LO SQUALO 

 

 

La mia storia ha inizio cosi:stavo facendo i cazzi miei quando all’improvviso vidi degli energumeni ballare attorno a un falò con la musica cosi alta che cominciai a essere un po’ stordito e non in quel senso e se avete pensato a quello che ho pensato io vi auguro di esplodere come è successo a me  L

L’unica cosa che ricordo con certezza è di essermi aggrappato con forza a qualcosa che aveva un sapore orribile e di sicuro molto irritante contando quanto urlava.

Il giorno dopo stavo cacciando come ogni santo giorno dopo tutto sono solo uno squalo e non deve fare la spesa o mettermi le scarpe solo al pensiero mi vengono i brividi avete mai pensato a uno squalo con le scarpe se fossimo nati con le scarpe molto probabilmente non ci uccidereste come forsennati e di sicuro ci avreste chiamato i pagliacci dell’ mare ma tornando alla mia storia mi trovavo vicino al molo e vidi gli abitanti dell’isola che loro chiamano Amiti Ailand dirigersi nell’edificio che loro chiamavano comune a strillare come se un’orca le avesse morso le chiappe non capisco molto bene il linguaggio umano ma credo stessero parlando di me e di alcuni dementi che vogliono entrare nel mio territorio a nuotare nelle mie acque e molto probabilmente i loro piccoli fare pipi nell’ acqua che io se non si sa la respiro l’acqua e la loro pipi nelle mie branchie non mi entusiasma molto.

Era buio stavo facendo quello che fa normalmente uno squalo quando vidi due grassoni probabilmente sbronzi gettare in acqua un pezzo di carne e visto che ero piuttosto deluso della pescata di questo pomeriggio abboccai come un fesso ma decisi di cambiare le parti loro volevano pescarmi e io pescherò loro li farò cagare sotto di rutto, dopo avere preso l’esca trainai la corda con l’amo il più velocemente possibile in mare aperto cosi i due bombolotti sarebbero caduti in acqua a causa della rottura del molo non credevo di poter parlare in questo modo cosi tecnico  aspettate ora mi rifaccio presi quella maledetta corda e con la mia forza da squalo demolitore ho demolito quel cavolo di molo  buttando in mare uno di quei due grassoni palloni gonfiati e gli lanciai una parte del molo in modo che pensasse che lo inseguissi,sentivo l’odore della sua pipi a 20 m di distanza da lui(he he he eh ).

Il giorno dopo ero ancora a caccia (me non riuscivo a prendere nulla perché continuavo a ridere come un matto)ma vidi che nella zona di pesca era occupata da dei bagnanti o troppo grassi o troppo ciccioni o troppo abbondanti.Era un intero giorno che non mangiavo e credo che se non mangiavo subito qualcosa avrei cucinato io stesso le pie pinne e me le sarei mangiate!

Avevo visto un pesce vicino a qualcosa ma non ci badai, sono uno squalo bianco di 5 m e con 6 sensi avevo bisogno di nutrirmi e afferrai e mangiai vidi molto sangue e avevo un sapore pessimo in bocca peggio delle alghe a giudicare dalle grida e da alcuni umani adulti direi che era un cucciolo di umano mi dispiacei per quel mostricciattolo ma io sono uno squalo cerco solo di nutrirmi ma quelle creaturine sono sempre dove non dovrebbero essere (che rottura L).

Sono passati due giorni dall’ultima volta che avevo fatto fuori un essere umano e mi trovavo ij mare aperto e continuavo a sentire dei cretini che cantavano in un modo così stonato che neanche i gabbiani volavano nella zona di pesca,trovai delle esche me le mangiai avevo fame e questi 3 mi stavano sui gingilli 

Quindi presi l’esca e cominciai a tirare e ha trascinare la barca in lungo e in largo continuammo per più di 2 ore finche uno di loro non entrò in acqua in una specie di gabbia le avevo già viste da qualche parte credo in gabbiette per catturare le aragoste mi impigliai per sbaglio nella gabbia  e continuavo a dimenarmi per liberarmi mi liberai ma ero incazzato da morire con quei tre piccoli strafottenti sminchiati barboni e caricai sulla barca e l’affondai e divorai con disgusto uno di quei tre,tornai indietro e sfondai ancora la barca e trovai l’altro tizio ma mi ficco in bocca qualcosa di metallico caricai ancora ma lui mi sparo in bocca e…

E ecco che racconto la mia storia.