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Autore: ginny090    19/04/2013    2 recensioni
Racconto ambientato dopo la seconda guerra magica (con un piccolo flash-back), in cui si parla del rapporto Percy-Ginny. Nella storia sono presenti anche momenti della coppia Bill-Fleur e Harry-Ginny.
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fleur Delacour, Ginny Weasley, Harry Potter, Percy Weasley | Coppie: Bill/Fleur, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry, Dopo la II guerra magica/Pace
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Il perdono definitivo.
 
Erano passato un mese, da quando Voldemort era stato sconfitto da Harry, un mese, da quando Fred era scomparso. Il dolore per la morte del fratello, era un ricordo straziante, che ancora non andava via. Era un dolore, al quale sarebbe servito molto più tempo, prima di scomparire. Eppure in quel momento, un altro pensiero affliggeva la mente di Percy.

Erano passate anche un mese da quando, il ragazzo si era ricongiunto con la famiglia, e nonostante tutti si fossero ritenuti pronti a perdonarlo, Percy sapeva, che qualcuno non lo aveva fatto, sentiva che c’era una persona, che ancora non era riuscita a lasciar correre, il fatto di averli abbandonati.

Ne aveva avuto conferma quest’oggi a pranzo, quando aveva annunciato, che quella sera, sarebbe tornato a dormire nel suo appartamento di Londra. A tavola c’era tutto il clan riunito, ad eccezione di Hermione, che ritrovati i suoi genitori, quel giorno aveva deciso di rimanere a casa con loro.

“Te ne vai di nuovo?” Aveva sbottato Ginny. L’intera famiglia era ammutolita a quella domanda.
“No, torno semplicemente, a dormire nel mio appartamento e…”
“Quindi te ne vai! Sei qui da appena un mese e già non riesci più a sopportarci?” Aveva continuato Ginny, arrabbiata, non dando nemmeno il tempo al fratello di finire la frase.

“Ginny, io non credo che sia questo il motivo per cui..” Tentò Molly, ma Ginny non sembrava intenzionata, ad ascoltare le sue giustificazioni, alzandosi da tavola corse verso le scale, sparendo di sopra.

“Forse dovrei andare a parlare con lei.” Si offrì Harry, dopo un iniziale silenzio.
“Tu? E perché dovresti andarci tu?” Chiese Bill curioso. Improvvisamente tutti i Weasley presenti a tavola, si voltarono verso Harry, ansiosi di sentire, che cosa avrebbe risposto. L’unica a non guardare in quella direzione fu Fleur, che invece di rivolgere l’attenzione verso quest’ultimo, lanciò un’occhiataccia al marito per la domanda.  Il ragazzo sembrò irrigidirsi, probabilmente resosi conto di aver fatto un passo falso. Ron, al suo fianco, sogghignava, come se sapesse che l’amico si era appena ficcato in un mare di guai.

“Già Harry perché?” Chiese anche Charlie.
“A me sembra, che in questi ultimi giorni, passi un po’ troppo tempo insieme a nostra sorella.” Continuò Bill.
“Voi uomini siete così ingenui. C’èst così evident!” Esclamò Fleur.
 
“Sei nei guai amico!” disse Ron. Harry fece per rispondere, ma Percy, al momento, non aveva tempo, per stare a sentire la spiegazione del ragazzo.
“Sarà meglio che vada a parlare con Ginny.” Disse Percy, poi alzandosi da tavola si diresse al secondo piano, dove si trovava la stanza di Ginny. Fermo davanti alla porta, Percy prese coraggio e bussò.

“Ginny!” Nessuna risposta. “Ginny, sono io Percy! Posso entrare?” Chiese di nuovo, ma non ottenendo alcuno risultato, aprì la porta. La stanza era vuota. Chiudendosi la porta alle spalle, il giovane salì al piano di sopra. C’era un solo altro posto, in cui Ginny potesse essere.     

Inizio Flash-back

Percy se ne stava seduto sul suo letto a leggere un libro, quando qualcuno entrò nella stanza, sbattendo la porta. Il ragazzo, alzando lo sguardo dal quell’enorme tomo vide sua sorella Ginny. Aveva i capelli in disordine ed il fiatone, come se avesse appena corso le scale in fretta. Ginny alla vista di Percy fece un salto, spaventata.

“Scusa, credevo di essere entrata in camera mia, devo aver sbagliato stanza.” Disse per giustificarsi.
“Non importa.”
“Davvero?” Chiese la bambina sorpresa. “Non vorrei darti fastidio.”
“No, tranquilla. Non mi disturbi.” Rispose Percy, Ginny a quella risposta sembrò rilassarsi, ma ancora non si mosse, rimando in piedi vicino alla porta.

“Come mai correvi?” Chiese Percy.
“E’ per Fred e George. Sono sempre li a fare scherzi, e Charlie che ride sempre di me, non li sopporto!” Si lamentò la bambina. Percy annuì comprensivo, più volte era stato bersaglio degli scherzi dei gemelli, per non parlare poi delle risa di scherno di suo fratello Charlie.

“Che cosa hanno combinato questa volta?” La sorella lo guardava titubante, quasi non riuscisse a credere, che i due stessero intavolando una conversazione, per di più da soli. Di tutti i fratelli che aveva, Percy era quello con cui fino ad ora, Ginny aveva parlato di meno.
“Mi hanno detto di avermi regalato un nuovo peluche e invece dentro al pacco regalo c’era uno gnomo da giardino morto.” Rispose quest’ultima rabbrividendo al ricordo.
“Tipico dei nostri fratelli.” Disse Percy, condiscendente.

“Che cosa leggi?” Domandò la sorella, avvicinandosi al letto e sedendoci sopra.
“Storia di Hogwarts.” Rispose, mostrandogli il libro.
“Wow! Dove l’hai trovato?” Chiese Ginny eccitata.
“Era in un vecchio scafale giù in salotto. Credo che sia di papà.”

“Ed è bello?” Chiese la piccola.
“Oh.. Si ci sono molte nozioni interessanti.”
“Nozioni? Che cosa significa?” Domandò lei.
“Informazioni su Hogwarts.” Spiegò Percy.

“Davvero? Racconta, voglio sapere tutto di Hogwarts.” Chiese la Rossa eccitata. Questa volta sembrò Percy essere quello sorpreso.
“Vuoi davvero che ti racconti qualcosa?” Chiese questi titubante. Dall’espressione che aveva, era evidente, che nessuno dei fratelli in precedenza, gli aveva mai chiesto di raccontagli qualcosa, anzi il più delle volte, quando iniziava parlare, questi abbandonavano a la stanza a metà dei suoi discorsi, annoiati.
“Si.. Racconta! Racconta!” Urlò Ginny.

“D’accordo. Allora, Hogwarts è questo enorme castello, invisibile ai Babbani, grazie ad un incantesimo, ed all’interno di questo immenso castello…” Percy cominciò a parlare e Ginny emozionata, non distolse l’attenzione dal fratello, interrompendolo solo di tanto in tanto, per porgli qualche domanda. I due, non si accorsero del tempo che passava, finché dal piano di sotto, non sentirono Molly chiamarli per la cena.

“Arriviamo!” urlò Percy. “Perché non vai a lavarti le mani” Disse poi a Ginny. “Io ti raggiungo subito.” Ginny annuì dirigendosi verso la porta, ma prima di uscire dalla stanza, si girò ancora una volta a guardare il fratello.

“Sai, non è vero che tu sei un orco cattivo. Sei un orco buono.” Disse la piccola.
“E chi ti ha detto che io sono un orco cattivo?” Chiese Percy, non capendo a cosa la sorella si stesse riferendo.
“Fred e George e anche Charlie. Mi hanno detto che tu sei un orco cattivo e che non avrei dovuto parlare troppo con te, perché mi avresti fatto il malocchio.” La Rossa titubante, smise un secondo di parlare, prima di continuare. “Non mi hai fatto il malocchio vero?” Dannati fratelli, allora era per questo che sua sorella non gli rivolgeva la parola. E ora che ci pensava bene, anche Ron a stento gli parlava. Avranno raccontato anche a lui questa storia?

“Pensi davvero che io ne sarei capace?”
“Non lo so. Che cos’è un malocchio?” Chiese la piccola. Percy non poté non scoppiare a ridere a quella domanda.
“Te lo spiego mentre scendiamo.. Andiamo!”

“Senti Ginny.. Anche a Ron hanno raccontato questa storia del malocchio?” Domandò Percy, mentre i due scendevano le scale.
“Oh.. No. Ron ti trova noioso.”

Quella fu la prima volta, in cui Ginny, si rifugiò nella stanza del fratello, per sfuggire alle grinfie di Fred e George, ma non fu l’ultima.

Fine Flash-back

“Da bambina venivo sempre qui. Dopo la mia stanza, questo era il mio secondo rifugio preferito. Ti ricordi?” Disse Ginny, quando vide Percy entrare nella camera.
“Si mi ricordo. Ti mettevi sul mio letto e mi raccontavi cosa gli altri ti avessero fatto e poi mi chiedevi di raccontarti una storia o di leggerti qualcosa.”
“Già, non lo avrei mai ammesso davanti agli altri, ma mi piacevi Percy, mi ero affezionata a te.”
“E io a te. Per la prima volta sentivo di aver trovato una persona in famiglia che mi capisse, nonostante fossimo comunque diversi. Perché, per quanto tu scappassi, eri molto più simile a loro che a me.”

“Sono stata molto male quando te ne sei andato.” Disse semplicemente lei.
“Mi dispiace!”
“Non riuscivo a capire, come potessi essermi affezionata così tanto, ad una persona che tratta la propria famiglia in quel modo! Che ci abbandona così. E così ho iniziato ad odiarti più di tutti.”

“Mi dispiace davvero tanto. Puoi tirami uno schiaffo, se la cosa ti fa sentire meglio.” Disse Percy. Ginny sorrise a quella risposta.
“In realtà, avevo pensato più ad una fattura orcovolante, ma non credo, che mi farebbe sentire meglio. E poi credo di averti già perdonato nel momento in cui ti ho visto sbucare dal buco del ritratto di Ariana, solo che non lo avevo ancora capito.” Percy sorrise, abbracciando la sorella.

“Quindi non sei ancora arrabbiata perché ho detto che voglio tornare nel mio appartamento?” chiese Percy, staccandosi da lei e tornando a guardarla in viso.
“No non lo sono, ma sono contenta di aver avuto questa conversazione con te, prima che tu ne vada. Prometti solo che verrai a trovarci spesso.”
“Promesso.”

“Anche con Audrey se vuoi. Sai mi piace quella ragazza, è una in gamba.”
“Davvero ti piace?” Chiese lui.
“Si è simpatica, carina. E per qualche strano motivo a me sconosciuto, sembra che tu gli piaccia molto.” Disse la ragazza seria, prima di scoppiare a ridere. La porta della stanza si aprì.  

“Harry!” Disse Percy alla vista del ragazzo. “Stavo giusto per andare di sotto.” E avviandosi fuori, lasciò i due ragazzi da soli.
“Ehi Ginny! Tutto bene?” Domandò Harry andandosi a sedere nel letto vicino a lei e prendendogli una mano.
“Si, tutto a posto. Finalmente ci siamo chiariti.”

“Bene, perché abbiamo un altro problema da affrontare..” disse Harry preoccupato.
“Quale problema?” Chiese Ginny.
“I tuoi fratelli hanno scoperto di noi.”

“Sta tranquillo Harry, avevamo deciso di aspettare a parlarne per precauzione, ma io non credo, che loro diranno qualcosa.” Cercò di rassicurarlo lei, anche se nemmeno quest’ultima, sembrava troppo convinta, di ciò che aveva appena detto.
“Non è ciò che diranno che mi preoccupa, Ginny.”
“Oh andiamo Harry! Tu sei riuscito ad uccidere Voldemort.”
“Vero, ma non credo che al momento quello mi possa aiutare.” Improvvisamente i due sentirono delle urla provenienti dal paino di sotto e preoccupati, corsero giù. Al loro arrivo furono sorpresi di vedere Molly abbracciata a Fleur e Arthur che stringeva la mano a Bill.

“Il mio primo nipotino!” urlò Molly di gioia. Fleur, ancora abbracciata a Molly, alzò la testa verso il marito, con il quale si scambiò uno sguardo carico d’amore.
“Che succede?” Chiese Ginny.
“Fleur è incinta.” Rispose Percy, andando a congratularsi con la cognata. Ginny sorrise contenta per loro, forse Fleur non sarebbe mai stata la sua cognata preferita, ma rendeva felice Bill, e questo era più che sufficiente.

“Auguri Fleur. Sono certa che sarai un ottima madre, spero solo che sia una femminuccia, non sopporterei di avere un altro maschio intorno.” La ragazza sembro così, sorpresa e commossa dalle parole di Ginny, che corse subito ad abbracciarla.    

“Congratulazioni fratello, vedo che non hai perso tempo!” disse Charlie, dandogli una vigorosa pacca sulla spalla. Anche George sorridente si congratulò con entrambi. Per la prima volta dalla morte di Fred, il ragazzo sembrava avere una luce nuova negli occhi.
“Mi hai tolto le parole di bocca Charlie.”
“Congratulazioni Bill!” disse Harry, mentre Ron molto impacciatamente abbracciava la cognata.

“Grazie, ma non credere di averla fatta franca.” Disse Bill, tornando serio.
“Già. Ci devi molte spiegazioni.” si unì George.
“Sempre se vuoi rimanere il bambino che è SOPRAVVISSUTO.” Aggiunse Charlie. I tre fratelli, con Ron nel mezzo, che non sapendo se aiutare l’amico o dar corda ai fratelli, un po’ lo difendeva e un po’ lo rimbeccava, passarono la mezz’ora successiva inquisendo il povero Harry, incuranti delle proteste insistenti di Ginny e dell’intervento di Molly. Solo Percy, sembrava provare pietà per lui.

“Grazie!” Disse Ginny, andando a sedersi vicino a lui.
“Per cosa?” Chiese Percy, con sguardo innocente.
“Per non dar corda a questa follia.”
“No, che tu ci creda o no, mi piace Harry è un tipo in gamba. E poi ho già commesso una volta l'errore di non stare dalla sua parte e non voglio ripeterlo. Inoltre per qualche strano motivo a me sconosciuto, sembra che tu gli piaccia molto.”
 
 
  
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