Capitolo 47. Abbracciami forte
Si mosse
silenziosa e leggera tra le lenzuola, scivolando fino al bordo del letto,
fermandosi un istante a fissare alle sue spalle, la figura beatamente
addormentata del suo uomo, per poi sorridere dolcemente tra sé, infilare le
pantofole e una camicia bianca, avviandosi in punta di piedi, verso la cucina.
All’alba mancavano ancora un paio d’ore, ma da diverso tempo ormai, Meryl
soleva svegliarsi molto prima, adorando in maniera profonda, quasi spirituale,
quei momenti calmi, silenziosi e quasi immobili, che precedevano il risveglio
del mondo con il sorgere del sole. In quegli spazi sereni e tranquilli, amava
perdersi coi pensieri, ed alle volte, anche coi ricordi di tutto ciò che era
successo nella sua vita, specie dal suo primo incontro con Vash the Stampede.
Sorrideva amorevolmente, mentre sorseggiava lenta il suo caffè con latte, e la
prima immagine del viso buffo e un po’ idiota di quel biondo, le tornava
davanti agli occhi della mente. Quel giorno, di tanto tempo fa, quando si era
presentata come l’Assicuratrice incaricata di limitare i danni del Tifone
Umanoide, e si era ritrovata davanti una specie di beota dalla testa bionda a
spazzola, legato come un salame, prossimo dall’essere trapassato da centinaia
di proiettili da una banda di
malviventi, il cui capo si fingeva essere il vero Vash the Stampede, Meryl non
aveva creduto possibile, nemmeno per un istante che invece, proprio quel beota
biondo, fosse in realtà colui che stava cercando.
Ridacchiò
tra sé, posando la tazza quasi del tutto vuota sul tavolo, dirigendosi verso la
finestra, scostando di poco, con una mano, le graziose tende blu e bianche,
ammirando il cielo farsi sempre più chiaro, e le poche stelle rimaste, svanire
lentamente, sotto ai toni rosei che annunciavano il prossimo arrivo dell’alba.
E chi
l’avrebbe mai detto poi, che restando alle calcagna di un tipo del genere,
avrebbe addirittura finito per innamorarsene senza scampo?. Imbecille,
donnaiolo incallito, trangugiatore di ciambelle senza fondo, predicatore ferreo
e convinto della pace e dell’amore senza violenza! Un caso davvero cronico,
rasente tra il ridicolo ed il tragico! Eppure, ci era caduta proprio dentro a
capo fitto, non appena la loro superficiale conoscenza, era divenuta passo dopo
passo, sempre più legata, sincera e profonda. Era impossibile non amare uno
come Vash, dopo averlo conosciuto davvero bene personalmente, e dopo aver
scoperto la sua dolorosa storia passata. Meryl sospirò, con sempre un piccolo
sorriso sereno sul bel viso rilassato, e una piccola ma intensa luce di pace,
sempre viva nei suoi grandi occhi grigio-azzurri. Quante cose erano accadute!
Rivedeva e risentiva, ogni più piccolo particolare, ogni più piccola emozione,
sentendole ancora vive e pulsanti dentro di lei.
E poi
ancora, come potersi immaginare, di aver vissuto prima, in una precedente vita,
una realtà con Vash e Knives? Come potersi immaginare, di essere stata a sua
volta un plant come loro? Aveva dell’incredibile il tutto, ma i ricordi che ora
possedeva, anche di quel passato così lontano, le confermavano ogni giorno che
tutto era realmente accaduto. Da quelle consapevolezze in più, si era
riscoperta, ancora più legata a quell’uomo biondo, buono e a tratti ingenuo,
percependo ogni filo rosso che li univa, ogni nodo stretto che li legava,
indistruttibili e indissolubili. Ah, si! Lei stessa, aveva provato a rompere
quei legami. La dolorosa ultima guerra che avevano dovuto affrontare, l’aveva
messa davanti ad una prova davvero molto dura. Una scelta, tra l’amore e la
vita, tra molte vite ed una vita sola. Meryl si era ritrovata suo malgrado, a
dover fare una scelta, anche per proteggere lo stesso Vash, che era tornato
determinato a ricambiare concretamente i sentimenti d’amore che lei gli aveva
sempre dimostrato. Aveva scelto di allontanarsi da lui per proteggerlo, e nel
caso, sacrificarsi nel cercare di eliminare quel cyborg crudele, per salvare
sia lui, che le vite di tutti quanti. Però, nonostante tutta la volontà e
testardaggine che aveva messo, nel volerlo tenere lontano, e combattere Don
Deviler da sola, le cose erano finite per andare in tutt’altro modo. Vash
ancora una volta, aveva fatto la differenza, e aveva davvero messo la parola
FINE, a tutte quelle dolorose sofferenze, scontrandosi di nuovo e
definitivamente, con quello che era da sempre il vero ‘nemico’, Knives.
O per lo
meno, era così che aveva sempre pensato, finchè lei stessa, aveva potuto
toccare con la propria, l’anima dello sfortunato ed oscuro gemello di Vash,
riuscendo a vedere davvero com’era dentro, intravedendo in lui, una luce così
pura, da far quasi paura. Paura, perché in tutta quell’oscurità insensata e
crudele, pareva impossibile che potesse esistere una luce simile. Ma i ricordi
di Anthares, avevano prevalso su ciò che Knives era stato su No-Mans-Land, e
così, Meryl era riuscita ad andare oltre con lui. Knives alla fine, aveva
ceduto a Vash, e si era lasciato guidare in quella vita e in quella luce, che
aveva sempre ostinatamente rinnegato. Pagare le sue colpe, comprendendo cosa
aveva tolto alle tante persone che aveva ucciso, poteva diventare un prezzo
davvero molto grande da sopportare. Meryl un po’, era preoccupata di questo,
perché lo vedeva adesso, come Knives, giorno dopo giorno, si stava aprendo, si
stava riscoprendo alla vita, e si stava scaldando, grazie a quella buona
ragazza che era Elhena. Temeva, che arrivare a capire appieno, cosa di orribile
aveva fatto, provando in prima persona le emozioni ed i sentimenti, avrebbe
potuto nuocere molto al nuovo Knives. Meryl
si accigliò un solo istante, a quei preoccupati pensieri, per poi chiudere gli
occhi, e riaprirli subito dopo, ritrovando di nuovo un sorriso fiducioso. No,
non poteva succedergli niente. Non finchè Elhena gli era accanto. Lei sarebbe
di sicuro riuscita ad aiutarlo a superare colpe, dolori e rimorsi, nel caso
Knives fosse giunto al punto di comprenderli e provarli.
-Ah..eri
qui allora!-
Una voce
calda e gentile, leggera e avvolgente le arrivò da dietro le spalle, sino a
stuzzicarle l’orecchio sinistro, accompagnata da due morbide e calorose labbra,
che le lasciarono un bacio sulla punta. Una grande mano, ed un braccio
ricoperto da tante diverse cicatrici, l’avvolsero per il ventre, passando
audaci sotto alla camicia candida, volendo chiaramente con lei, il contatto
pelle a pelle. Quando sentì l’intero corpo di Vash, pigiarsi da dietro al suo,
Meryl si lasciò completamente andare, poggiando la testa leggermente
all’indietro, trovando posto sulla sua spalla destra. Ridacchiò maliziosa tra
sé, ancora un po’ sorpresa, non completamente abituata a ‘quel nuovo Vash’. Da
quando si erano stanziati a vivere a Flowers Village, quella frase che lui le
aveva detto deciso, prima di andare a scontrarsi per l’ultima volta con Knives,
aveva preso davvero forma completa e concreto significato!.
“-Aspettami! Perché quando tornerò..nulla
sarà più come prima!-“
E aveva
proprio tenuto fede a quanto le aveva detto. Una sera felice, tra le tante che
stavano vivendo, mentre si costruiva il villaggio, seduti al bancone del bar
appena ultimato, tutti riuniti coi paesani a far festa, ad un certo punto, Vash
l’aveva guardata dritta negli occhi, era arrossito come un pomodoro maturo, e
le aveva chiesto :
“-M-Meryl!!
Vuoi..Vuoi farmi l’onore, di essere la mia ragazza?-“
L’aveva
guardato, come se avesse detto la cosa più assurda del mondo, sbattendo più
volte gli occhi con incredulità, prima di scoppiare a ridere di gusto. Come si
era arrabbiato! Si era messo a sbraitare, sempre più rosso e imbarazzato, non
riuscendo a comprendere le sue risa divertite. Ma Meryl aveva riso, un po’
perché non se la sarebbe mai aspettata una cosa del genere da Vash, e un po’,
perché a sua volta, si ritrovava in forte imbarazzo.
“-Ma
certo,stupido! C’è forse da chiederlo? Mi sembrava già chiaro! Ah,ah,ah,ah!-“
Alla fine,
Vash aveva continuato a sbraitare arrabbiato, anche fuori dal locale,
tampinandola alle strette, mentre lei aveva continuato a ridere di gusto. Un
bacio poi, sotto alle stelle, profondo e puro, a suggellare con serietà quella
proposta che in fondo al cuore, entrambi avevano atteso per lungo tempo, un
tempo lungo ben due vite.
Poi, la
decisione di andare a vivere insieme, costruendosi la loro graziosa casetta di
legno e mattoni rossi, circondata da ampi spazi verdi e fioriti, con un piccolo
torrente poco distante, allegro e canterino. Era stato il giorno più bello di
tutti, con la conseguente scoperta di un Vash tutto nuovo e diverso. Si era
rivelato essere, non solo un compagno attento e premuroso, ma anche un amante
davvero focoso e passionale, cosa che Meryl non si era mai immaginata, avendolo
sempre visto sotto l’aspetto ingenuo, pasticcione e fanciullesco. Invece, Vash
si era dimostrato un uomo davvero travolgente, sapendola portare ad ogni apice
di piacere possibile, facendole vivere e provare emozioni e sensazioni d’amore,
davvero uniche.
-A che stai
pensando, con quell’aria furbetta?- le soffiò roco nell’orecchio, dandole un
altro bacio, stavolta sulla tempia,
-Eh,eh!
Niente..stavo solo ricordando tutto quello che ci è capitato..In
particolare..la tua buffa e comica dichiarazione..eh,eh,eh,eh!^^-
Vash
ridacchiò, facendo volgere Meryl nel suo abbraccio per poterla avere faccia a
faccia:
-Buffa e
comica,eh? Mi è costata sudore, quella dichiarazione! E tu che te la ridevi
della grossa mentre io ero in difficoltà! Non sei stata molto carina!- finse di
essere imbronciato,
-Pfff!! Ma
dai, Vash! Come facevo a non ridere? Eri così..così..UHMFF!!-
Vash chiuse
letteralmente la bocca a Meryl, sorprendendola in un intenso bacio
appassionato, che in breve, divenne così coinvolgente, da farli avvinghiare
stretti stretti.
Meryl
poteva sentire sotto alle dita, la pelle liscia e dura di Vash, quasi scottare.
Le braccia che la stringevano possessive lungo le spalle e la schiena, si
muovevano carezzevoli ma impazienti, facendole percepire il disappunto per la
presenza ‘ingombrante’ di quella camicia a dividerli.
-E
adesso..anf..ti sembro ancora tanto, buffo?- sussurrò a fior di labbra della
fanciulla, appena si separarono di poco,
Meryl
strinse di più le braccia attorno alle muscolose spalle di Vash, sospirando
beata, sentendo il rossore delle gote, ed un piacevole calore invaderla in
tutto il corpo:
-Assolutamente
no..- sussurrò estasiata da quegli occhi smeraldini, che la scrutavano
desiderosi ed intensi,
Non ne
avrebbe mai avuto abbastanza di lui, delle sue labbra, dei suoi abbracci e del
suo corpo caloroso e appassionato. Le loro menti, e le loro anime, sempre in
sintonia, sempre in unione costante, permettevano di sentire le emozioni ed i
sentimenti, come raddoppiati. Meryl poggiò la fronte su quella di Vash,
sorridendogli amorevole. Si sentiva a casa tra quelle braccia, si sentiva
protetta e sicura, in pace e armonia, felice e paga, come mai avrebbe creduto
di potersi sentire. Vash la osservò estasiato da lei, ammaliato dalla sua
bellezza, attratto come sempre, in una maniera prepotente e affamata.
Ricordando ciò che Rem gli aveva sempre insegnato e spiegato sull’amore, si
ritrovò a sorridere a sé stesso, per quelle sensazioni ed emozioni, che ora
finalmente, riusciva davvero a provare e ad esprimere. Aveva sempre scherzato
dietro alle varie gonnelle che si era ritrovato a tiro, nel suo passato e lungo
peregrinare per No-Mans-Land, ma quando era il momento di fare sul serio,
trovava sempre il modo per svignarsela. Un po’ gli era sempre dispiaciuto, ma si
era convinto, che l’amore doveva essere per sentimento e per ricambio continuo,
e non per meri momenti di pura soddisfazione sessuale. Vash, aveva sempre
voluto trovare, quella persona speciale da poter avere accanto, e da poter
amare in maniera completa, in tutte le forme possibili che dona l’amore tra due
essenze distinte che unendosi, diventano uno. Trovare Meryl, ritrovando anche
Lyler, era stata la fortuna più grande, ed il dono più bello.
Allungò una
mano, spostandola dall’abbracciarla dietro alla schiena, ad accarezzarla su una
guancia, avvicinandosi poi di nuovo con le labbra, trovando subito unione
perfetta con quelle di Meryl, sentendo come sempre, tutto il corpo fremere
d’incandescenze, ogni qual volta si creava un contatto o un’unione tra loro.
-Mmmhh…eppure!
Manca ancora qualcosa..- affermò poi sorridendole, incuriosendola
-Cosa?-
domandò lei, sbattendo i suoi grandi occhi grigio-azzurri,
Vash
sorrise tenero, prendendosi pochi secondi, per ammirare quell’espressione così
dolce e curiosa che Meryl aveva in viso.
-C’è una
cosa che, penso da diverse settimane ormai..- iniziò a spiegare, spostando lo
sguardo verso il basso, mostrando i chiari segni di un imminente imbarazzo,
-…- Meryl
lo fissò di nuovo, sbattendo ancora le palpebre con aria perplessa.
Quando Vash
iniziava una frase lasciandola un po’ in sospeso, e poi fissava ripetutamente
verso il basso, era un chiaro segno, che stava per dire cose che a lui
costavano un certo imbarazzo e vergogna. Queste consapevolezze di lui,
iniziarono a far venire inevitabilmente il batticuore alla bella mora, che non
riusciva davvero ad immaginarsi, cosa mai ancora avesse da confessarle o
chiederle.
Vivevano
insieme in armonia perfetta, si amavano moltissimo, avevano trovato un angolo
di pace in quel nuovo mondo rifiorito e tanti amici erano sempre loro intorno.
Perfino Knives stava riscoprendo la sua dimensione di vita con accanto la bella
e buona Elhena.
Cos’altro
c’era ancora?
-Vash..che
c’è? Cosa stai cercando di dire?- lo incoraggiò delicata, prendendogli il mento
con una mano, sollevandogli il volto già parecchio rosso, facendo in modo che
la guardasse di nuovo negli occhi.
-Ecco..io…-
prese aria tra una parola e l’altra lui, deglutendo anche, combattendo contro
l’imbarazzo che rischiava di non farlo parlare di più.
Ma c’era
ancora una cosa, che voleva chiederle. Forse, la cosa più importante di tutte.
La sentiva necessaria, non per dare un segno esterno a chi li circondava, ma
per suggellare con un segno d’amore tra loro, un’unione che li aveva legati per
tanto tempo e in più di una realtà. Vash voleva dare anche al suo io del
passato, la possibilità di trovare la pace e la felicità definitiva, con
un’unione sancita da un gesto significativo di legame unico, che mai nessuno,
se non loro stessi, avrebbe potuto sciogliere o spezzare. Prese un po’ più di
coraggio, stringendola maggiormente al suo corpo, e accarezzandola di nuovo
sulla guancia. Le sorrise amorevole, ridacchiando anche, quando iniziò a vedere
l’agitazione e l’imbarazzo coglierla, sotto al suo sguardo limpido e
penetrante. Ogni volta che la guardava con quell’intensità, Meryl si emozionava
sempre, e sembrava la creatura più delicata e accogliente del mondo intero.
Vash adorava vederla in quello stato, perché si mostrava senza difese o maschere,
per quella che lei era davvero dentro.
Alla fine
si decise.
Doveva
parlare ed esprimerle quello che sentiva e desiderava dal profondo del cuore.
-Meryl,
io..Penso questo da molto tempo, ma non ho mai trovato il momento o il coraggio
per parlartene. Però adesso..ora che ti guardo e ti vedo come sempre, così
bella e pura! Sento che devo assolutamente chiedertelo ora!- parlò con enfasi,
causandole l’aumento del batticuore,
-D-di cosa
stai parlando? C-così mi spaventi!- balbettò lei in ansia
-Meryl
Strife…vorresti farmi..il grande, grandissimo onore…di diventare mia moglie?-
E non ci fu
spazio per altre parole.
Solo i loro
occhi e le loro anime, iniziarono a parlare. Lo stupore e l’incredulità più
sincere e vere, si dipinsero sul diafano viso della mora, che si coprì la bocca
con una mano, fissando gli occhi tremanti, in quelli luminosi e speranzosi del
biondo. Il cuore batteva ancora più forte nel petto, ogni fibra di carne era in
tensione, il calore tra i corpi aumentava, mentre ancora le anime si parlavano
amorevolmente.
-V-Vash!
I-io..-
Un piccolo
balbettio emozionato, strozzato subito da un pianto naturale ed
incontrollabile. Un pianto di gioia e assenso, un pianto incorniciato dal più
dolce dei sorrisi. Due piccole e morbide mani, si allungano e si posano sulle
gote dure e lisce di uomo, accarezzandole con infinita tenerezza. Labbra rosee
e morbide si avvicinano, e posano delicate il loro amore, accolto con gioia e
coinvolgimento infinito.
Per tutte le volte che mi hai
compresa e protetta,
per tutte le volte che mi hai
sorretta e incoraggiata.
Per tutte le volte in cui sono
caduta e tu mi hai teso la mano,
Per tutte le volte in cui ti ho
allontanato e tu non hai smesso di essermi accanto.
Per tutte le volte che mi hai donato
i tuoi sorrisi,
per tutte le volte che mi hai
asciugato le lacrime.
Per il tuo essere ciò che sei, per
il tuo amore,
io ti dico SI!.
Prima parlò l’anima.
Prima
arrivò la voce del cuore ad un altro cuore, a dare la risposta.
Poi, la
voce come suono melodioso, a riempire il silenzio d’attesa al di fuori dei
corpi, per rendere reale e udibile anche all’orecchio umano.
-…io ti
dico SI!!-
Vash rimase
prima imbambolato e rigido come una statua, spaventato e preoccupato da cosa Meryl avrebbe potuto dire, e come
avrebbe potuto reagire. Ma poi, all’udire sia dall’anima, che dalla voce, la
melodiosa risposta positiva che tanto anelava, si sentì sciogliere, scaldare da
dentro, mentre un luminoso sorriso gli incorniciò il viso, accompagnato da un
leggero rossore per tutta quell’impareggiabile
emozione. Strinse con tutta la forza e la delicatezza di cui era capace, la
donna che tanto amava tra le braccia, assaporandone ogni sussulto, ogni
tremore, ogni battito di cuore, ogni respiro ed ogni emozione. Meryl a sua
volta, abbracciò forte Vash, ancorandosi a lui con tutta la forza che l’agitazione
del momento meraviglioso che stavano vivendo le permetteva, ridendo e piangendo
nel medesimo istante, ancora stordita da tutto. Lei e Vash, si sarebbero uniti
ancora di più, avrebbero costruito con ancora più solidità il loro futuro
insieme.
Insieme,
avrebbero permesso al loro amore di germogliare e di dare molti buoni frutti.
Insieme ai loro amici, avrebbero continuato a costruire ed ampliare felicità e
serenità, cercando di lasciare un significativo segno positivo ed importante,
per le generazioni future, per non dimenticare chi erano, da dove erano
arrivati, cosa avevano affrontato e quali errori non andavano più commessi.
-Abbracciami
forte,Vash!- sussurrò Meryl all’orecchio del biondo, stringendosi ancora di più
a lui,
-Ti
amo,Meryl!- sussurrò lui in risposta, stringendola più forte.
Il sole
sorgeva lento, ed i suoi raggi, filtrando timidi e delicati tra le tende della
finestra, illuminavano di bellezze, i due amanti abbracciati stretti, uniti da
un intenso e passionale bacio d’amore.
Uniti, per
sempre.
Trigun
SOUND LIFE- Fine.
Ciao carissimi tutti!!^^
Eccoci giunti alla fine di questa fanfiction, che personalmente, ho sempre percepito come particolare e anche un pò strana! xD
In gran parte questa storia ha davvero camminato da sola nel vero senso della parola, e io le sono corsa dietro! xP
Non pensavo che sarei mai arrivata a creare un nuovo e complicato 'nemico' come Don Deviler, dove poi dietro in realtà ci stava sempre Knives, nè tanto meno, credevo che sarei riuscita a vedere Knives in una dimensione tutta nuova, e a salvarlo per giunta! Misteri della mente! ahahah!^^
B'è, sono comunque contenta di come sia andata a finire, e ho anche voluto aggiungere un pizzico di miele in più nel finale, via! Una bella proposta romantica, e si sentono già i fiori d'arancio nell'aria! xD
Spero davvero che vi siate trovati bene, che vi siate divertiti nella lettura, e che qualcosa di bello vi sia rimasto.
Un ringraziamento particolare e di tutto cuore davvero, và alla carissima MARS88!! Grazie per esserci sempre stata! ^__^
E grazie ovviamente a tutti voi!!
Tantissimi baci ed abbracci!
Martychan ^_^
(finito di pubblicare il 16/04/2013 alle ore : 19.05)