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Autore: Valevashappenin    19/04/2013    0 recensioni
Ciao a tutti, ho scritto questa ff perchč scrivere č la cosa che amo di pił,mi rende completa. Spero vi piaccia.
V.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Aprii gli occhi. Ancora quel sogno. Era da mesi ormai che andava avanti cosi. C'era una tempesta.Tenevo stretta la mano del ragazzo,lui urlava il mio nome,ma non riuscivo mai a vedere il suo viso. Era come se fosse abbastanza vicino da toccarmi ma non tanto da poterlo vedere. Non mi era mai successo di sognare piu' di una volta la stessa cosa. Cercai di scordare tutto. Mi alzai con fatica,iniziava un'altra giornata. Si,avevo delle amiche,ma tutti gli altri mi consideravano strana,diversa. Ma cosa mi potevo aspettare da un paesino sperduto degli stati uniti, dove se non eri popolare e non seguivi la massa eri solo uno sfigato. Mi vestii,dopo essermi lavata e aver fatto colazione, misi lo zaino in spalla ed uscii di casa. Iniziai a camminare tranquillamente,presi l'ipod e indossai le cuffiette,la mia salvezza. Quando accesi la musica il mondo diventó pił bello,tutto sembrava pił felice,per questo l'amavo troppo. Erano le 7.50,avevo ancora venti minuti ed ero gią davanti al portone della scuola. Le mie 'amiche' sarebbero arrivate alle 8.05. Ormai ero abituata ad arrivare prima,e sapevo gia cosa fare. Mi sedetti sulla panchina e aprii un libro. Era nuovo,e non c'era niente di meglio del profumo della carta nuova. Aah, amavo leggere. Adoravo il rumore della carta pulita,nuova,pronta da sfogliare. Preferivo i libri alle persone,sono in grado di capirti. Ho pianto o riso spesso per un libro,mi influenzano molto. Mi immersi nel mio mondo e solo dopo mi accorsi che piano piano la piazza si era riempita,erano arrivati tutti. Controvoglia chiusi il libro e rimisi lo zaino in spalla. Andai dalle mie compagne,tutte truccate e piene di accessori. Ovviamente ognuna aveva il suo cellulare in mano. Mi avvicinai a Nathalie che stava parlando al telefono con il suo ragazzo. Salutó Luke e spense il cellulare. Lei alzó il suo sguardo pieno di brillantini su di me e sorrise,io ricambiai. Poi i suoi occhi si fermarono sui miei vestiti e poi sul mio libro,il sorriso si spense. 'Ehm...che c'č?' chiesi in ansia. Odiavo non essere accettata. Nathalie mi guardó come se fossi un'aliena 'Stavi leg-gen-do!'. Mi spazientii 'Si,e allora?'. Lei rise 'Ahahaah. Cara la mia Tessa -e al mio nome fece una smorfia di disapprovazione- solo le sfigate leggono!'. Dentro di me pensai 'Ma dove sono capitata?'. E poi odiavo quando dicevano il mio nome. Perchč mia madre non aveva scelto un nome comune,normale, tipo Jennifer o Sophie. No,certo che no,mi avevano chiamata Tessa, e siccome qui nessuno aveva mai sentito un nome cosi,ogni momento era buono per ridicolizzarmi. Basta. Mi mancava Clary. La mia migliore amica. Lei era rimasta a Leres, la mia cittą natale,mentre io e la mia famiglia eravamo venuti qui, per il lavoro di mio padre. Cercai di non pensarci, e superai Nathalie e la sua squadra di cheerleaders per andare in classe. Non c'era ancora nessuno,ma mi sedetti subito al mio posto. Fortunatamente ero infondo all'aula,cosi nelle ore piu' noiose potevo leggere e scrivere i miei appunti. Alzai gli occhi per vedere i miei compagni di corso che si sedevano ridendo e scherzando. Una volta anche io ridevo e scherzavo,quando ero con i miei amici. Con le persone che amavo. Con la mente ritornai alla California,ai posti sempre soleggiati dove ero cresciuta. Quanto avrei voluto rimanere li. Ma ora tutto era diverso,peggiore. Chiusi gli occhi,contai fino a dieci e li riaprii. No, ero ancora lģ. La professoressa Turner entró in classe, sembrava pił felice del solito. Come sempre era vestita di tutto punto,gonna e camicetta, occhiali e borsa in tinta. Fece l'appello e proprio quando toccava a me venne interrotta,qualcuno aveva bussato. Mi preparai a vedere Jimmy,il mio compagno di classe sempre in ritardo, ma la persona che entró nella stanza mi fece fermare il cuore. Tutto si fermó,vedevo solo lui. Riconobbi all'istante quei ricci neri. No, no. Impossibile. Oh mio dio, era lui. Il ragazzo del sogno. O ero diventata pazza o quegli occhi verdi erano davanti a me,e mi fissavano.
  
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