore chiedendo il permesso di entrare. Schiusi le labbra e le nostre lingue iniziarono una danza che non accennava di smettere. Ma ritrovando un po’ di lucidità, nonostante ciò che avevo bevuto, premette le mie mani sul petto di Zayn e lo allontanai. Zayn guardò Chelseay che lo stava osservando sbalordita di quel gesto, poi riportò lo sguardo su di me, ma io con quasi le lacrime agli occhi mi girai e me ne andai correndo.
Lo aveva fatto per farla ingelosire, mi aveva baciata per dimostrare a Chelseay che la sua vita stava andando avanti anche senza di lei. Mi aveva baciata senza sapere che per me quel bacio significava tutto. Mi aveva usata. Non mi sarei mai aspettato un simile comportamento da lui, non dal mio migliore amico.


«Apetta, Scar, fermati! Scarlett!» sentii la sua voce da dietro, probabilmente mi stava seguendo, anzi senza probabilmente perché poco dopo sentii una mano avvolgere il mio polso per farmi girare verso di lui.
«Scar, perché sei corsa via?» disse quasi con il fiatone per la corsa.
«Perché? ...p-perchè mi hai baciata? P-per farla pagare a quella stronza di Chelseay?» sputai fuori tutto ciò che mi passava per la mente, cercando inutilmente di trattenere le lacrime che stavano già rigando le mie guance appena arrossate. Non rispose, non disse nulla, abbassò solamente lo sguardo.
Così mi voltai e continuai a camminare.

«Aspetta Scar, per favore» disse con voce tremante, sorpassandomi e alzando il mio viso con la sua mano in modo tale da poter piantare quel sue pozzi marroni dei miei blu cielo.
«Io e Chelseay ci siamo lasciati per un motivo. Certo sono stato un po’ male come chiunque venisse piantato, ma ho capito il perché. Lei non amava più me ed io non amavo più lei.» disse avvicinandosi sempre di più, catturando con il suo pollice una mia lacrima.
«Ed io che centro con tutto ciò Zayn?»
«Centri perché sei sempre stata tu la ragazza che amo, solo che ero troppo stupido da capirlo solo adesso»disse guardandomi negli occhi per poi abbassarsi e combaciare le nostre labbra.

Era tutto ciò che avevo sempre desiderato, avevo passato anni a sognare quel momento e finalmente era arrivato e per di più Zayn mi amava. Ci eravamo sempre amati e adesso eravamo pronti per scrivere una nuova storia e sicuramente, sulla copertina, ci sarebbe stato scritto ‘Noi’.



-Eyes on me!

SALVEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
Eccomi con la mia PRIMA One -Shot!
Ci ho messo il cuore a scriverla e mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate.
Un bacio,
Ale.

 
   
 
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