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Autore: B i z a r r e    15/04/2013    1 recensioni
Louis si sentì improvvisamente ridicolo, improvvisamente nudo, piccolo e stupido. Una voglia insana di scappare via, ma ormai era lì e con lui Redhead.
D'un tratto Harry passò davanti a loro e scosse i ricci, e il castano rischiò un mancamento.
«Voglio partecipare alle audizioni come Romeo per lo spettacolo.» disse d'un fiato.
Heike inclinò la testa di lato, alzò un sopracciglio, e spalancò leggermente la bocca.
«E vorrei che tu mi aiutassi a sconfiggere la balbuzie.»
Sì, era decisamente uscito fuori di testa.
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Louis è balbuziente, ma questo non gli impedisce di ambire a far l'attore.
Heike ama accudire i bambini del reparto oncologia, ma odia Zayn.
Zayn è un genio degli scacchi e della matematica e cerca in ogni modo una strategia per far breccia nel cuore della fredda tedesca.
Harry ha un sorriso che illumina le giornate tristi di Louis.
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LARRY | Zayn+Heike
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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    (1)
Change your life.

Change, change your life, take it all 
We gonna stick together know we’ll get through it all

(I know we get through it all)
Change, change your life, take it all
You’re gonna use it to become what you’ve always known.




Louis Tomlinson aveva capito che c'era bisogno di smettere di sognare una vita perfetta e cominciare ad agire per renderla tale quando nell'atrio della scuola era apparso un annuncio. 
Attaccato alla bacheca in sughero, segnalato da una spilla rossa, aveva attirato la sua attenzione.

Audizioni maschili per il ruolo di Romeo nello spettacolo teatrale

''Romeo e Giulietta''.
Presentarsi in teatro alle ore 12.00 del giorno 3/4/12.

Mancavano due mesi all'audizione e sei allo spettacolo. Tanti per chiunque, pochi per lui.
Ambiva a fare l'attore, ma dubitava che con l'enorme problema che aveva lo avrebbero anche solo preso in considerazione. D'altronde, nessuno avrebbe ascoltato un balbuziente come lui rovinare le belle parole di Shakespeare.
Ma si sarebbe presentato comunque, sperando di essere scelto. Doveva solo sconfiggere il suo più grande nemico.
Non gli bastava più essere in ultima fila; non sopportava più che gli venissero assegnati dei ruoli minori, attaccato alle quinte del teatro, a spiccicare solo un 'sì' affrettato, l'unica sillaba che potesse pronunciare senza incepparsi.
Lo avrebbe fatto per sfida nei confronti di se stesso e dei suoi limiti, di coloro che lo consideravano un buono a nulla, dei suoi genitori fin troppo apprensivi.
Avrebbe dimostrato che in fondo anche un povero balbuziente come lui poteva dimostrarsi in grado di recitare. E avrebbe stupito la sua famiglia, i suoi professori e, perché no, anche Harry.
Louis aveva capito che era arrivato il momento di prendere la sua vita e renderla migliore, e per farlo, doveva solo diventare ciò che aveva sempre saputo di essere.


Heike aveva realizzato che i ragazzi, qualunque fosse la loro età, erano tutti dei completi idioti.
Se ne era accorta per la prima volta a cinque anni, nel momento in cui un bambino l'aveva fatta cadere a terra e non si era degnato neanche di aiutarla.
Aveva avuto un'ulteriore conferma alle sue tesi a tredici anni, quando un ragazzino le si era avvicinato e l'aveva baciata a stampo, per poi staccarsi e dirle che era stata una scommessa. Aveva regalato il suo primo bacio a un idiota, del quale era oltretutto cotta.
Da quando, però, aveva conosciuto Zayn Malik, non aveva avuto più alcun dubbio.
Lo disprezzava sopra ogni limite e non faceva nulla per mascherare il suo orrore, neanche fosse un moscerino fastidioso, ogni volta in cui lo vedeva. E ogni volta in cui il poveretto, che davvero non aveva fatto nulla per meritarsi quella freddezza, tentava invano di porre rimedio a una colpa che non aveva, Heike si irritava fino all'inverosimile.
Perché nonostante tutto quell'essere inferiore non aveva nessuna colpa, ma trattarlo male era divertente.
Non che lei fosse 'cattiva'; anzi. Aveva un cuore fin troppo grande per i suoi sofferti diciassette anni e per quel corpo minuto, troppa basso per essere considerata credibile.
Ogni pomeriggio sentiva il bisogno di far volontariato e di rallegrare la vita dei bambini malati nel reparto oncologia, perché amava quei sorrisi speranzosi e sinceri. Se qualcuno aveva bisogno di un paio di orecchie con cui sfogarsi, non doveva esitare a chiederle aiuto, perché lei era disponibile per chiunque.
Eppure, quel moscerino occhialuto di Malik non le andava proprio a genio, nonostante quest'ultimo provasse in ogni modo di attirare le sue attenzioni.
E Zayn davvero non aveva fatto nulla per meritare quel disprezzo.

*    *    *


Louis si guardava intorno attentamente.
Il cortile era pieno zeppo di gente, ma tra quella folla cercava solo un volto. In realtà voleva incontrarne due, ma per il momento gli bastava anche solo lei.
Spostò lo sguardo verso destra e la notò.
Redhead, come la chiamava lui per via di quella folta chioma ramata che le arrivava fino alla vita, era in piedi accanto a un albero che guardava annoiata un ragazzo, più o meno della loro età, con un'aria di sufficienza e noia.
Lo conosceva bene quel tipo.
Zayn Malik, un anno più piccolo, due grandi occhiali e una passione per gli scacchi. Più volte, giocando, aveva perso contro di lui.
E ciò non succedeva mai, perché se Louis non poteva parlare come gli altri, almeno il suo dio lo aveva dotato di una mente strategica. Eppure quel moretto dal faccino magro lo batteva alla grande. Nonostante a vederlo sembrasse un buono a nulla, era la mente più geniale e profonda con cui avesse mai avuto il piacere di discutere. Soprattutto, era l'unico che non sembrasse irritato o non provasse compassione nei confronti delle sue frasi spezzettate a mezza voce.
Conosceva attraverso i racconto Heike e sapeva che, pur avendo un buon cuore (nei confronti di tutti tranne di quello strano alieno occhialuto), non era di certo una cima himalayana e, per lei, era normale trovare strani i discorsi impegnativi di Zayn.
Sorrise in un misto di compassione e ammirazione per il moro, poi si avvicinò ai due. Si schiarì la voce, parlò e si odiò ancora di più.
Sempre che fosse stato possibile.
«Ciao.» balbettò improvvisamente imbarazzato.
«Ciao Louis.» lo salutò sorridendo Zayn, con gli occhi luminosi che si ritrovava. «Come stai?» domandò, forse più per cortesia che per interesse.
Non era una bellezza, ma di sicuro era un bravo ragazzo.
«Non c'è male.» maledetta la sua balbuzia «Potrei...» maledetta che gli provocava tutti quei problemi e gli faceva interrompere un povero sedicenne che ci stava provando con una tipa più grande «parlare» maledetto il suo pensare troppo velocemente. Che diamine era venuto a chiedere? «Con con He-Heike?» maledetta balbuzia.
Il faccino di Zayn parve rattristarsi nel constatare che gli occhi di Heike si erano illuminati come due lampade al pensiero di scollarselo di dosso e aveva urlato un 
«Sì.» annuendo convinta, neanche le avesse chiesto di sposarla.
E in quel caso probabilmente non sarebbe stata quella la reazione.
«Non c'è problema, io stavo-» cominciò a farfugliare, ma ormai Heike era già troppo lontana perché potesse sentirlo. Si bloccò mordendosi un labbro e abbassando lo sguardo.
Sembrava un cucciolo. Mosso da chissà quale spirito di bontà, gli diede una pacca sulla spalla per confortarlo e gli parve che gli occhi di Zayn tornassero a brillare.

«Allora, come mai mi cercavi?» domandò sorridendo Redhead.
Era obbiettivamente una ragazza carina. I capelli rossi come il sangue le incorniciavano il volto bianco e scendevano in delicati boccoli fino alla vita. Gli occhi, grigi come l'asfalto, lo osservavano curiosi.
Ed era anche molto gentile e ben disposta, da come l'avevano descritta.
«Mi servirebbe un aiuto.» 
Heike non si scompose, rimase immobile con la stessa espressione. Alquanto inquietante.
«Certo, puoi contare su di me. Cosa ti serve?» lo interrogò con quello sguardo indagatorio e distaccato, ma allo stesso tempo interessato e rassicurante.
Louis si sentì improvvisamente ridicolo, improvvisamente nudo, piccolo e stupido. Una voglia insana di scappare via, ma ormai era lì e con lui Redhead.
D'un tratto Harry passò davanti a loro e scosse i ricci, e il castano rischiò un mancamento.
«Voglio partecipare alle audizioni come Romeo per lo spettacolo.» disse d'un fiato.
Heike inclinò la testa di lato, alzò un sopracciglio, e spalancò leggermente la bocca.
«E vorrei che tu mi aiutassi a sconfiggere la balbuzie.»
Sì, era decisamente uscito fuori di testa.
Se possibile Heike gli apparve più sorpresa di prima.
Non si scompose, tuttavia. Louis aveva capito che era quel tipo di ragazza che non si sbilanciava mai troppo. Se ne restava lì, ad osservarlo, con la bocca semi spalancata, la lingua tra i denti e la testa inclinata a destra.
«Oh.» sussurrò scrutandolo in profondo, «E perché io?» chiese lecitamente.
Perché, obbiettivamente, non era una logopedista o come dannazione si chiamavano quei dottori, i cui studi medici erano stati visitati fin troppo da Louis e dai sua madre.
«So che non ci conosciamo, ma mi sei sembrata la persona più adatta.» balbettò tremolante.
Heike continuò a fissarlo con quegli occhi glaciali e in quel momento capì perché quel Zayn Malik fosse così attratto da lei.
«Direi che va bene.» acconsentì sorridendo lievemente.
E il castano si rallegrò. Infondo, aveva  bisogno di una persona che lo aiutasse con gli esercizi che il logopedista, dal quale sarebbe andato il prima possibile, e che lo confortasse nei momenti in cui avesse voluto mollare tutto.
Heike Becker era tutto ciò di cui avesse bisogno.
Dopo ovviamente un sorriso di Harry, una cioccolata calda e un vassoio di pasticcini.




My corner c':
Ehilà!
Invece di continuare a aggiornare la mia ff su Zayn, cazzeggio allegramente. Yee!!
Dico che io non riesco ad abbandonare l'idea di un Malik sfigato. Ahha, sorry!
La prossima ff (che posterò tra un po') lo vedrà come un pazzo squilibrato affetto da manie omicide. Bene.
Spero non vi abbia annoiate troppo, io mi sono impegnata parecchio :)
Louis è balbuziente ed è gay. Nella ff i suoi dialoghi saranno scritto normalmente, che mi scoccio di metterci i trattini o imitare il balbettare.
Al prossimo. Fatemi sapere che ne pensate, se vi va.
-Frances


   
 
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