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Autore: ElizabethAudi    19/04/2013    0 recensioni
Non potevo mica essere scoperto. Non sarebbe stato più lo stesso.
E quest'idea mi emozionava e divertiva allo stesso momento. Come un bambino, era un brivido avere un segreto.
Un segreto che se l'altro avrebbe scoperto, ne sarebbe stato probabilmente felice.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Eternity Revolution.

Quando mi svegliavo al mattino, la prima cosa che vedevo erano le sue candide labbra, appena secche dalla notte passata senza baciarci. Sorridevo al solo pensiero di aprire gli occhi e vederle lì, appena distanti dalla mia fronte, schiuse in un'espressione rilassata che dava di lui un'immagine meravigliosa. A quel punto, alzavo gli occhi, assonnati, per guardare i suoi, chiusi, appena corrucciati. E sorridevo, eccome se sorridevo.
Di solito appena svegli, non si ha la forza di fare nulla. Stesso io, quasi cinque mesi fa, non ne avrei avuta. Ma tra le sue braccia, acquisivo una forza che solo un supereroe poteva conoscerne l'identità. Alzavo infatti il mio di braccio, che prima rintavana fra il mio ed il suo petto, andando a sfiorargli gli zigomi, e poi i capelli, con i polpastrelli. Gli portavo indietro una ciocca di capelli, trattenendo il respiro per non svegliarlo.
Ed infatti, non si svegliava mai. E dico proprio mai.
Ogni mattina rimanevo a fissarlo per intere ore, senza che lui se ne accorgesse. Uno strano vizio, forse, in quanto lo vedevo ogni mio giorno di vita e che quindi, svegliarsi alle cinque per osservarlo, era fondamentalmente stupido.
Per me invece, era tutt'altro che stupido. Ossessivo o meno, non potevo più rinunciare a quest'abitudine, che comprendeva il riaddormentarsi ( o far finta di riaddomentarsi ) verso le sette, orario in cui si incominciava a svegliare il mio compagno.
Non potevo mica essere scoperto. Non sarebbe stato più lo stesso.
E quest'idea mi emozionava e divertiva allo stesso momento. Come un bambino, era un brivido avere un segreto. Un segreto che se l'altro avrebbe scoperto, ne sarebbe stato probabilmente felice.

E così, alle sette in punto, tornavo a chiudere gli occhi, smettendo di carezzarlo con delicatezza immane, troncando il legame visivo che mi legava a lui. Non appena li chiudevo, per un attimo un senso di vuoto mi colpiva, il quale però scompariva dopo qualche attimo, conscio del fatto che gli avrei dato il buongiorno entro mezz'ora, quaranta minuti al massimo.
Che mi riaddormentassi o meno, aspettavo incessantemente che lui prendesse ad accarezzarmi la testa con premura, come se volesse prepararmi per svegliarmi.
Ed io nella mia mente, formulavo frasi del tipo ' Sì, amore, sono sveglio, ma farò finta di dormire per essere coccolato un altro po'. ' , oppure ' Su, su, dimmi che ci aspetta un'altra giornata insieme. ' , e cose così.
Ero un bambino, un vero e proprio bambino viziato del suo affetto. Lo richiedevo in ogni attimo, e se non venivo accontentato, gli mettevo un broncio. Ma questa è un'altra storia.
Ora mi sto dilungando su un piccolo spicchio di com'era la mia giornata con lui.
Sarò anche sentimentalista, ma al momento avrei voglia di parlare di lui per ore ore.
Di come quando inghiottiva il dentifricio bestemmiava e poi si leccava le labbra; Di come quando pretendeva di entrare in doccia con me con la scusa di fare prima, ed io lo cacciavo via ridendo ( per poi ovviamente accettarlo ) ; Di come bruciavo il caffè e lui doveva rifarlo; Di come rideva come un idiota davanti a stupidi programmi televisivi; Di come vedeva dei miei video sul computer di nascosto e sorrideva; Di come linciava i passanti quando mi guardavano; Di come mi stringeva o la mano oppure il sedere dopo averli guardati male; Di come si buttava sul divano al ritorno dal lavoro; Di come giocava con i miei capelli mentre io leggevo.
Avrei davvero tante, ma proprio tante cose da raccontare. Ma si potrebbe mai elencare tutto ciò che si ama del proprio ragazzo quando si è destinati a viverci un'intera eternità insieme?
Ah, io non lo farei mai.
E non lo farei non perché mi scoccio, non perché non ho il tempo. Ma piuttosto perché qualcuno potrebbe capire ancora di più la perfezione che mi ritrovo al fianco, volendosene impossessare.
Mi dispiace, ma ciò che è mio, è mio.




Per esempio, potrei ricordare di quando ritorna a casa dopo aver registrato qualcosa. Entrava in casa cantando, mi stampava un bacio sulle labbra, e continuava a cantare. Dopo di che incominciava a raccontare tutto ciò che era successo ( questo succedeva anche dopo che aveva un incontro con lo staff fuori città ) , tanto che io mi sedevo sul divano a gambe incrociate e lo osservavo camminare avanti e indietro. Ci metteva tanto, di solito, a smaltire l’euforia, e ciò era una delle sue caratteristiche più belle. Allora lo ascoltavo parlare, illustrare e citare i suoi amici ( perché quelli dello staff erano tutti bene o male amici ) con toni che saltavano dall’alto al basso.
Ed io sorridevo, mirando ogni suo nervo, ogni suo piccolo spasmo di felicità.
Ed io mi ingelosivo, pensando che era stato qualcun altro ad averlo reso così entusiasta.
Egoisticamente, mi chiedevo sempre ‘ Ma lui si comporterà così per me con gli altri? ‘ e speravo con tutto il cuore di sì. Perché, per un motivo che non so spiegarmi, un po’ mi dava fastidio vederlo così contento e non esserne io la causa.
Ma l’importante era che lui fosse felice. E questo è l’importante anche adesso.
Allora battevo le mani, gli allungavo le braccia, e pretendevo che corresse tra esse per stringermi.
Aveva da farmi dimenticare un’intera giornata senza di lui, e doveva darsi da fare. Anche se in realtà non troppo; gli bastava uno sguardo, uno dei nostri sguardi complici.
E così, facevamo l’amore. Ma quell’amore che va oltre allo stesso pensiero fisico. Il nostro, era fare l’amore con le nostre anime.




E quando, la sera lo trovavo a fare i piatti, era bellissimo. Glielo dicevo sempre che li avrei fatti io dopo aver portato giù i cani, ma lui non mi ascoltava mai, e non appena scendevo, lui correva al lavello. A volte, grazie alla sua velocità, finiva anche prima del mio ritorno a casa. Ma quando lo trovavo lì, con la spugna in mano e le mani bagnate e fredde, provavo a sgridarlo, tentativo che mandava sempre in fumo con un bacio. Ed allora lui lavava, ed io asciugavo. Non mi voleva nemmeno far bagnare le mani, perché diceva sempre che le avevo delicate, e che non dovevo prendere troppo freddo.
Allora gli chiedevo sempre il perché lui invece poteva, e lui rispondeva: ‘ Perché sei il mio amore, e devo proteggerti. ‘ e be’, non ci capivo più niente. A volte, cadeva anche un piatto.



Per non parlare di quando litigavamo; Per non parlare di quando mi prendevi per mano tra la gente.
Ero così felice di essere l’unico per te, di sentire i tuoi occhi su di me mentre camminavamo. Sì, io facevo finta di non saperlo, e continuavo a parlare di cose che non avevano senso, mentre invece mi beavo del calore che il tuo sguardo provocava in me. Mi bastava poco per ridere, per sorridere. Mi bastava poco per vedere la luce nonostante intorno a me fosse tutto buio. Sì, poco, una telefonata e tu arrivavi.
Oppure vogliamo parlare di quando siamo andati al luna park? Ed allo Zoo? Di quando ti imploravo per comprarmi lo zucchero filato per mio puro divertimento, sapendo quanto mi facesse schifo?
I miei desideri da te venivano sempre esauditi. Ma non è per questo che mi rendevi felice.
Io ero felice perché sentivo che al mio fianco, vi era un amore eterno ed indistruttibile. Un amore insostituibile.







Ed ora?
Ed ora ti sarai chiesto perché sto parlando al passato. Perché sembra che le cose che abbia raccontato ci siano state e non ritorneranno mai.
Perché è così. Perché quello è solo il passato.
Perché davanti a noi ci aspettano cose ancora più belle ed indimenticabili. Ogni giorno che passeremo insieme sarà unico, tanto da non aver rivali. Ma noi questo lo sappiamo, huh?
Come noi, nessuno mai.
Ed è esattamente così. Me lo sentivo prima, quando in maniera impacciata ti chiedevo di baciarmi, ed ora, che ti chiedo di sposarmi.
A tutti vi è un ‘ happy ending ’, giusto? A tutti arriva quella persona che ti rivoluziona tutto.
Io ho trovato entrambi in un solo colpo e credo di aver illustrato abbastanza motivi per la quale desidero sposarti, e per la quale si capisce che non ti lascerò mai.
Io ti amo quando ci amiamo e quando litighiamo; Ti amo quando sei felice, ma anche quando sei incazzato; Ti amo quando dormi, bevi, mangi e ti fai una doccia.

E per questo bramo di sposarti.
Perché ci sarà un altro legame a legarci.
Un nuovo anello al dito.
Ed anche un nuovo bacio a fare la rivoluzione.



Note dell'autrice.

E' da un bel po' di tempo che non scrivo qualcosa ( in realtà, che non pubblico ) e così, colgo l'occasione per pubblicare questa piccola OS scritta con tastiera mongospastica e decimi di febbre.
Insomma, l'amore può fare veri e propri miracoli. E quest'amore si ritrova in ogni più piccolo gesto, in ogni più piccola parola.
E' un'amore tanto semplice quanto complicato, sulla quale bisogna lavorarci giorno per giorno. Ma se mantenuto bene, può davvero essere una rivoluzione
Forse sono di parte, ma credo che tutti quanti dobbiate trovare quel tipo di amore che ti cattura e che, nonostante tutto, non ti molli più.
Questa è uno scritto un po' fluff, che in realtà non volevo proprio pubblicare. L'ho fatto per un po' di enfasi. Ed è per il mio pg con quello di, be', la mia Eternità. Come il suo pg è per il mio.
E per questa volta, niente Ellie, ma:

Infinity. 

   
 
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