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Autore: Heiwana_Kodai99    20/04/2013    1 recensioni
Hello! Sono nuova e questa è la mia prima storia! (non uccidetemi, non sarà un capolavoro...!)
Michelle scopre di essere stata adottata e decide di cominciare un viaggio, un lungo viaggio, sperando di poter darsi così delle risposte. Ovviamente non andrà sola, ad accompagnarla sarà Nicola, il suo migliore amico. E' un viaggio assurdo, impossibile e che dovranno affrontare completamente soli. Ad aiutarli sarà il loro coraggio, la determinazione e lo sboccio di un giovane nuovo amore.
- Non seguirmi, Nicola, sarebbe inutile.
- Ma io non voglio stare senza di te, lo vuoi capire?!
- Lo so, lo so. Ma questo è il mio viaggio...
Lui le aveva poggiato le mani sulle spalle
- Un po' d'aiuto non fa mai male, no?
Lei aveva sorriso tristemente.
- Ti aiuterò a trovare i tuoi genitori, Michelle.
Spero di avervi incuriositi!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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AMORE


Avevano chiesto più volte indicazioni ai passanti, ma erano sempre finiti da tutt'altra parte rispetto alla loro destinazione. Nessuno dei due capiva qualcosa della linea degli autobus e spesso li prendevano senza essere per niente sicuri del loro arrivo. Michelle era disperata mentre il compagno riusciva a trovare in quella situazione un non so che di ironico che gli disegnava sempre un sorrisino sul volto. La ragazza avrebbe voluto prenderlo a pugni quando aveva quella faccia e tutto ciò accresceva l'estasi di Nicola perchè, bisogna dirlo, Michelle era bellissima quando si incazzava.
Fatto sta che ancora non avevano la benchè minima idea di dove dovevano andare e di dove stavano andando. Erano tre giorni che stavano in viaggio. Ogni giorno si fermavano a prendere il giornale per vedere se parlavano di loro e se sapevano dov'erano andati a finire. La madre di Michelle era ancora dell'idea che era stata rapita, che stupida. Mentre la signora Cecchi si era già fatta un'idea distorta di quella che era poi la realtà e questo preoccupava i due.
La polizia era sulle loro tracce e non potevano fare a meno di sentirsi dei ricercati, che strana la giustizia!
Quella sera si erano trovati un posto dove dormire nell'androne di un palazzo abbandonato, per niente rassicurante.
-Miche.... ehm... non è che, per caso.... non lo so. Proprio qui??
-Hai paura?
-No, però sai...
-Okay, hai paura.
-Non ho detto questo! E' che fa freddo...
-Si, si.
La ragazza si voltò e la treccia vermiglia le oltrepassò la faccia da ninfa, sorrideva. Sorrideva e sembrava tranquilla. Dopo tutto quel tempo a piangersi addosso e a maledire quel viaggio, abbattersi e credere di non farcela Michelle sorrideva. E questo è come se avesse tolto un peso dal cuore di Nicola il quale riprese a respirare senza preoccuparsi per ogni parola, ogni sillaba della compagna.
-Che è quella faccia??
Chiese lei divertita. Il ragazzo si scosse.
-Sembri rincoglionito...
Disse lei ridendo.
-Ehy, attenta a quello che dici roshetta!!
-Ah si? Sennò?
Nicola cominciò a correrle dietro mentre lei scappava, mettendo in mostra le gambe coperte solo dalli short di jeans mentre la treccia seguiva il soffio del venticello estivo.
Nella corsa i due si tolsero le scarpe e si rincorrevano a piedi nudi, nell'erba alta ed incolta che segnava il perimetro della struttura di cemento carica di graffiti. Risero come prima di quello strano viaggio, fino a liberarsi i polmoni e respirare di nuovo aria pulita.
Michelle si nascose dietro al pilastro dell'androne.
-Che fai ti nascondi??
La voce di Nicola rimbombava nelle pareti.
-Miche!?
La ragazza trattenne a malapena un risolino.
Il ragazzo le si parò davanti, facendole cacciare un urletto subito bloccato.
Le labbra del ragazzo erano incredibilmente vicine e, prima di perdersi in quel bacio, si guardarono negli occhi. La passione di quell'amore da troppo tempo nascosto li avvolgeva nelle sue spire. Le braccia del ragazzo cingevano la schiena di Michelle mentre lei teneva la sua testa tra le mani e passava le dita sottili tra i suoi capelli bruni. Le labbra di Nicola scivolarono fino al collo e lì ripresero i baci.
-Nico...
Mormorò la ragazza osservando i suoi occhi.
-Ti amo.
Terminò la frase lui. Michelle lo ribaciò passionevolmente, cogliendolo di sorpresa. Finalmente poteva dire che quel bellissimo ragazzo era suo, poteva saltargli al collo ogni momento ed esplorare con lui cosa tiene in serbo il giovane amore.
Quella fu decisamente la notte più bella del loro piccolo viaggio. La paura che spesso volteggiava nei pensieri della ragazza, il pessimismo del compagno, l'incertezza di non arrivare a destinazione avevano lasciato il posto al fascino dell'indipendenza. Sembrava quasi che a Michelle le importasse di più stare con Nicola che trovare i suoi genitori, d'altronde perchè rischiare alla ricerca di un futuro che ancora non ci appartiene quando abbiamo in pugno una stupenda realtà quale era quella della ragazza?
Purtroppo (o perfortuna) quest'idea albergò nella sua mente solo fino a quando non si ritrovò a camminare per le strade di Milano. Allora lì riprendeva l'assoluto desiderio di scoprire gli abbracci di un vero padre e i baci di una vera madre. Questo non era un diritto in fondo?
Nicola invece non aveva la mente così ingarbugliata, a lui interessava solo vedere la sua ragazza felice e soddisfatta e se questo significava andare alla scoperta di una città prima mai vista, con solo cento euro in tasca, come clandestini allora andava bene.
Le loro mani si incontravano sempre, sia che fossero sereni, sia che avessero paura.
Come ogni mattina passarono dal giornalaio più vicino, per prendere il giornale. Il ragazzo tirò fuori dalla tasca degli spicci e li mise tra le mani dell'uomo. Con fare serio e adulto cominciò a sfogliare le pagine del quotidiano mentre mormorava.
-No... no... non mi interessa.... pubblicità.... no.... chissenefrega...
Poi eccolo, un piccolo paragrafo tra le ultime pagine, nell'angolo degli articoli a cui nessuno pensa.
-La polizia ancora sulle tracce dei due ragazzi: sembra li abbiano trovati.
Recitò Nicola con noia, come ogni giorno. Si fermò di colpo.
-Eh!?!? SEMBRA LI ABBIANO TROVATI!?

IL MIO ANGOLO
Hello hello, bella gente. Diciamo che se siete arrivati fino a qui bisognerebbe darvi una medaglia. (ehm... non ho una medaglia....).
Comunque! Trovo che questo capitolo sia completamente inutile, ma vabbè, non potevo arrivare subito alla fine così... boom! Quindi ho dovuto buttare giù questa sottospecie di capitolo orrido e del quale continuo a congratularmi se l'avete letto.
Alla prossimaa!

Heiwana

P.S.  Una recensione, anche negativa, fa sempre piacere =)
  
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