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Autore: __Stella Swan__    15/04/2013    1 recensioni
"Le mani di Gabriel mi stavano scuotendo ripetutamente ed erano così calde sulla mia pelle umida e fredda come il ghiaccio. Sentire la sua voce che pronunciava il mio nome all’infinito mi pugnalava dritta al cuore. Le sue lacrime sulle mie guance mi facevano sentire un mostro, ma avrebbero capito che lo stavo facendo per il loro bene, per proteggerli.
Quando sentii le labbra di Gabriel premere sulle mie rischiai di ricambiare il bacio, ma non potevo mandare tutto all’aria in quel modo. Io ero più forte di tutto questo.
Tieni duro Kim.
"
One shot della Ice Heart Saga
Genere: Drammatico, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The Ice Heart Saga.'
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Vampire Tears – Keep Holding On.

 
Tieni duro, Kimberly Sarah Drake, tieni duro.
Le mani di Gabriel mi stavano scuotendo ripetutamente ed erano così calde sulla mia pelle umida e fredda come il ghiaccio. Sentire la sua voce che pronunciava il mio nome all’infinito mi pugnalava dritta al cuore. Le sue lacrime sulle mie guance mi facevano sentire un mostro, ma avrebbero capito che lo stavo facendo per il loro bene, per proteggerli.
Quando sentii le labbra di Gabriel premere sulle mie rischiai di ricambiare il bacio, ma non potevo mandare tutto all’aria in quel modo. Io ero più forte di tutto questo.
Tieni duro Kim.
Cosa diavolo stai facendo?”. I pensieri iracondi di Derek erano diretti a me, anche perché non aveva parlato. Aveva letteralmente ringhiato nella sua mente e solo io, in quel luogo, sarei riuscita a sentirlo.
Vi proteggo”, risposi sempre nella mente.
I suoi pensieri erano confusi come non mai, sia sul come fossi ancora viva, sia sul perché stessi facendo una cosa del genere. “E’ una follia, tu non sei morta! Perché fingi?”.
Te l’ho già detto, per proteggervi!”.
Stai solo proteggendo te stessa, come sempre”.
Il cuore di Gabriel aumentò il suo battito non appena Derek aprì bocca. «Portiamo Hilda a casa e anche Kim. Quando si sveglierà decideremo sui funerali». La sua voce era spenta e adirata. Come non biasimarlo.
Grazie”, gli dissi, siccome stava tenendo parte al mio gioco.
Non mi ringraziare perché non lo sto facendo per te. Te ne pentirai da sola”.
«Andiamo cavaliere», disse la voce spezzata di Logan. Sentii una mano sul mio petto, all’altezza del cuore. Speravano ancora che io fossi in vita. Ero in vita, maledizione, ma il mio cuore non batteva!
«Sembra strano: ho amato questa ragazza più di qualsiasi altra cosa al mondo e mi ero promesso che l’avrei protetta ad ogni costo, persino della mia stessa vita. E invece è lei ad essere morta per due volte, tra le mie braccia. Ed io non ho potuto fare assolutamente niente». Sentii una fitta allo stomaco per il dolore che quelle parole provocarono in me. Decisamente peggio della pugnalata di prima.
Tieni duro, Kimberly Sarah Drake, tieni duro.
«Gabriel lei sa che l’hai amata più di ogni atra cosa e se ora è davvero là in alto ti sta guardando, ti sta ascoltando. Sa davvero cosa provi e sarebbe stato lo stesso per te».
Non piangere Kim, non piangere.
Sentiti in colpa per questo”, continuò Derek nella mia mente. “Voglio che tu stia male quanto stanno male loro perché non meriti altro”.
Taci Derek, tu non capisci”, risposi adirata.
«Forse sono solo destinato a soffrire», disse Gabriel a Logan.
No, le parole di Derek non erano vere e non dovevano diventarlo. Devo tenere duro.
E’ più difficile di quel che pensavi, vero?”. Ne avevo basta della sua predica.
E’ una mia decisione, che ti piaccia o no”.
Sentii qualcuno, forse Gabriel, prendermi in braccio ed incamminarsi. Sentivo i pensieri di Sheila ed Eric, disperati come quelli del mio ragazzo e di Logan. E lì, davanti a me, c’era sicuramente mia madre svenuta, tornata umana. Almeno ero riuscita a raggiungere il mio obiettivo.
Pensa a quando si sveglierà. Vorrei che ci fossi anche tu, così diresti al diavolo il tuo obiettivo”.
Tieni duro, Kimberly, tieni duro.
 
Sentivo troppe voci presenti al mio funerale, davvero troppe. Chi diavolo era venuto a piangere sul mio corpo, oltre i miei amici? Sicuramente persone che non avrebbero dovuto.
Fortunatamente mi avevano lasciata all’obitorio durante quei giorni e i miei genitori non erano venuti a trovarmi. Secondo quanto aveva detto Derek, era stato uno shock troppo forte per i miei. Lui era l’unico ad esser venuto a vedermi ma solo per spiegarmi cos’era successo al risveglio di mia madre.
A rinfacciarmi la mia scelta.
Quando mi trovavo nella bara davanti a tutti mi sentivo, effettivamente, un mostro. Li stavo ingannando tutti – tranne Derek ovviamente – e prima o poi avrebbero scoperto la verità. All’ora chissà se mi perdoneranno o se mi vorranno uccidere sul serio.
La morte ti dona”, disse Derek scherzando. “Ma la vita ti donava ancora di più”.
Non posso farci niente, non sono tornata umana. Sono vampira e così rimarrò per sempre, anche se non mi dona”.
Non hai cambiato idea?”, tentò ancora. Questa volta la sua voce era decisamente più dolce, quasi supplichevole.
Volevo scuotere la testa, ma non avrei potuto farlo davanti a tutti. "No".
Allora sappi che, nonostante io non approvi la tua scelta, ti amo”.
Rimasi in silenzio, mentre si allontanava dalla mia bara. "Non devi, non hai mai dovuto farlo". Lo sentii ridacchiare anche se ormai era seduto al suo posto.
Lo so, sono masochista”.
La messa finì poco dopo e, finalmente, era arrivata l’ora di uscire da quella maledetta bara. Aspettai di essere sulla macchina per aprire il coperchio e convincere i becchini con la malia che non avevano visto niente di strano.
Corsi fino al cimitero senza che nessuno mi vedesse, seguendo però il passo del carro funebre. Mi avrebbero sepolta accanto a mia sorella, al posto del nome di mia madre. Non sapevo bene come avrebbero fatto a spiegare la sua resurrezione, ma sicuramente avrebbero trovato argomenti convincenti.
Mi appollaiai su un albero dietro a dove si trovavano tutti, in modo che mi dessero le spalle e abbassando le probabilità di esser vista.
Tutti i miei amici stavano fissando la mia bara mentre la calavano nella buca. Eric era accanto a Gabriel e gli si era avvicinato per sussurrare qualcosa all’orecchio. «Il Consiglio dei Cacciatori le avrebbe dato la caccia», spiegò. «Perché ha ucciso un membro di una casata nobile, da loro protetta. Questa mattina sono andato al palazzo del Consiglio per confermare la mia liquidazione».
Aggrottai le sopracciglia a quelle parole. Eric avrebbe smesso di fare il cacciatore?
«Hai lasciato il Consiglio?», domandò Gabriel.
«Sì perché non mi andava più di proteggere i vampiri, quando il mio compito era ucciderli. Ad ogni modo, il capo del Consiglio mi ha chiesto se sapevo qualcosa di Kim. “E’ quasi una fortuna che Kimberly Drake sia morta, anche se è figlia di Hilda Drake, la miglior ammazza vampiri sulla piazza. Ma almeno non dobbiamo ucciderla noi per aver eliminato Victor”. Così mi hanno detto».
Mi avrebbero uccisa?
Rimasi letteralmente a bocca aperta e la sete, siccome non mi cibavo da giorni, salì ancora di più per la rabbia.
Quei bastardi”, disse Derek nei suoi pensieri. “Ti darebbero la caccia se tu fossi ancora viva”.
Ora capisci perché devo sparire?”, gli domandai. “Non avevo idea che sarebbero arrivati a tanto. La pagheranno per questo”.
E come se tu sei morta?”.
Mi morsi il labbro inferiore e guardai le sue spalle. Sapevo che avrebbe voluto voltarsi per guardarmi dritta negli occhi, ma non poteva. Osservai poi la rosa accanto ai miei piedi. L’avevo raccolta prima di arrampicarmi e l’avrei usata per farmi notare da Gabriel e da lui soltanto. Mi alzai in piedi e la strinsi tra le dita. “Tornerò, prima o poi”.
Distrussi quel magnifico fiore e i petali volarono davanti a me, trasportati dal vento. Arrivarono perfettamente ai piedi di Gabriel che, dopo averli notati, si voltò verso di me.
Era impossibile descrivere il turbine di emozioni che attraversò il suo volto in così poco tempo: sorpresa, felicità, amore, tristezza, incomprensione, rassegnazione. Tutti in un’unica volta, era stato travolto.
Rimase a fissarmi incredulo di quel che stava vedendo, credendo quasi che io fossi un fantasma. Ma trovò risposta e certezza nell’espressione spenta ed iraconda di Derek: in quel momento capì che lui sapeva tutto sin da subito.
Avrei voluto corrergli incontro, abbracciarlo e dirgli che sarebbe andato tutto bene. Ma che avrebbe dovuto dimenticarmi, farsi una nuova vita ed essere felice. Non avrei mai potuto fare una cosa del genere o la mia forza di volontà si sarebbe disintegrata in un batter d’occhio.
Tieni duro, Kim.
Gli mimai “ti amo” con le labbra, in modo che sapesse quello che, comunque, continuavo a provare per lui. Mi concessi di guardarlo ancora qualche secondo, poi scomparii del tutto dalla sua vista e da quella maledetta lapide che riportava il mio nome.
  
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