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Autore: Pikkola_Fe    04/11/2007    2 recensioni
Oh mammma sono di nuovo su Efp! ehmm... che dire.. ok lasciamo da parte l'emozione e pensiamo a questa one-shot. riguarda la mia coppia preferita Draco-Ginny e credo che parli da sola.. perciò se la leggeste e commentaste mi farebbe davvero piacere! :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Strano come le cose possano cambiare da un momento all’altro…

Oh mio Dio! Quasi non riesco a credere di essere tornata qui su Efp..! *.* spero di essere ben ri-accolta e di leggere tanti commenti che mi aiutino a migliorarmi! Beh che dire.. come potevo non tornare con una ff della mia coppia preferita? Draco/Ginny ovviamente… vi lascio alla lettura… spero apprezziatebaciiii!

 

Strano come le cose possano cambiare da un momento all’altro…

Da quando sono nato ho sempre avuto una certezza: i Weasley sono dei pezzenti… ormai è una specie di “odio ereditario” mio padre l’ha trasmesso a me, ed io da bravo ragazzo quale sono, ho seguito il suo insegnamento.

È ormai risaputo che Lucius Malfoy detesta Artur Weasley quanto suo figlio Draco detesta quei ragazzi dai capelli rossi e le lentiggini.

Seguendo questa logica anch’io dovrei odiare tutti i Weasley, senza differenze.

Ed in effetti li ho odiati, sul serio. Almeno fino a qualche giorno fa.

Poi, è accaduto.

Mi rigiro nel mio letto. Se ci penso sento ancora una morsa serrarmi lo stomaco.

Ricordo ancora il sorriso strafottente di Blaise e Pansy, il mio un po’ preoccupato. Avevamo fatto una scommessa…

 

-devi baciare senza preavviso la ragazza più bella della scuola- aveva detto Blaise.

-e quale sarebbe?- avevo chiesto io ingenuo. Pansy aveva sbattuto le ciglia cercando di sedurmi, ma io non c’ero cascato.

-devi sceglierla tu-.

Un Malfoy non si tira mai indietro. Non ho paura di affrontare Silente, dovrei aver paura di baciare una ragazza? Il problema era solo scegliere chi sarebbe stata la fortunata…

Mi guardo in giro aguzzando la vista. Calì Patil… non male, ma si poteva trovare di meglio. Cho Chang, bella ragazza ma un po’ troppo legata a Cedric. Se l’avessi baciata sarebbe scoppiata in lacrime. Cambio direzione e punto sulle Serpeverde. Ce ne sono un paio carine, ma nessuna che possa essere definita “bella”. Pansy continua a fare le fusa. Mi volto a guardarla. Ciglia rese lunghe dal mascara, labbra carnose. Era decisamente bella, ma non abbastanza per me. Poi sento la sua voce.

È limpida, fresca, vivace. Una ragazza dai capelli rosso fuoco mi sfreccia accanto cercando di fuggire dal suo aggressore.

-Harry.. no, ti prego, il solletico no!-. cadono entrambi sull’erba ridendo spensierati. Lei si tira su e si sistema meglio al suo posto. La osservo incantato. i capelli mossi dal vento incorniciano un viso perfetto. Una spruzzata di lentiggini sulle guance la fa somigliare ad una bimba, ma il suo corpo contraddice questa visione. Le gambe lunghe sono stese sull’erba nel tentativo di sgranchirsi un po’, il petto avvolto da una leggera camicia color crema va velocemente su e giù, cercando di riprendere fiato dopo quella lunga corsa. Seguo il profilo del viso, la curva del mento, mi soffermo su quella fossetta che appare quando sorride, poi mi concentro sui suoi occhi. Nessuna traccia di trucco, sono puliti, liberi. Il celeste delle iridi è talmente brillante da sembrare irreale.

Mi riscuoto dal mio torpore solo perché la voce di Blaise mi riporta alla realtà:

-allora, Draco, hai deciso?-. guardo Potter che saluta la Weasley e va verso il campo di Quidditch. Annuisco in direzione di Blaise. Pansy mi guarda languidamente, sporgendo un po’ le labbra, ma io la supero. Muovo qualche passo incerto. Che diavolo sto facendo? Raggiungo l’albero al quale è appoggiata la Weasley. La osservo di nascosto ancora un po’. Le labbra sono distese in un sorriso rilassato, la testa è poggiata all’albero nel tentativo di catturare un po’ di sole. Ha gli occhi chiusi e mi sorprendo quando scopro il mio desiderio di guardare di nuovo quel celeste intenso.

-weasley- la chiamo piano. Lei spalanca gli occhi all’improvviso e mi guarda imbronciata.

-che cosa vuoi, Malfoy?-. è bella anche quando è irritata.

-ho fatto una scommessa, Weasley e devo mantenerla-

-oh no, se si tratta di rubarmi un'altra volta lo zaino ti informo da subito che l’ho lasciato in dormitorio-. È vero, una volta le ho rubato lo zaino. Quante volte l’ho offesa, insultata e adesso mi dispiace di averlo fatto. mi piego di fronte a lei e mi avvicino un po’. Lei sembra sorpresa ma non si allontana.

-in realtà non si tratta di questo-.

-ah no? E di cosa?- chiede a voce bassa. Senza darle il tempo di ritrarsi avvicino le mie labbra alle sue. Sono calde, morbide, proprio come le avevo immaginate. Vorrei rimanere così, ma so che lei prima o poi reagirà, quindi è meglio prevenire. Mi stacco a malincuore da lei, riassumo il mio atteggiamento strafottente e mi congedo dicendo:

-beh, Weasley, a quanto pare nessuno mi resiste, neanche tu…-. Ho vinto la scommessa ed ho fatto piangere Pansy ma non mi importa.

 

Quel ricordo mi tiene sveglio ora. Alle tre di notte mi ritrovo a pensare a Ginevra Weasley. Che cosa direbbe mio padre adesso? Per fortuna non può leggermi nella mente…

Mi tiro su a sedere di scatto. Non posso rimanere nel dubbio. Ho bisogno di vederla, subito. Mi precipito fuori dalla Sala Comune e comincio a correre in direzione del Settimo Piano. Mi blocco quando sono ormai al terzo. Come faccio ad entrare se non so neanche la parola d’ordine? Mi appoggio al muro per riflettere. Non c’è soluzione devo tornare indietro. All’improvviso sento un tonfo in una classe vuota. Spalanco la porta e di fronte a me trovo Ginny Weasley con un banco rovesciato di fianco.

-che ci fai qui?- le chiedo subito.

-ho bisogno di sapere una cosa, Malfoy- il suo tono è impaziente, forse vuole farmi questa domanda da giorni –era davvero una scommessa?-.

Annuisco piano. Mi sembra delusa, abbassa la testa fissandosi i piedi. Voglio stringerla, rassicurarla… sembra così fragile… oh Dio un Malfoy che pensa queste cose? Ma che sto facendo? Eppure le mie braccia sembrano muoversi da sole. Le sollevo il mento costringendola a guardarmi negli occhi.

-mi avevano chiesto di baciare la ragazza più bella della scuola-

-oh-. È sorpresa, non se lo aspettava.

-e da quando ti ho baciato non riesco a non pensarci ogni giorno-. La guardo in attesa di una qualche reazione. E se mi desse un pugno nello stomaco?

-beh…- trattengo il fiato aspettando il resto della frase –anche io ci penso continuamente-.

Strana questo calore che mi avvolge dentro. Sembra quasi… felicità…

-che ne diresti di... provarci di nuovo? Solo per eliminare questa fissazione-.

-si.. solo per eliminarla, certo..-

Vogliamo convincerci a vicenda che il solo motivo sia quello. Ma sappiamo benissimo che non è così. e quando sento le sue labbra sulle mie mi rendo conto che non avrei più potuto fare a meno di lei. Mi spiace, papà, ma i tuoi insegnamenti hanno ottenuto l’effetto contrario. Mi viene da ridere a pensarci. Io non odio Ginevra. Io la amo.

 

 

  
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