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Autore: Fiamma Erin Gaunt    15/04/2013    2 recensioni
Storia partecipate al contest "L'importanza di essere Serpeverde" indetto da Sweet Cupcake sul forum.
Personaggio: Bellatrix
Prompt: Gusto - Durante la guerra
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Taste of fear












 
 
Bellatrix stava in piedi, al fianco del suo Signore, e accarezzava con lo sguardo le alte e possenti mura di Hogwarts. Mancavano pochi minuti all’assalto finale e il suo corpo fremeva dall’impazienza; si umettò le labbra, assaporando quel retrogusto amarognolo che c’era nell’aria. Lo conosceva bene quel sapore, lo aveva assaporato ogni volta in cui aveva preso parte ad uno scontro, quando la sua sola presenza bastava a far vacillare lo sguardo del più coraggioso dei combattenti e il sussurrare il suo nome faceva cadere le sue vittime in preda al panico. Sorrise, gioendo della consapevolezza di quel misto di potere e terrore che accompagnava il suo cammino. Un movimento alla sua destra la spinse a voltarsi; il suo Signore sembrava conoscere perfettamente i suoi pensieri e ne ghignava compiaciuto.
- La tregua è scaduta, vero, mio Signore? –
La voce roca tradiva la bramosia, gli occhi brillavano come illuminati da fiamme nere.
- Sei impaziente, Bellatrix – sibilò.
Il tono non era quello di rimprovero con cui si rivolgeva a chi lo distoglieva dai suoi pensieri, bensì tradiva un certo divertimento. Alzò lo sguardo, lasciando che l’uomo a cui aveva consacrato la sua intera esistenza potesse godere in pieno di quella brama smodata. Il sapore si andava facendo sempre più palpabile sulle sue labbra piene, talmente rosse da sembrare insanguinate.
Un brivido le percorse il corpo emaciato, timido spettro della perfezione di un tempo.
- Và –
Due lettere, ma che per lei avevano un chiaro significato. La tregua era finita, ora giungeva il suo momento, quello in cui la sua fame sarebbe stata appagata.
Si lanciò contro lo schieramento dei difensori del mondo magico, che l’attendevano con le bacchette in pugno e l’aria decisa. Rise, divertita dal loro coraggio che rasentava la stoltezza.
Cercò con lo sguardo il volto che la sua sete di vendetta tanto bramava. Eccola lì, quella piccola Mezzosangue, la figlioletta di quella sudicia Traditrice di Andromeda.
- Sectusempra. –
L’incantesimo colpì il volto della ragazza, procurandole un taglio sullo zigomo. La sentì trattenere un gemito e la vide portarsi una mano alla ferita, da cui zampillava il sangue. Uno schizzo finì sulle sue labbra; lo leccò repentinamente, scoprendo che il sapore era diverso dal suo: non aveva la consueta sfumatura metallica, ma era aspro, sgradevole. Quella era la conferma che il suo sangue era sporco, contaminato da quell’essere inferiore del padre.
- Persino il tuo sangue rivela ciò che sei. – commentò, sputando con aria disgustata e rivolgendo un’ultima occhiata alla nipote.
- Avada Kedavra –
La maledizione centrò in pieno petto Tonks, che cadde all’indietro come una marionetta a cui erano stati recisi i fili.
Bellatrix gettò un grido vittorioso: giustizia era stata fatta.
 
 
 







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