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Autore: mrsrayban    13/04/2013    0 recensioni
'Ti amo, e lo farò per sempre, ogni giorno. E anche tu vero? Senza tradirmi mai?' disse lei, con quei due occhi che lo avevano incantato a lungo, che lo osservavano desiderosi di verità affermativa a quelle sue due domande, che forse nemmeno erano necessarie.
'Si amore, ti amerò per sempre. Tutta la vita e senza tradirti mai.' le rispose lui, innamorato ma sciocco ed ingenuo, mentiva che ne fosse consapevole o meno. Si amavano, ma forse lui non lo faceva abbastanza.
Piccola storiella dolce dolce :c Spero vi piaccia.♥
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sbagliare e' umano, perseverare è diabolico.

Lui, lei e l'altro.
Cosa succede, quando amare significa ferirsi da soli e far male a qualcuno che non c'entra?
Una storia d'amore in cui chi non merita ottiene.

 

Vestita di bianco si guardava in quello specchio, con quei lunghi capelli mori raccolti in una piccola treccia si sentiva una principessa mentre le sue dita affusolate passavano lentamente su quei ricami che rendevano l'abito ancor piu' prezioso. Ci aveva messo giorni interi a sceglierlo, settimane passate a sistemarlo e poi finalmente era arrivato il giorno. Era bella, ancor piu' del solito se era possibile. Non era truccata, lo odiava e per di piu' non le serviva: era perfetta con quel sorriso e quegli occhi vispi che non vedevano l'ora di incontrare quelli dell'amato ragazzo che in poche ore avrebbe sposato. Sorrideva sempre, eppure il suo respiro le tradiva qualche giusta emozione che la rendevano ancor piu' umana e meno celestiale. Non era una persona strana, era stranamente unica.

E cio' aveva colpito quello sciocco ragazzo che ancora se ne stava sul divano dalla notte prima, passata con amici e qualche giovane ragazza facile usata per soddisfare i suoi ultimi desideri prima del grande giorno. Respirava non cosciente, nudo ad osservare al contrario i resti di quella casa che in poche ore avrebbe lasciato per creare una vita con la donna che amava. La sveglia suonava, la televisione era al massimo ma lui non sentiva nulla. Non voleva sentire niente mentre scoppio' in lacrime, quasi indecentemente per un uomo che dovrebbe solo essere felice in un momento del genere; eppure quelle lacrime erano giuste, si sentiva in colpa.. terribilmente. L'aveva tradita, ed ora come avrebbe potuto guardarla mentre stava arrivando all'altare pronta e sicura di lui? Come avrebbe fatto, in quel momento, a dirle che aveva perso quei due piccoli anelli che li avrebbero uniti?

Sua sorella sorrideva, guardandola da dietro con indosso un semplice abito rosato, scelto in base al gusto dell'amata sorellina che finalmente vedeva il suo sogno realizzarsi. Non poteva che commuoversi, sentendo stringersi il cuore a guardare il proprio anulare.
Gli amici, son quelli che nel momento del bisogno arrivano a salvarti e portarti fuori dal fuoco in cui ti sei cacciato.
Aveva sognato, nessuna festa la sera prima.. solo troppo bere ed una ragazza, i suoi amici volevano festeggiarlo ma lui aveva commesso un irreparabile errore. In men che non si dica pero', qualcuno era arrivato come una manna dal cielo a svegliarlo per trascinarlo via dall'incubo in cui stava lentamente finendo anche se per poco. L'amico che, aveva scelto come testimone, era con lui ora mentre si alzava e veniva trascinato in una rinfrescante doccia che riusci' a svegliarlo. Ando' fuori in intimo, correndo verso la lavanderia nella quale aveva dimenticato il suo smoking: lo prese e ritornò indietro, cercando di vestirsi velocemente mentre ancora si guardava intorno sperando di trovare in giro le fedi.

Il matrimonio era fissato da li' ad un quarto d'ora, stringeva il tempo e quegli oggettini d'oro gia' incisi non sbucavano da nessuna parte procurando una grande ansia ai due che ormai non avevano altra scelta che correre nella chiesetta tutta allestita ed agghindata a festa. Erano all'altare, agitati entrambi per motivi opposti ed uniti.. uno stava per realizzare il suo sogno, l'altro stava contribuendo a far infrangere il proprio.
Innamorati di lei, dal primo momento, non erano mai riusciti a litigare neppure per quell'angelo che sembrava caduto apposta dal cielo per migliorare le vite di due semplici sfigati che si meritavano ben di meno. Piu' di una volta il testimone aveva cercato di conquistare la ragazza, ma lei era presa dal primo momento dall'altro che ne era folgorato.

Suonarono le campane, la porta d'ingresso si palancò improvvisamente mentre tutti i presenti si alzarono in piedi. I due ragazzi erano lì davanti, fissando la luce che proveniva col batticuore, senza sentire nemmeno la musica da cerimonia che gia' suonava. Stavano pensando a lei, quasi dimenticandosi anche del matrimonio mentre tante loro amiche gli stavano sfilando davanti come piccole colombe preannunciatrici della Pasqua di quei quattro occhi color del prato. Ultima colomba, la maggiore delle due figlie stava passando per lasciare poi spazio alla sorella che già piangeva emozionata, sfilò lentamente sfoggiando un sorriso amabile mentre osservò gli occhi del suo futuro cognato, scrutandolo impassibile e quasi sdegnandolo. Che sapesse cos'aveva fatto la sera prima? Impossibile.

Eccola poi, dopo altri secondi che parvero per tutti interminabili. Eccola vestita di bianco, pronta a festeggiare il giorno che nella sua mente si era costruita dalla più tenera eta'. Si sentiva una principessa, quale era almeno quel giorno. Si sentiva amata, voluta, si sentiva osservata e ciò la imbarazzava, ma le sembrava giusto. Le batteva il cuore mentre le gambe non reggevano quasi piu' in quei suoi pochi passi finali che la separavano dal suo tanto agognato futuro. Ecco la Pasqua, felice come Romero che osservava la sua Giulietta, lui la osservava senza trovare la parola e credendola ancor piu' bella così angelica in quelle vesti che sembravano essere state fatte apposta per lei. Bella con quel sorriso mozzafiato che gli dedicava, bella ed emozionata come lui nel corso di tutta la cerimonia. Durante ogni istante si osservarono, fin al momento delle promesse.
Esse c'erano, mancava il simbolo dell'unione ma in quel momento lui si finse stupito mentendo e da dietro, si avvicino' sua cognata che depose quei due cerchiolini sul cuscinetto. Per un attimo lui non capi' nulla, cercando di elaborare una teoria possibile a cio' senza pensare a qualche errore irreparabile da lui commesso. La sorella sapeva, celava un segreto con la donna che ora osservava felice, mentre in realtà le aveva inferto la ferita piu' grave che qualcuno le avesse mai fatto.
Come nulla fosse accaduto, si scambiarono gli anelli e si baciarono, pronti ad iniziare quel sogno che tante volte avevano mentalmente preparato al calduccio del loro letto nascosto agli occhi di tutti.


Ti amo, e lo farò per sempre, ogni giorno. E anche tu vero? Senza tradirmi mai? disse lei, con quei due occhi che lo avevano incantato a lungo, che lo osservavano desiderosi di verità affermativa a quelle sue due domande, che forse nemmeno erano necessarie.
Si amore, ti amerò per sempre. Tutta la vita e senza tradirti mai. le rispose lui, innamorato ma sciocco ed ingenuo, mentiva che ne fosse consapevole o meno. Si amavano, ma forse lui non lo faceva abbastanza. Lui non era mai stato in grado di dedicarsi esclusivamente a lei, cosa che l'amico tante volte gli aveva fatto notare inutilmente. L'amico non l'avrebbe trattata così, l'amico non sarebbe stato capace di farle mai del male. L'amico l'amava come lui non poteva nemmeno osare di pensare, lui l'amava ma in modo egoistico.

Mesi passarono, fra amore e passione, con prole in arrivo e desideri nel cassetto.. posto nel quale sarebbero rimasti.
Lui lavorava, lei si occupava della casa.
Lui le portava fiori a casa, lei lo ringraziava.
Lui arrivava, lei gli preparava la cena.
Lei lo amava ciecamente, lui si stava gia' stufando.
Aveva mantenuto la promessa, per un po', per quei mesi. Non un tradimento, non aveva guardato nessuna e non aveva parlato con nessuna, non era successo nulla come lei credeva non fosse mai successo. Mai un dubbio, mai una parola con altri. Neppure col ragazzo che ancora la sognava la notte, e piangeva e beveva. Piangeva per pensare a lei, beveva per dimenticarsi di lei ma la mattina, lei tornava come pensiero fisso e rimpiangeva tutto il tempo perso, rimpiangeva ma ricominciava da capo, pur di non vederla mai in strada. Aveva paura quel ragazzo, paura di vederla e non resistere. Paura di osservarla e accorgersi di amarla davvero, paura di dirle cose che le avrebbero fatto male, paura di dirle i suoi sentimenti. Aveva paura, e nella paura rimaneva. Non sorrideva, mangiava poco e beveva molto, e poi beveva. Rimaneva li' in una casa che cadeva a picco, assieme ad i debiti che accumulava ma se ne fregava. Lei non c'era, non lo avrebbe visto. Lei non si importava di lui, perciò a lui stesso non importava il proprio destino. Lei non lo amava, ma lui si.. non poteva far altro che amarla, e dal matrimonio pensava che era ancor piu' tenera. Soffriva, soffriva a sapere che non c'era nessuno a consolarla, soffriva pensando a lei sola a casa, soffriva a pensare che forse lui ora la toccava, la baciava mentre lui non poteva fare altro che desiderarla, facendo da se' cose che non lo rendevano soddisfatto quanto avrebbe fatto lei.
Se la immaginava, quasi ossessivamente, affianco a se', a mangiare con se', a dormire con se', in bagno pure ed in giardino. Poteva essere la loro casa, poteva essere perfetta e tutta colorata, potevano esserci giochi in giardino, potevano passare le serate d'estate in veranda e quelle d'inverno di fronte al camino, tenendosi la mano e facendo l'amore. Avrebbero fatto l'amore, sempre per piacere di entrambi, lo avrebbero fatto per dimostrarsi quanto si amavano, lo avrebbe fatto con lei per poter accarezzare ogni piu' lieve parte di quel corpo perfetto, come modellato da qualcuno di sovrannaturale.
Ma ciò non era possibile. Lei non era li'. Lei era con quello, quell'uomo che l'aveva sposata ma tradita dagli inizi. Quell'uomo che poteva cambiare, ma non le avrebbe mai dato tanto amore.
  
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