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Autore: Fritjof    19/04/2013    2 recensioni
Vorrei affidare a lei l'articolo riguardante la scuola del nostro paese perchè la deve conoscere meglio di chiunque altro.-
-Ma, signore..io ho del lavoro arretrato e non credo...-
-Mi spiego meglio, Mrs Jordan, questa non è una proposta, è un ordine.-
Scrivendo un articolo, riaffiorerà un ricordo nella mente della protagonista.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Memory of a friendship.

Driin, driiin.
Il telefono del mio ufficio squilla improvvisamente, distraendomi dall'articolo che stavo scrivendo.
-Pronto?- Rispondo scocciata.
-Ascoltami, Evangeline, il capo redattore ti vuole nel suo ufficio tra una decina di minuti.- E' Betta, la mia adorabile segretaria.- E cerca di essere presentabile questa volta.- Adorabile come un giro a London Dangeon a San Valentino.
-Certo, Betta.- Riattacco subito e mi alzo dalla sedia girevole cercando alcuni fogli bianchi e una penna funzionante fra le tante che giaciono sulla mia disordinata scrivania.
Prima di uscire dal mio ufficio passo davanti allo specchio che avevo appeso appena avuto il posto di lavoro e guardo la mia immagine riflessa: indosso una camicetta bianca con le maniche a tre quarti e dei pantaloni neri a pinocchietto abbinati a un paio di moccassini dello stesso colore.
Ho ventiquattro anni, non ho alcuna intenzione di indossare un tailleur in ufficio, d'altronde sono stata appena assunta come giornalista dopo quasi un anno da stagista e questo tipo di abbigliamento non mi si addice.
Arrivata davanti alla porta del mio capo prendo un bel respiro e poso una mano sulla maniglia dorata della porta in legno scuro. La targhetta lucida riporta a caratteri cubitali il nome del mio datore di lavoro: Mr Payne, un uomo alto e robusto, ma con un viso simpatico e gentile, cosa non da poco per il direttore di una gazzetta prestigiosa come questa.
Busso incuriosita dallo strano invito e , dopo il permesso, entro nell'ufficio.
-Buongiorno Mr Payne.-saluto cordiale.
-Buongiorno Mrs Jordan.- Ricambia altrettanto gentilmente.
-Voleva vedermi, signore?-
-Oh, si. Prego, si accomodi.- Risponde indicandomi la sedia disposta dall'altro lato del bancone.
-Vorrei affidarle un nuovo articolo da scrivere.- Incrocia le mani sulla scrivania e poi continua.- Mi risulta che lei abbia frequentato la Hallows Secondary School di Dublino-
-Si, signore è vero.-
-Bene, si dia il caso che quest'anno questa scuola sia stata scelta fra tutte quelle dell'Irlanda per partecipare ad una sorta di concorso internazionale che vedrà fronteggiarsi altri istituti europei. Vorrei affidare a lei l'articolo riguardante la scuola del nostro paese perchè presumo che la conosca meglio di chiunque altro.-
-Ma, signore..io ho del lavoro arretrato e non credo...-
-Mi spiego meglio, Mrs Jordan, questa non è una proposta, è un ordine.-
Rettifico: il signor Payne non è più l'uomo gentile e comprensibile che conosco da un anno ormai.
-Va bene, signore. Con permesso.-
L'uomo mi porge una cartellina ed io mi affretto ad uscire dalla stanza.
Arrivata nel mio ufficio non posso fare altro che maledire in tutte le lingue che conosco quell'essere stempiato e voltafacce.
Mi siedo malamente sulla sedia girevole e apro la cartellina rossa. All'interno vi trovo foto e informazioni della mia vecchia scuola.


Tre ragazzine camminavano spensierate per le vie di Dublino, uniformi impeccabili e zaini in spalla.
Si dirigevano verso la loro scuola chiacchierando amorevolmente dei loro cantanti preferiti, quando ,ad un tratto, un ragazzo dalla pelle scura e la divisa sgualcita le raggiunge allegramente.
-Oh, buongiorno Colin.- Saluta una delle tre ragazze. Ha i capelli lunghi e biondi raccolti in una treccia poggiata su una spalla e il viso tondo e delicato abbellito da un sorriso.
-Ciao ragazze. Di cosa parlavate?- Chiede il moro aggiustandosi la tracolla sulla spalla.
-Niente di particolare.- Risponde una ragazza castana e paffuta.- Come mai non ti accompagna Dylan?-
-E' ammalato: febbre e mal di gola. Quel ragazzo ha delle difese immunitarie molto carenti.- Dice con fare altezzoso.
Alle ragazze scappa una breve risata, dal tronde sono abituate a ridere dei modi di fare di Colin.
I ragazzi, infatti, frequentano la stessa classe alla Hallows Secondary School e questo è il loro ultimo anno.
Questo pensiero fa spuntare sul viso della mora una smorfia di tristezza che non passa di certo inosservata.
-Cosa succede Evangeline?- Chiede Colin, premuroso, non per niente era il suo migliore amico.
-Niente Col.. pensavo a quest'ultimo anno di scuola.-
-Io non vedo l'ora che finisca, così potrò diventare archeologo e fuggire dall'Irlanda.-
Dopo quest'affermazione affrettata, il volto della ragazza di incupisce ulteriormente.
La biondina lancia uno sguardo torvo a Colin che si accorge di aver peggiorato la situazione.
-Evangeline..- Cerca di rimediare, ma l'amica lo interrompe quasi subito.
-Non devi scusarti, Col. Va tutto bene, sai come sono fatta. Sono così lunatica che tra poco potrei anche piangere.- sforza un sorriso e poi riprende.- Mi raccomando, però, svolgi bene il tuo lavoro o ti riporto qui per le orecchie.-
-Sta tranquilla, Eva, il tuo giornale sarà il primo a pubblicare la mia sensazionale scoperta.-
I ragazzi si abbracciano davanti agli sguardi inteneriti delle altre due ragazze.
Dopo una manciata di minuti i ragazzi arrivano davanti ad un edificio dall'aspetto antico, circondato da un giardino verde curato nei minimi dettagli da John, il simpatico giardiniere. L'ingresso della scuola era costrituito da un'imponente porta in legno in cima ad una piccola scalinata.
Il palazzo era di una tonalità di beige molto chiara con le colonne e le finestre bianche.
Quella scuola piace molto ad Evangeline: è seria e imparziale con tutti gli studenti, gli insegnanti, sebbene fossero severi ed esigenti, si dimostrano comprensibili nei loro confronti, ma la cosa che più ama della sua scuola è di sicuro la sua classe composta dalle persone migliori che avesse mai conosciuto.
Il gruppo classe conta 22 alunni, 11 ragazzi e 11 ragazze con cui aveva stretto amicizia in poco tempo.
L'idea di dover cambiare scuola per iniziare le superiori la deprime.
-Evangeline, su! Che aspetti! La campanella è suonata.- La sua amica la invita ad entrare distraendola dai suoi pensieri.


Driiin Driin.
Per la seconda volta in un'ora, il telefono del mio ufficio mi riporta alla realtà facendo svanire il mio ricordo.
-Si?-
-Evangeline, il capo ha dimenticato di dirti che il termine di consegna di quell'articolo è tra una settimana e vuole la conferma che lo farai.-
Quella scuola ha lasciato il segno nella mia vita, mi ha regalato amici fantastici a cui sono legata tutt'ora, non posso rinnegarla, in un certo senso.
-Evangeline? Ci sei?.-
-Eh? Oh, si.. Di' pure che lo farò.-
-D'accordo, ma perchè sei stata zitta per cinque minuti ?-
-Ciao Betta.- Chiudo la conversazione in fretta.
*La solita impicciona*

My space_
ho trovato questo tema delle scuole medie in una vecchia cartella del mio computer e ho deciso di pubblicarla senza un motivo preciso lol
Credo sia una lettura abbastaza leggera e piacevole.
Spero vi sia piaciuta e vi invito a recensire.

Un abbraccio,

Fritjof.
   
 
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