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Autore: Larrystattoos    18/04/2013    1 recensioni
Un Louis un po' permaloso e un Harry che farà di tutto per fargli capire che è perfetto.
LARRY.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Louis Tomlinson era un ragazzo basso per la sua età. Un metro e settantaquattro a 21 anni non è molto.
Ma lui non si era mai posto questo problema, poiché tutte le sue ragazze erano sempre state più basse di lui.
E’ tutto cambiato quando 3 anni fa ha conosciuto un ragazzo, quel ragazzo. Harry Styles.
Erano piccoli, allora. Louis aveva 18 anni e Harry 16. Hanno capito di essersi innamorati quasi subito, nonostante entrambi non avessero mai avuto un ragazzo. In quel periodo avevano la stessa altezza. Ma, si sa, la pubertà gioca brutti scherzi, ed Harry era cresciuto a vista d’occhio, fino ad arrivare al metro e ottantacinque. Solo quando Louis è stato costretto ad alzarsi sulle punte dei piedi per poter baciare il suo ragazzo, ha iniziato ad essere insoddisfatto della sua altezza. Insomma, era lui il maggiore, eppure era più piccolo rispetto ad Harry. E questo non riusciva proprio a sopportarlo.
 
Erano in cucina, quel giorno. Harry preparava le frittelle e Louis era stravaccato su una sedia, aspettando la colazione. Da quando aveva iniziato a notare più del solito quella piccola differenza d’altezza, qualche giorno prima, era diventato piuttosto irascibile e silenzioso. Harry non capiva il perché. Insomma, cos’erano 11 centimetri di differenza d’altezza? Nulla. Era un dettaglio piuttosto insignificante; anzi, lui lo trovava persino dolce. Ma no, Louis Tomlinson era una reginetta permalosa, e non sopportava quando le cose non andavano come voleva lui. Sbuffò, mentre finiva di preparare le frittelle e le portava a tavola. Mangiarono in silenzio, a parte quando Harry chiese all’altro di passargli lo sciroppo d’acero.
Appena finito di mangiare, Louis si alzò e si diresse in camera. Harry, stanco di quel comportamento che andava avanti da cinque giorni, lo seguì. Sulle scale gli prese la mano, e, quando l’altro si voltò verso di lui, gli chiese:
-Louis, perché mi tratti così? Che ti ho fatto di male?-
Ma l’altro si limitò ad ignorarlo e a divincolarsi dalla sua presa, per poi correre a rinchiudersi in camera. Harry lo seguì, e riuscì a mettere un piede tra la porta e lo stipite una frazione di secondo prima che venisse chiusa. Con tutta la forza che aveva cercò di aprirla, ma vanamente. Louis ci si era poggiato con tutto il suo peso e si era lasciato scivolare lungo la porta, sedendocisi contro.
-Lou, spostati e fammi entrare!-
Un singhiozzo proruppe dalle labbra di Louis, seguito subito dopo da un –No!- strozzato.
-Molto bene. Allora non mi muovo da qui finchè non ti decidi ad aprirmi. Prima o poi dovrai uscire, aspetterò qui.-
Louis non rispose, ma i singhiozzi cominciarono ad aumentare. Allora Harry provò con voce più dolce. –Amore, fammi entrare. Risolveremo tutto insieme, qualunque cosa sia.-
In quel momento la porta si aprì. Louis lo guardò con gli occhi lucidi e gli disse: -So che vuoi andartene e lasciarmi. Fallo. In fondo, faresti bene. Cos’ho io di speciale? Niente. Niente di niente. E allora vai via e trova qualcuno più perfetto per te, qualcuno alla tua altezza. E quando dico “alla tua altezza”, intendo in tutti i sensi!-
Finì di parlare e fece per chiudere di nuovo la porta, ma Harry, con uno scatto, riuscì ad entrare. Strinse forte a sé Louis, poggiando il mento sulla sua testa, mormorando un: -Senza di te non vado da nessuna parte. Sei perfetto per me, Louis.-
Quello cercò di divincolarsi, ma, più ci provava, più l’altro lo stringeva a sé, così rinunciò e si abbandonò al pianto sul petto del suo ragazzo. Rimasero così per un’infinità, con Harry che lo stringeva, accarezzandogli di tanto in tanto la schiena; e Louis che, tra le lacrime, si stringeva forte a lui, come se il ragazzo fosse la sua ancora di salvezza.
Quando riuscì a placare i singhiozzi, Louis alzò la testa, facendo incontrare i loro occhi. E, quando si perse in essi, capì che Harry non l’avrebbe lasciato mai, tantomeno per 11 centimetri di differenza. Così disse: -Sono uno stupido, Harry, vero?-
L’altro sorrise: -Non sei stupido, solo permaloso. Ma ti amo così come sei. Non cambiare mai Louis. Mai.-
Louis, felice di quelle parole, gli sorrise di rimando per poi stingersi ancora di più a lui. Harry, da parte sua, lo allontanò leggermente, per poterlo guardare di nuovo negli occhi e lasciare un bacio sulla fronte del suo ragazzo. Louis chiuse gli occhi, beandosi di quel contatto. Sorrise di nuovo, per poi alzarsi sulle punte e, poggiando le mani sulle spalle del suo ragazzo; riuscì finalmente ad arrivare alle labbra di Harry con le proprie; dando vita ad un bacio dolce e pieno di amore. Quando si staccarono, il più grande mormorò, increspando le labbra: -Quanto odio dovermi alzare sulle punte per baciarti, mi sento in uno di quegli squallidi film d’amore!-
Piccola risata da parte di Harry. – Film squallidi o no, sei troppo dolce quando lo fai. Sembri proprio un bimbo. Ed è una cosa che amo tantissimo. Ma possiamo provare così se non ti piace alzarti sulle punte..- Mentre diceva ciò, lo fece salire sui suoi piedi, per poi baciarlo di nuovo. Ciononostante, sentì lo stesso Louis alzarsi leggermente sulle punte per riuscire a baciarlo bene. Sorrise nel bacio, poi si staccò e lo trascinò sulle scale. Scese, mentre lui rimase un gradino sopra. Da lì, erano praticamente alla stessa altezza, Louis forse un paio di centimetri più alto.
Sorrise, Harry, prima di baciarlo di nuovo. Con le braccia cinse il collo di Louis, mentre lo portava più vicino a sé, attento a non farlo cadere dallo scalino. Staccatisi, rimasero per un po’ con le fronti premute tra loro, guardandosi negli occhi e sorridendosi con lo sguardo. Ogni tanto uno dei due si sporgeva leggermente e lasciava un bacio a fior di labbra all’altro. Dopo qualche minuto, Louis ruppe quel momento idilliaco e ridacchiò: -Beh, se questo è il trattamento che ne ricevo, allora essere basso è un piacere!-
Harry rise per poi tirarlo, facendolo cadere dallo scalino su cui stava e afferrandolo al volo, portandolo un braccio sotto le sue gambe e uno a circondargli le spalle. Quando furono stabili, gli lasciò un lieve bacio per poi dire: -Tutto quello che vuoi, purchè non ti fai di nuovo tutti questi complessi. Amo questa differenza di altezza. E poi, ci sono tanti vantaggi nell’essere basso: vedi quello che abbiamo fatto prima, se fossimo alti uguale non potremmo farlo. Amo il fatto che tu debba alzarti sulle punte o poggiarti sui miei piedi per riuscire ad arrivare alla mia altezza. Sai Louis, tutto questo ti rende ancora più perfetto. Puoi credermi o no, ma è così. Ti amo ancora di più per questo. E non sarà la differenza di altezza a farmi allontanare da te, ricordalo sempre.-
E, con Louis ancora in braccio, iniziò a salire le scale, diretto in camera; deciso a fargli capire che lo amava, nonostante tutte le piccole imperfezioni e tutti i problemi che si faceva Louis.
Perché, il loro amore era più forte di qualsiasi altra cosa. 




Boh, ce l'ho nel pc da una vita. Ero indecisa tra il metterla e il non metterla, alla fine l'ho messa.
Non mi piace molto, è breve e banale, ho provato a modificarla ma boh, ancora non mi convince.. Alla fine ci ho rinunciato e l'ho messa così, spero che almeno a voi piaccia.
Alla prossima. :)
  
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