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Autore: Ornyl    13/04/2013    1 recensioni
Dategli le briochès e le scarpette di cristallo.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Fuori la folla imprecava,alzava i forconi e le fiaccole accese.
Philippe s'era barricato nel suo studio,aveva chiuso le finestre e delle guardie s'erano poste davanti alla porta.
-Josephine,non stare qui-le aveva ordinato-Chiuditi nella tua stanza,portati con te i bambini e se vuoi qualche domestica,ma non mettere piede in questa stanza,siamo intesi?-
-Come puoi ordinarmi una cosa del genere! Sono tua moglie,Philippe,e se dovesse succederti qualcosa non so cosa faremo! Siamo la coppia reale,anzi,la famiglia reale e se dobbiamo morire moriremo insieme!-
Ma aveva scosso la testa e aveva dato un bacino alla primogenita e al bambino,poi l'aveva fatta uscire e s'era chiuso la porta alle spalle,mentre da fuori continuavano a sentirsi le urla del popolo in rivolta contro i loro governanti,il loro re e la loro regina,adirati anche con i loro bambini innocenti.
Antoinette e Marceline avevano chiamato qualche cameriera e poi l'accompagnarono alla stanza da letto,almeno la regina,la principessina e il delfino dovevano essere protetti. L'avevano presa per mano,ancora più sconvolte di lei,le avevano asciugato gli occhi gonfi di lacrime e tenevano stretti a sè i bambini,spaventati dalle urla della folla,dalla confusione e dalle lacrime di mamma dopo il vocione tuonante di papà,il Re.
-Josephine,regina mia-dissero aprendo di scatto la porta della stanza reale e chiudendosela alle spalle-Calmatevi,per favore! Calmatevi per i vostri bambini,per voi stessa e per vostro marito,lui sì che saprà risolvere la situazione! E' solo una rivolta,mia regina,l'ennesima rivolta da due giorni di questa plebaglia pulciosa e pedante! Maestà,favorite di calmarvi!-
Marceline aveva chiuso la porta a chiave e l'aveva nascosta nel corpetto,e lo stesso fece Antoinette con la finestra. Louis e Charlotte,rossi di pianto e tremanti,si buttarono sulle sue ginocchia e lei passò una mano sulle loro testoline bionde e ricciute,come lei era un tempo,quando nemmeno sognava di dover diventare la moglie del delfino.
Ma non se lo sarebbe sognata nemmeno sette anni prima,quando ancora era poco più che una sguattera.
Quando,al posto di Marie Josephine,veniva chiamata Cenerentola.
La bella sguattera che,in mezzo alla cenere,spiccava di bellezza e grazia proprie.
 
Era poco più piccola di Charlotte quando mamma se ne andò,e raggiunse l'età della bambina quando anche papà la seguì e la lasciò con la Vedova e le due figlie. Nè belle nè aggraziate,nessuna delle tre,soltanto ricche,ricche e potenti.
Loro sì che aspiravano a diventare mogli del delfino.
Un delfino bello,giovane e intelligente,ma ancora scapolo,e il vecchio padre organizzò la sua festa di compleanno per trovargli una moglie.
Come avrebbe potuto immaginare che,con il tocco di una fata che,dopo aver realizzato i suoi sogni,era scomparsa,sarebbe diventata regina del paese?
Bibidi bobidi bu.
Azzurro come il cielo il vestito,brillanti di riflessi azzurrini le scarpe,brillanti d'azzurro gli occhi di Philippe la prima volta,e rosa e azzurra la loro stanza da letto.
Bibidi bobidi bu,era scomparsa e ormai non avrebbe potuto aiutarla più.
Addio incanti,addio zucche magiche e topini diventati cavalli.
Solo Sua Maestà la Regina,Marie Josephine.
Solo Sua Maestà della cenere.
Ma ci pensi,Cenerentola? 
Ci pensi,vecchia parte mia,a quando facevi parte di quella plebaglia che adesso sbraita sotto il balcone del Re,tuo amatissimo sposo?
Ci pensi a quando perdesti la scarpetta di cristallo e l'indomani Philippe bussò alla tua porta,rendendoti sua per sempre?
O tutta la miseria t'è scivolata via quella sera con la scarpetta,e così la sua idea e il suo pensiero?
Vivido ancora era,nella sua mente,il ricordo delle nozze e le facce sorprese,ma tremendamente felici,della Vedova e delle sorelle,vestite a festa e quasi belle e splendenti. Vivido era ancora il ricordo dell'abito,seta bianca e intarsi d'oro,e la crinolina che quel giorno le parve più comoda e leggera che mai;vivido era ancora il ricordo della festa di nozze,dei fuochi d'artificio la sera,nei giardini del palazzo,e così la prima notte insieme.
E poi Charlotte,arrivata subito per la gioia del nonno.
E poi Louis,il piccolo delfino,il futuro re dopo suo padre.
Ah,mia cara,è facile ricordare soltanto questo.
Ma non ricordi i balli? Gli spettacoli nel teatro privato? Le passeggiate? Le villeggiature in campagna?
Te li ricordi i balli,vero,sciocchina?
Pizzi,crinoline,parrucche alte e bianche e incipriate,i cappellini pastello di Antoinette e Marceline,le maschere dorate,le carrozze alte con le grosse ruote,le sale del castello piene di bella gente,di begli uomini e belle donne,i primi con le loro belle uniformi e le giacche colorate,le seconde con le ampie gonne e le spalle bianche ornate di collier,diamanti e cammei e perle,poi le orchestre e le danze in maschera,le corse all'alba ebbri di champagne,verso le fontane,con i capelli e i mantelli alla brezza mattutina.
E agli spettacoli,eh? Non ci pensi?
Non pensi al teatro che c'è dall'altra parte del palazzo,quello che forse adesso viene saccheggiato e distrutto?
Alle balconate tutte illuminate,con tutta la corte radunata a guardare lo spettacolo,ad Antoinette e Marceline sedute accanto a te a sventolarsi con i loro ventaglietti di seta,a Philippe che ondeggiava la testa e canticchiava le arie e tu lo guardavi estasiata,agli applausi scroscianti e ancora giù fiumi di champagne e macarons e dolci e pastefrolle,alla tappezzeria blu e rossa e verde e oro,al soffitto affrescato da cui pendeva il lampadario di cristallo,alle partite a carte nei saloni del castello e alle montagne di dolci italiani e via a scommettere su gioielli,sulle proprietà,sulla testa del popolo?
Lo stesso vale per le passeggiate,mia cara Josephine o,meglio,Cenerentola.
Lo senti ancora il vento tra i capelli,gli abiti leggeri sulla pelle,le ghirlande di fiori sulla testa con Charlotte e il piccolo Louis quando aveva appena imparato a camminare? E non so se ricordi anche le passeggiate a cavallo,le serate con gli amici intimi e l'assenza di Philippe quando ritornava al castello,richiamato dagli impegni.
E non so se ricordi anche di lui.
Antoine,sì cara,Antoine.
Oltre all'idea di miseria se n'è andata anche la tua innocenza,per non parlare del pudore.
Per lui lo sciogliesti un pomeriggio in campagna,quando ti facesti trovare mezza nuda nella stanza che condividevi con Philippe.
Ma non ti vergogni,sguattera sgualdrina?
Dentro non sei cambiata,Cenerentola,hai ancora la mente da sgualdrina sporca e ignorante. Sei sporca dentro,e dovresti vergognarti.
Vergognati,vergognati e prega che ti salvino e che,almeno,non uccidano i tuoi amati bambini.
Che indossino le scarpe di cristallo,massa di plebaglia informe.
Sporca,pidocchiosa,puzzolente,fetida e malata plebaglia.
Sguatteri,sguatteri tutti,lavate i piedi alla vostra regina.
Datele ciò che vuole,la vostra mente e il vostro cuore e i gioielli,i balli,le parrucche alte e incipriate e il corpo di Antoine,massì vada anche per quello di Philippe stesso.
Datele un'anima nuova perchè vorrebbe riscattarsi in realtà,lei non vuole morire uccisa.
Vuole i suoi bambini,li vuole vivi e sani e tranquilli.
Prega regina,prega.
Prega,non li senti gli spari?
Prega,non le senti le urla?
La tua testa vogliono,la tua testa.
 
Nessuno dei due indossava una parrucca,quella mattina.
Adesso solo notava che Philippe avesse pochi capelli e fosse quasi completamente stempiato.
Aveva solo la camicia e i calzoni lui,coperto da un mantello per evitare di morire morendo di freddo.
Solo loro due,in un carro,a breve sarebbero arrivati in città.
A breve li avrebbero uccisi,e poi lontano da loro Louis.
Ave Maria,piena di grazia,proteggi il mio angioletto e fallo volare in paradiso,piccolo delfino e piccolo figlio suo.
Ave Maria,piena di grazia,proteggi e salva Charlotte,orfana e sola,proteggila.
E proteggi Philippe.
E salva me,Marie Josephine o meglio Cenerentola,la regina dei peccatori,innocente peccatrice fin da giovane,fin da sguattera.
E salvami,o almeno proteggimi dal calore delle fiamme,visto che sono destinata all'inferno.
Ghigliottina affilata,brillante,la folla in delirio.
Vogliono le teste e noi gliele daremo,daremo ciò che vogliono davvero.
 
Le Roi est mort,incapace.
La Reine est morte,puttana e sguattera.
Vive le Roi,vive la Reine Cendrillon.
   
 
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