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Autore: The Edge    18/04/2013    3 recensioni
“Pronto?”
“Slasher! Sono Duff”
“Oh ciao man!”
“Ho bisogno del tuo aiuto. Stacca le chiappe dal divano e vieni qui appena puoi”
“Hey, hai qualche problema?”
“Sì. Con una donna”
“STAI TRADENDO SUSAN? Man non fare il coglione!”
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Duff McKagan, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Duff si asciugò la fronte madida di sudore con la manica della maglietta.
Era una ventina di minuti che cercava di afferrare Grace per cambiarle il pannolino, ma la bimba riusciva sempre a sfuggirgli.
“Signorinella, la faccenda è seria. Devo cambiarti, non vuoi stare tutta sporca, vero?”
Grace gli fece una pernacchia, rise e sgambettò verso il corridoio.
“Amore… vieni da papà” tentò di convincerla il povero bassista, ma la figlia non gli diede retta e continuò a camminare indisturbata.

‘Michael hai perso il tuo fascino. Tutte le donne ti cadono ai piedi, tranne tua figlia. Vergognati, bassista da strapazzo’  pensò sconsolato il povero Michael mentre si versava un bicchiere colmo d’acqua.
Sì, era proprio acqua, pura e semplice. Stava cercando di diminuire l’alcol e pian pianino ci stava riuscendo.
Tracannò l’acqua e si sedette sulla poltrona. Osservò il telefono appoggiato sul tavolino, lo prese e compose il numero.
Dopo un paio di squilli gli rispose una voce assonnata.

“Pronto?”
“Slasher! Sono Duff”
“Oh ciao man!”
“Ho bisogno del tuo aiuto. Stacca le chiappe dal divano e vieni qui appena puoi”
“Hey, hai qualche problema?”
“Sì. Con una donna”
“STAI TRADENDO SUSAN? Man non fare il coglione!”
“Ma ti pare? Amo mia donna, non sono più quello di una volta”
“Okay, se non è Sue il problema… chi è la donna in questione?”
“Mia figlia”
Slash scoppiò a ridere “Dici sul serio?”
“Sì. Ho perso il mio fascino punk”
“Ma smettila man, non dire cazzate”
“Grazie. Piuttosto, ti ho detto di venire qua. Cosa ci fai ancora al telefono?”
“Sto cercando la scarpa destra, poi sono pronto. Solo che non la trovo”
Duff sospirò, alzò gli occhi al cielo e premette la cornetta sull’orecchio “Prova a guardare sotto al tuo letto oppure in salotto”
“Okay”
“Trovata?”
“Sì! Come diavolo facevi a sapere che era sotto al letto?” domandò stupefatto il chitarrista
“Ti conosco come le mie tasche e so che semini i vestiti per casa. E so anche che sei il solito coglione che poi si dimentica dove appoggia le cose.”
Saul fece la sua calda risata fragorosa “Cazzo se mi manchi man. Adesso amico dammi quindici minuti che arrivo.”

Slash fu di parola. Quindici minuti dopo aver concluso la telefonata era davanti all’abitazione dei McKagan.
Bussò alla porta e gli venne ad aprire un Duff particolarmente stralunato “Ciao man”
“Dov’è la piccola Grace? Non viene a salutare lo zio Slash?”
“La piccoletta sta giocando…”
“Aspetta, non mi hai detto qual è il problema”
“Susan è andata a fare shopping con le sue amiche… E di solito è lei che si occupa della… toeletta di Grace”
Slash sbiancò “Stai cercando di dirmi che… dobbiamo, cioè, devi pulire il culo a tua figlia?”
“Esatto! Il problema è che non riesco a prenderla. Continua a scappare”
“Grande e grosso come sei non riesci ad acchiappare una bambina microscopica?”
“Proprio così. Sembra assurdo, ma è una bimba malefica! Mi fa le pernacchie, ride di me e poi se la svigna”
Slash ridacchiò “Si vede che è tua figlia”
“Non stiamo qui a parlare. Mi dai una mano a catturarla?”
“Certo. Prima dobbiamo elaborare un piano”
“Hai qualche idea man?”
Hudson si grattò la testa “Dobbiamo coglierla di sorpresa. Io compaio davanti a lei e la faccio ridere un po’, visto che mi viene bene, e tu poi la sollevi, la porti in bagno e le pulisci il culetto”
Il viso di Duff si illuminò, strinse la mano all’amico “Possiamo farcela Slasher”

I nostri eroi si appostarono dietro la porta, Slash fece un profondo sospiro “Io entro. Dammi cinque minuti e poi te la porto fuori. Tu sta’ pronto con le salviettine. Capito?”
“Certo. Buona fortuna”
Slash entrò nella cameretta e si sedette accanto alla bambina “Ciao piccolina”
Grace lo guardò con sufficienza e riprese a giocare con le bambole come se lui non ci fosse.

Erano passati venti minuti da quando Saul era entrato nella camera di Grace e Duff incominciava a preoccuparsi.
Aprì titubante la porta e la scena che gli si parò davanti lo lasciò senza parole.
Sua figlia giocava tranquillamente con Slash, il quale sfoggiava una graziosa coroncina rosa da principessa sui capelli.
“Slasher?”
“Cosa vuoi? Non vedi che sono impegnato a fare la messa in piega alla regina?”
Il bassista si morsicò l’interno delle guance per evitare di scoppiare in una sonora risata.
Aveva visto l’amico ubriaco, fatto, felice, triste, incazzato e ora anche in versione principessa.
“Ti ricordo che dobbiamo portare a termine il nostro piano” osservò pazientemente il biondo
Slash spalancò gli occhi “Merda è vero!” afferrò la bambina e la strinse fra le braccia e fece per consegnarla all’amico “MAN E’ IL TUO MOMENTO”
urlò mentre Grace cominciava a strillare.
Duff prese la figlia e si chiuse in bagno. La appoggiò delicatamente sul fasciatoio, prese le salviettine, le sfilò la tutina e il pannolino.
Una ruga comparve in mezzo alla fronte del bassista ossigenato, mentre con precisione millimetrica puliva il sederino arrossato.
Finita l’operazione le sorrise “Ecco, ora sei bella pulita. Non ti senti meglio adesso? C’era bisogno di fare tutti questi capricci?”
Grace sorrise di rimando e appoggiò una manina sulla guancia del padre, il quale la rivestì e la prese in braccio.
Uscirono dal bagno con un sorriso soddisfatto e McKagan si congratulò con l’amico “Ce l’abbiamo fatta. Missione compiuta. Grazie man”
Saul rise divertito “Figurati. Mi sono divertito a fare da parrucchiere alle bambole”
Grace a quelle parole si sporse verso lo zio e Duff mormorò “Razza di traditrice” ma sorrideva.
Slash prese in braccio la piccola e le diede un buffetto sulla guancia morbida “Adesso torniamo di la e continuiamo a fare la manicure alla principessa? Invitiamo anche il tuo papà? Così magari può fare lui il principe azzurro.”
La bimba scoppiò a ridere, il chitarrista le fece l’occhiolino “Chissà, magari riusciamo a convincerlo ad indossare la calzamaglia”
“Ma smettila Hudson. Io sono una persona seria, mica come te che vai in giro con le coroncine. A proposito, sai che ti dona un’aria particolarmente regale?” ironizzò il biondo.
Slash gli fece la linguaccia “Tanto io rimango lo stesso un figo.”
Scoppiarono tutti e tre in una sonora risata.








Angolo della matta:
Rieccomi da queste parti, mi piace proprio sostare in questo posto.
Ebbene sì, io adoro scrivere storie di questo genere. Mi diverto tantissimo e questa volta la mia "vittima" è stato il povero Duff.
Eppure ce lo vedo benissimo mentre tenta di acchiappare la figlioletta per cambiarle il pannolino.
Diciamo che mi sono ispirata a mia sorella e a mio padre.
Anche lei scappava dalle grinfie di nostro padre #chebeiricordi
Comunque, ci tengo a precisare il motivo per cui Grace non parla. L'ho immaginata piccola piccola, e quindi in teoria non sa ancora parlare. In parole povere piange, mangia, fa pipì, pupù e fa esasperare il suo adorabile papino.
Che scena adorabile :'D
Poi beh, diciamo pure che la famigliola McKagan è troppo gnaw. Sono una fonte di idee inesauribile.
Uh, okay, ora basta. Mi dileguo che forse è meglio.
Spero di avervi fatto sorridere un pochettino.
Le recensioni sono sempre ben gradite e ben accettate.
Grazie mille
A presto!
The Edge
  
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