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Autore: Jane The Angel    03/11/2007    7 recensioni
"I quattro obbedirono, annusando l’aria un po’ confusi. Era sempre così. Quando si entrava in quel negozio per la prima volta. L’aroma di cioccolata ti coglieva impreparato, ti entrava dentro, inducendoti a pensare ai tuoi più nascosti desideri. Si, la cioccolateria McKassy era piuttosto famosa, nel quartiere, anche se solo in pochi ne avevano sentito parlare nel resto della città." un esperimento^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Cioccolato

Taylor McKassy aprì la porta del locale, un po’ ansiosa.

Era la prima volta che portava lì i suoi amici. Gabriella no, lei c’era già stata, ma questo non valeva per Chad, Troy, Sharpay e Ryan. E loro erano tutti lì, adesso.

Accese la luce e tutti entrarono.

Gabriella andò a sedersi al suo solito posto, sullo sgabello accanto alla vecchia cassa arrugginita. Taylor andò dietro al bancone.

Gli altri si guardarono attorno, studiando quella strana stanza colorata e le mille cianfrusaglie che la madre di Taylor aveva trovato nei suoi viaggi.

Viaggiava molto, la signora McKassy. Spesso portava anche sua figlia: dopotutto, non erano in molti ad accorgersi quando mancava da scuola, e i professori ripetevano sempre che con una testa come la sua poteva permettersi tutte le assenze che voleva.

Dall’arrivo di Gabriella però era tutto cambiato, ora qualcuno si sarebbe accorto di una sua assenza prolungata. Così, quella volta sua madre era partita da sola, proprio il giorno precedente.

Taylor sapeva che la sua promessa di tornare tre settimane dopo non era da prendere in considerazione. Sarebbe tornata quando avesse trovato ciò che cercava, che fossero passati due giorni o due mesi. Ma a lei non dispiaceva occuparsi della cioccolateria. Anzi, lo adorava.

-Venite, sedetevi.- disse Taylor.

I quattro obbedirono, annusando l’aria un po’ confusi. Era sempre così. Quando si entrava in quel negozio per la prima volta. L’aroma di cioccolata ti coglieva impreparato, ti entrava dentro, inducendoti a pensare ai tuoi più nascosti desideri.

Si, la cioccolateria McKassy era piuttosto famosa, nel quartiere, anche se solo in pochi ne avevano sentito parlare nel resto della città.

Gli occhi dei ragazzi si spostarono immediatamente sui mille e più prodotti esposti. Sharpay li ammirò con un misto di desiderio e timore.

-In questo posto ingrasso solo respirando.- si lamentò sedendosi accanto a Gabriella.

-Taylor, perché non ce ne hai parlato prima??? Insomma, tu hai una cioccolateria!- esclamò Ryan come se Taylor avesse commesso un grave reato.

La ragazza scoppiò a ridere –Mi spiace, Ryan.- si scusò –Per farmi perdonare… assaggia questo.- disse, prendendo un cioccolatino pralinato e porgendoglielo.

Ryan non se lo fece dire due volte, e assaggiò il dolcetto –Miseria Tay… è… la cosa più buona che… wow…-

-Non è che ne hai uno anche per me?- domandò Chad con un sorrisetto, avvicinandosi alla ragazza.

-No. Per te c’è questo.- rispose Taylor, porgendogli un cioccolatino di forma sferica di cioccolato amaro con un morbido ripieno di dolce cioccolato al latte.

-Cos’è?- domandò lui osservandolo la piccola montagnetta di cioccolato con la punta bianca.

-Il tuo preferito.- rispose la ragazza.

Lui la guardò negli occhi e assaggiò il dolce. Sbalordito, sbarrò gli occhi –Ma come hai fatto?- domandò.

-Sono brava a indovinare.- rispose lei divertita.

Offrì una tavoletta di cioccolata a Sharpay, spiegandole che era senza zucchero ma dimenticando di dirle che l’aveva sostituito con il peperoncino. Era senza dubbio quello che ci voleva per lei. Per Troy, invece, scelse un Capezzolo di Venere, dopodichè passò a Gabriella la sua solita porzione di biscotti al cacao.

Poi, preparò la cioccolata calda, personalizzandola per ognuno. Con panna a Gabriella, con il miele per Troy, un po’ di nocciole su quella di Chad, noce moscata a Sharpay, peperoncino per Ryan.

La sua la prese semplice, senza zucchero. La sua preferita.

Chad prese la sua tazza e andò a sedersi accanto a lei –Un’altra qualità non indifferente: sei un’ottima cuoca.- commentò rivolgendole uno di quei suoi dolci sorrisi.

Lei sorrise di rimando –Sai, sto trasmettendo i miei segreti a Gabriella.- disse.

-Non mi piace pensare che sarai qui da sola… perché non vai a dormire da Gabriella? Ti inviterei a casa mia, ma credo che tuo padre non ne sarebbe felice.-

-Mio padre? E come verrebbe a saperlo?- domandò divertita lei.

-Beh… non so… potrebbe telefonarti, o…-

-Chad, io non ho idea di chi sia mio padre.- lo interruppe lei –Credo, in effetti, che anche mia madre non ne sia molto sicura… e comunque, non mi da fastidio stare qui da sola. Davvero.-

-Oh, io… scusa, non sapevo…-

-Non preoccuparti.- lo tranquillizzò lei poggiando una mano sulla sua. Tuttavia, non appena lui fece il gesto di prenderle la mano, lei si alzò per mettere a lavare la sua tazza.

Chad scosse la testa, divertito.

*-*

Gabriella e Chad tornarono come sempre a casa insieme, visto che erano vicini di casa. Tuttavia, stavolta c’era qualcosa di diverso ad attenderli.

Entrambe le loro madri, infatti, li aspettavano in cortile, con l’aria decisamente preoccupata.

-Oh, meno male che siete qui!- esclamò la madre di Gabriella correndo ad abbracciare la figlia, che ricambiò l’abbraccio sorpresa.

-Che succede?- domandò Chad accigliandosi.

-Sono tornati.- rispose sua madre.

-Oh, di nuovo?- sbottò Chad. Sapeva cosa significava, niente uscite la sera, e la madre in ansia in ogni momento. Il padre non avrebbe fatto altro che rifiutarsi di servirli al suo bar, o almeno così sperava. Sapeva quanto lo innervosissero.

-Ma chi?- volle sapere Gabriella.

-Gli zingari del fiume.- spiegò Chad alzando gli occhi al cielo –Vengono ogni anno e si fermano un po’, attaccano le loro strane case alla Curva e restano finché non capiscono di non essere i benvenuti.-

Lo sguardo di Gabriella si tinse di preoccupazione –Taylor è sola in casa.- esalò.

Chad sbarrò gli occhi, preoccupato. Stava già per voltarsi e correre verso casa di Taylor, ma la madre lo fermò –Per stasera, limitiamoci a chiamarla. Fino ad ora non si sono mai introdotti in una casa… basta dirle di chiudere a chiave.-

*-*

-Pronto?- rispose Taylor al suono insistente del telefono.

-Tay? Sono Gabriella.- disse l’amica –Sei in vivavoce, c’è anche Chad.-

-Ciao… che succede?- domandò la ragazza un po’ interdetta.

-Sono tornati gli zingari del fiume.- la avvertì Chad –Domattina non uscire da sola, ti passo a prendere, va bene? E vai subito a chiudere a chiave la porta, d’accordo?-

-Io… certo, vado subito.- rispose Taylor. Chiusero la chiamata e lei si precipitò per le scale che portavano alla cioccolateria, al piano di sotto.

Si bloccò ai piedi della rampa. Davanti alla porta vide una figura maschile con la mano sulla maniglia.

____________Nota di Herm90

Lo so. Ho altre due long in fabbricazione. Ma ho un momento di blocco su "The story of...", così ho deciso di iniziare questa cosetta che avevo in programma da un po'. Non sarà lunghissima...

è basata su hsm, ma l'idea è presa da "Chocolat" anche se la storia è differente. In pratica, potete leggerla anche se non avete mai visto/letto Chocolat^^ (lo so, i cioccolatini che ho descritto probabilmente non esistono, ma sono un disastro in cucina...)

Spero che questo inizio vi invogli a continuare^^

besos a tutti e lasciatemi un commentino!

  
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