Incredibile che, dopo 3 anni ancora, dovessi prenderla di sorpresa per baciarla.

Quel giorno non passai l’esame, forse per il continuo pensare a lei e alle sue parole, forse per il semplice fatto che provocato da un essere insignificante finì con il spaccargli il setto nasale.
Un semplice pugno poco violento, ma bastò per farmi sbattere fuori.
La giornata comunque migliorò lo stesso quando la incontrai.
Certo mi dovetti sorbire la sua manfrina, ma alla fine fece qualcosa che mi lasciò felice e di stucco, mi abbracciò forte, senza dire nulla, semplicemente.
Un giudice muto sentenziò ufficialmente quel giorno l’inizio della nostra storia.

3 anni e mi sembrava ieri, con l’unica differenza che tutto diventò più semplice.

Sebbene uscire con Tsuyoshi e Aya mi metteva ancora un po’ a disagio bastava il suo sorriso e la sua allegria per scaricare la tensione.
Poi la sera, quando la riaccompagnavo a casa, le rubavo una carezza e un abbraccio dolce.
Incredibile come un tipo come me andasse sempre sul sicuro con un semplice abbraccio.

3 anni e ancora arrossiva quando le dicevo, effettivamente con qualche balbettio, che l’amavo.

Diventava sempre più famosa e, avendo ripreso anche con il cinema e la tv, non si poteva più camminare per strada tranquilli.
Non potevo seguirla nei suoi spostamenti, ma ero sempre presente alle sue prime e ai suoi debutti.
Alla fine di ogni spettacolo mi veniva a prendere e, nonostante fotografi e giornalisti, si faceva accompagnare fuori con la mano nella mia e stringendo il mio braccio.
La prima volta mi arrabbiai, non volevo flash e luci della ribalta, io odiavo quel mondo che mi era reso più gradevole solo dalla sua presenza.
“Non era pubblicità…ti amo e tutti lo devono sapere…questa è la mia vita non la mia carriera e quindi su questo non ci devono essere scoop o false sceneggiate!”
Mi aveva guardato decisa negli occhi e senza smuoversi.
Gli occhi però le si erano fatti lucidi e capì che l’avevo ferita pensando a chissà quale trovata pubblicitaria.
L’avevo abbracciata e un debole “scusa” mi era uscito dalle labbra.

3 anni e ancora non riusciva a pronunciare con scioltezza la parola “ragazzo” riferendosi a me.

Con Naozumi si era creata una specie di tregua, lui l’aveva lasciata perdere rimanendo semplicemente il suo amico attore e io non lo punzecchiavo con battute sulla sua femminilità.
Lei e Fuka erano tornate amiche come prima e anche io ci parlavo con scioltezza anche se tutt’ora non mi perdono l’averle fatto del male.
Rey mi guardava sempre storto quando entravo a casa loro, ma in fondo non si preoccupava quando uscivamo…a parte per la “purezza” di lei.

3 anni, passati ad amarla ogni giorno di più per la sua dolcezza, la sua innocenza, il suo altruismo e la sua forza.
3 anni come 3 secoli.
3 anni come un’eternità in paradiso.
E’ stata davvero mia per 3 anni.
Ed ora, ad appena 3 giorni dalla sua morte, è come se fossi solo da 3 vite…

I love you forever Sana.