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Autore: DangerousHeart    18/04/2013    2 recensioni
Da quel fantomatico venerdì mattina in cui Frank gli aveva parlato per la prima volta (chiedendogli d'uscire, tra l'altro), Gerard non aveva fatto altro che girargli intorno, sorridergli, guardarlo, salutarlo con dei veloci cenni del capo, ma non si era mai degnato di riprendere l'argomento. E questo faceva letteralmente impazzire Frank, che intanto non ce la faceva più ad aspettarlo.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Beh, ecco, sono iscritta a EFP da tipo una vita e okay, ho deciso che era ora che anche io scrivessi qualcosa. Questa è una piccola One-Shot senza pretese, diciamo che è una specie di prova per vedere come è l'ambiente qui. Spero che vi piaccia almeno un po', è tratta da una storia vera! (Sì okay, tranne l'ultima parte)
Se avete consigli, avvertimenti o altro, vi prego, fatemi sapere!
Baci
xoH

 

 

 

HOLDING ON TO WHAT I HAVEN'T GOT

Non capiva il perchè. Insomma, Frank aveva dato via un rene per trovare il coraggio di gliedergli di uscire, ma lui, dopo settimane, non si era ancora fatto sentire. Eppure, un pochino sperava di interessargli a Gerard. Sì, si chiamava Gerard il ragazzo dei suoi sogni, l'unico uomo della sua vita. Da quel fantomatico venerdì mattina in cui Frank gli aveva parlato per la prima volta (chiedendogli d'uscire, tra l'altro), Gerard non aveva fatto altro che girargli intorno, sorridergli, guardarlo, salutarlo con dei veloci cenni del capo, ma non si era mai degnato di riprendere l'argomento. E questo faceva letteralmente impazzire Frank, che intanto non ce la faceva più ad aspettarlo. Ogni volta andava a scuola sperando che quello fosse il giorno buono in cui la sua vita avrebbe finalmente assunto una piega positiva. Ma ormai, dopo la bellezza di tre lunghissime settimane, cominciava a pensare che a Gerard non fregava proprio nulla di passare del tempo con lui, gli faceva sorrisini mozzafiato unicamente per pietà. E questo lo faceva stare male: Gerard non avrebbe dovuto digli che sì, voleva uscire con lui. Lo aveva illuso da matti. Quindi basta, certo, Gerard gli piaceva, ma pensandoci bene non conosceva proprio niente di lui, se non il suo nome, ottenuto stalkerando le pagine facebook di tutti i membri della scuola. Magari, il buon vecchio ragazzo che gli aveva rubato il cuore non era altro che uno stronzetto viziato. Nonostante fosse bello come pochi. Ma che importava? Ne trovava a centinaia di tizi come lui, anzi, più belli, più intelligenti, con una bocca decisamente più adorabile, e le sue stesse magliette dei Green Day o dei Guns N' Roses allegate a delizione camicie di jeans.

 

Frank si alzò dal letto, deciso a darsi una svegliata ed andare in centro, per bersi una birra nel suo bar preferito. Non si cambiò neppure, prese solo la borsa con i compiti che tanto lì non aveva altro di meglio da fare, se non bere. Aprì la porta del locale e fu subito avvolto dal calore misto al profumo di caffè. Mandò bellamente a puttane la sua idea di farsi una birra e ordinò all'anziana signora dietro al bancone una cioccolata calda. Adorava quella donna, ogni volta lo faceva rimanere ad oltranza dentro al bar, anche se non prendeva niente. Si andò a sedere al suo solito tavolino, che tanto il locale era quasi volto, come ogni venerdì pomeriggio. Meglio, almeno poteva deprimersi in pace. Tirò fuori libro e quaderno di matematica, mentre canticchiava qualcosa dei Led Zeppelin che proprio in qual momento passava alla radio. Bevve un sorso di cioccolata e cominciò a concentrarsi seriamente su quello schifo di problemi, che ogni santa volta puntualmente non riusciva a risolvere. Okay, Frank non faceva mai i compiti, ma in quel periodo non poteva permettersi di andare di merda a scuola. Se fosse stato bocciato, non sarebbe potuto andare al tanto desiderato concerto degli Iron Maiden, a giugno.

 

"Ciao."Frank era sempre seduto al suo posto con la testa tra le mani, disperato a causa dell'ignobile materia che stava studiando -o che quantomeno cercava di studiare.

Alzò lo sguardo in direzione della fonte di quella voce sconosciuta che lo aveva appena salutato, e quasi gli venne un colpo. Ma uno di quelli distruttivi, che comportano la caduta libera dalla sedia con consecutivo trauma cranico. Davanti a lui c'era Gerard che lo guardava dall'alto -in tutta la sua disarmante bellezza- con una fottuta birra in mano. Quello di cui aveva bisogno Frank, che in quell'istante si sentiva schifosamente inferiore, i suoi capelli dovevano essere ridotti uno schifo. La sua faccia anche.

"Posso sedermi?" Chiese il più grande. Frank annuì solamente, stoppo sconvolto anche solo per pensare. I minuti passavano come se fossero ore, in un silenzio imbarazzante da far schifo. Frank non distolse nemmeno per un attimo lo sgardo dai suoi esercizi, improvvisamente più interessanti del dovuto.

"Senti... ehm... Mi dispiace! Davvero, scusa..."

Non lo conosceva neppure. Frank non conosceva assolutamente nulla di Gerard e quindi teoricamente non era necessario che quell'idiota si scusasse. Di cosa, poi? Oh, niente. Gerard aveva semplicemente dato per scontato che si trattasse solo di una cottarella. Niente di serio, niente che potesse far abbassare l'autostima del più piccolo fino a quasi farlo piangere.
"Vuoi che me ne vada?"

 Frank si decise a guardarlo e addirittura a parlare. "Prima devo farti presente che potevi dirmi di no subito, quando ti ho chiesto di uscire. Non ci crederai, ma le persone possono restarci male." Sputò fuori, tutto d'un fiato.
"Lo so. Cioè, davvero. E' che mi hai preso alla sprovvista... E poi non esco con ragazzi, di solito. No, è che in effetti non esco molto. Non avrei saputo come portare avanti una conversazione... " Cercò di rimediare il moro.
"Okay, capisco."
Gerard mandò giù l'ultimo sorso di birra e si sporse verso il quaderno di Frank. "Serve aiuto? Sul serio, ho fatto questa parte quando andavo in terza, ma ero fortissimo, modestamente..."
Frank lo guardò con aria di sfida."Ah si? Beh, allora risolvi questa merda di esercizio, se ne hai il coraggio!" proclamò, facendo ridacchiare Gerard, che prese con decisione libro, quaderno e penna e cominciò a scrivere formule sotto lo sguardo allibito di Frank. Dopo poco riconsegnò il quaderno al suo proprietario, con un sorrisetto fiero.
"Oddio!!" Urlicchiò Frank, quasi sovrastando la musica di sottofondo. "No ehi, come hai fatto?" Chiese, rivolgendogli un sorriso a trentadue denti dimenticando improvvisamente tutto l'odio che doveva fingere.
Gerard si avvicinò un pò di più e gli spiegò pazientemente passaggio per passaggio tutto l'esercizio. Frank intanto non riusciva nemmeno a respirare e continuava a perdere battiti ogni volta che il braccio di Gerard toccava il suo o che le loro gambe si sfioravano. E il suo profumo gli arrivava direttamente alle narici. Ma nonostante la voglia matta di saltargli addosso, riuscì a capire tutto. Sì okay, quasi tutto.
"Giuro, ho capito di più con te che in classe..." Sussurrò arrossendo un poco, guardandolo grato negli occhi. "Wo, ne sono onorato!" Scherzò il maggiore. "Quindi... scuse accettate?"
"Ehi, frena! Se mi esce il prossimo esercizio otterrai il mio magnanimo perdono."
"Oh, ma sentitelo! E comunque, non vorrei interrompere il momento, ma non so neppure il tuo nome..." Proferì, improvvisamente troppo vicino al volto dell'altro, che dovette prendersi dieci secondi buoni prima di rispondere. Quella famosa volta in cui gli aveva proposto di uscire non si era neanche presentato... grandioso.

"Cazzo, mh... sì, mi chiamo Frank. Frank Iero." Biascicò, porgendogli la mano destra che Gerard prontamente afferrò. "Piacere Frank, io sono Gerard!"

"Già, lo so..." Ammise il più piccolo, facendo ridere Gerard.

"Oh, quindi sei una specie di stalker!" Esclamò.

"Oh beh, no, è che sono particolarmente portato a tenere sotto controllo le persone che mi interessano..." Confessò per pentirsene subito dopo e arrossendo ancora di più, per quanto possibile. Ringraziò mentalmente qualsiasi dio, esistente e non, per aver fatto partire alla radio una canzone dei Green Day. Gerard cominciò a canticchiarla particolarmente intonato, e Frank si aggregò, e si ritrovarono a cantare Stray Heart sotto lo sguardo ammirato dell'anziana barista."Ehi Frank, mi chiedevo, ti andrebbe di uscire con me tipo domani?" Chiese Gerard, ripetendo alla lettera le parole che aveva detto Frank quel venerdì mattina. Frank rimase sbigottito, ovviamente.

"Sul serio?""Sì, se non è troppo tardi..." Affermò con un'occhiata languida il maggiore.

"Beh, domani? Mmh, fammi controllare nella mia agenda, forse sono impegnato!" Scherzò per poi rispondere un sì quasi urlato, che fece ridere entrambi. Si sentiva schifosamente bene. Dopo settimane di attesa aveva ottenuto ciò che voleva: un appuntamento, con Gerard. Il suo primo appuntamento. E poi, Gerard si era rivelato un tipo giusto. Buona musica, buona birra, ottimo aiuto in matematica. Sarebbero potuti andare a vedere i Maiden insieme! E vivere insieme. E sposarsi.Ma prima dovevano conoscersì un pò meglio ed entrambi non vedevano l'ora!

 

"All I wanna do is trade this life to something new, holding on to what I haven't got."

  
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