Lui è. Punto.
Non serve fare lunghe descrizioni quando la realtà è così semplice.
Non mi ricordo di un tempo nel quale lui non era nella mia mente e nel mio cuore.
Sono cresciuta amandolo. E tuttora lo amo.
Quante volte ho sentito dire che Amore è una parola troppo grande.
Per me non lo è. Anzi. E' una parola troppo piccola per esprimere tutto quello che provo nei suoi confronti. Troppo piccola.
Quando mi ripetevano che io non lo potevo amare, al massimo ero innamorata... Sorridevo. Come spiegare quanto è fondamentale per me la differenza?
La differenza è così evidente.
Essere innamorati significa essere felice tutto il giorno, sorridere senza motivo, vedere solo lui, idealizzarlo come se fosse una statua greca, non vedere nessuno dei difetti che ha.
Amare significa comprendere. Comprendere che lui, non è affatto perfetto . Comprendere che c'è di meglio ma continuare a volere solo lui. Vedere chiaramente i suoi difetti ma continuare a volerlo. Capire quante occasioni si perdono ma non rimpiangerle perché non le vogliamo.
Il mio sentimento però va oltre questo.
Perché so che ciò che provo non lo prova lui. Lui non mi vuole.
Ma io continuo a non accettare questa realtà.
Lui fa parte non solo della mia vita ma anche di me. Mi condiziona. Involontariamente.
Mi illude, e io mi faccio illudere volentieri. Mi prende in giro, e io mi faccio prendere in giro volentieri. Mi fa complimenti, che io accetto volentieri. E mi critica. E io accetto anche questo.
Accetto tutto.
Tutti i suoi difetti, i suoi comportamenti, il suo essere lunatico, il suo non capire.
Lui è ciò che Eraclito definirebbe un "dormiente", ne sono certa.
Però, come farei ad andare avanti senza tutto ciò che lui mi regala? Lui mi fa sentire viva. E' grazie a tutto ciò che provo che non sono solo una semplice, stupida ragazzina vuota.
Io sono piena di vita. E di amore. Per lui.

In effetti ciò che ho scritto è vero solo in parte.
So benissimo quando lui è entrato nella mia vita.
Solo che mi pare che ciò che è accaduto prima nella mia vita sia irrilevante.
Mi pare che prima non ho vissuto per bene.
Ma ora mi nutro di questo sentimento per andare avanti.
Sempre quando sono sull'orlo del precipizio riesco a salvarmi.
Anche se lui in verità è solo nocivo.
E io ho paura di lui.
E di me con lui. Ho paura di sbagliare, di fare qualcosa che non dovrei, o dire qualcosa di ingiusto.
E poi commetto l'errore. Ogni volta.
Lo commento senza rendermene conto.
Poi è troppo tardi e tento di fare tornare tutto nel modo giusto, magari per riuscire a tornare come se niente fosse successo. E poi invece sbaglio ancora.
Perché LUI è il mio campo minato.
So che un passo nella direzione sbagliata mi fa volare in aria. Ma io lo compio. Volo per aria. Poi, quando ho rimesso insieme tutti i pezzi, come una stupida... Faccio un altro passo.