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Autore: beljebers    13/04/2013    1 recensioni
Cercai di scappare dal bosco, per fortuna ero rimasta viva. Inciampai e, per colpa di com'ero sbattei con forza sul suolo bagnato e fresco della foresta. Mi rialzai e mi ritrovai faccia a faccia con il mio cacciatore. Pensavo che sarei riuscita a fuggire, almeno per più di mille anni. Invece, forse, sarei soppravvisuta solo per 824 anni. Cercai di concentrarmi, allungai le mani verso il mio cacciatore e cercai di liberare tutta l'energia che avevo dentro
Genere: Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riaprii gli occhi in velocità e feci correre lo sguardo per cercare di identificare il posto. Cercai di alzarmi ma ero bloccata, mi avevano legato i polsi alla sedia con una corda. Ero vestita come l'altra sera, le scarpe con il tacco nere, la canotta nera aderente e i jeans aderenti neri lucidi. Avevo i miei capelli rossi in viso che mi coprivano gli occhi, e con un movimento veloce con la testa li levai. Vicino a me c'era un tavolo con sopra un oggetto nero, la mia pistola. Mi concentrai, uscire da questa 'trappola' sarebbe stato facile come schiacciare una formica. Mi concentrai ed evitai di respirare per intensificare l'effetto. Mi concentrai e cercai di scaricare tutta l'energia verso l'esterno ma data la situazione volevo conservarla per dopo. Così dopo pochi minuti, un'ondata di elettricità e calore percorse il mio corpo e i lacci si sciolsero. Alzai le gambe in modo sensuale, mi divertiva fare così anche perchè mi ero accorta di una presenza dietro di me. Ripresi a respirare, allungai le mani indietro e aspettai. Poi sentii la sedia mancare sotto di me e atterrai rigirandomi subito. Fissai gli occhi della mia prossima vittima cercando di ipnotizzarla con lo sguardo, e fu così che funzionò perchè cadde  a terra. Allungai la mano e feci partire una scossa che gli percorse tutto il corpo dalla testa ai piedi.
"Chi sei tu!", gli urlai.
Gli scaricai un'altra scossa che lo fece urlare dal dolore.
"Marnie marnie, quante cose che non sai della tua stessa vita", mi provocò.
Iniziai a girargli intorno, mi stava stancando con quella risata e scariai un'altra scossa. Poi mi piegai e saltai, volando.
Dopo aver rotto il soffitto, come sempre, scappai facendo un giro al capannone dove avevo appena ucciso un uomo.
Ad un certo punto una mano mi rispinse giù facendomi atterrare in una foresta. Sentii un'ondata di freddo attraversarmi il corpo, non mi sentivo più le dita. Era chiaro, era anche lui un cacciatore. Il mio cacciatore. Quelli della mia specie sono stati creati in coppie, per soppravvivere devi trovare il tuo li o il tuo lei e ucciderlo. Mi girai e gli scaricai una scossa, cercando di far correrre insieme calore sul mio corpo per riscaldare le zone del mio corpo che prima mi aveva congelato. Mi scaricò un'altra ondata di gelo, questa volta più forte e urlai. Ricambiai in pieno i sentimenti e urlando cercai di ipnotizzarlo. Forse era più vecchio di me e aveva sviluppato lo scudo ovvero quel potere che ti permette di proteggerti da certi attacchi.
Cercai di scappare dal bosco, per fortuna ero rimasta viva. Inciampai e, per colpa di com'ero sbattei con forza sul suolo bagnato e fresco della foresta. Mi rialzai e mi ritrovai faccia a faccia con il mio cacciatore. Pensavo che sarei riuscita a fuggire, almeno per più di mille anni. Invece, forse, sarei soppravvisuta solo per 824 anni. Cercai di concentrarmi, allungai le mani verso il mio cacciatore e cercai di liberare tutta l'energia che avevo dentro. Un ultimo sforzo per provare almeno a resistere di più.
Un sacco di elettricità uscìdal mio corpo e colpì il mio cacciatore. Lui cadde all'indietro e sbattè la testa contro un'albero urlando. In effetti, non mi sarrei arresa facilmente. Continuai a lanciargli scosse fino a quando non mi sembrò fuori combattimento. Allungai le mani di nuovo e iniziai a colpire. Mi arrivò di nuovo un'ondata di gelo. E decidi di autocolpirmi per poter riscaldarmi più in fretta. Ovviamente il mio potere contro i me non mi avrebbe ucciso ma mi avrebbe fortificato. Dopo qualche colpo di scosse, gliene scaricai una decisiva che lo fece stordire. Mi sentii nuovamente più forte e iniziai a lanciargli adosso anche del gelo. C'è l'avevo fatta, stavo per acquisire i suoi poteri e lui stava diventando mortale. Stavo vincendo.
Continuai fino a quando lui iniziò a perdere sangue, cosa che a quelli della nostra specie non succedeva. Avevo vinto. Mi chinai e saltai.
Scappai per trasferirmi lontano da qui.
Avevo vinto.
Mi chiamo Marnie e sono un'immortale. Ho 824 anni e sono nata nello stato di Phoenix.
Da adesso sono libera.



Ciao a tutti, volevamo darvi io e mia sorella un'assaggio della storia che scriveremo poi. Vi invito a passare anche nell'altra che stiamo scrivendo. Vorrei ricevere tanti consigli su come siamo andati in questa trama ^^ spero vi piaccia e vi faccia venire voglia di leggere la storia completa. VOGLIAMO TANTE RECENSIONI, GRAZIEEE ** Giulia e Martina
  
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