Make a wish.

«Si sa no?
L'odio è una forma d'amore.»

Era lì, come quasi ogni sera, aspettava di poter correre, saltare, veder sorridere, ma soprattutto far sorridere tutte le persone che erano venute apposta per lui e gli altri. Ancora non ci credeva, tutta quell'attesa, tutti i fan, che lo amavano e facevano di tutto per lui, che lo amavano, forse anche più della loro stessa vita. Era semplicemente incredibile.

Esattamente tre anni fa lui era là, sconosciuto in tutto il mondo, o perlomeno catalogato nella categoria “ragazzini”. Era così che chi non lo conosceva lo vedeva, un semplice e normale ragazzino.

Nessuno si sarebbe mai aspettato che lui tre anni dopo avrebbe fatto scintille su quei palchi in giro al mondo, amato da migliaia di ragazze e per giunta insieme ai suoi quattro migliori amici, neanche lui.

I suoi quattro migliori amici, o meglio i suoi compagni di viaggio, erano le persone di cui si fidava di più al mondo, che era stato molto fortunato ad aver incontrato. Certe volte pensava a cosa sarebbe adesso se avesse rinunciato, abbandonato i suoi sogni, o se i giudici, al provino, gli avessero detto di no. Dove sarebbe adesso? Cosa farebbe? Sicuramente sarebbe stato ancora nella categoria “ragazzini”, come tutti le altre persone normali.

Già normali. Odiava che la normalità fosse quella. Che ci fosse l'eccezione alla regola, ma non la regola all'eccezione. Odiava che lui non potesse ricordare tutte le fan, i loro nomi, che non le potesse conoscere meglio, almeno quanto loro conoscevano lui. Odiava essere un libro aperto per loro, ma che loro fossero un libro chiuso, sigillato per lui.

Odiava, ma allo stesso tempo amava.

Amava poter conoscere nuove persone, famose e non. Amava girare il mondo. Amava poter fare musica, quello che gli piaceva di più nella vita. Amava far sorridere le sue fan, quello era il suo scopo, il suo traguardo, la sua meta, la sua vittoria.

Ed eccolo lì. Davanti a centinaia di persone a cantare, con la sua voce calda, ma dolce come il miele. Vedeva piangere, ridere, parlare, ascoltare, filmare, dare di matto, urlare le sue ragazze.

Già, le sue, proprio così. Lui era innamorato di tutte loro, dalla bassa e robusta a quella alta e magrolina, dalla secchiona a quella che vedeva una volta al giorno l'ufficio del preside.

In realtà per lui non erano differenti, lui non le guardava con gli occhi che usiamo tutti noi, lui vedeva con un altro paio di occhi, quelli che usano pochissimi, quelli più accurati, con più decimi e più precisi, quelli che mettono a fuoco meglio e ti capiscono meglio di quanto tu possa o voglia capire te stesso. Quelli del cuore.

Ehi raga!
come butta? oggi sono entrata su twitter e mi sono ricordata che oggi erano TRE anni dall'audizione del nostro nialler. porca zozza.
mi è venuto un colpo, così ho pensato 'e se facessi una flash-fic su questo per aiutare ad eliminare la stipsi che circola in giro?'.
e naturalmente, non preoccupatevi, perchè ci sarò sempre a rompere i coglioni e aiutarvi con la stipsi.
dimentichiamo che sono incazzatissima perchè c'ho la tosse e raffreddore e dopodomani devo andare in gita tre giorni, qvvvvindi sono abbastanza tanto incacchiata con il mondo.
Beh, spero che apprezziate e... ciaaaaaaaao.

- xlovethem