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Autore: Cocol_Sasso_97    16/04/2013    1 recensioni
Perché Shizuo odia tanto Izaya?
Perché vuole ucciderlo?
Perché è finito in carcere?
"« Shizu chan! »
Sussultò, cercando di capire da dove provenisse. Poi scorse la chioma di capelli corvini allontanarsi, e cominciò a correre « Aspetta! »
Sentì la sua risata che echeggiava nell’aria, divenire sempre più distante e affrettò il passo.
I suoi piedi si muovevano da soli e lo portarono ai piedi di un grande edificio che, purtroppo, conosceva bene.
Alzò lo sguardo, il terrore negli occhi nel notare la figura slanciata sul cornicione.
[...]
« Io non ce la faccio più… Scusami Shizu chan… » sussurrò lasciandosi cadere nel vuoto.
« NO! »"
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Izaya Orihara, Shizuo Heiwajima
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Shizuo's Past


Il manto scuro della notte avvolgeva la città di Ikebukuro, ancora animata nonostante l’ora tarda.
Il ragazzo vestito da barman si faceva largo tra la folla, cercando quasi disperatamente la persona a cui apparteneva la voce che continuava a chiamarlo. Incrociava lo sguardo di tutti coloro che, notando la sua fretta e conoscendo la sua fama, lo lasciavano passare spaventati.
« Shizu chan! »
Sussultò, cercando di capire da dove provenisse. Poi scorse la chioma di capelli corvini allontanarsi, e cominciò a correre « Aspetta! »
Sentì la sua risata che echeggiava nell’aria, divenire sempre più distante e affrettò il passo.
I suoi piedi si muovevano da soli e lo portarono ai piedi di un grande edificio che, purtroppo, conosceva bene.
Alzò lo sguardo, il terrore negli occhi nel notare la figura slanciata sul cornicione.
« No, non di nuovo! » urlò.
« Izaya kun ha ragione… – sorrise tristemente la ragazza – Non valgo niente, non sarò mai nessuno… Sarò sempre l’ultima ruota del carro, mai nessuno mi vorrà… Sarò sempre quella di cui ridere… »
« No, non è vero! »
Abbassò lo sguardo e Shizuo poté leggere chiaramente i sentimenti della ragazza, il dolore che provava. Era evidente, come una goccia di vino su una tavola bianca…
« Shizu chan… Ricordati che ti voglio bene… » sorrise mentre le lacrime iniziarono a rigarle il viso.
« Allora non farlo! »
Scrollò la testa « Io non ce la faccio più… Scusami Shizu chan… » sussurrò lasciandosi cadere nel vuoto.
« NO! »
 
Con uno scatto il biondo si ritrovò seduto sul suo letto, confuso, il cuore che batteva a mille. Si guardò intorno, cercando di capire cosa era successo, asciugandosi la fronte imperlata di sudore.
« Solo un sogno… – spostò lo sguardo sulla foto che teneva sul comodino – Hana… »
La ragazza sorrideva, mentre stringeva il suo amato Shizu chan…
Mille pensieri nostalgici invasero la mente del ragazzo che strinse i pugni, alzandosi. Velocemente si vestì e uscì.
L’aria fredda della notte ebbe un impatto benefico su di lui, dandogli un minimo di sollievo.
I ricordi di quel giorno erano vividi nella sua mente, come se fosse successo ieri, non sei anni prima…
Hana gli mancava, avrebbe dato qualunque cosa per stringerla ancora una volta, per dirle quanto le voleva bene, cosa che non aveva fatto abbastanza quando ne aveva l’occasione…
Si bloccò all’improvviso, assottigliando lo sguardo nel vedere la causa di tutto.
Si guardò incontro, notando una panchina di legno, piantata nel cemento del marciapiede. La rabbia che ribolliva dentro di sé gli diede la forza di sradicarla e di lanciarla contro il moro, che non avendolo sentito cadde a terra.
« Izaya kun! – esclamò, la rabbia che ormai aveva preso il sopravvento – Sparisci da qui! »
« Oh, Shizu chan! Mi sembri nervoso, o sbaglio? » chiese tranquillamente, rialzandosi e scrollandosi la polvere dai vestiti come se nulla fosse.
« Ti ho detto di non chiamarmi così » disse con tono deciso.
Izaya lo osservò, senza nascondere una scintilla di divertimento negli occhi « Perché ti ci chiamava lei non è vero? »
La goccia che fece traboccare il vaso.
« OSI NOMINARLA DOPO QUELLO CHE LE HAI FATTO?!?  » urlò lanciandosi contro il moro, sferrando un poderoso pugno che Izaya evitò facilmente.
« Come ti scaldi Shizu chan! Io non le ho fatto proprio niente… »
« L’hai fatta suicidare! » ringhiò furioso, pronto a sferrare un secondo pugno. Anche questo venne evitato e Izaya, divertito, mise le mani in tasca.
« Eh no Shizu chan, io non ho fatto niente… – disse muovendo lentamente l’indice, con fare saccente – Io le ho solo riordinato le idee… Le ho solamente detto come stavano le cose! »
« Non dire fesserie, sai benissimo che le cose non stavano così! Le hai detto solo quello che volevi dirle! »
« Sbagliato di nuovo! Le ho detto quello che voleva sentirsi dire! Hana voleva suicidarsi di suo, io le ho solo dato la spinta necessaria… Tu che eri così legato a lei avresti dovuto saperlo… » le sue labbra si incurvarono in un ghigno mentre diceva queste cose « Dovresti essermi grato di quello che ho fatto, le ho donato la felicità! » rise allargando le braccia, come se il suo fosse una richiesta ad adorarlo.
« Tu le hai tolto tutto! » sbraitò il biondo lanciandogli la prima cosa che si ritrovò sotto mano.
Izaya sospirò, ed evitò il bidone, scrollando la testa sconsolato « Come sei cambiato Shizu chan da quel giorno… »
 
« Eccomi Hana… Cosa volevi dirmi? » chiese Shizuo osservando la giovane davanti a sé, che sorrideva tristemente.
« Avevi ragione, Izaya kun era come tutti gli altri… »
Il biondo spalancò gli occhi e la prese per le spalle « Che ti ha detto quel rifiuto umano?! Cosa ti ha detto?! »
Hana rimase in silenzio per alcuni minuti, poi alzò lo sguardo osservandolo « Quello che già sapevo… Che sono sola Shizuo e che lo rimarrò sempre… »
« Non dire cazzate… – sorrise cercando di rassicurarla, scompigliandole i capelli – Hai me… E poi troverai qualcuno crescendo… »
Lei scrollò la testa « No Shizuo… Sono sempre stata la ragazza da prendere in giro, e così continuerò ad essere… »  sospirò abbracciandolo stretto. Chiuse gli occhi, godendosi quel contatto con il suo adorato Shizu chan, poi sorrise e si allontanò, avvicinandosi al cornicione. Lo sguardo preoccupato di Shizuo addosso. Si girò ad osservarlo e sfoderò uno dei sorrisi più dolci « Grazie di tutto Shizuo, di essermi stata accanto… Ti voglio bene… – disse osservandolo negli occhi, lasciando che le lacrime le rigassero il viso – Ma io non ce la faccio più… Scusami fratellone… » sussurrò lasciandosi cadere nel vuoto.
Shizuo non ebbe il tempo di realizzare quello che era appena successo, non fino a che un tonfo salì dalla strada.
Un urlo che si levò nel cielo.
« Aiuto, una ragazza si è buttata! »
Boccheggiò un paio di volte, la sua mente che ancora vedeva Hana un attimo prima di buttarsi.
Alcune lacrime scesero dagli occhi del ragazzo, senza che lui se ne rendesse conto, senza aver ancora realizzato che quello era stato l’ultimo abbraccio che avrebbe ricevuto dalla sua dolce sorellina…
 
« Ma in fondo, era quello che volevo. Lei era un libro aperto, facile da manovrare, ma non era il mio vero obbiettivo. Lei era troppo facile, io volevo te, e per quanto tu sia difficile da capire sapevo saresti cambiato. » disse soddisfatto Izaya, osservando il suo rivale.
Shizuo assottigliò lo sguardo, fingendo di non aver sentito il motivo per cui sua sorella era stata spinta a suicidarsi « Aveva quindici anni bastardo! Aveva tutta la vita davanti! »
« Non le ho detto io di suicidarsi – disse alzando le spalle come se la cosa non lo riguardasse minimamente – e poi lo sai come sono no? Vedere come reagì Hana fu… divertente »
Gli occhi di Shizuo lo trafissero con lo sguardo « Divertente… Tu trovi divertente far venire le paranoie ad una ragazzina fino a farla suicidare?! »
« No, io trovo divertente vedere come sono facilmente suggestionabili »
« Mi fai schifo Izaya! » disse sradicando un palo vicino a lui e cominciando a fendere l’aria con esso.
« Ah, quanto sei cambiato dopo quel breve periodo in carcere! »
« Colpa tua anche quello! » disse, la rabbia ai massimi livelli storici.
« Oh, non te la sarai presa su! È stato divertente vedere come reagivi! »
« Come reagivo!? Mi hai accusato di aver ucciso mia sorella! » sbraitò.
 
« Shizuo Heiwajima? »
Il ragazzo osservò il duo di poliziotti che si affacciarono sulla porta della classe del suo liceo. Svogliato, lo sguardo spento diede un’occhiata al professore che puntava l’indice verso di lui.
Gli uomini si avvicinarono e lo fecero alzare « Vieni in caserma con noi »
« Perché dovrei? » chiese leggermente confuso.
« Sei accusato dell’omicidio di tua sorella Hana Heiwajima. »
« Che cosa?!? – esclamò inorridendo – Io non ho ucciso mia sorella! » esclamò dimenandosi, le voci dei suoi compagni che cominciavano a spettegolare.
« Non è quello che c’è stato riferito, abbiamo ricevuto una soffiata che giura di averti visto buttare giù dall’edificio tua sorella. » spiegò uno dei due, il più grosso, calmo, fermandolo con estrema facilità.
« Una soffiata?! – esclamò mentre veniva fatto uscire. Sentì lo sguardo addosso e la risata divertita di Izaya Orihara, quel giorno stranamente a scuola… Spalancò gli occhi, capendo – IZAYA! So che sei stato tu, sappi che ti ammazzo! Vedi di non farti più vedere a Ikebukuro se ci tieni alla tua vita del cazzo, perché se mia sorella si è suicidata è solo colpa tua! » urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, mentre i poliziotti cercavano di zittirlo.
 
« Certo, perché non avrei dovuto? In realtà speravo che tu impazzissi, sarebbe stato interessante! Ma poi ho deciso che sarebbe stato più divertente vedere cosa sarebbe successo se fossi rimasto sano di mente… Cosa che, osservandoti, dire che non è successa… »
« Sono molto più sano di te! »
« Quanta presunzione… Una persona che è la violenza incarnata non si può definire sano… – sospirò scrollando la testa e alzando le spalle – e tu non sei sano Shizuo. Sei malato, vuoi solo la vendetta… »  aggiunse puntando gli occhi in quelli di Shizuo. Per un attimo il biondo sussultò, perdendosi in quei due profondi pozzi di pece, e si sentì come svuotato, come se Izaya avesse preso tutto ciò che vi era in quel momento nella sua mente.
« Sei così ossessionato dal volermi uccidere che non hai altro scopo nella vita, sbaglio? Avanti, ammettiamolo, senza di me tu non hai più niente – disse con un ghigno soddisfatto in voltò, vedendo che lo aveva zittito – Io ormai sono il tuo pensiero fisso! E questo perché io ti ho fatto scarcerare! »
 
« Sulle basi delle prove che la difesa ha presentato, reputiamo l’imputato, Shizuo Heiwajima, non colpevole »
Le parole del giudice risuonavano ancora nella sua mente, mentre veniva abbracciato dal fratello, lo sguardo spento. Era così da quando aveva visto il corpo della sorella cadere nel vuoto, sentito il tonfo dell’impatto, visto il lago di sangue che era rimasto di lei…
« Shizuo… – mormorò il fratello allontanandosi e mettendogli una mano sulla spalla – È  finita, il video che quella persona ha mandato al nostro avvocato ti ha scagionato, non ti possono più accusare! »
­­­­Il ragazzo osservava oltre, oltre le macchine che viaggiavano sulla strada, l’altro lato della carreggiata, e incrociò lo sguardo di colui che aveva creato tutti quei problemi. Sulle labbra aveva dipinto un sorriso di scherno, e lo vide abbassare lo sguardo e scrivere qualcosa sul cellulare. Quando Izaya rialzò lo sguardo, il telefono di Shizuo suono.
 
“Sono stato bravo dopotutto eh? L’ho mandato io il video, ho ripreso tutta la scena del suicidio di tua sorella! Ah, ma che buon sammaritano che sono, eh, Shizu chan?”
 
Leggendo quelle parole, la stanchezza e sensazione di vuoto che attanagliavano Shizuo da ormai più di tre mesi vennero rimpiazzati da un nuovo sentimento.
Odio.
Odio puro.
Quell’odio che non ti permette di stare nella stessa stanza con quella persona, se non che questa persona sia distesa in una bara.
« Che tu sia maledetto Izaya Orihara! »
 
« Se tu fossi rimasto in prigione, la tua voglia di vendetta sarebbe sparita! – rise, soddisfatto di sé e di ciò che aveva creato – Ma io volevo che tu diventassi così Shizuo, tu sei in mio potere! Come un marionettista muove le sue marionette, io ho deciso le tue azione prima ancora che tu le programmassi! Io ti ho creato Shizu chan! » rise nuovamente.
« Stai zitto lurido verme! » esclamò lanciando il palo che teneva stretto in mano. La sbarra di metallo andò a conficcarsi a pochi centimetri dal viso di Izaya.
« Su, uccidimi Shizu chan, provaci. Brama di vedere il mio sangue a terra, come quello della tua cara Hana sei anni fa! Vendicati, rendi fiero il tuo piccolo fiore! » urlò, divertito come solo lui sapeva essere in certe occasioni, correndo tra i vicoli della città.
« Un giorno ci riuscirò Izaya kun, un giorno entrerai a Ikebukuro e non ne uscirai più! » lo minacciò correndogli dietro, una furia omicida negli occhi.
«Sempre che tu non impazzisca prima mio caro Shizu chan! » esclamò voltando l’angolo e sparendo nel nulla. Shizuo si fermò, ansimando e guardandosi intorno.
« TORNA QUI VIGLIACCO! » urlò, la sua voce che riecheggiava in quella scura notte, una lacrima solitaria che scivolava lungo il suo viso, come se quella sola lacrima volesse lavare via il dolore che il biondo nascondeva da sei anni e che Izaya era riuscito a plasmare così facilmente…



Salve ^^
Mi scuso per l'ooc, se presente, purtroppo non seguo da molto Durarara... Lessi il manga e ho appena iniziato a vedere l'anime, ma credo di non averli stravolti ecco...
Questa fiction è nata pensando al fatto che, come coppia, io questi due li adoro, ma che è anche inverosibile vederli che si ehmehmFANNOehmehm u.u"
Shippo questo pairing in tutto e per tutto, ma riflettendo sul fatto che in realtà vogliono vedersi morti a vicenda è uscita questa... Questa cosuccia ^^
Spero vi sia piaciuta, è anche la prima volta che pubblico in questo fandom, spero di esserne stata all'altezza >.>
Un bacione
Cocol 
   
 
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