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Autore: Lady R Of Rage    17/04/2013    9 recensioni
"Heather si chiese come mai il suo cervello non avesse ancora lanciato alle sue gambe l’impulso immediato di voltarsi e andarsene il più lontano possibile da quella maledetta sala da ballo. Del resto nemmeno le piaceva, il tango.
Poi capì perché: non avrebbe mai dato a lui la soddisfazione di vederla scappare."

[AU | One-shot | Alejandro/Heather | Dedicata a ThePirateSDaughter, la mia Ispiratrix]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Tango And Love
 

Ancora non poteva credere che stesse accadendo veramente.
Le luci soffuse della sala da ballo danzavano sulle pareti come farfalle impazzite. L’abito rosso fiammante, dal profondo spacco sulla coscia destra, evidenziava graziosamente i suoi fianchi da modella. I capelli neri come le penne di un corvo erano legati in una crocchia dietro la testa, scoprendo il suo viso composto e gli occhi pieni di trucco.
In poche parole, un incubo divenuto realtà.
Heather si chiese come mai il suo cervello non avesse ancora lanciato alle sue gambe l’impulso immediato di voltarsi e andarsene il più lontano possibile da quella maledetta sala da ballo. Del resto nemmeno  le piaceva, il tango.
 Poi capì perché: non avrebbe mai dato a lui la soddisfazione di vederla scappare.
Lei non scappava mai. Lei era Heather.
-Così alla fine sei venuta, Heather. Credevo che ti saresti tirata indietro.-
Quella voce, così suadente ma allo stesso tempo così letale, strappò la ragazza dai suoi pensieri. Eccolo lì, più montato che mai, in pantaloni neri e camicia bianca con ruches.
Heather odiava ammetterlo, ma era maledettamente sexy con quella camicia.
-Ormai dovresti saperlo, Alejandro. Io non mi tiro mai indietro.- rispose senza scomporsi, avvicinandosi sempre di più a lui fino ad averlo di fronte. Ora poteva vedere distintamente i suoi occhi verde mare, quegli stessi occhi che, esattamente due anni prima, l’avevano quasi sedotta.
Appunto, quasi. Heather dovette ripeterselo più volte, mentre Alejandro le cingeva i fianchi con le braccia e aspettava l’inizio della musica.
Passarono alcuni secondi, che a Heather sembrarono secoli. Poi una voce maschile, con la stessa vitalità di qualcuno che sta rileggendo la nota della spesa, annunciò l’inizio della gara.
Fu lui a compiere il primo passo. Heather si limitò a seguirlo meccanicamente, cercando in tutti i modi di distaccare sé stessa dalla realtà e di focalizzarsi su una cosa sola: la fine di quella tortura.
-Avanti, Heather. Mettici un po’ d’impegno.- la redarguì Alejandro a bassa voce. –Sembri una bambola meccanica.-
-Non cominciare con le tue lamentele, Alejandro.- rispose lei, visibilmente piccata. –Sei stato tu a dirmi di venire qui. Ti avevo ben avvertito che il tango non mi piace.-
Gli occhi di lui ebbero un guizzo che li rese ancora più seducenti. –Se davvero non ti piace.- riprese –dimmi perché hai accettato di farmi da partner.-
Qui, Heather trattenne a stento l’impulso di strozzarlo con le sue stesse mani. E se riuscì a trattenersi, fu solo perché realizzò con profondo orrore di non avere una risposta pronta per le mani.
-L’ho fatto solo per il trofeo.- disse infine. Mai risposta fu più falsa. Ma dopotutto, sempre di Heather si trattava. Con lei, le falsità erano all’ordine del giorno.
Purtroppo per lei, anche Alejandro aveva una certa esperienza quanto a bugie. –Allora impegnati, Heather. Se continui a ballare come un manico di scopa il trofeo puoi anche scordartelo.- sussurrò mentre la faceva volteggiare a mezz’aria senza sforzo alcuno. –Oppure c’è dell’altro?-
-Cosa?- domandò la ragazza, punta sul vivo.
-Ammettilo, Heather. Non sei qui solo per la gara. C’è un altro motivo.-
D’improvviso, Alejandro la afferrò per i fianchi e la tirò verso di sé, rendendo i loro visi spaventosamente e stupendamente vicini.
-E io voglio sapere qual è.- disse all’orecchio di Heather, in tono appena percettibile.
Heather aprì la bocca, probabilmente per lasciar uscire un insulto, ma inspiegabilmente non produsse alcun suono. Quando il viso del suo partner si staccò dal suo, e i due ballerini ripresero a compiere passi normali e a distanza, non sentì la sensazione di sollievo che si sarebbe aspettata, ma piuttosto qualcosa di nuovo, di energico, quasi una carica di dinamite che le esplodeva nello stomaco.
Odiava la sola idea di pensarlo, ma Alejandro aveva fatto centro. Se si trovava lì, non era solo per poter portare a casa un trofeo. Di quelli ne aveva già in abbondanza.
Nemmeno lei riusciva a spiegare razionalmente il perché. Ricordava solo, e vagamente, che quella mattina si era trovata di fronte un unico, enigmatico sms.
Ricordava che aveva quasi stritolato il cellulare nella mano quando aveva visto il nome del mittente sullo schermo. E ricordava, seppur a tratti, che il testo del messaggio accennava a una gara di tango a coppie, alla presenza di un trofeo, e all’assoluta necessità di Alejandro di una partner degna di quel nome.
E aveva accettato.
“Sei proprio un’idiota” pensò, mentre si muoveva con enfasi crescente fianco a fianco con il suo subdolo, viscido, insopportabile, fascinoso compagno di ballo.
-Ehi, Heather.- riprese quella voce soavemente diabolica.
-Mh?-
-Guardati intorno. Sono rimasti in gara solo pochi avversari. Se tieni davvero a quel premio, è ora che tu cominci a darti da fare.-
Heather squadrò piena di aspettativa la sala da ballo. Era vero: la maggior parte dei ballerini era stata eliminata, e solo una manciata di coppie continuava a danzare intorno a loro.
Heather ebbe un fremito. Mai, mai e poi mai avrebbe permesso a quei pupazzi danzanti di portarsi a casa il trofeo che era suo di diritto.
Quasi senza rendersene conto, la ragazza cominciò a impegnarsi sul serio. Guardò un’ultima volta gli occhi ipnotici di Alejandro, quindi prese a girare e a piroettare con una perizia che poche persone avrebbero saputo eguagliare. Accortosi dell’improvviso cambiamento della partner, anche Alejandro diede il meglio di sé, non senza dedicare un sorriso trionfatore alla sua compagna.
Nel giro di pochi minuti, tutte le altre coppie erano definitivamente fuori gioco. In pista erano rimasti soltanto Alejandro, provocante più che mai nella sua camicia aperta sul petto, che sollevava in aria una Heather arruffata, ansante, e bellissima, quasi una bambola di porcellana nel suo abito rosso come la passione.
La coppia concluse la danza con un casquè, rapido come un battito di cuore. Heather piantò gli occhi in quelli del partner, e sorrise. Un sorriso genuino, quasi un ossimoro sulla bocca di Heather Wilson.
-Congratulazioni ai vincitori.- annunciò mr Nota Della Spesa.
Mentre riceveva il nastro della vittoria, e il trofeo luccicante di pagliuzze dorate, Heather si sentiva soddisfatta, riempita, come non si sentiva da mesi.
Diciamocelo: come non si sentiva da quando era finito il reality show.
-Così sai anche ballare.- disse Alejandro mentre prendeva in mano il trofeo.
-Dovresti almeno ringraziarmi, visto che ti ho fatto vincere.- rispose lei placida.
Alejandro le si avvicinò, e le circondò i fianchi col braccio. Per un attimo Heather credette che volesse riprendere a danzare, ma pochi secondi dopo capì, con grande gioia, che le sue intenzioni erano tutt’altre.
-Dovresti saperlo, chica: Alejandro Burromuerto non perde mai.-
Poi le sue labbra sfiorarono quelle di lei, e la sala da ballo scomparve, insieme agli avversari, alle luci, e sì, anche ai trofei. C’erano soltanto lui, lei, e la più pura adrenalina.
In quel momento, Heather capì due cose.
La prima, era che adorava letteralmente il tango.
La seconda, era la ragione per cui aveva partecipato alla gara.
Non per il trofeo, no. Di trofei, infatti, ne aveva già tanti.
Di Alejandro ce n’era solo uno.
 
Angolo Autrice
Allora, innanzitutto grazie a te, mio amato lettore, per essere sopravvissuto e giunto fin qui. Questa è la mia PRIMA  fanfiction AXH in assoluto. Vi prego, siate clementi di un povero Mito Vivente in cerca di successo.
Insomma, oggi sopporto cinque ore di conferenza a scuola senza una precisa ragione. Un’agonia pura, che però ha dato i suoi frutti. Infatti, a un certo punto sono spuntati fuori due ragazzi che hanno ballato un tango e… le cellule della scrittura si sono accese in me.
Questo è il discutibile risultato. Che ne dite? *faccia pucciosa*.
E ovviamente, questa “cosa” non meglio definibile è dedicata alla mia Ispiratrix, l’Unica e Inimitabile ThePirateSdaughter, colei che con una sola A/H può vincere il mondo.
Ti imploro, o Mito, se sei sopravvissuta fino all’Angolo Autrice e apprezzasti questa specie di A/H, ponimi nel novero delle tue FiglieH. Pensaci bene… saresti la suocera di Will.i.am (che è MIO marito, quindi se vi avvicinate a lui per più di tre metri vi incenerisco col mio cannone portatile *Will tenta la fuga, ma la Mitica lo afferra per il colletto e lo stritola in un abbraccio stile Piovra Assassina*).
E se ci fosse (see, come no) tra voi un fan dei Sommi Miti Black Eyed Peas, lo pregherei di dare una sbirciatINA alle mie OS su di loro. Please…
Ciao a tutti *strozza nuovamente il Marito.i.am in un abbraccio da orso grizzly*

 

 

  
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