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Autore: HuntedHeart    18/04/2013    2 recensioni
Cos'è un ricordo? Qualcosa che hai, o qualcosa che hai perso per sempre?
Ora come ora effettivamente penso di non riuscire a dare una risposta a questa domanda.
Credo che entrambe le possibilità possano andare bene, ma questa volta, mio malgrado, quella che più si adatta immagino sia la seconda, anche se continuo a sperare mentalmente di sbagliarmi.
Chissà…
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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FREI


“Quello che ti sta facendo felice
Mi sta rendendo malinconica”

 

Il concerto si è concluso da non più di una trentina di minuti.
Per un motivo a me ancora sconosciuto mi trovo qui, con te.
Stessa stanza, stesso letto, insieme.
Le nostre mani sono intrecciate.
Con la mano libera cominci ad accarezzarmi dolcemente lo zigomo, con le tue labbra calde inizi a posare dei leggeri baci sulla mia pelle fredda che rabbrividisce al tuo tocco.
So che quello che sto facendo non è giusto.
So che una volta che tutto sarà finito resterò profondamente delusa.
Ma non mi importa, ora sono qui e voglio che tutto sia perfetto, come ho sempre sognato che fosse.


”Nella tua prigione d'oro
Tutto quello che provo è strano
Strano
Nel tuo mondo perfetto
Così strano
Strano”


Le tue braccia circondano il mio corpo, sembra quasi che tu abbia paura che io possa scappare da un momento all’altro.
Ci sdraiamo sul letto, le coperte perfettamente candide e stirate, cominciano a stropicciarsi e sgualcirsi sotto la pressione continua dei nostri corpi che cercano qualcosa di più l’uno dall’altro.
Le tue mani affusolate si insinuano sotto la mia maglietta, brividi di piacere scorrono lungo il mio corpo eccitato.
Mi accarezzi dolcemente la schiena, le nostre magliette raggiungono contemporaneamente lo stesso angolo imprecisato della stanza, così come i pantaloni e tutto ciò che è superfluo in questo momento.
Un turbinio di sensazioni nuove avvolge il mio corpo nel momento in cui i nostri corpi nudi cominciano a sfiorarsi sotto le coperte.
Le tue labbra morbide sfiorano la mia spalla, lasciando una scia di baci profumati sul loro cammino.
Le nostre labbra si incontrano per la prima volta.
Prima con dei casti baci a stampo, poi la tua lingua preme sulle mie labbra per entrare nella mia bocca.



“Mi sento così assurda in questa vita
Non avvicinarti
Fallo lentamente
Nelle mie braccia sarai per sempre strano
Strano
Come me”

Lentamente sposti le tue mani sui miei fianchi.
Inizi a toccarmi lì dove voglio che tu lo faccia, lì dove, prima d’ora, non era mai arrivato nessuno.
I miei gemiti di piacere invadono la stanza, lentamente rallenti la pressione che stai esercitando su di me, ne approfitto per capovolgere la situazione e mettermi a cavalcioni su di te.
Con la punta delle dita percorro i contorni della tripla stella tatuata sul tuo inguine, poso dei piccoli baci su tutto il tuo corpo.
Risalgo lungo la tua pancia piatta, fino ad arrivare al capezzolo sinistro dove comincio a giocare col tuo piercing freddo.
La tua pelle rabbrividisce quando entra in contatto con la punta della mia lingua calda.

 

***



La stanza è completamente buia, se non fosse per la fioca luce che entra dalla porta del bagno rimasta socchiusa.
Mentre continuiamo a baciarci avverto una leggera pressione sotto di me, scosti le tue labbra dalle mie e le avvicini al mio orecchio, dopo averne mordicchiato il lobo mi sussurri dolcemente due parole che scatenano dentro di me un turbinio d’emozioni: “Ti voglio”.
Quasi come un gioco, di botta e risposta, avvicino a mia volta la bocca al tuo orecchio e sensualmente ti bisbiglio: “Sono tua”.


Delicatamente cominci a penetrare dentro di me, via via le spinte si fanno sempre più rapide, i nostri gemiti si fondono e si disperdono nell’aria, riempiendo gli ambienti vuoti della suite.
Le mie unghie penetrano con violenza nella tua schiena, le mie urla di piacere soffocate ti incitano a continuare.

 

Pochi secondi dopo arrivo all’apice del piacere, una scarica di adrenalina percorre tutta la lunghezza del mio corpo, continui a spingere dentro di me e pochi secondi dopo ti accasci anche tu al mio fianco.
I nostri cuori vanno entrambe a mille, i polmoni pompano aria velocemente,
i nostri muscoli si afflosciano mollemente sul morbido materasso.
I nostri occhi soddisfatti si incrociano e lo stesso sorriso di chi ha finalmente ottenuto ciò che desiderava, si distende sulle bocche di entrambi.
Mi viene quasi voglia di urlare, di gridare al mondo quanto io sia felice in questo momento, ho paura che però potresti fraintendere le mie manifestazioni di gioia per pazzia, quindi me ne resto tranquilla sulla mia metà di letto a godermi le ultime gocce di soddisfazione che scorrono nel mio sangue caldo.


E così, un giorno qualunque, di un mese qualunque, di un anno qualunque, divenne il giorno più importante della mia vita.
 

***



[In the arms of an angel]

Nelle braccia di un angelo…
E’ esattamente lì che mi trovo in questo momento.
Un tuo braccio circonda la mia vita, il tuo profumo mi avvolge completamente, inebria i miei sensi, quasi come una droga.
La notte che abbiamo passato insieme è volata.

Se penso che solo qualche ora fa io e te eravamo qui insieme, nello stesso letto, a soddisfare i reciproci desideri di contatto fisico l’uno dell’altro, non riesco a crederci ancora.
Mi chiedo incessantemente come mai tu abbia scelto me, cosa abbia fatto di speciale per trovarmi qui, ora, con te.

“There's always one reason 
to feel not good enough

and it's hard at the end of the day”



Osservo il cielo di un azzurro tenue. Le nuvole bianche e soffici cominciano a comparire e a coprire una buona parte di quel manto azzurro che corre nell’aria, fin oltre l’orizzonte.
Tra poco la luna darà il cambio al sole e un nuovo giorno finalmente inizierà.
Vedo il tuo corpo steso di fianco al mio, le coperte ti coprono all’altezza del bacino, le tue gambe lunghe e sottili sono lasciate scoperte dal lenzuolo che ora se ne resta placidamente accasciato sulla moquette della tua stanza.
Credo che ormai per me sia giunta l’ora di andarmene, non c’è più tempo per un ultimo sguardo, per un ultimo abbraccio, un ultimo bacio.
Resisto alla tentazione di baciare la tua guancia, lasciata scoperta dai capelli che ti incorniciano il viso, so che non riuscirei a fermarmi, un bacio non mi basterebbe, finirei per svegliarti e non voglio che tu mi veda andare via, non voglio che tu mi veda fuggire da ciò a cui non so resistere.

 



“I don't want this moment
To ever end
‘Cause every thing's nothing, without you”


Recupero velocemente il miei vestiti sparsi per la camera, li indosso e prendo in mano le scarpe col tacco, per non fare rumore.
Una vocina nella mia mente però mi dice che non posso andarmene via così, senza lasciarti nulla che ti possa ricordare la nostra notte.
Sul comodino trovo dei tovaglioli di carta e una penna, mi metto a gambe incrociate sul pavimento e comincio a scrivere.

***

 


Infilo piano, per non svegliati, il tovagliolo sotto il cuscino, dalla tua parte e mi defilo.
Mentre esco, percorro il corridoio e mi infilo svelta nell’ascensore, migliaia di pensieri si affacciano sulla soglia della mia mente.
Le lacrime salate premono per uscire dai miei occhi chiari, non devo piangere, non ora, finirei per rovinare quella che è stata una notte di quelle che credo non mi dimenticherò mai, nemmeno a volerlo.
Ancora una volta ho la conferma di quanto tu puoi farmi sentire speciale, non solo con la musica, ora anche con i fatti, non m’importa se solo per una notte, non m’importa se mi consideri una delle tante che sono cadute spudoratamente ai tuoi piedi, concedendoti tutto di loro, quello che importa è che mi hai fatto sentire speciale.
Per poco e inconsapevolmente ma lo hai fatto.

“E mi manchi amore mio
così tanto che ogni giorno muoio anch'io
ho bisogno di te”


 

BILL

Allungo le braccia sopra la testa, dalla mia bocca esce un lungo sbadiglio.
Il sole entra dalla tendina scostata e mi colpisce dritto negli occhi.
Con gli occhi ancora chiusi allungo una mano di fianco a me, dove c’è lei.
Niente.
Spalanco gli occhi e mi giro di scatto, lei non c’è.
Tutto ad un tratto mi sento come svuotato dentro, come se dentro di me non fosse rimasto più nulla.
Mentre mi giro nel letto, colto da un attacco di semi-panico, sotto il cuscino sento qualcosa, un tovagliolo sgualcito.
Lo apro e comincio a leggere ciò che vi è scritto.

 


“Ciao Bill,
mi sembrava assurdo che io me ne andassi senza che tu sapessi quanto è stata fantastica per me questa notte.
Penso di non aver mai provato tante sensazioni piacevoli tutte in una volta sola. Grazie.
So che queste mie parole potrebbero accrescere il tuo ego interiore, ma non puoi non saperlo, sei stupendo quando dormi, sembri un angelo, il mio angelo.
Da oggi in poi credo che potrò tranquillamente affermare che per una notte sono stata in compagnia di un angelo. Non mi interessa se la gente penserà che sono pazza, io so che è vero.
Credo che nulla avrebbe avuto un senso se questa notte non fossi stato con me.
Ogni gesto che fai, ogni attimo che mi dai mi convince sempre di più del fatto che tu sia unico.
Grazie. Grazie per essermi stato accanto questa notte. Io ti vedo sempre, in ogni attimo della mia vita e non riuscirei mai ad esprimere a parole tutta la gratitudine che ti dovrei. Grazie di tutto.
Frei.”

Una lacrima solitaria percorre in lungo il mio viso, non so che pensare.
Mi sento tanto stupido, non capisco cosa ci trovi mio fratello in queste cose, alla fine ti fanno sentire tremendamente male.
Non era così che doveva andare.



Me ne resto per parecchio tempo seduto sul letto, a gambe incrociate col pezzo di carta stretto tra le mani.


 

Dei colpi insistenti alla porta mi distraggono dai miei pensieri.
Mio fratello, con la sua solita finezza irrompe nella stanza, faccio appena in tempo a nascondere la lettera dietro la schiena che me lo ritrovo davanti, un sorriso a trentadue denti e un punto interrogativo stampato in faccia.

 

“Che vuoi?” gli chiedo senza entusiasmo.
“Come è andata con la biondina di ieri sera?”
Mi sento come se qualcuno mi avesse appena tirato un pugno nello stomaco.
“Tom, ti sbagli, ieri sera non c’era nessuno con me, sono andato subito a dormire, sai che non mi sentivo molto bene.”
“Bill, quante volte dovrò ancora ripetertelo prima che tu lo capisca? Non sono mica scemo come la mamma io, a me puoi dirlo, dai.”
Mio fratello non molla, quando vuole sapere qualcosa potrebbe andare avanti anche per ore a chiedertela, fino a che tu, colto da esaurimento nervoso, gliela sputi in faccia, per filo e per segno.
“Tom piantala. Non ho voglia di parlarne.”
Mi alzo e faccio per andarmene, quando un cuscino mi colpisce direttamente sulla schiena.
Mi volto e sibilo: “Sei morto fratellino.”
Mi metto a correre, gli salto addosso e comincio a fargli il solletico.
Lui comincia ad invocare pietà, ma si sa che io sono crudele, e fino a che non riterrò di essere pienamente soddisfatto lui non verrà liberato dalle mie grinfie.

Per fortuna di mio fratello mi stufo presto, divertirmi oggi è l’ultima cosa che vorrei fare.
Mentre mi avvio verso il bagno mi torna in mente un pensiero, sentito chissà dove, chissà quanto tempo fa…



Cos'è un ricordo? Qualcosa che hai, o qualcosa che hai perso per sempre?
Ora come ora effettivamente penso di non riuscire a dare una risposta a questa domanda.
Credo che entrambe le possibilità possano andare bene, ma questa volta, mio malgrado, quella che più si adatta immagino sia la seconda, anche se continuo a sperare mentalmente di sbagliarmi.
Chissà…

 

 

  
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