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Autore: Scurano    14/04/2013    1 recensioni
Inanzi tutto voglio dire che amo scrivere, ma che non sono sicura di essere brava, e spero davvero che questo sarete voi a dirmelo nelle recensioni.
Questa è la storia di una ragazza forte che ha attraversato brutti momenti nel passato, ma che il suo arrivo a Mystic Falls cancella, anche grazie ad una persona speciale che le farà vedere di nuovo la luce del giorno!!!!!!!
spero che questa storia vi piaccia e voglio ringraziare tutti in anticipo!!!!!!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una bellissima giornata.
Certo,  si gelava e tirava il vento, ma il freddo sole d’inizio febbraio splendeva in cielo.
Era un bel traguardo per gli standard della fredda e piovosa Londra.
In ogni caso qualunque cosa può rendere interessante la giornata di una ragazzina di
12 anni.
Amy e il fratello minore si trovavano alla fermata della metro.
I genitori erano partiti per un viaggio di lavoro lasciando i due bambini in casa da soli per un paio di settimane.
Peter si strinse nel giaccone del padre datogli da Amy che vedendolo infreddolito lo prese in braccio per riscaldarlo.
Amy e Peter avevano da sempre un magnifico rapporto, fin da quando Peter era nato 4 anni prima,
Amy aveva fatto da seconda madre e sostituito la vera mamma durante i suoi viaggi lavorativi.
In quel momento una voce metallica raggiunse le orecchie dei due bambini avvisandoli dell’arrivo della metropolitana. Videro il veicolo avvicinarsi per poi fermarsi davanti a loro.
I due ragazzi scorsero i visi dei loro genitori attraverso il vetro che gli sorridevano, era un momento stupendo, degno di un film da oscar.
Tutto però finì.
Un altro agghiacciante rumore si propagò nell’aria, uno stridio di ruote.
Tutti iniziarono ad agitarsi, finche il brusio non si trasformò in grida.
Il sorriso che increspava le labbra del padre dei ragazzi sparì lasciando il posto ad una espressione terrorizzata. Amy non capiva, cosa stava succedendo?
Guardò i genitori che le gridavano di scappare.
Non perse tempo, prese in braccio il fratello tappandogli gli occhi ormai bagnati dalle lacrime e corse fuori.
Prima di uscire, però, fece in tempo a girarsi e vedere una seconda metropolitano scontrarsi con
quella dei genitori poi un’enorme esplosione.
Amy sentì un dolore lancinante mentre cercava di fare scudo al fratello. Poi tutto divenne scuro.
Sarebbe caduta per terra  se due braccia non l’avessero afferrata al volo ad un centimetro dal pavimento.
 
DAMON’S POV.
 
Mi trovavo a Londra da un paio di giorni, avevo smesso di cercare Kathrine già da un po’ e non mi passava neanche per la testa di andare dal mio adorato fratellino che mi ha rovinato l’esistenza.
Non avevo molto da fare, avevo progettato di girare per il mondo e poi , magari in un futuro lontano, tornare e rifarmi una vita a Mistic Falls.
Intanto passeggiavo per le strade affollate di Londra.
Speravo in un po’ di tranquillità e, neanche a dirlo, delle urla raggiunsero le mie orecchie.
Erano molto lievi e se riuscivo a sentirle a malapena dovevano essere molto, molto lontane.
Seguì il rumore e arrivai ad una fermata della metro.
Centinaia di persone si riversavano fuori dalla fermata. Riuscii a farmi largo tra la folla e, una volta dentro feci in tempo a vedere una seconda metro scontrarsi con la prima, un’esplosione si formo all’impatto.
Vidi una ragazzina non troppo lontana da me, non doveva avere più di 13 anni.
Teneva in braccio un bambino di circa quattro anni, e cercava invano di fargli scudo col suo corpo mentre piangeva.
C’era molto fumo e la ragazzina stava per svenire.
Non persi tempo e cercai di afferrarla al volo, la sorressi ad un centimetro dal pavimento.
Presi in braccio lei e il bambino portandoli fuori di lì.
 Corsi via senza farmi notare, usai la super velocità e raggiunsi l’ospedale.
Prima di entrare gli diedi un po’ del mio sangue per essere sicuro che sarebbero
guariti e poi entrai nell’ospedale chiamando un’infermiera e  affidandole i bambini.
Li misero in una stanza e, dopo avermi fatto diverse domande alle quali rispondevo che non sapevo niente e che li avevo solo visti feriti in quell’esplosione, mi lasciarono andare.
Non sapevo perche l’avevo fatto, insomma non era da me salvare vite, ma erano solo dei bambini e
la mia maledetta umanità che non riuscivo a spegnere mi tormentava.
Corsi via.
Avevo comunque una scaletta da seguire ed era esattamente quello che avrei fatto.



ehiii, ciao a tutti , non so esattamente come mi sia venuta, e mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate, so che è un po' corto, ma i prossimi saranno più lunghi.
spero davero che vi sia piaciuta anche se capisco che dal primo capitolo non si riesca a capire molto, ma vedrete che dal prossimo sarà tutto più chiaro !!!!!!!!
ora vado, un bacio a tutti 
ciaoooo <3<3
  
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