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Autore: avalonne    14/04/2013    4 recensioni
Avete presente Teddy, il figlio di Lupin e Tonks, studioso come il padre e imbranato come la madre? E Victoire? La perfetta francesina attenta solo alla moda? Bene, dimenticateli perché in questa storia Teddy e Victoire saranno più malandrini e meno precisini. Prendete un Teddy che non sa che fare del proprio futuro, una Victoire in rotta con la madre, un Bill padre apprensivo e comprensivo allo stesso tempo, miscelatelo con il Wizard Crazy Magic Party, l’evento che ogni mago adolescente attende e otterrete la storia di Vic e Teddy!
Storia partecipante al Contest "The Canon Lovers" di @orny@
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Weasley, Harry Potter, James Sirius Potter, Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Questa storia partecipa al contest "The Canon Lovers" indetto da @orny@ ed è in attesa di valutazione.





Nick (su efp e forum):
Avalonne
Titolo: Chasing the Veela or chasing the Auror?
Pairing scelto + eventuali altri personaggi: Teddy/Victoire, Bill Weasley, Harry Potter, Andromeda Tonks, James Sirius Potter
Genere: generale, romantico
Rating: giallo (per il riferimento alla “pozione dello stupro”)
Introduzione: Avete presente Teddy, il figlio di Lupin e Tonks, studioso come il padre e imbranato come la madre? E Victoire? La perfetta francesina che ha avuto mille ragazzi? Bene, dimenticateli perché in questa storia Teddy e Victoire saranno più malandrini e meno precisini. Prendete un Teddy che non sa che fare del proprio futuro, una Victoire in rotta con la madre, un Bill padre apprensivo e comprensivo allo stesso tempo, miscelatelo con il Wizard Crazy Magic Party, l’evento che ogni mago adolescente attende e otterrete la storia di Vic e Teddy!
Nda: Temo di essere andata un po’ fuori tema, perché c’è molta introspezione di Teddy prima di giungere al bacio a King’s Cross. In ogni caso ho cercato di essere più fedele possibile al canon, anche per le parti totalmente inventate (come appunto il Wizard Crazy Magic Party) ho cercato di dare una spiegazione logica sul perché non fossero menzionate nei libri. Il titolo è di una banalità assurda, rimanda solo all’idea che entrambi si piacciono e non c’è un principe azzurro e una principessa da salvare, ma sono allo stesso livello. L’ho lasciato in inglese per mantenere l’assonanza con il “Chaser” cioè il Cacciatore delle squadre di Quidditch che suona meglio che in italiano. Questo perché nella mia testa sia Teddy che Victoire fanno parte della squadra di Quidditch, anche se nella storia compare ma è irrilevante ai fini della trama.
 
 
 
 
 
Teddy era sdraiato sul letto, gli occhi aperti a fissare il soffitto, la maglia appiccicata al torace per il caldo. Era estate, la sua seconda estate di completa libertà e Teddy, della libertà, dello svago e del fancazzismo, cominciava a non sapere più che farsene. Aveva finito Hogwarts esattamente da un anno e due settimane e sapeva che, molto prima che poi, avrebbe dovuto prendere una decisione riguardo al suo futuro. Aveva preso tempo: aveva spiegato a sua nonna e a Harry che non voleva fare una scelta sbagliata, perché accecato dall’ombra dei suoi genitori. In realtà aveva una paura terribile di fallire, di deludere chi credeva in lui, il figlio di due degli eroi della Battaglia di Hogwarts. Aveva seriamente pensato di fare l’insegnante, come suo padre; era bravo a spiegare le cose a James e Albus, ma era troppo impulsivo, senza pazienza e con il terrore di avere su di sé la responsabilità di un branco di teenager in piena crisi adolescenziale.
Ovviamente c’era la seconda opzione: l’Auror, come sua madre. Harry sarebbe stato fiero di lui, sua nonna lo avrebbe ucciso, ma, ancora, la sua paura più grande era quella di non essere all’altezza di Ninfadora Tonks!
Teddy sbuffò, sdraiato sul letto, mentre un’altra giornata si trascinava senza senso, accompagnata solo dalla calura estiva.
 
Un leggero bussare lo riscosse dai suoi pensieri e Teddy volse allarmato lo sguardo alla sua stanza, dove sembrava che fosse esplosa una Caccabomba: non c’era un centimetro libero da oggetti e indumenti. Sua nonna lo avrebbe ucciso, seriamente.
 - Posso? - E la voce che sentì provenire da dietro la porta gli fece tirare un sospiro di sollievo!
Il suo padrino entrò senza aspettare la risposta e, fortunatamente, non fece alcun commento sullo stato della stanza, limitandosi a liberare una sedia da un paio di magliette che avevano visto giorni migliori.
Nonostante la fronte distesa di Harry, Teddy era inquieto, temendo l’avvicinarsi di un discorso serio riguardante il suo futuro.
- Hai da fare oggi? - Gli domandò l’uomo e Teddy, per la prima volta, desiderò davvero fare da baby sitter a quegli Ungari Spinati che rispondevano al nome di James, Al e Lily!
- Libero come un boccino quando gioca Flitt[1]! - Si decise a rispondere alla fine con un sorriso.
- Bene. Hai voglia di venire con me da Bill?
Un lampo di terrore passò negli occhi di Teddy, mentre cercava nel caos dei vestiti una camicia pulita.
- Fleur non c’è! - Lo interruppe Harry.
I due uomini si guardarono e si sorrisero all’unisono, al ricordo dei rimproveri della padrona di casa l’ultima volta che li erano andati a trovare. A quanto pareva il piccolo Louis aveva particolarmente apprezzato il look da troll, come lo aveva definito Fleur, di Teddy e sua madre non aveva affatto approvato che suo figlio desiderasse imitarlo.
 
Si Materializzarono sulla soglia del piccolo cottage in riva al mare e, sebbene Harry non gli avesse spiegato il motivo della loro presenza lì, Teddy intuì al volo che Bill fosse nervoso: sotto le cicatrici, le rughe di preoccupazione erano evidentissime e nessun sorriso increspava le sue labbra.
- Prego, entrate pure.
Bill li precedette in cucina e appellò tre birre gelate. Babbane, molto meglio, d’estate, delle Burrobirre. Con la disinvoltura data dall’abitudine, Teddy trasfigurò i suoi denti e stappò la bottiglia con un morso. Un primo sorriso iniziò ad aleggiare sulle labbra di Bill Weasley.
 - Scusa se ti ho fatto venire qua, volevo chiederti una mano. Si tratta di Vic. - Il loro ospite prese l’Ippogriffo per le ali e iniziò a parlare. La cosa non stupì il ragazzo, aveva immaginato che il problema fosse Victoire, la primogenita di Bill e Fleur. Una ragazza in gamba, bellissima come la madre, ma senza un briciolo della sua grazia francese, con una spiccata tendenza alla ribellione, sicuramente ereditata dai geni Weasley.
- Vic e Fleur stamattina hanno litigato di nuovo e alla fine della discussione mia figlia se ne è andata sbattendo la porta.
- E tu vuoi che io scopra dove si trova? - Teddy rivolse uno sguardo incredulo a Bill. Trovare Victoire non era solo un’impresa quasi impossibile, essendo la ragazza già maggiorenne[2], ma anche suicida. I due ragazzi si conoscevano abbastanza bene, complici gli innumerevoli pranzi alla Tana e l’appartenenza di entrambi alla squadra di Quidditch di Grifondoro, ma non per questo si potevano definire amici. Due anni di differenza li tenevano a distanza e Teddy era perfettamente conscio che se l’avesse trovata, sarebbe immediatamente stato bollato come traditore al soldo dei suoi genitori e non aveva alcuna intenzione di incorrere nella sua ira. Si ricordava ancora di come Victoire avesse tinto di verde i capelli di sua sorella dopo il loro ultimo litigio alla Tana. Fleur non aveva parlato alla figlia maggiore fino a Capodanno. Da quanto sapeva, d’altro canto, Dominique aveva fatto strage di cuori grazie al suo caschetto verde smeraldo e aveva regalato alla sorella una mezza dozzina di scatole di Cioccorane per l’Epifania.
Teddy scosse la testa e tornò a concentrarsi su quanto Bill gli stava dicendo.
- So benissimo dove si trova: è andata Wizard Crazy Magic Party[3]! - Replicò l’uomo, torvo.
- Ah. - Fu l’unico commento che uscì dalla bocca di Teddy. - E tu come fai saperl …
- Ho quarantasette anni, non sono mica rimbambito! Questo è l’ultimo sabato di giugno! - Sbuffò Bill.
- Scusate: ma che cos’è il “Wizard Crazy Magic Party”?
Ted e Bill si voltarono stupiti verso Harry, che li stava guardando stralunato.
- Mi dimentico sempre che la tua adolescenza è stata un po’ compromessa da tutta la faccenda di Voldemort. Credo che la tradizione si sia interrotta in quegli anni. - Spiegò l’uomo dai capelli rossi - Il Wizard Crazy Magic Party è una festa che si tiene l’ultimo sabato di giugno e sono invitati solo gli studenti e ex studenti di Hogwarts che abbiano già compiuto diciassette anni. L’ingresso è severamente vietato a chiunque abbia più di ventuno anni. Quello che si fa penso che tu possa immaginarlo: c’è musica, alcool a fiumi e controlli zero. Diciamo che non è esattamente il luogo dove un padre vorrebbe che sua figlia passasse del tempo.
- Ah. - Commentò Harry, pensando già di spedire Lily in Romania dai diciassette ai ventuno anni.
- Quindi tu vuoi che io vada lì e riporti Victoire a casa? - Chiese Teddy, figurandosi già il momento in cui la ragazza lo avrebbe Schiantato.
- No. Se lo facessi lei non mi rivolgerebbe più la parola. Semplicemente, se sapessi che lì c’è qualcuno che la tiene d’occhio, magari in incognito, mi sentirei più tranquillo.
Teddy annuì pensieroso, sapendo di essere l’unico ad avere i requisiti adatti: meno di ventuno anni a capacità di cambiare aspetto.
- Ti ho anche preso il biglietto.
Un colpo basso. Il ragazzo guardò affascinato il lasciapassare che Bill aveva appoggiato con noncuranza sul tavolo. Teddy aveva praticamente speso metà dei soldi che gli avevano regalato per i suoi diciassette anni per andare al Wizard Crazy Magic Party due anni prima e, davanti a lui, c’era la concreta possibilità di ripetere l’esperienza.
Bill sorrise predatore.
- Tua moglie mi ucciderà se saprà che sono stato lì e non l’ho riportata a casa. - Sospirò alla fine Teddy, guadagnandosi un’occhiata di solidarietà dal suo padrino.
- Fleur non saprà nulla. Le dirò che Vic è andata a dormire da un’amica per sbollire la rabbia.
- Ricordati di nascondere spazzolino e pigiama. Nonna Andromeda mi ha scoperto per questo!
Harry iniziò a chiedersi se per il prescelto potevano fare un’eccezione e lasciare la Traccia sui suoi tre pargoli finché questi ultimi non avessero compiuto trent’anni. Quaranta nel caso di Lily.
 
Teddy si guardò allo specchio, abbastanza soddisfatto del risultato raggiunto. Aveva scurito gli occhi e li aveva allungati, così che gli dessero un’aria quasi orientale. Per rimanere in tema anche i suoi capelli erano diventati neri, lisci e dritti in una cresta bassa, non voleva essere troppo appariscente. Aveva allungato il naso, in una palese imitazione di quello di Ron e anche il viso e le labbra erano stati assottigliati. Per il fisico aveva deciso di non fare nessun grande cambiamento, altrimenti avrebbe dovuto trasfigurare anche i vestiti. Indossò la giacca rossa di pelle di drago che gli aveva regalato Charlie per il suo diciassettesimo compleanno. Per il resto era vestito molto sobriamente, con jeans e t-shirt nera. Doveva essere il più possibile invisibile. Non l’avrebbe mai ammesso, ma si stava divertendo. Decise anche di inventarsi un nome, nel caso gli fosse stato richiesto di presentarsi. Era sempre stato piuttosto bravo con la fantasia, merito di Lily che lo obbligava a raccontarle storie con personaggi incredibili di cui doveva inventare nome, biografia e aspetto fisico. La bambina pretendeva anche che lui li impersonasse tutti. Fare da baby sitter alla piccola Potter aveva sicuramente incrementato le sue abilità di Metamorfomagus. Quella sera decise che si sarebbe chiamato River Phoenix: come un fiume che prendeva la forma del suo alveo, difatti, era in grado di mutare il suo aspetto e, sperava, che da quel momento avrebbe dato una svolta alla sua vita, come una fenice che rinasce dalle sue ceneri[4].
 
Il Wizard Crazy Magic Party era esattamente come se lo ricordava: musica, belle ragazze che ballavano, ragazzi che vomitavano in giro come se avessero fatto il pieno di Merendine Marinare e, ovviamente, tanto tanto alcool. Teddy era entrato da cinque minuti e già un perfetto sconosciuto aveva rovesciato il proprio bicchiere di Whiskey Incendiario sulla sua maglietta. Il Metamorfomagus trattenne gli istinti omicidi e si disse che, dopotutto, puzzare di alcool pur essendo sobrio, era un ottimo modo per passare inosservato. Il luogo era ampio, un rettangolo di bosco magicamente recintato per non far entrare estranei e debitamente nascosto agli occhi dei Babbani, e molto affollato, pertanto Teddy impiegò quasi venti minuti per trovare Victoire.
Ballava da sola, senza amiche e spiccava tra gli altri partecipanti alla festa: non potevano esserci dubbi sul fatto che la giovane Weasley avesse geni Veela. Indossava un abito fucsia, senza spalline. Il contrasto con il rosso dei suoi capelli avrebbe prodotto un abbinamento accecante su chiunque, ma non su di lei: avrebbe potuto indossare la federa di un cuscino come un Elfo Domestico e sarebbe stata ugualmente bellissima. Il ragazzo rimase a guardarla in disparte, con in mano un bicchiere di qualche intruglio alcolico ancora intonso. Non aveva intenzione di avvicinarsi, fintanto che la situazione fosse rimasta sotto controllo: quelli erano gli ordini di Bill e, inoltre, si sentiva in colpa all’idea di rovinarle il divertimento.
I pretendenti non mancavano, ma ogni volta dovevano tornarsene dai loro amici a mani vuote, al massimo con un sorriso di scuse a far loro da commiato. Teddy aguzzò gli occhi: il ragazzo che era stato appena rifiutato aveva un’aria familiare. Questi tornò mogio mogio dal suo compare, il quale gli offrì una bottiglia di Whisky e una risata sprezzante come consolazione. Un lampo di rabbia passò negli occhi di Lupin, che aveva riconosciuto nell’altro Jeremy Smith, un Tassorosso[5] con cui aveva avuto più di uno screzio durante gli anni di Hogwarts. Smith era un imbecille, ma del tipo più pericoloso, con un buon conto alla Gringott, un padre funzionario del Ministero e una piccola parte di cervello non del tutto atrofizzata, almeno secondo Lupin. Teddy voleva assolutamente sapere di cosa stessero parlando, visto che Smith non la smetteva di ridere sguaiatamente e occhieggiare alla Weasley, perciò si avvicinò di soppiatto alle loro spalle, a distanza di sicurezza per non essere notato, e tirò fuori un nuovo prototipo delle Orecchi Oblunghe, molto più precise e direzionali delle precedenti, che non sarebbero state utilizzabili durante una festa.
Appoggiato a un albero, Teddy si mise in ascolto.
- Sei solo un povero sfigato Nick, era ovvio che la Weasley non avrebbe mai ballato con te!
- Ho fatto un tentativo Jeremy! Ma tanto quella non balla con nessuno, nemmeno ce l’avesse d’oro!
- Siete tutti dei pezzenti, non sapete che per far cedere una donna a volte basta un aiutino?
Teddy udì il rumore di bottiglie che tintinnavano.
- Come se fosse facile! Higgs ci ha provato a Hogsmeade, ma dopo un pomeriggio alla Testa di Porco, lui era ubriaco fradicio e la Weasley l’ha dovuto riportare a Hogwarts semi svenuto!
Lupin sogghignò. La capacità di reggere l’alcool di Victoire era proverbiale. A Natale era riuscita a convincere Charlie e George di essere abbastanza grande da poter bere un bicchierino con loro e alla fine suo padre l’aveva trovata sveglia e arzilla con un bicchiere in mano, mentre i suoi zii erano in stato comatoso sul divano. Fleur aveva fatto una tragedia, per una volta sostenuta dalla suocera, mentre l’uomo aveva semplicemente deciso di prendere in giro i fratelli fino alla fine dei loro giorni.
Il ragazzo tornò a concentrarsi sulla conversazione.
- Lo so. Per questo aggiungerò un goccio della mia pozione speciale al suo drink! Ci sono dentro Radici di Valeriana, Succo di fagioli Sopoforosi e Foglie di Asfodelo[6]. Basterà un sorso e la dolce Weasley capitolerà tra le mie braccia e sai qual è il bello? Domani mattina non ricorderà nulla!
Teddy si strappò con violenza il suo sistema di spionaggio dalle orecchie, ben deciso ad andare da Smith e rompergli tutte le ossa.
Le nobili intenzioni del Metamorfomagus furono, tuttavia, ostacolate, da un gruppo di ragazzi, decisamente ubriachi, che si frapposero sul suo cammino, cercando di convincerlo a partecipare ad una gara di bevute. Bloccato da quegli idioti, Teddy assistette da lontano all’approccio di Jeremy. L’ex - Tassorosso si era avvicinato a Victorie, sussurrandole qualcosa all’orecchio e porgendole un drink. Da lontano Lupin non poteva sentire quello che si dicevano, ma vide la ragazza scuotere la testa e l’altro insistere, mentre, con finta casualità, la stava spingendo verso gli alberi vicini, lontano dalla calca.
Alla fine, l’intrepido eroe, riuscì a liberarsi degli scocciatori e raggiunse in quattro lunghe falcate, i due che stavano quasi litigando.
- Avanti Weasley, che ti costa? Offro io! Solo un sorso, in memoria dei bei vecchi tempi! - Stava dicendo Smith, la mano pericolosamente sulla bacchetta.
- In primis non ci sono vecchi tempi da ricordare, inoltre vorrei proprio sapere che vuoi fare con quella bacchetta! - Victoire estrasse con sorprendente velocità la propria arma e la puntò alla gola del ragazzo.
- Stupida sgualdrina! - Replicò quest’ultimo, lasciò cadere il drink, che si rovesciò impietosamente sulla sua camicia, e afferrò il polso della ragazza cercando di torcerglielo per farle cadere la bacchetta. La replica della Weasley non si fece attendere e, con una poderosa ginocchiata nelle parti basse, atterrò l’avversario.
- Idiota. - Commentò la ragazza, vedendolo contorcersi a terra per il dolore.
- Come ti sei permes… - Jeremy stava cercando di alzarsi, quando il pugno di Ted lo prese in pieno viso, facendogli perdere conoscenza.
- Spero che tu non ti offenda! - Esclamò Teddy rivolto alla ragazza.
Lei lo guardò con aria scettica: - Avevi paura che mi rovinassi la manicure? - Chiese, mostrando orgogliosa le proprie unghie mangiucchiate.
- No, avevo un conto in sospeso con questo stronzo! Inoltre … - il ragazzo scostò la giacca del Tassorosso svenuto - Vedi questa bottiglietta? Contiene la cosiddetta “pozione dello stupro”[7], l’aveva messa nel drink che ti voleva offrire.
Teddy afferrò al volo Victoire prima che questa potesse infierire sul corpo privo di sensi.
- Lasciami! Io lo ammazzo!
- Fidati, te lo farei fare molto volentieri, ma preferisco vederlo marcire ad Azkaban, se non ti dispiace! Ho intenzione di farlo arrestare dagli Auror, con quella boccetta in tasca e il drink rovesciato sulla camicia a favore della mia testimonianza non dovrebbe avere scampo.
Finalmente la Weasley si calmò e lasciò che Teddy lo sollevasse con un incantesimo e lo portasse fuori dalla recensione magica, dove gli Auror sarebbero venuti a prenderlo. Date le condizioni di numerosi ragazzi, nessuno si stupì della cosa. Per sicurezza il ragazzo inviò il proprio Patronus a Harry, certo che gli avrebbe risparmiato molte lungaggini burocratiche.
 
Dopo quasi un’ora, il ragazzo rientrò all’interno del Wizard Crazy Magic Party e si stupì nel costatare che Victoire lo stava aspettando all’ingresso. Si schiarì la voce che prima, preso dall’ira, non si era premunito di modificare e cercò di calarsi nei panni di River Phoenix.
La ragazza, tuttavia, smontò in un attimo tutta la sua finzione.
- Hai chiamato lo zio Harry?
Teddy trasecolò: - Prego?
- Teddy Lupin, ti ho chiesto se hai chiamato lo zio Harry. Dimmi che mio padre non sta piombando qui!
- No, Bill non sa nulla ancora. Ma come... - Chiese portandosi le mani ai capelli e al viso.
- Tranquillo, il tuo aspetto mi è ancora del tutto sconosciuto. La giacca di pelle. - Aggiunse poi - Non hai idea di quanto io te l’abbia invidiata quando lo zio Charlie te l’ha regalata: la riconoscerei tra mille al mondo.
- A quanto pare sono piuttosto mediocre come Auror! - Esclamò il ragazzo mogio - Non solo ti sei abilmente difesa da sola, ma mi hai anche riconosciuto all’istante.
Victoire sorrise: - Non sei poi così tremendo. Basta che ti ricordi di cambiare giacca la prossima volta. E il tuo gancio destro non è niente male.
-Mi alleno tutte le settimane con due terribili avversari di dodici e undici anni. Non sai quanto possono essere pericolosi i figli di Harry! - Rispose Teddy fintamente serio. Poi si concentrò, strizzò gli occhi e riprese il suo aspetto di sempre.
- Così stai meglio.
- Davvero? - Chiese stupito. I complimenti di Victoire erano una cosa estremamente rara.
- Sì, sei più carino. - Poi la ragazza si fece seria - Hai intenzione di riportarmi a casa?
- No, dovevo solo controllare che non facessi troppi danni, come ad esempio castrare poveri ragazzi indifesi. - Celiò Teddy - Inoltre, tua madre è convinta che tu sia da un’amica, quindi sei libera fino a domani mattina.
Victoire sorrise nuovamente. Doveva essere tutta opera di suo padre, sapeva quanto era protettivo, eppure non aveva preteso di riportarla a casa, ma l’aveva affidata a un buon angelo custode. Bill era davvero il miglior papà del mondo. Sbadigliò, la serata era stata più stressante del previsto, ed erano ormai quasi le quattro del mattino.
- Non è che mi ospiteresti fino a domani, Teddy? - Chiese, reprimendo un secondo sbadiglio.
- Ai suoi ordini, madmuaselle!
La ragazza non corresse il suo pessimo francese e si fece scortare fino alla sua scopa. Da vero gentiluomo Teddy le offrì la sua casacca, visto che stava iniziando a tremare dal freddo e Victoire si strinse felice nella giacca dei suoi sogni.
 
Nonostante il passo felpato dei due giovani, la luce in casa Tonks - Black - Lupin, si accese quando i due erano ancora in cucina. Ai piedi delle scale c’era Andromeda, in camicia da notte e sguardo vigile.
- Nonna, ti posso spiegare. - Iniziò immediatamente Teddy - Victoire doveva andare a dormire da un’amica, ma poi non si sono messe d’accordo e …
- Mi dispiace averla svegliata, Signora Tonks. - Disse semplicemente Vic, molto più calma del suo accompagnatore.
- Sono le quattro di notte, sarete stanchi. Vieni Victoire, puoi dormire qui, ti presterò una camicia da notte, sebbene la dovrò riadattare per farla stare a te. Ne è passato di tempo da quando ero così magra anch’io …
Teddy guardò con stupore la sua severissima nonna che conduceva la ragazza verso la camera che era stata di Ninfadora. Quasi nessuno aveva il permesso di entrare là dentro e l’eccezione che Andromeda aveva fatto stava a testimoniare l’affetto che la donna provava verso tutti i membri della famiglia Weasley.
 
Victoire si era presentata a casa Tonks - Black - Lupin, alcune mattine dopo. Teddy non aspettava nessuno, il processo a Smith non sarebbe iniziato prima di un mese e sua nonna la mattina usciva spesso per fare delle commissioni o una semplice passeggiata. Quando qualcuno aveva bussato alla porta, il ragazzo si era recato ad aprire, senza neppure guardare dallo spioncino e così si era trovato di fronte a Victoire Weasley, in tutto il suo splendore: i capelli legati in due trecce e una salopette avevano spiegato immediatamente a Teddy quale fosse il fascino di Lolita. Sì, Hermione continuava a regalargli libri babbani ogni Natale. In preda al panico realizzò di aver aperto la porta con il suo “pigiama estivo”, ovvero boxer e maglietta. Per sua fortuna la ragazza non mostrò la minima traccia di imbarazzo, si limitò a guardarlo negli occhi e chiedere: - Hai voglia di fare un giro a Diagon Alley?
Quell’incontro inaspettato fu l’inizio di una routine che si protrasse per il resto dell’estate. La mattiniera Victorie si presentava da Teddy, che spesso stava ancora facendo colazione, e poi partivano all’avventura: Diagon Alley, Hogsmeade o, più spesso, qualunque altro luogo l’immaginazione suggerisse loro.
- E così ti piacerebbe andare in Romania ad allevare draghi con tuo zio?
Era una mattina di inizio agosto e i due amici stavano conversando amabilmente davanti alla gelateria Fortebraccio. Teddy osservava Victoire scaldarsi mentre rispondeva alla sua domanda. La ragazza era fuoco allo stato liquido e non solo per i capelli color fiamma. Aveva passione, curiosità, mille interessi e gioia di vivere. Il giovane Lupin sapeva che si stava prendendo una cotta per lei. Avevano scoperto di avere molti interessi in comune, dalla musica ai libri e anche una buona concordanza di opinioni: entrambi si battevano contro la discriminazione delle creature magiche, sebbene entrambi i loro padri fossero stati morsi da un Lupo Mannaro. Teddy, tuttavia, non riusciva a decifrare i sentimenti dell’amica. Nonostante la sua bellezza, Victoire aveva avuto solo un ragazzo, Leonard Davies[8] e la loro storia era durata sei mesi appena. Sembrava che la ragazza non avesse troppa fiducia nell’amore.
- Tu invece? - Chiese Vic, riportando l’amico sulla Terra.
Teddy sospirò: - Non ne ho idea. Sai, speravo che pedinare te in incognito mi avrebbe schiarito le idee, ma temo di non essere portato per fare l’Auror, per lo meno non quanto mia madre.
Victoire si morse un labbro, come faceva sempre quando cercava di trattenersi dal ridere.
- Allora tua nonna aveva ragione: c’è anche un’anima Lupin in te!
Teddy la guardò interrogativo.
- L’altro ieri, quando sono arrivata a casa tua e tu dormivi, ho parlato un po’ con Andromeda. Mi ha detto che le ricordi moltissimo tua madre: sei impulsivo e ribelle come lei, pieno di vita e di interessi, non stai fermo un attimo. Da quanto mi ha detto, poi, i geni Black che hai in comune con Sirius, ti hanno obbligato a diventare un nuovo Malandrino. Sì, credo che tua nonna sappia molte cose di quello che hai combinato a Hogwarts. In ogni caso ha detto che a volte hai delle paure che le ricordano molto Remus. Mi ha confidato che come lui temeva di non essere abbastanza per Ninf… tua madre, allo stesso modo tu temi di non essere all’altezza dei tuoi genitori. Ha detto che per te ci vorrebbe qualcuno che, come tua madre ha fatto con tuo padre, ti costringesse ad avere fiducia in te stesso.
- Ha detto davvero così? - Teddy era sbalordito: sua nonna si apriva molto raramente le persone.
- Sì! - Victoire sorrise, poi tornò seria - Teddy, tu vali davvero molto, lo sai vero? Non ha senso fare confronti con i tuoi genitori, tu non sei Tonks o Remus, tu sei Ted! Credi che non mi senta sotto giudizio anch’io, ogni giorno? Ho una madre perfetta e bellissima che è stata scelta per gareggiare nel Torneo Tre Maghi, ho un padre fantastico che è diventato Spezzaincantesimi per la Gringott giovanissimo e mia nonna è quella che ha ucciso Bellatrix Lestrange!
Teddy sorrise, pensando a Molly che ancora riusciva a terrorizzare figli, genero e nipoti.
Victoire continuò: - Se c’è una cosa che devi imparare dai tuoi genitori, è che se qualcosa ti interessa davvero, devi andare a prenderlo, come ha fatto tua madre. E cerca di seguire il tuo cuore, come ha fatto tuo padre.
I visi dei due ragazzi erano vicinissimi e il Metamorfomagus non era così sicuro che Vic parlasse solo del lavoro. Pensò al suo padrino che, in un momento di euforia, aveva baciato di sorpresa colei che sarebbe divenuta sua moglie nel bel mezzo della sala comune e a Hermione, che aveva quasi fatto venire un infarto a Ron baciandolo nel bel mezzo di una guerra. A quanto pareva i baci rubati erano i migliori, perciò si sporse in avanti e appoggiò le sue labbra su quelle di Victoire.
La ragazza rispose al bacio, poi lo guardò con aria ironica e commentò: - Veramente io mi riferivo al lavoro da Auror …
- Sicura? - Chiese Teddy strizzandole maladrinamente un occhio.
- No, ma era una buona scusa da usare nel caso mi avessi rifiutata!
 
Il primo settembre Teddy era alla stazione di King’s Cross per salutare Victorie. Dopo un’estate in cui si erano visti quasi tutti giorni, l’idea di separarsi per nove mesi era devastante, per questo il ragazzo non riusciva a smettere di baciarla.
- Se provi solo a dimenticarti di me, Ted Lupin, ti cercherò fino in capo al mondo e la tua capacità di cambiare aspetto non ti aiuterà a sfuggirmi! - Lo minacciò la sua fidanzata.
Lui rise: - Tranquilla! Il primo sabato di uscita a Hogsmeade sarò lì puntuale ad aspettarti!
- E come farai con il Corso Auror?
- Conosco il capo … - Replicò Teddy, prima di chiudere ogni altra obiezione con un bacio.
Erano ancora avvinghiati, quando una voce acuta li interruppe.
- Cosa state facendo?
- James! - Risposero all’unisono, allontanandosi velocemente.
Il primogenito dei Potter li stava guardando con un’irriverente faccia da schiaffi.
- C’è qualcosa che dovrei sapere? - Chiese furbescamente.
- Sì, Jamie, devi sapere che quando ti troverai una ragazza, ti interromperò ogni buon momento, diventando una persecuzione peggio di Mirtilla Malcontenta! - Replicò Teddy, non del tutto scherzando. Poi aggiunse: - James, per ora non dire a nessuno quello che hai vist…
Non poté finire la frase perché il ragazzino era già corso via urlando: - Mamma! Papà! Teddy e Victoire si stanno baciando.
- Che ne dici se lo uccido? - Borbottò Teddy.
- Dico che non è una buona idea uccidere il figlio del tuo capo la prima settimana di lavoro.
Il ragazzo guardò indietro, tra la folla, e vide Harry che stava rimproverando suo figlio maggiore per l’ennesima birichinata.
- O forse mi darà una promozione!
Il ragazzo non poté vedere come finiva la lite familiare perché la sua fidanzata lo afferrò per il colletto e lo coinvolse in un ultimo bacio mozzafiato prima che partisse il treno.
 



[1] Il Flitt cui si riferisce Teddy è il figlio di Marcus Flitt e, evidentemente, non è un bravo Cercatore.
[2] Quindi non ha più la Traccia.
[3] Ovviamente il Wizard Crazy Magic Party è frutto della mia fantasia malata!
[4] Ovviamente il riferimento all’attore River Phoenix è voluto! In fin dei conti Teddy è un po’ “bello e dannato”.
[5] Sfatiamo il mito che i cattivi siano tutti a Serpeverde! Questo Jeremy è nipote di Zacharias Smith, un Tassorosso già poco simpatico ai tempi di Harry.
[6] Gli ingredienti sono simili a quelli del Distillato della Morte Vivente.
[7] Il riferimento è alla “droga dello stupro”, uno stupefacente che può avere effetti sedativiipnoticidissociativi e/o causare l'amnesia e possiedono la caratteristica di poter essere somministrate alla vittima, assieme a cibo o bevande, senza che questa se ne renda conto. (cit. Wikipedia)
[8] Personaggio inventato da me. Il padre è quel Roger Davies che è andato al Ballo del Ceppo con Fleur.
  
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