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Autore: Nemia    08/11/2007    3 recensioni
[sui D'espairs Ray] Una giornata di pioggia.
Un gatto.
Zero.
Genere: Triste, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia batteva violenta contro i vetri dell’appartamento.

 

Il fruscio che faceva attutiva i passi dell’uomo che camminava nel corridoio. Dietro di sé stava lasciando una scia d’acqua; i capelli scuri legati in trecce erano fradici.

 

Arrivò davanti alla porta del proprio appartamento, cercando le chiavi in tasca. Aprì la porta senza emozione, entrando e chiudendola con un calcio dietro di sé.

 

Era completamente buio, le finestre erano coperte di pioggia e aveva dimenticato di accendere la luce. Sospirò, stanco, cercando a tastoni sul muro l’interruttore della luce.

 

Dannazione, ma dov’era..?

 

Camminando urtò qualcosa col piede. Capì di cosa si trattasse quando si fece sentire il miagolio indispettito di un gatto.

 

Sorpreso dalla cosa e incuriosito riuscì finalmente ad accendere la luce.

 

Guardò contento come non mai il piccolo intruso che ancora lo squadrava arrabbiato.

 

Un gatto!

 

Ne aveva sempre voluto uno ed ora.. era lì davanti ai suoi piedi!

 

Aveva il pelo bianco piuttosto corto e due grandi occhi neri.

Intorno a lui c’era una macchia scura di bagnato e, come lui, era fradicio.

 

Si accovacciò sui talloni, guardandolo per cercare di capire se sarebbe stato graffiato o no.

 

Il gatto sembrò valutarlo a sua volta per un momento, poi si avvicinò con la coda dritta, per strusciarsi contro le sue gambe.

L’uomo si decise ad accarezzarlo, sorridendo. Anche se sentiva il pelo bagnato appiccicarsi alle dita..

 

_ Pensa che adesso sarò anche a casa per un po’.. capiti a proposito, sai? _ gli disse pensoso. Lo prese tra le dita, alzandolo al livello del viso. _ Come potrei chiamarti però? _

 

Il gatto lo fissava con i suoi grandi occhi neri. Ebbe l’impressione che capisse davvero quel che stava dicendo..

Lo guardò scettico. Ma figurarsi..!

Eppure..

 

Il gatto cominciò a miagolare, continuando a fissarlo.

 

L’uomo sorrise, alzandosi in piedi e continuando a tenerlo in braccio. Entrò nel bagno, prendendo il phon e cominciando ad asciugargli il pelo. Il gatto sembrò approvare, alzando la testa e chiudendo gli occhi.

 

L’uomo rimase imbambolato a fissarlo, la testa vuota.

 

Lo toccò, e quando sentì il pelo asciutto lo portò nella cucina, prendendo del latte e versandoglielo in una tazza.

Lo appoggiò sul tavolo e tornò nel bagno.

 

Mentre era sotto la doccia voltò la testa verso la finestra, guardando distrattamente fuori.

 

Quel giorno aveva il cervello completamente disattivato. Era come se non fosse realmente lì..

 

Gettò un’occhiata nel bagno, e notò che il gatto era sulla porta. Gli occhi puntati su di lui.

 

Sorrise, alzando il viso e lasciando che l’acqua gli scivolasse addosso.

Forse si sarebbe sentito un po’ meno solo con quell’animaletto..

 

Uscì dalla doccia poco dopo, avvolgendosi in un accappatoio appeso lì vicino. Si strofinò il corpo, tamponando poi i capelli con la manica.

 

Uscendo dal bagno accarezzò la testa del gatto. Non sapeva bene come, ma averlo trovato in casa, così all’improvviso.. lo aveva messo di buon umore.

 

Si accese una sigaretta, aspirandone il fumo appoggiato al balcone. La pioggia cadeva più rada.. e lontano intravedeva il sole che cominciava a scendere nel mare.

 

Chiuse gli occhi. Soffiando il fumo dal naso.

 

Si strinse nell’accappatoio, rabbrividendo. Faceva freddo, dannazione.

 

Rientrò, chiudendo la finestra dietro di sé.

 

Mise la ciotola dove aveva bevuto il gatto nel lavandino, facendoci scorrere l’acqua. Poi la mise via.

 

Prese il telefono, componendo il numero di Hizumi.

Per quanto fosse stupido sentiva il tremendo bisogno di parlare a qualcuno di quel gatto a cui non aveva ancora trovato un nome.

 

_ Sì? _

_ Ho un gatto _

Dall’altra parte della cornetta ci fu un attimo di silenzio.

_ Un gatto? _

_ Sì, un gatto tutto bianco.. _ disse l’uomo guardando il gatto ai suoi piedi. Gli sorrise, mentre quello miagolava. Notò i suoi occhi più intensi.

_ Ma dove l’hai trovato, scusa? _

_ Era nel mio appartamento quando sono entrato.. forse è entrato con me, perché era bagnato.. _

_ Bè, tu hai sempre voluto un gatto, in effetti.. _

_ Appunto! E’ questa la cosa assurda.. te ne avevo parlato ieri, ricordi? E ora.. _

Hizumi, dall’altra parte del filo, rise. L’uomo guardò fuori dalla finestra, sorridendo.

 

Il sole era completamente sparito..

 

_ Senti, stavo rivedendo il testo che mi hai dato stamani mattina.. ehi, Zero ci sei? _

 

Zero fissava con gli occhi spalancati il ragazzino dai capelli bianchi davanti a sé. Il piccolo gatto era sparito e.. il ragazzino aveva gli occhi neri, proprio come il gatto, ed era.. nudo.

Zero arrossì, il telefonino sempre all’orecchio.

 

_ Zero, che succede? _

 

Il ragazzino sorrise furbo, insinuando le mani nel suo accappatoio, stringendosi a lui. Zero si ritrovò con la schiena contro il muro, incapace di muoversi dallo stupore, la voce di Hizumi che lo chiamava dall’apparecchio.

Il ragazzino alzò il viso verso il suo.

_ Mi chiamo Ame _ sillabò con la bocca. Poi sorrise di nuovo. Aveva una bella bocca carnosa.

Com’era possibile che lui.. fosse davvero quel piccolo gatto?!

Il ragazzino gli aprì l’accappatoio, lasciando scorrere le mani lungo il suo torace, continuando a fissarlo con occhi maliziosi.

 

_ Ma cosa..? _ balbettò Zero, senza riuscire a smettere di guardarlo, senza riuscire a opporsi.

 

_ Ah, allora ci sei! _ esclamò preoccupato Hizumi.

No, forse non c’era poi molto con la testa.. pensò tra sé Zero. Il ragazzino appoggiò le labbra sul suo collo, leccando l’acqua che colava dai capelli. Avvertiva il suo corpo caldo contro il proprio.. gemette quando le sue dita scesero più giù del ventre.

 

_ Hizumi.. non so se… ahh.. nnh.. proprio ci son.. o _

 

Hizumi guardò interrogativo Karyu, seduto sulla poltrona accanto a lui. Aveva messo il vivavoce e entrambi sentivano chiaramente dei gemiti venire dall’altra parte del telefono.

_ Non pensavo che Zero fosse il tipo da fare sesso al telefono, insomma.. _ disse Karyu con gli occhi spalancati. Hizumi ricambiò l’espressione.

I gemiti dal telefono aumentavano d’intensità.

I due arrossirono.

_ Kami-sama! _ esclamò Karyu, strappando il telefono dalla mano di Hizumi. Staccò la comunicazione, imbarazzato.

 

Zero teneva ancora in mano il telefono, seduto in terra con Ame che si muoveva su di lui.

L’accappatoio gli era scivolato fin sui polsi, buttato sotto di loro.

 

Ame aveva le labbra schiuse, le dita raggomitolate sul suo petto. Non lo guardava più.

 

Il cervello ancora non gli rispondeva. Era come.. se tutto quello non stesse davvero succedendo a lui. Come se non fosse realmente lì..

 

Il ragazzino si sporse verso le sue labbra, appoggiandovi le proprie.

Aveva gli occhi chiusi.

Zero gemette nella sua bocca, decidendosi a lasciar perdere il telefono e infilando le dita fra i suoi capelli lisci.

Ci avrebbe pensato dopo se tutto quello era logico oppure no.

 

Aveva un sapore così dolce..

 

Fuori continuava a piovere: il temporale aveva ripreso intensità.

 

La luce saltò all’improvviso, facendoli rimanere al buio.

 

Erano rimasti sdraiati sul pavimento, ansimanti, con gli occhi chiusi.

Ame era sdraiato su di lui e lo teneva stretto.

Zero cercò di controllare il respiro affannoso, per riuscire a parlare.

Il ragazzino alzò la testa dal suo petto, guardandolo.

 

Un lampo rischiarò la stanza.

 

_ Ma tu.. cosa sei? _ chiese Zero ricambiando il suo sguardo.

 

Il ragazzino sorrise.

_ Un demone gatto. Mi piacevi, quindi sono venuto a trovarti.. _ disse. Gli strizzò l’occhio. _ Piaciuto? _

Zero rimase a guardarlo a bocca aperta, incredulo. Ame continuò a sorridergli.

_ Com.. cosa?! _

 

Un demone gatto era venuto proprio da lui? Ok che voleva un gatto, ma..!

 

_ Volevi un gatto, no? Eccomi qua! _ esclamò il ragazzino. Fece un sorrisetto malizioso. _ Tutto per te.. _ bisbigliò scivolando con le dita sul suo ombelico.

 

Zero si lasciò baciare, stringendolo a sé.

 

Un demone gatto tutto per lui..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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