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Autore: PhantomDusclops92    19/04/2013    7 recensioni
Traduzione di una delle fanfic più inquietanti che abbia mai letto. Preparatevi a conoscrere il lato oscuro di Fluttershy...
Genere: Dark, Horror, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fluttershy, Rainbow Dash
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti
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NOTA INIZIALE: Questa fanfic potrebbe provocare reazioni miste di vario tipo. Non mi assumo nessuna responsabilità.

"Pattycakes"
Di Pegacorn Ondacob

Era una bella giornata a Ponyville. Il sole brillava, gli uccellini cantavano e tutti i Pony si godevano il bel tempo. Tutto grazie al miglior pony della squadra meteorologica: Rainbow Dash. In quel momento, il pony in questione si stava riposando su quella che era probabilmente la nuvola più comoda di tutta Equestria dopo una dura giornata di lavoro passata a gestire il tempo, come al solito. Dopo essersi riposata un po', si ricordò di avere un altro appuntamento da mantenere. Dopo essersi  alzata e stiracchiata le ali, Rainbow Dash volò sopra la città rumorosa. Guardando verso il basso vide Scootaloo, che salutò il suo idolo amichevolmente. Sorridendo, Rainbow Dash rispose e andò verso la sua destinazione. Non ci volle molto prima che raggiungesse la casa della sua vecchia amica. Rainbow Dash atterrò sullo zerbino della muschiosa casa di Fluttershy e bussò alla porta. Non ci volle molto prima che l'amichevole Pegasus giallo le aprisse con un dolce sorriso.

Le due erano amiche sin da quando erano puledrine. Ma se la prima rimase a Cloudsdale dopo il fatto dell'Arcoboom Sonico, la seconda decise di stare a terra e mise su casa appena fuori dall'ingresso dell'Everfree Forest, dove vivevano tutti gli animali. Fluttershy si era guadagnata un'ottima reputazione fra le amiche per la sua bravura con gli animali e la sua abilità nel curare creature del bosco malate o ferite. Si era dimostrata anche un'ottima babysitter, da quella volta che dovette badare alle Cutie Mark Crusaders in quanto Rarity era troppo occupata. Rainbow Dash non riusciva ad immaginare se stessa con quello stile di vita: per lei era troppo lento. Ma nonostante la differenza enorme negli interessi e nello stile di vita delle due, erano rimaste grandi amiche, e per questo Rainbow Dash non ci pensò due volte ad accettare l'invito di Fluttershy.

"Oh, Rainbow Dash! Grazie per essere venuta! Entra pure, prego", disse il pony dalla criniera rosa.

"Va bene, Fluttershy", disse il pony azzurro entrando in casa. "Spero di non essere in ritardo."

"Oh no, Dash, quando ho detto di venire 'poco dopo mezzogiorno' non avevo un orario preciso in mente."

"Bene, perché mi ero fatta un riposino dopo aver finito di pulire il cielo prima del previsto."

"Oh!" disse Fluttershy, "In tal caso devi avere sete!"

"In effetti un po' assetata lo sono"

"Aspetta un attimo! Torno subito."

Fluttershy sparì un attimo, per poi tornare poco dopo con un vassoio d'argento in bocca. Su di esso c'era un bicchiere pieno di ghiaccio e un liquido giallo trasparente, con una cannuccia flessibile. Posò il vassoio sul tavolo lì vicino e Rainbow Dash si avvicinò, succhiando il liquido dal tubicino di plastica.

"Mmm! Gustosa e rinfrescante! Cos'è?"

"Una bevanda sportiva creata da Pinkie Pie. Dice che reidrata il corpo più in fretta della semplice acqua, e l'ha chiamata 'Gummynata'."

"Ricordami di ringraziarla più tardi", disse il Pegasus azzurro bevendo ancora. "Comunque, per cosa mi hai chiamato? Ha a che fare con uno dei tuoi animaletti?"

"No, ti ho chiamata perché sei la mia migliore amica, e volevo parlare con te di una cosa a cui sto pensando da qualche tempo. Fare da babysitter alle Cutie Mark Crusaders mi ha fatto riflettere: curare gli animali è bello, ma io voglio diventare mamma. Avere un bebè tutto mio da allevare e accudire."

"Sono sicura che saresti un'ottima mamma"

"Grazie Rainbow Dash. Sono grata per ciò che hai appena detto. È molto bello che sia stata proprio tu a dirmelo."

Rainbow Dash bevve ancora un sorso.

"Conosci la ninnananna con cui ho fatto dormire le Cutie Mark Crusaders?" chiese Fluttershy.

"Non ce l'ho proprio in mente", disse Rainbow Dash.

Fluttershy si schiarì la gola e iniziò a cantare.

"Chiudi gli occhi,
È il momento di dormir,
Sul cuscino,
Non puoi più parlar,
Dormi, e partirai
Per un grande viaggio,
Dormi, e scoprirai
Nei sogni il tuo coraggio..."


Mentre cantava, Rainbow Dash si sentiva sempre più stanca e senza pensieri. Subitò pensò di essere più stanca di quanto immaginasse, poi pensò che magari la ninnananna dell'amica avesse davvero un grande potere. Infine sospettò del bicchiere pieno di liquido di un giallo innaturale. Guardandolo e annusandolo, si girò verso l'amica. Voleva dire qualcosa, ma Fluttershy continuava a cantare e ben presto Rainbow Dash collassò dal sonno, persa nell'oscurità.

Rainbow Dash si riprese dopo poco tempo, ma si svegliò immersa nel buio. Cercò di muovere gli arti ma non ci riuscì. Era immobilizzata e poteva muovere a malapena braccia e gambe, che erano legati. Subito cerco di chiamare qualcuno ce la aiutasse nel buio.

"Oh, bene. Ti sei svegliata. Possiamo iniziare!" disse una voce familiare.

La luce si accese, rivelando tutto. Rainbow Dash era legata ad una specie di fasciatoio per gambe, torso e braccia. Era messa in modo da non poter muovere le ali. La stanza pareva essere una sorta di nursery: Il pavimento e le mura erano in colori pastello, e c'erano un box, una culla, un armadio, giocattoli e vari ammenicoli adatti a puledrini molto giovani. Più disturbante del fatto che Rainbow Dash fosse legata lì era il fatto che quella roba non pareva fatta per neonati. Erano della taglia per essere usati da pony adulti. Fluttershy era davanti alla porta e guardava il Pegasus immobilizzato con un sorriso in faccia.

"Fluttershy, che sta succedendo?" disse il pony azzurro con un senso più di fastidio che di disturbo. "Perché sono legata?"

"Bè... ricordi quando prima dicevo di voler diventare mamma e avere un bimbo tutto mio?"

"Ricordo qualcosa vagamente prima di svenire...Hey, aspetta! Cosa hai messo in quel drink? Mi hai forse drogato?"

"Sì, e mi dispiace. Ma era necessario per farti cooperare. Vedi, ho pensato a varie opzioni. Inizialmente pensai di concepirlo, ma non ho neppure un fidanzato. Poi ho pensato all'adozione, ma è piena di complicazioni e burocrazia. Poi ho pensato a noi due e di come siamo amiche da più tempo delle altre. Così ho capito che tu saresti un bebè perfetto."

Rainbow Dash fissò Fluttershy per un attimo, poi scoppiò a ridere.

"Interessante, Fluttershy. Io il tuo bebè. Come ti è venuta l'idea per questo scherzo? Pinkie Pie ti ha aiutata?"

Fluttershy scosse la testa.

"Scherzo? Oh no, Rainbow Dash, sono assolutamente sincera. E ti garantisco che tu mi chiamerai 'mammina' entro la fine della giornata."

"Certo, come no."

"Vedrai. ora iniziamo."

Fluttershy prese qualcosa da uno dei cassetti del fasciatoio.Erano due paia di guanti da bondage coperti di velluto rosa, in modo da sembrare pantofole da neonato. Prima che Rainbow Dash potesse protestare, Fluttershy glieli stava mettendo su tutti e quattro gli zoccoli.

"A che servono?" chiese Rainbow Dash.

"Così non potrai disturbare quando ti metterò la prossima cosa."

Rainbow Dash alzò un sopracciglio. Fluttershy non disse nulla e continuò a metterle i guanti. Quando ebbe finito tirò fuori un pannolino giallo, palesemente di taglia per adulti ma decorato come se fosse per bebè, e iniziò ad aprirlo. Dash osservò disgustata.

"Oooooh no! Non oserei mettermi quello addosso, vero?" disse Dash.

"Certo che sì, e lo userai pure."

"Col cavolo se lo farò!"

Fluttershy fece finta di non sentire e continuò a mettere il pannolino all'amica. Essendo legata, Rainbow Dash non poteva fare molto. Così non ci volle molto prima che il pannolino fosse al suo posto. Rainbow Dash guardò con timore il pezzo di tessuto, plastica, adesivo e materiale assorbente che cingeva i suoi fianchi. Era tantissimo tempo che non ne indossava uno. Fu la prima fra le amiche ad imparare ad usare il vasino, e ora era di nuovo col pannolino. Guardò verso il basso e notò il motivo disegnato sul pannolino.

"Farfalle rosa?" chiese Rainbow Dash.

"Sì. Come quelle del mio Cutie Mark. Così la gente, guardando il tuo pannolino, capirà subito chi è la tua mamma."

"Senti Fluttershy, non so cosa ti ha preso, ma io NON sono una puledrina appena nata e tu NON sei la mia mamma."

"Ooh. Sei un po' imbronciata, vedo. Ora ti slego."

Fluttershy iniziò a rimuovere i lacci uno per uno. Rainbow Dash iniziò a stiracchiarsi gli arti uno per volta. Aspettò col fiato sospeso mentre Fluttershy le slacciava il torso. Finalmente nulla la bloccava più.

"Me ne vado!" esclamò Rainbow Dash.

Si alzò con l'intenzione di volare via da lì e uscire di casa. Ma non appena scese dal tavolo cadde, dando una testata nel pavimento. Fluttershy la tirò su e la prese in braccio.

"Tutto a posto, Dashy?" chiese.

"Ugh. Per qualche motivo mi sento debole."

"Sciocca puledrina. Dovresti sapere che sei ancora troppo debole per volare. Non ancora, perlomeno. Sei solo un bebè d'altronde."

"Ah sì? Posso comunque togliermi questo pannolino!"

Rainbow Dash si liberò dalla presa di Fluttershy e cercò di togliersi il pannolino, ma per quanto ci provasse, fra la mancanza di presa dovuta ai guanti e la mancanza di forza, non ne era capace. Si sedette sul posteriore imbottito, incrociò le braccia e sbuffò, resasi conto di non avere speranza alcuna.

"Oh Dash, non essere sciocca. Non puoi andartene. Non così conciata. Cosa direbbe la gente? Cosa direbbe Scootaloo? Semplicemente non sei abbastanza forte per ora."

Rainbow Dash diede un'occhiataccia a Fluttershy. Sapeva benissimo di essere alla mercé del Pegasus giallo.

"Okay, Fluttershy. Cosa ci vorrà per potermi togliere questo pannolino?"

"Intrattienimi per il resto della giornata. Se alla fine della giornata non ti sarai divertita, sarai libera di andare."

"Tutto qui? Devo farti da bebè per il resto della giornata?

"Tutto qui."

"Okay... va bene. Cosa vuoi fare come prima cosa?"

Fluttershy fece un sorriso squittente e si sedette davanti a Rainbow Dash.

"Pattycake!" esclamò Fluttershy.

"Pattycake?" chiese il pony col pannolino.

"Pattycake!" reiterò Fluttershy, mettendo gli zoccoli in avanti.

Rainbow Dash, singhiozzando, mise a sua volta gli zoccoli in avanti. Fluttershy cantò la filastrocca ma Rainbow Dash si rifiutò di fare altrettanto, seppur seguendone il battizoccoli.

"Figlio del fornaio, fammi una torta
Falla più veloce dello sbattere della porta
Decorala per bene con una grossa D
E poi per me e Dashy infornala qui!"


Dopo l'ultima parte, Fluttershy fece uno dei suoi soliti sorrisi.

"Bè... è stato... qualcosa", disse Rainbow Dash.

Poi il corpo di Rainbow Dash le disse qualcosa che non avrebbe voluto sentire, specialmente nella situazione in cui si trovava al momento. Agitò le gambe.

"Fluttershy, non so come dirlo, ma... devo innaffiare i fiori."

"Non devi Dashy. Ho già innaffiato il giardino stamattina."

"Cosa hai capito! Devo andare nella stanza delle puledrine."

"Oh! Va benissimo! Puoi farla."

Rainbow Dash sbattè le palpebre.

"...Davvero? In tal caso aiutami a togliere il pannolino."

"Oh, no no no. Hai capito male. Puoi farla... nel pannolino."

Rainbow Dash stava per protestare, ma ricordò che prima Fluttershy le avrebbe concesso la libertà se avesse cooperato, così si limitò a sbuffare.

"Posso tenerla." disse Rainbow Dash.

"Se lo dici tu..." rispose Fluttershy.

Le due passarono la mezz'ora successiva a giocare, come farebbero qualunque madre e figlia. Fluttershy aveva impiegato molti sforzi nell'arredare la Nursery. C'era un tavolo con una tovaglia rosa e un servizio da tè. Rainbow Dash non aveva voglia di giocare a prendere il tè con Fluttershy, ma la dovette accondiscendere. L'armadio era pieno di abiti infantili di qualsiasi tipo. Fluttershy li fece provare a Rainbow Dash che si trovò a farle da modella, a suo dispiacere.

"Sei adorabile con quei vestiti, Rainbow Dash"

Rainbow Dash, che stava indossando un vestito da cameriera rosa, sbuffò e basta. In quel momento Fluttershy la guardò come se si fosse ricordata di qualcosa.

"Ah giusto, devo controllare uno degli animaletti che sto curando. Torno subito, piccola" disse Fluttershy uscendo dalla stanza.

Fluttershy lasciò la porta aperta. Rainbow Dash era tentata di scappare, ma si rese conto di come era vestita e lasciò perdere. Si rese conto anche di non riuscire più a tenerla. Doveva alleviarsi in qualche modo. Dopo essersi assicurata che Fluttershy non potesse nè vederla nè sentirla, allargò le gambe, tirò su il vestito e si lasciò andare, tirando un sospiro di sollievo. Quando aveva fatto, le farfalle rosa sul pannolino giallo erano scomparse, e il pannolino stesso era più caldo e morbido. Presa dalla curiosità, si mise a giocare col pannolino bagnato.

"Vedo che te lo stai godendo, quel pannolino."

Rainbow Dash si pisciò quasi di nuovo addosso quando sentì quella voce. Si girò e vide che Fluttershy era tornata senza che se ne fosse resa conto.

"Eh... no!" disse tirandosi giù il vestito. "Lo odio! Toglimelo subito!"

"Te lo ripeto. Chiamami 'mammina' e lo farò."

Rainbow Dash ci pensò, ma lasciò perdere.

"Sono stata in situazioni peggiori, non mi dispiace il pannolino bagnato."

Si rese conto di quello che aveva detto dopo un attimo.

"Ehm... non intendevo quello" disse agitando le braccia. "Intendevo dire che preferisco tenere un pannolino addosso piuttosto che chiamarti 'mammina'".

Subitò lo stomaco di Rainbow Dash brontolò.

"Sembra che qualcuno abbia fame!" disse Fluttershy. "Seguimi. Ti preparerò qualcosa."

Fluttershy uscì dalla nursery e Rainbow Dash la seguì. Il pannolino fece un rumore di increspatura. Rainbow Dash fu disgustata, ma tollerò dato che il suo gioco era l'unica via per la libertà. Fluttershy entrò in cucina mentre Dash rimase in sala da pranzo. C'era un tavolo, ma nessuna sedia. Fluttershy arrivò con un vassoio con sopra una tazza fumante di cereali e un cucchiaio, e lo mise sul tavolo.

"Fiocchi d'avena?" Chiese Rainbow Dash.

"Certamente" rispose Fluttershy.

"Può andare, direi."

"Siediti pure."

"Dove? Non ci sono sedie."

Fluttershy puntò verso un pezzo d'arredamento che Rainbow Dash non aveva notato. Era un seggiolone, con tavolino e cintura di sicurezza.

"Non mi siederò lì per nessun motivo!"  Disse Rainbow Dash incrociando le braccia.

Fluttershy le diede uno sguardo da cane bastonato per convincerla, ma Rainbow Dash scosse la testa. Allora Fluttershy fece qualcosa che ancora non aveva fatto alla sua amica. Usò lo Sguardo. La sua occhiata la riempì di dispiacere.

Rainbow Dash abbassò le orecchie e arretrò. Si lasciò mettere sul seggiolone senza proferire alcuna parola. Fluttershy tornò alla sua normale indole e la chiuse con la cintura e il tavolino. Quindi ci poggiò sopra i fiocchi d'avena e il cucchiaio.

"Ah! Quasi dimenticavo!" disse Fluttershy.

Si assentò un attimo e tornò con un bavaglino. Rainbow Dash non aveva più voglia di protestare, quindi se lo lasciò mettere. Quindi Fluttershy riempì il cucchiaio.

"Ora, Dashy. Farai la brava bimba e ti lascerai imboccare?"

"Va bene."

Fluttershy prese il cucchiaio pieno di fiocchi d'avena tra i denti. Con un sorriso lo portò alla bocca di Rainbow Dash. Questa aprì la bocca e mangiò. Fluttershy tirò fuori il cucchiaio e continuò finchè la tazza non fu vuota. Il tutto mentre la testa di Rainbow Dash era piena di pensieri di umiliazione e al terrore che qualcuno venisse a sapere cosa stava succedendo.

"Bene! Hai finito" disse Fluttershy orgogliosa. "Oh! Ne hai rovesciata un po'! Meno male che avevi il bavaglino!"

Fluttershy tirò su col cucchiaio quello che era sul bavaglino e lo mise in bocca a Rainbow Dash. Fluttershy mise poi da parte ciotola e cucchiaio.

"Ora hai sete, vero?" Disse il Pegasus giallo.

"Potrei bere qualcosa... basta che non sia di nuovo quella Gummynata di prima"

Fluttershy andò in cucina e tornò con un biberon.

"Dovevo aspettarmelo", disse Rainbow Dash.

Fluttershy mise il biberon in bocca all'amica, ormai rassegnata a ciucciare la tettarella. Così latte caldo le cadde in bocca. Le sembrò uno sforzo immane per del latte, ma accadde qualcosa di inaspettato. Il succhiare la calmò. Dopo un po' le risultò automatico e bevve il latte con tutto il cuore. Fluttershy, notato il cambiamento nell'indole, sorrise. Quando fin', Fluttershy le tolse il biberon, ma Rainbow Dash succhiava ancora. Così le mise il ciuccio, cosa che apprezzò.

"Vieni, piccina" disse Fluttershy mentre aiutava Rainbow Dash a scendere dal seggiolone.

Dopo un pasto nutriente, Fluttershy la riportò nella nursery. Si era resa conto che Rainbow Dash stava iniziando a cedere, ma era troppo presto per dire che i suoi sforzi avevano successo. Per quanto ne sapeva, la stava solo accontentando per poter avere la libertà. Rainbow Dash entrò succhiando il ciuccio, col pannolino che faceva ancora rumori viscidi. Si sedette ed abbracciò un orsacchiotto lì vicino.

Fluttershy decise che era l'ora per raccontare una storia, così prese un libro dallo scaffale e si sedette sul puff, chiamando Rainbow Dash a sè. Questa subito apparve disorientata, ma poi si sedette con Fluttershy. Lei aprì il libro e iniziò a leggere. La storia non era chissàcosa, era la storia di un pony che voleva fare il più grande Tea Party del mondo, ma Fluttershy lo leggeva con l'intonazione tipica del primo discorso di un sindaco neoeletto. Dopodichè chiuse il libro e si girò verso Rainbow Dash.

"Allora Dashy, ti è piaciuta?" Chiese Fluttershy.

Rainbow Dash sputò il ciuccio, che era appeso al collo.

"Bè, non è proprio Harry Trotter e la Pietra Filosofale, ma..."

"Va bene. Ora devo farti vedere una cosa."

Fluttershy mise il libro a posto e tirò fuori un album di foto. Si sedette e lo aprì. La prima foto era Fluttershy da piccola, quando viveva ancora a Cloudsdale.

"Che carina", disse Rainbow Dash.

Poi girò pagina, doce c'erano le foto delle altre cinque da piccole, inclusa Rainbow Dash, che rise. Quando Fluttershy girò di nuovo pagina, però, Rainbow Dash smise di ridere. La prima foto era di Cheerilee con un vestitino, pannolino e ciuccio, con un peluche in braccio. Tuttavia non era una puledrina, ma già adulta. La foto dopo mostrava il sindaco di Ponyville vestita similarmente, e poi anche i signori Cake. Fluttershy continuava a girare pagine, ed era pieno di foto di pony adulti vestiti da bebè. C'erano foto di Lyra, Bon Bon, Spike, Braeburn, Big McIntosh, e pure Pinkie Pie, Rarity, Applejack e Twilight. Quando poi Rainbow Dash vide foto degli Wonderbolts col pannolino, fece un salto e corse verso la porta.

"Dove stai andando?" chiese Fluttershy.

"Via di qui!" disse Rainbow Dash disgustata. "È disgustoso! Pony adulti col pannolino? Cosa gli hai fatto?"

"Vedi Dashy, le foto sono state fatte col loro permesso. Hanno accettato di giocare con me ai bebè adulti e ho fatto loro delle foto ricordo."

"E allora perché mi hai forzato?"

"Perché tu sarai la mia bambina, te l'ho detto."

"Al diavolo! Pensi che io accetterò? Credi che mi lascerò trattare come un bebè solo per..."

Ma prima che potesse finire, accadde qualcosa che il pony azzurro non si sarebbe mai aspettata. La fece nel pannolino. Non se ne era resa conto, e non ebbe tempo per reagire. Era semplicemente successo. Un momento prima stava parlando, e un minuto dopo stava riempiendo il pannolino di cacca come se fosse la cosa più naturale al mondo, come respirare. Questo la terrorizzò. Quando finì, guardò alle sue spalle e cadde sul pannolino, che fece un rumore disgustoso. Rainbow Dash capì che aveva perso il controllo del suo intestino per motivi a lei inesplicabili, e si spaventò. E iniziò a piangere.

"Oh... poverina" disse Fluttershy. "È tutto a posto. Vuoi che te lo cambi?"

Per quanto odiasse ammetterlo, ne aveva bisogno, e fece di sì con la testa.

"Va bene, ma se vuoi che lo faccia, devi chiamarmi 'mammina' e chiedermelo."

Rainbow Dash pensò a cosa sarebbe significato per lei. Ormai era in una situazione in cui non c'era molto da fare, e l'unica soluzione era in colei per cui era iniziato tutto. Non aveva molte scelte, e temporeggiare peggiorava la situazione.

"Io....Io....Io" disse spaventata.

"Che c'è?" chiese il Pegasus giallo.

Rainbow Dash si sentiva sporca dentro e fuori, non aveva molto da fare.

"Mammina, mi cambi il pannoino?"

Aveva davvero detto "pannoino" invece di "pannolino"? Fluttershy sorrise e la portò sul fasciatoio. Non dovette darle istruzioni. Rainbow Dash alzò le gambe, Fluttershy aprì il pannolino e lo tolse, buttandolo via.  Poi le ripulì il culetto con la salvietta. Man mano che veniva pulita, Dash si sentiva più sollevata. Dopo averla ripulita, Fluttershy le diede il borotalco e le mise un nuovo pannolino. Questo aveva definitivamente distrutto la mente di Rainbow Dash, che felice si rimise il ciuccio in bocca.

"Come stai, piccina mia?"

"Sto benissimo, mammina!"

"Perfetto! Non avrei potuto avere una bimba migliore di te. Ti voglio bene, Dashy!"

"Anch'io ti voglio bene, mammina!"

Come pony adolescente, Rainbow Dash era avventurosa e si schiantava spesso. Ora che era regredita a bebè, lo era ancora, ma doveva rispondere a Fluttershy. La sua migliore amica era ora la sua mamma, e l'aveva rallegrata facendola tornare una bimba con una mamma che le volesse bene. Fluttershy invece ora avrebbe provato la gioia dell'essere genitore tramite una puledra che era la sua migliore amica che ora era dipendente da lei. A sorpresa, accudire Rainbow Dash le dava più gioia di uccellini e coniglietti. Lei non sarebbe mai "cresciuta" grazie alla sua influenza. Qualcuno un giorno l'avrebbe scoperto, ma fino ad allora ci sarebbero stati pannolini da cambiare, biberon da bere, vestiti da indossare e giochi da giocare. E ora a Rainbow Dash non importava altro.

Fine
  
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