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Autore: Libra Prongs    17/04/2013    9 recensioni
C’è l’oscurità che schiarisce, l’alba nascente, il pulsare placido della vena sulla tempia di Remus. E il battito del cuore di Sirius, infuriato, furioso.
«Ho sete, Sirius.»
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie ''Cause Wolfstar is canon, and that's all. '
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Ho sete, Sirius. 

 

«Ho sete.»

La voce di Remus è un rantolo roco, soffocato.

«Ho… Sirius—»

Soffocante.

C’è sangue ovunque — sui suoi denti, sul collo, sulla camicia di Sirius squarciata in più punti. Sulle labbra, livide e lucide e metalliche.
È il sangue di Remus, è il sangue di Sirius.

«Ho sete, Sirius.»

Ci sono gli occhi marroni di Remus, crepati di sole, velati di dolore.
Ci sono cicatrici antiche e ferite recenti e, sugli zigomi, un graffio di artigli. Gli artigli di Remus, gli artigli di Sirius.

«Ho sete, Sirius.»

C’è l’oscurità che schiarisce, l’alba nascente, il pulsare placido della vena sulla tempia di Remus.
E il battito del cuore di Sirius, infuriato, furioso.

«Ho sete, Sirius.»

C’è il passo lento di Remus, c’è il braccio di Sirius che lo sorregge e c’è Sirius che vorrebbe solo allontanarsi e allontanarlo e stringerlo a sé.

C’è il vecchio passaggio segreto a una spanna, la notte di plenilunio alle spalle, gli ululati feriti ancora nelle orecchie.

«Ho sete, Sirius.»

C’è il fiato di Remus sul collo, quel tono esausto, cantilenante, esasperante. E Sirius vorrebbe strozzarlo e odiarlo e smettere di pensare.

Dimenticare che ricomincerà.

«Ho sete, Sirius.»

E finalmente c’è l’acqua, le mani sporche di Remus aggrappate al bicchiere, lo sguardo vacuo, la pelle madida.
E c’è Sirius che non sa sorridere, che serra i pugni, che gli bacia un orecchio e lì resta. Affannato.

Non stanco. 

Perché mai potrebbe stancarsi di Remus.
Mai potrebbe smettere di preoccuparsi, mai di ferire da cane e lenire da uomo.

«Mi dispiace—»

È un sussurro spezzato, quello di Sirius sul collo di Remus, graffiato dai suoi stessi artigli.  
È una mano decisa, quella di Remus sulla guancia di Sirius, sporca di polvere e sangue.

«Ho ancora sete, Sirius.»

È un bacio sofferto, quello delle labbra, dei denti, delle lingue di entrambi.
Tremanti e disperatamente feroci. 

 


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Nda: Ehm, sì. Ho scritto una Wolfstar. La mia prima - una specie. 
E boh. Non so neppure io come definirla, esattamente. 
Non so neppure se mi piace davvero. 
Ma mi piacciono loro due, insieme. E temo che possa diventare un'ossessione, se qualcuno non mi ferma. 

   
 
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