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Autore: KiaraRowling    06/11/2007    11 recensioni
Durante la battaglia finale, Harry Potter era stato ucciso. Voldemort aveva assunto il controllo di Hogwarts, e tutti coloro che erano sopravvissuti erano stati fatti schiavi. Tra loro, anche i due nemici di sempre: Draco Malfoy e Hermione Granger. Ma è proprio dalla loro unione, che nascerà l'ultima speranza per il mondo magico.
Genere: Romantico, Malinconico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mangiamorte, Ron Weasley, Voldemort | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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I primi raggi del sole gli colpirono il viso, facendolo svegliare.

Aprì lentamente gli occhi, ancora impastati dal sonno: le 6.

A quell’ora, solo un anno prima, sarebbe rimasto a dormire nel letto, svegliandosi appena 10 minuti prima dell’inizio delle lezioni, per fiondarsi in Sala Grande, afferrare al volo qualcosa da mangiare e correre poi in classe: tutto ciò era avvenuto solo l’anno prima, ma a lui sembrava passata una vita intera.

Si alzò faticosamente dal letto, e si vestì con una smorfia di disgusto: per lui, abituato da sempre ad abiti eleganti, quella specie di divisa, che era costretto a portare, era un’umiliazione.

Uscì dalla sua stanza, avviandosi verso le cucine.

Hermione era già lì, stava preparando la colazione: gli elfi domestici non lavoravano più a Hogwarts. Erano stati tutti sterminati.

- Muoviti Malfoy. C’è un sacco di lavoro da fare. - disse Hermione senza nemmeno alzare lo sguardo.

Draco sorrise amaramente, pensando che, un anno prima, nessuno avrebbe potuto rivolgersi così a lui, per di più per incitarlo a lavorare.

Oltre a loro due, nelle cucine erano presenti Hannah Abbott, Justin Finch-Fletchey, Romilda Vane, Katie Bell, Alicia Spinnett, Lenticchia Weasley e sua sorella.

Tutti lavoravano a testa bassa, gli occhi fissi su ciò che stavano facendo.

Si mise a lavorare anche lui, cuocendo bacon, tagliando fette di pane, preparando dolci: avevano un’ora di tempo prima che Hogwarts si svegliasse, e i suoi abitanti richiedessero la colazione.

Draco pensò a Hogwarts: una volta gloriosa scuola di Magia e Stregoneria, ora.. scuola del Male. Era convinto che Voldemort l’avrebbe distrutta, invece fece di peggio: la tenne aperta, riempiendola di ragazzi smaniosi di conoscere e abbracciare l’Arte Oscura, dando loro come insegnanti i peggiori esseri umani esistenti sul pianeta. Era per loro, per quei professori e per i loro alunni, che ogni mattina lui e gli altri preparavano la colazione.

Cucinarono e sgobbarono per tutto il tempo, fino a che, alle 7 in punto, tutti i piatti che avevano preparato a fatica, sparirono sotto i loro occhi: la colazione era stata servita.

Avevano all’incirca mezz’ora di tempo, prima di dover riprendere a lavorare: si accasciarono sulle sedie, mangiando qualche fetta di pane, spiluccando qualche briciola di dolce.

Nessuno parlava, nessuno ne aveva voglia: dopo la vittoria del Signore Oscuro, volevano solo sopravvivere, dimenticare i giorni felici, perchè costituivano un ricordo troppo doloroso, e accettare la realtà che erano costretti a vivere, giorno dopo giorno.

Hermione fu la prima ad alzarsi: Draco notò che non aveva mangiato nulla, si era limitata ad osservare gli altri in silenzio, lo sguardo assente, gli occhi spenti.

Quegli occhi, una volta pieni di vita, ora si illuminavano debolmente solo durante i battibecchi con Malfoy.

Cominciò a pulire il tavolo della cucina, meccanicamente, senza nemmeno bisogno di alzare lo sguardo: ormai certi gesti le venivano automaticamente, non doveva parlare, non doveva pensare.

- Hermione.. non hai nemmeno mangiato.. - Ron si avvicinò a lei, ma la castana lo allontanò con un gesto stizzito della mano; il rosso fece un passo indietro, ferito, ma non disse nulla.

Draco fissò la riccia: era pallida, tirata, stanca. Era anche dimagrita vistosamente, e gli zigomi risaltavano incredibilmente sul suo viso.

Un rumore li fece voltare: Zevias Morrin, una ragazza di circa 15 anni, li fissava con evidente disgusto.

- Il professor Greyback vuole che usciate nel parco. -

Hermione strinse i pugni: il solo pensiero che un essere abominevole come Fenrir Greyback insegnasse a dei ragazzi come uccidere le proprie vittime, la faceva rabbrividire.

Ciò nonostante, ella uscì dalle cucine, seguita dagli altri.

Nel parco, una folla di ragazzi osservava il professore e la sua vittima.

- Non c’è bisogno di trasformarsi per uccidere la vostra vittima - diceva Fenrir.

Hermione e gli altri arrivarono, mentre Greyback spiegava il punto esatto da mordere per uccidere in maniera veloce il nemico.

Ginny si portò la mano alla bocca, quando scoprì chi era la persona scelta a fare da esempio: Lavanda Brown.

- Come potete vedere, ragazzi, questa ragazza si è gentilmente messa a disposizione della classe, per essere sacrificata. - disse Greyback con un sorriso.

Hermione e gli altri impietrirono, mentre tutti gli altri ragazzi si lanciarono in esclamazioni di incitamento: tra loro, Draco riconobbe alcuni dei suoi ex compagni di Serpeverde.

- Non può farlo.. - mormorò la Abbott in preda al panico.

Ma Greybak non sembrava dello stesso parere: si avvicinò alla ragazza, passandosi lentamente la lingua sulle labbra, gli occhi luccicanti dalla voglia di uccidere.

- Dio no.. - mormorò Ginny, gli occhi pieni di lacrime, le mani alla bocca nel tentativo di reprimere l’urlo che spingeva con forza sulle sue labbra.

L’uomo spostò i capelli della ragazza, mettendo in evidenza il collo pallido: - Vedete? - disse, indicando col dito un punto sul collo - E’ esattamente questo il punto. Colpite qui la vostra vittima, e non avrà scampo. E ricordate che dobbiamo ringraziare i vampiri, per questa preziosa informazione. -

Lavanda tremava: teneva gli occhi chiusi, ma le lacrime sgorgavano lo stesso, lacrime che sapevano di terrore, di consapevolezza, di morte.

Il silenzio s’impadronì di quegli attimi: Greyback aprì la bocca, pronto a mordere la ragazza, quando una voce lo fermò.

- Fermo lurido bastardo, non azzardarti a toccarla! -

Tutti si voltarono, per capire a chi appartenese quella voce, che tanto aveva osato.

- Bene bene bene.. signorina Granger, prego, venga avanti. - disse Greyback con un sorriso malvagio.

Hermione fece ciò che le era stato detto, cercando di rimanere calma.

- Hai per caso detto che sono un lurido bastardo? - le chiese il professore.

- Esattamente. - rispose lei, senza riuscire a controllare il tremito della sua voce.

Greyback la fissò per qualche istante, poi estrasse la bacchetta: - Crucio!! -

Hermione cadde a terra, piegata dal dolore, mentre sentiva scoppiare ogni fibra del suo corpo, come se ogni suo organo avesse iniziato a sanguinare.

Il dolore cessò all’improvviso, così com’era iniziato, lasciandola a terra agonizzante.

- Alzati, sporca Mezzosangue. - le intimò l’insegnante.

Tremando, Hermione si rimise faticosamente in piedi.

- La signorina Granger mi ha dato un ottimo spunto per affrontare il prossimo argomento della lezione. Ma prima - aggiunse voltandosi verso Lavanda - Sarà meglio terminare l’argomento precedente. -

Fu questione di un attimo: Greyback si avventò sulla ragazza, mordendole il collo in un unico, fatale, gesto.

Lavanda si accasciò a terra, inerme, priva di vita.

Hermione chiuse gli occhi, mentre Ginny soffocava con tutte le sue forze l’urlo che le era uscito dalle labbra.

Greyback si pulì la bocca col dorso della mano, mentre i suoi studenti lo guardavano ammirati.

- Procediamo. Signori, quella che avete di fronte è una Mezzosangue. Feccia. E ora vi dirò come controllarla. Normalmente, come fareste per essere sicuri di farle fare ciò che volete? - chiese l’uomo.

Un ragazzo alzò svelto la mano: - Basta utilizzare la Maledizione Imperius, signore. -

Greyback annuì: - Sì, normalmente è la cosa giusta da fare. Ma vedete, io trovo che umiliare qualcuno sia tremendamente divertente. E’ per questo che, nel caso della signorina Granger, non ci sarà bisogno di nessun incantesimo. -

L’uomo si volse verso la castana, che lo guardava impaurita.

- Spogliati Mezzosangue. -

Ron fece per scattare in avanti, ma Alicia Spinnett lo bloccò: - Ron, no! Non capisci che è peggio? Se ora difendi Hermione, Greyback farà del male sia a te che a lei.. -

Hermione strinse le labbra, conscia di non poter rifiutarsi di eseguire l’ordine a lei imposto: con le lacrime agli occhi, si tolse la divisa, mentre tutti i ragazzi la fissavano con scherno.

Non valeva nulla, non era nulla. Sarebbe potuta morire in quello stesso momento, e non le sarebbe importato niente: aveva perso i suoi genitori, aveva perso l’amore della sua vita, aveva perso la sua dignità come essere umano. Non aveva più niente per cui combattere.

Rimase in biancheria intima, di fronte all’intera classe.

- Completamente, lurida feccia. -

Con gli occhi lucidi, Hermione si tolse anche gli ultimi indumenti, rimanendo completamente nuda, lo sguardo basso, le mani tremanti.

- Avete visto? - chiese Greyback con un ghigno - Ha fatto ciò che le ho ordinato, e in più l’ho umiliata. Non esiste modo migliore per mettere in chiaro chi comanda. Vero Mezzosangue? -

Hermione non rispose, continuò a mantenere lo sguardo fisso a terra, umiliata, ferita, ridotta al nulla.

- Grazie per la collaborazione signorina Granger, può rivestirsi. E si ricordi di portare via la sua amica: non voglio sentire odore di cadavere marcio. In quanto a voi, tornate al lavoro. -

L’uomo le diede le spalle, e rientrò nel castello, seguito dalla sua classe.

Hermione raccolse i suoi vestiti, ma le gambe non la ressero: cadde in ginocchio, il corpo scosso dai singhiozzi, provato da tutto quel dolore che aumentava ogni giorno e sembrava non avere mai fine.

- Hermione.. -

Ron tentò di aiutarla ad alzarsi, ma lei lo spinse via.

- Vattene Ron.. vattene.. -

Il ragazzo tentò nuovamente di aiutarla, ma lei lo scacciò con forza: - Non mi hai sentito?! Ho detto di andartene!! -

Questa volta, Ron non provò più ad aiutare Hermione, ma si allontanò con gli altri.

Solo Malfoy era rimasto immobile, lo sguardo fisso sulla ragazza.

Hermione lo vide, e si affrettò a rivestirsi: - Che vuoi Malfoy? -

- Ti aiuto a portare via il corpo di Lavanda: non possiamo lasciarla lì, e poi si merita una degna sepoltura. -

La castana alzò lo sguardo su di lui, mentre gli occhi brillavano per l’incredulità.

- Siamo tutti sulla stessa barca Granger.. è inutile continuare a fingere. Ormai, non c’è più speranza. -

Vorrei ringraziare le persone che hanno recensito il capitolo precedente, quindi:

ladyrocker: tanto lo so che, in fondo in fondo, Draco ti piace.... xD Che ne pensi di questo chappy? Ciao baci!!!

laukurata89: ecco il seguito, sperando che ti piaccia!!! fammi sapere, mi raccomando!!! Bacioni!!!

daphne_91: ti prendo in parola, sappilo!! Quindi sei obbligata a leggere il chappy, e a dirmi che ne pensi!!! Baciotti!!! 

Deborah: ciao tesoro!!!! Eh sì, sono una macchina sforna fiction io!! Ecco il secondo capitolo, che te ne pare?? Eh sì, Harry è morto, Neville pure.. ma ehi, mica possono vincere sempre i buoni!!! Bacionissimi tvttb!!!!

tigra88: eh sì, lo ammetto.. ho 10 elfi domestici che scrivono per conto mio.. no no, che se lo sa Hermione!!! xD Sono felice che il mio stile ti piaccia, di questo capitolo che ne pensi?? Baciottoli!!!

buffy88: eh sì, la mia fantasia è pressocchè inesauribile!! Spero di aver risposto alla tua domanda con questo capitolo, in ogni caso sì, vivono lì come schiavi.. fammi sapere se il capitolo ti è piaciuto!! Bacionzoli!!!

Ringrazio caldamente tutti coloro che leggono e basta, e chi ha messo la storia tra i preferiti, grazie mille!!!

Un abbraccio!!!

Chiara 

  
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