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Autore: LalyBlackangel    08/11/2007    16 recensioni
Novembre.
Che mese tristissimo.
Pioggia, pioggia e ancora pioggia.
E Hinata non amava la pioggia.
E odiava i temporali.
Ovviamente NaruHina!
Song-fic!
Spero che vi piaccia!
Mi raccomando, recensite in tanti!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a ragazza_innamorata, che così alacremente e in maniera bellissima ha accontentato non solo la mia voglia di GaaSaku(splendida coppia, troppo sottovalutata), ma mi ha anche dedicato quattro fanfic splendide, decisamente meravigliose.
Questa fic è per te, Nee-san!
E anche per Tifalockart, che devo assolutamente cercare di convertire alle NaruHina, e con questa le ho fatto apprezzare un po’ la coppia (a patto che Naruto sia un po’ emo, vero Anna?)
Tutta per voi!


Paura dei tuoni.

Novembre.
Che mese tristissimo.
Pioggia, pioggia e ancora pioggia.
E Hinata non amava la pioggia.
E odiava i temporali.
I nuvoloni neri che si stavano addensando minacciosi sopra la pioggia scrosciante fuori dalle finestre dell’aula deserta della sua scuola non promettevano nulla di buono.
Solo un temporale coi fiocchi.
Non che odiasse il temporale in sé, ma i fulmini e i tuoni le facevano paura.
Una triste e incontrollabile paura nata in un novembre di tanti anni prima.
Sospirò.
Neanche il fatto che fosse con Naruto a mettere a posto le aule per il festival studentesco la metteva di buon umore.
Primo, perché pioveva maledettamente forte.
Secondo, perché a quanto pareva il ragazzo non la filava di striscio.
Terzo, la scuola era troppo buia e deserta per lei, anche se c’era Naruto.
Odiava il buio, odiava i luoghi deserti, odiava i temporali.
Un tuono in lontananza la fece trasalire.
Tremava.
E Naruto non c’era perché era in bagno.
Aveva paura.
Ed era sola.
Un altro tuono.
Il cuore perse un battito e Hinata si rifugiò sotto la cattedra, impaurita.
Non le importava quasi come aveva iniziato a piangere.
Aveva solo paura.
Terzo tuono.
La cattedra non la proteggeva dal riverbero della luce crepitante del fulmine.
L’armadio.
Ci si fiondò dentro e chiuse l’anta.
Quarto tuono.
Le lacrime erano diventati singhiozzi.
Aveva troppa paura.
“Hinata-chan? Dove sei, Hinata-chan?”
Naruto era arrivato nell’aula, trovandola deserta.
Non poteva essere tornata a casa, non era da lei.
“Hinata-chan?”
Un quinto tuono riverberò fuori dalla finestra, più vicino degli altri.
E Naruto lo sentì.
Un singulto dall’armadio.
“Hinata-chan?”
Naruto si avvicinò all’armadio e aprì l’anta.
Hinata era lì, accoccolata nell’armadio di ferro, si stringeva le ginocchia al petto e piangeva.
Naruto si diede dell’idiota quando pensò che era bellissima anche così.
“Hinata-chan, che ci fai qui?”
“Nu-nulla…”
Il ragazzo le tese una mano, col suo solito dolcissimo sorriso.
“Cos’hai? Vieni, usciamo di qui…”
Hinata scosse la testa.
Gli occhi azzurri del ragazzo la guardavano preoccupati.
Era così carino, così gentile, eppure lei per lui non era nulla.
E quei tuoni.
“Hinata, cosa c’è?”
Un tuono.
La ragazza si strinse ancora più a sé e serrò gli occhi, lasciandosi sfuggire un singhiozzo.
Naruto sorrise.
Frugò nelle tasche e trovò quello che cercava.
Accese l’iPod e lo mise nelle orecchie di Hinata alzando il volume.
La ragazza riaprì gli occhi incredula.
La musica si era diffusa potente nelle sue orecchie, metal puro le fluiva dentro, la chitarra impazzita la riempiva.
La voce roca e sensuale del cantante le urlava parole che negavano l’accesso al rumore dei tuoni.
Conversion, software version 7.0/Looking at life through the eyes of a tire hub/Eating seeds as a past time activity/The toxicity of our city, of our city…
Naruto si era chinato su di lei, con un sussurro aveva superato la voce del cantante dei System.
“Non è il massimo, ma la cambiamo dopo…”
E detto questo, la prese delicatamente in braccio e la portò fuori dalla classe.
Camminava calmo lungo il corridoio.
Le sue braccia erano incredibilmente calde e accoglienti.
Hinata le aveva sempre sognate così quelle braccia.
Il suo profumo la inebriava, era buonissimo.
Naruto la guardava dolcemente con quei suoi bellissimi occhi color del cielo di primavera.
Aveva sempre desiderato quello sguardo su di lei.
Naruto spinse delicatamente la porta dell’aula di musica.
L’unica aula insonorizzata della scuola.
La posò delicatamente sulla cattedra ed andò a chiudere le tapparelle delle finestre, per poi sedersi in terra e farle cenno di raggiungerlo.
Gli si sedette vicino, quasi intimorita.
Naruto abbassò il volume.
“Va meglio ora?”
“S-Si… Grazie.”
“Non c’è di che.”
Il rumore del tuono arrivò attutito, ma la fece comunque trasalire e chiudere gli occhi.
Si sentì cingere da due braccia gentili.
Naruto l’aveva fatta appoggiare su di lui, seduta fra le sue gambe muscolose fasciate dalla divisa e appoggiata al suo petto coperto dalla camicia bianca.
Ancora il suo buonissimo profumo.
Naruto le prese una cuffietta e la indossò, mentre cambiava canzone.
“Per fortuna che quella scema di Sakura me lo frega ogni tanto.”
A sentire il nome della ragazza Hinata si rattristò, ma rifugiò la testa nel petto del ragazzo.
La odiava a volte.
Gli era sempre così vicina, ci giocava, lo provocava…
La odiava.
“Ecco, forse questa va meglio.”
La chitarra iniziò a suonare calma nel suo orecchio mentre Naruto la stringeva a sé, carezzandole la testa.
Il suo cuore batteva a mille.
Non sapeva che andava all’unisono con quello del ragazzo, che inspirava il profumo dei suoi capelli a pieni polmoni. Sapevano di more, di rose.
E un po’ di pioggia.

Honey why you’re calling me so late,
It’s kinda hard to talk right now…
Honey why you’re crying? Is everything ok?
I gotta wishper ‘coz I can’t be too loud…

“Non aver paura, ci sono io ora…”

Well, my girl's in the next room
Sometimes I wish she was you
I guess we never really moved on
It's really good to hear your voice say my name
It sounds so sweet
Coming from the lips of an angel
Hearing those words it makes me weak

“Grazie, Naruto-kun.”
“Chiamami solo Naruto, per favore…”
“V-Va bene…N-Naruto…”
Il ragazzo sorrise.

And I never wanna say goodbye
But girl you make it hard to be faithful
With the lips of an angel…

Con la canzone continuavano le carezze di Naruto.
I loro respiri si fondevano in uno solo.
In quel momento Hinata pensò che fosse il momento più bello della sua vita.
Un tuono riecheggiò.
La mano di Naruto si portò sulla sua guancia e le asciugò una lacrima, dolce e gentile.
“Non piangere. Non ti fanno niente i tuoni…”
“Mi hanno portato via mia madre…”
Il sorriso si spense dal volto di Naruto.
“Ti capisco. A me la pioggia ha portato via tutti e due, in un incidente stradale. Con l’aiuto di un pirata della strada.”
Hinata lo guardò, triste.
“N-non lo sapevo…”
Naruto scosse la testa.
“Non ti preoccupare, Hinata. Ma non piangere. Ti prego, non far scorrere lacrime sul tuo bellissimo viso.”
Non ci credeva.
Le aveva detto veramente quelle parole?
“N-Narut…”
“Shhhh…”
Le aveva posato un dito sulle labbra e le aveva dato un bacio sulla fronte.
Hinata non vide che era arrossito.
Pensò solo che tutto questo fosse un sogno.
Splendido come quella canzone, che ormai volgeva al termine.

Honey why you’re calling me so late?

In quel momento un tuono.
Hinata si strinse a Naruto.
“Ci sono qui io. Non aver paura, ti proteggo io.”
Una nuova canzone era ricominciata.
Naruto sorrise.
Forse con quella canzone ci sarebbe riuscito a confessarsi.
Perché lui era uno spaccone, un duro, uno di quelli che sono sempre allegri ed esuberanti.
Ma davanti ai suoi sentimenti diventava timido.
Come la creatura splendida che aveva tra le braccia.
Ed Hinata ascoltava rapita quella melodia, era così bella.
E quelle parole… Sembrava le stessero facendo un ritratto.

I can see how you are beautiful, can you feel my eyes on you,
I'm shy and turn my head away
Working late in diner Citylite, I see that you get home alright
Make sure that you can't see me, hoping you will see me

“Hinata?”
Alzò la testa verso di lui.
Sorrideva dolcissimo.
“Ti sei mai accorta di quanto sei bella?”
Hinata arrossì e abbassò lo sguardo.
Era per forza un sogno.
Naruto spostò dal suo viso una ciocca dei lunghissimi capelli corvini.

Sometimes I'm Wondering why you look me and you blink your eye
You can't be acting like my Dana
I see you in Citylite diner serving all those meals and then
I see reflection of me in your eye, oh please

“Hinata…”
La sua voce si era fatta profonda, ancora più bella.
Ma Hinata tenne la testa sul suo petto.

Talk to me, show some pity
You touch me in many, many ways
But I'm shy can't you see

Il silenzio era calato.
Una altro tuono attraversò il cielo fuori.
Si stava allontanando il temporale.
E la canzone continuava, lenta, dolce, imperterrita.
Romantica.
La voce dolce del cantante dei Sonata Artica sembrava riempire la stanza delle sue parole d’amore.
Naruto guardava triste i bellissimi capelli neri che lui continuava ad accarezzare.
Perché non lo voleva ascoltare?

Obsessed by you, your looks, well, anyway "I would any day die for you",
(I write on paper & erased away)
Still I sit in diner Citylite, drinking coffee and reading lies
Turn my head and I can see you, could that really be you

Sometimes I'm wondering why you look me and you blink your eye
You can't be acting like my Dana?
I see your beautiful smile and I would like to run away from
Reflections of me in your eyes, oh please

Talk to me, show some pity
You touch me in many, many ways
But I'm shy can't you see

“Hinata, ti prego… Guardami.”
E Hinata alzò lo sguardo verso quei bellissimi occhi celesti.
Le dita del ragazzo le carezzavano lievi la guancia, fino a sfiorare le sue labbra.
Gli occhi del ragazzo fissi nei suoi.
“Non sono mai stato bravo con le parole…”

I see, can't have you, can't leave you there 'cos I must sometimes see you
But I don't understand how you can keep me in chains
And every waken hour, I feel your taking power From me and I can't leave
Repeating the scenary over again

“…Mi perdonerai se te lo dico coi fatti?”
“Co…Cosa?”

Sometimes I'm wondering why you look me and you blink your eye
You can't be acting like my Dana?
I see your beautiful smile and I would like to run away from
Reflections of me in your eyes, oh please

“Questo…”

Talk to me, show some pity
You touch me in many, many ways
But I'm shy can't you see

Oh baby, Talk to me, show some pity
You touch me in many, many ways
But I'm shy can't you, I’m shy can’t you
I’m shy can’t you see?

Le loro labbra erano unite mentre un tuono riecheggiava lontano.
Mai avrebbe immaginato che quelle labbra fossero così morbide e dolci.
Mai avrebbe immaginato che le loro lingue avrebbero mai danzato insieme come in quel momento.
Mai avrebbe immaginato che Naruto la potesse amare.
Mai avrebbe immaginato che avrebbe imparato ad amare i tuoni.






Ueee!!!
Tornata con questa NaruHina smielata e ispirata un pochino a Host Club (si, lo ammetto, Tamachan che tira fuori Haruchan dall’armadio x I tuoni è una scena splendida…).
Spero proprio che vi piaccia, e che vi piacciano anche le canzoni che ho scelto (che, tra parentesi, riuserò TUTTE, e una la riuserò pure per un’altra NaruHina).
Detto questo, la prima canzone solo citata, per intenderci, quella che Naruto cambia in seguito, è ovviamente:
Toxicity dei System of a Down.
La seconda di cui ho riportato solo una parte del testo è
Lips of an Angel di Hinder. (non dei Nickleback! Cazzo, che tutti mi dicono che sono uguali…)
La terza, di cui non ho potuto fare a meno di riportare tutto il testo perché è splendida, è
Shy dei Sonata Artica.
Consiglio a tutti di scaricarle e di rileggere la fic cn quelle canzoni di sottofondo…
Anche se Toxicity è metal, prendetela lo stesso, che è splendida (a dir la verità anche Shy è metal, ma non si sente…)
Quindi spero proprio che vi sia piaciuta, anche il mio Narutino forse lievemente OOC…
Commentate in tantissimi, voglio raggiungere le 24 recensioni di “Perché non ti è mai piaciuto Sasuke, Hinata?”
Alla prossima, vostrissima, LalyBlackangel.
  
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