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Autore: Stregatta    02/11/2007    4 recensioni
"Matthew Bellamy era agitato.
Cioè,non che fosse mai stato di natura particolarmente tranquilla,ma quella sera era letteralmente elettrico.
Si guardò attorno ansiosamente,controllando che ogni più piccolo dettaglio della scenografia fosse al suo posto,tartassando chiunque gli capitasse a tiro con i suoi dubbi a proposito praticamente di ogni cosa."
Quando i brutti presentimenti si rivelano essere terribilmente giustificati...Fic fantasy,scema,romantica e anche (si spera!) lol!
Genere: Romantico, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Brian.M/Matthew.B
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Clearly 1 DISCLAIMER:Guardate,proseguendo con la lettura vi accerterete da soli che ribadire come al solito che i miei adorati tatini non mi appartengono,che tutto ciò che vi apprestate a leggere è falso come Giuda Iscariota e che io manco ci prendo il becco di un quattrino a scrivere questa cosa assurda è completamente superfluo XD!


                                       

Capitolo 1

Brutti presentimenti



In un posto sperduto fra le nebbie del Devon…


Un uomo alto e canuto,vestito con una lunga tunica di seta viola,orgoglioso proprietario di una lunghissima e folta barba bianca,era comodamente seduto sulla sua sedia a dondolo accanto ad un caminetto che ospitava un fuoco crepitante e allegro,il quale contribuiva ad asciugare l’umidità tipica di quella tetra ed inospitale valle fra i monti del Devon.
Canticchiava sommessamente,leggendo un libro voluminoso e dall’aspetto piuttosto antico.
Ad un tratto smise di canterellare,udendo dei colpi vibrati contro la porta in rovere.
Si alzò pigramente per controllare dallo spioncino chi diamine venisse a cercarlo in una giornata così uggiosa,strappandolo alle sue letture predilette.
- Buongiorno,signore!- lo salutò allegramente un individuo che riconobbe essere il nuovo postino.
- Buongiorno,messere errante per queste lande desolate al solo scopo di adempiere al proprio dovere…Recate un lascito da parte di chicchessia da consegnarmi?- disse in modo cordiale ma pressochè incomprensibile al pover’uomo che lo fissò con sguardo vacuo.
Il vecchio sospirò.
- C’è posta per me?- tradusse,sbrigativamente.
Il postino gli passò una busta color ocra,portandosi poi una mano al berretto e ripetendo il saluto di prima girando i tacchi,ancora confuso.
Il barbuto e forbito proprietario della casupola richiuse l’uscio alle proprie spalle,borbottando : - Ma cosa insegneranno mai nelle scuole,a questi giovani d’oggi…-
Tornò ad appollaiarsi sulla sedia a dondolo,aprendo la busta con cura.
Trovò all’interno un foglio ripiegato.
Lo aprì,e ciò che lesse lo lasciò senza fiato dallo stupore.


Nel backstage di un concerto,pochi giorni più tardi…

Matthew Bellamy era agitato.
Cioè,non che fosse mai stato di natura particolarmente tranquilla,ma quella sera era letteralmente elettrico.
Si guardò attorno ansiosamente,controllando che ogni più piccolo dettaglio della scenografia fosse al suo posto,tartassando chiunque gli capitasse a tiro con i suoi dubbi a proposito praticamente di ogni cosa.
E in quel preciso istante gli era capitato a tiro Dominic Howard.
- Allora,mhm… Come ti senti,Dom?- balbettò all’indirizzo del batterista,che in quel momento stava scambiando degli SMS roventi con una ragazza che aveva rimorchiato non più di un’ora prima in un bar della zona.
Stava giusto chiedendole che programmi avesse per la serata,quando Matt gli si presentò accanto assieme al suo carico di ansia.
Con un occhio al display,rispose distrattamente : - Che? Ah… Bè,come al solito…-
- Sei bello carico,eh?- continuò Matt,sempre in tono vagamente isterico.
- Mhm… Si!- mormorò Dom con un sorriso sardonico sul viso,perché la tizia gli aveva confermato di poterlo raggiungere dopo il concerto.
- E non ti senti un po’… Strano,vero?- chiese il leader dei Muse,mordicchiandosi le unghie e relative pellicine.
- Oh…Strano davvero…- gli fece eco Dom,mentre leggeva la descrizione dell’abbigliamento con cui la ragazza aveva intenzione di presentarsi – minigonna in pelle rosso fuoco e canotta a rete nera.
- Io… Io non so cosa sia,però sento che c’è qualcosa di insolito nell’aria…- gli confessò furtivamente Matt,come se lo stesse mettendo a parte di un segreto di Stato e non delle sue paranoie assillanti e insensate.
- Mhm…-
- Sai,ho come il presentimento che stia per succedere un disastro da un momento all’altro… Ma mi ascolti?-
Dom staccò finalmente gli occhi dal suo cellulare,rivolgendoli verso il suo amico.
- No.-
Matt piagnucolò : - Oh,insomma! Ma perché nessuno mi vuole dare retta?- e mise un broncio da fare invidia ad un alunno del primo anno d’asilo.
- Oh,non saprei…- replicò sarcasticamente Dominic.-… forse perché vai blaterando da stamattina che hai addosso una sensazione di pericolo assolutamente ingiustificata??-
Matthew battè un piede contro il suolo in maniera petulante,rispondendo : - Io non sto blaterando,Howard! E potresti pure essere più comprensivo con me… Sono preoccupato per stasera!-
Dom lo afferrò per le spalle,sillabando con gentilezza : - Matt,ascolta…Io ti voglio bene,lo sai…-
Matt azzardò un sorrisetto speranzoso,vedendolo così calmo.
-… ma se sento ancora una volta le parole “cattivo presentimento” o qualsiasi loro sinonimo,giuro che stasera ti immobilizzerò,ti metterò al posto del rullante della batteria e ti suonerò Knights of Cydonia sulla testa… Sei minuti e passa di bacchettate furibonde…Che ne dici?-
Il sorriso di Matt si spense,sostituito da un’espressione abbattuta e da un mugolio che somigliava vagamente ad un “ d’accordo…”.


L’inquietudine di Matthew non passò,ma al momento di salire sul palco riuscì a tranquillizzarsi un po’,pensando che in fondo non c’era nulla che potesse andare storto,quella sera.
Ogni cosa sembrava essere in ordine.
Le luci,gli amplificatori,gli strumenti…
Tutto a posto.
La folla salutò il loro ingresso in scena con un boato che sembrò far tremare le strutture di sostegno del palco.
Matt sobbalzò.
E se avesse ceduto…?
Le sue paure si rivelarono infondate,visto che non accadde nulla del genere.
Con le mani tremanti Matthew imbracciò la sua Manson rossa cosparsa di glitter,scrutandone per un attimo il luccichio sotto i riflettori impietosamente abbaglianti.
Sembrava che anche lei fosse del tutto normale.
Osservò Chris accendere il suo basso e scoccargli un’occhiata,sorridente.
Ricambiandolo con un sorriso tremulo,Matt allungò una mano a cercare l’interruttore della Manson.
Dom alzò le braccia a battere il ritmo di Hysteria.
Il basso riempì l’aria con l’inconfondibile intro della canzone.
Matt aspettò qualche istante,cominciando poi a far scivolare il plettro lungo le corde,come sempre.
Ma il gesto non produsse alcun suono.
Chris lo guardò confuso,continuando a suonare.
La mente di Matt era un tornado di pensieri che facevano capo ad uno solo : “Che cazzo sta succedendo??”
La chitarra era accesa,il pad splendeva come sempre,ma le corde erano mute.
- Stop,stop!!- urlò concitato nel microfono.
La folla rumoreggiò con disappunto quando la musica si interruppe e le luci si spensero.


Matt si sentiva un leone in gabbia.
Guardò i tecnici del suono che discutevano fra loro nel backstage,senza riuscire a venire a capo di quella storia assurda.
Gli amplificatori funzionavano,la chitarra era stata ispezionata accuratamente senza trovare la minima traccia di manomissione.
Matt strinse la Manson fra le braccia come una bambola rotta,e se fosse stato solo le avrebbe sicuramente parlato,chiedendole perché si fosse ribellata in quella maniera.
Pizzicò una corda,malinconicamente.
La corda vibrava,ma non produceva suoni.
Il cantante aggrottò le sopracciglia,ancora incredulo per quel fatto che andava contro ogni legge della fisica.
La sua chitarra aveva praticamente perso la voce.


-------------------------------

Il portiere dell’albergo osservò stupito uno strano figuro vestito di viola attraversare la soglia della porta,trascinandosi dietro il peso di una lunga barba bianca.
- Le serve una mano?- gli chiese,sospettoso.
Il vecchio si girò,con un sorriso ad illuminargli il viso rugoso.
- Oh,vi sarei infinitamente riconoscente,mio baldo giovine,se poteste indicarmi dove rinvenire il proprietario di codesta lussuosa dimora per forestieri…-
Ebbe per risposta uno sguardo confuso,che gli sembrò fin troppo familiare.
 - …vorrei parlare con il direttore dell’albergo,per favore.- sospirò,scuotendo lievemente il capo in segno di rassegnata disapprovazione.
Il direttore si palesò improvvisamente alle sue spalle,chiedendo cortesemente : - Posso esserle d’aiuto?-
L’uomo barbuto gli rivolse un altro cordiale sorriso.
- Oh,decisamente…- gli disse.- E’ qui che alloggia messer Matthew James Bellamy da Teignmouth?-
-…intende dire Matthew Bellamy dei Muse?- domandò il direttore.- Perché se è così…Sì,alloggia qui assieme ai suoi compagni.-
- Oh… E potrei parlargli?-
- Veramente il signor Bellamy in questo momento non è qui,e probabilmente non rientrerà molto presto stasera…Vuole che gli lasci un messaggio da parte sua?- si offrì cortesemente il proprietario dell’hotel.
- Sì.- disse il vecchio,altrettanto cortesemente.
-…gli dica che Hugh Manson ha qualcosa da dirgli e ripasserà presto a trovarlo…-


Note dell’autrice : E allora,eccomi qua di nuovo ad inquinare con la mia “arte” il glorioso EFP XD!Allora…Spero che il primo capitolo di questa idiozia vi abbia incuriosito abbastanza da voler seguire gli sviluppi di quella che è una faccenda davvero particolare XD…Grazie a chiunque leggerà e recensirà,Stregatta vi ama :**!!




   
 
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