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Autore: Woolrich    17/04/2013    0 recensioni
questo testo l'ho scritto di mentre vivevo queste emozioni, preticamente, di notte. Spero vi piaccia. Bacioni
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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notte del 13 novembre 2012

E' arrivata la sera.. quel momento in qui ti incolpi di tutto ciò che è successo durante la giornata, dove "realizzi" film, scopri il vero significato delle frasi e viaggi con la fantasia.

Era precisamente un quarto a mezzanotte e io me ne stavo lì nel mio letto, girandomi da un lato ad un altro, cercando disperatamente di dormire. Ma l' idea di chiudere gli occhi e provare a sognare non funzionava, avevo la mente occupata dalla paura, ma che nemmeno io sapevo bene che genere di paura era. Sentivo come un albero dentro di me, che si stava ramificando sempre più verso la testa, era come un ansia di terrore che mi perseguitava da oramai una settimana. Ero persa, inpaurita e depressa. Il tempo scorreva e le lancette insieme ad esso correvano veloci, passarono dieci minuti e ancora pensavo e ripensavo all' indomani, a cosa sarebbe accaduto. Avevo tanta nostalgia di una vita felice, che mi tormentavo da sola. La notte è la cosa che più mi piaceva, era rilassante, ma in quei momenti era terrificante ed angosciante. La notte ti fa pensare a così tante cose tutte in un secondo, te le fa immaginare come se fossero tante pellicole di film. Io rimasi lì, girandomi dall' altro lato del letto, verso il divanetto, lo fissai e poi misi la testa sotto le coperte, come se, mi sembrasse che sarei riuscita a dormire prima.. ero stanca, sbadigliavo e pensavo che non mi sarei svegliata la mattina seguente se il mio cervello non si spegneva; Ma lui, continuava a pensare e ad elaborare storie su storie, a cercare finali e inizi, e il tempo passava ancora più veloce, era oramai un ora che stavo lì rannicchiata sotto le coperte sperando in un sogno, un sogno che... mi avrebbe finalmente fatto chiudere quei occhi e che avrebbe fatto finire di far pensare la mia mente e di lasciarla libera , di viaggiare spensieratamente tra i sogni. Mancavano cinque secondi a mezza notte: 5, 4, 3, 2, ..1! Era entrato in gioco un nuovo giorno, e sapere che dopo cinque ore e quaranta minuti mi sarei dovuta svegliare.. mi metteva tanto sonno. Così decisi di impegnare il mio cervello nell' unica cosa che riesce sempre a farmi addormentare, immaginare una ballerina di danza classica che balla, quella notte immaginai una ballerina che danzava il cigno nero, aveva un tutù tutto nero e danzava sopra un lago nero come la pece. Chissà, magari era come mi sentivo io, una ragazzina dispersa in un buco nero. Quella notte fu molto intensa di emozioni, purtroppo tutte negative, che si abbattevano sul mio piccolo animo. Sentii attorno a me una presenza strana, mi misi paura, così accesi la luce e mi sedetti, mi guardai in torno ma.. nulla. Così, mi rimisi giù, rispensi la luce e dopo qualche secondo di attesa chiusi gli occhi e iniziò quel sogno tanto atteso. L' indomani alle cinque e quaranta mi svegliai come un gallo, ero tranquilla, ma non troppo felice. Arrivai alla fermata dell' autobus, pensai che Monia non c'era, ma salì tre fermate dopo e non appena salì, mi misi a piangere. Lei era l' unica che poteva capire, o comunque ascoltarmi. 
 
  
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