La scuola era ormai iniziata: era il 21 Settembre, e proprio in quella giornata era finita l'estate. Iniziava la stagione meno calda e più calma: l'autunno.

Io, Kaito Shion, sono il ragazzo più sfortunato del mondo. In effetti, nessuno può capire quanto è imbarazzante arrivare in ritardo ogni giorno a lezione. Se fosse per me, lascerei la scuola.

Davvero.

 

«Buongiorno!» Esclamò Len, incamminandosi verdo di me.

«Len, buongiorno...»

«Che faccia! Non hai dormito bene?» Mi chiese, grattandosi il capo disordinatamente.

«Ho dormito, ma odio svegliarmi così presto...» Sospirai. 

«Mh... almeno ringraziami»

«Per cosa?» Chiesi, turbato. 

«Ti ho aspettato, siamo in ritardo ins-» Lo fermai.

«E' vero, stiamo in ritardo!» Corsi verso l'aula, prendendolo per il braccio, ed entrammo insieme.

«Sempre in ritardo, Shion-san?» Mi chiese qualcuno della classe, mentre gli altri lo seguirono con delle risate.

«Ragazzi, in silenzio. Voi due, è l'ultima volta che potete entrare... chiaro?!» Disse la professoressa, guardandoci con aria estremamente arrabbiata e stordita.

'Quella professoressa non cambierà mai... è sempre scontrosa!'

 

Dopo la fine delle lezioni, aspettai ansiosamente la fine dell'ora per andare a mangiare.La cosa buona della scuola e che ti puoi portare il cibo da casa, e, visto che cucino benissimo, mi godo sempre l'ora di pranzo.

In quella giornata, però, per colpa del ritardo, me l'ero preparato una schifezza, dunque andai a buttarlo.

«Che merda!» Esclamai, buttandolo nel cestino. 

Misi la mano dentro la tasca per vedere se avessi qualche spicciolo, ma non avevo niente.

Me ne uscii, visto che non volevo chiedere a Len il pranzo, per la terza volta.

«...e quindi, te lo chiedo per favore» Sentii, mentre mi incamminavo verso l'uscita della sala pranzo.

«Non so che dirti, Rin. Come fa a piacerti?» Chiese una ragazza. Aveva una voce bella e acuta, ed era qualcosa di fantastico, però non sapevo il suo aspetto.

«E' così carino...non voglio che diventi suo amico, però, perché...» 

«Perché diventeresti gelosa?»

«Esatto!» Esclamò quella ragazza, arrossendo. Riuscivo a vederla: aveva i capelli corti e biondo platino, e gli occhi dello stesso colore, pieni di vita e d'amore. Era magra e bassina, sarà una quattordicenne...

Subito dopo, il suo sguardo si rivolse verso di me, e feci appena in tempo a nascondermi, di nuovo.

«Ti aiuterò, perché penso che voi due siate una bella coppia»

«D-Davvero?» Chiese la bionda, balbettando. 

«Ma certo. Allora, cara Rin, che mi dai in cambio?»

'Ecco, c'era qualcosa sotto.'

Ridacchiai, e la mia risata si sentì fino a loro.

'Merda'

«Hai sentito qualcosa?» Chiese Rin all'amica.

Sentii dei passi che rimbombavano in quel corridoio. La ragazza si affacciò alla porta, guardando verso destra. Nello stesso momento, avevo avuto qualche secondo per potermi nascondere.

Si girò a sinistra, e la vidi: aveva i capelli lunghissimi e lucenti, verde acqua. I suoi occhi erano splendenti, grandi e misteriosi. Era magra ed alta, e penso che aveva la mia stessa età, ovvero sui 16 anni.

Non penso mi vide. Ero nacosto sotto un tavolo vicino all'uscita. Le persone che mangiavano lì mi guardavano in un modo del tutto strano.

Appena se ne andò, chiesi scusa almeno tre volte a quei ragazzi, per poi ritornare.

«Penso che avrà riso così forte che si sarà sentito fino a qua, quello» Disse l'amica di Rin, sbuffando.

«Capisco...»

«Parlavamo di?» Rivolse lo sguardo verso l'alto..

«Di niente, di niente... andiamo?»

«Appena mi verrà in mente, ne riparleremo»

'Si vede che ha scarsa memoria, quella'

Uscii anche io dopo qualche minuto alla loro conversazione. Sinceramente, non m'importava più di tanto... però quelle due ragazze erano bellissime. Sopratutto quella con i capelli verde acqua.

Il suo sguardo faceva innamorare chiunque lo guardasse... chissà quanti ammiratori aveva dietro.

Voleva incontrarla di nuovo, quella ragazza dai capelli verde acqua.