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Autore: LucreziaPo    08/11/2007    12 recensioni
Attenzione spoiler su Harry Potter and the Deathly Hallows! chi non vuole rovinarsi la sorpresa, non legga nulla!!!! e se dopo la morte di Voldemort, Dio decidesse di far esprimere ad Harry il desiderio di far tornare in vita le persone care che lui ha perso nella lotta??? e se lui accettasse?? ci saranno baci, battute e scherzi con i Malandrini di nuovo riuniti, amore, scommesse e risate!!!! mi raccomando ditemi che ne pensate!!! un bacione Lily Black 90
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'I protecting you & A new Life'
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Sembrava esser passato un secolo da quella notte…quella notte dove finalmente tutto finì…quando Voldemort fu sconfitto…

Eppure erano passati così pochi giorni, giorni in cui c’era chi festeggiava e chi compiangeva e chi, come i nostri amici, faceva entrambe le cose…

Era tutto finito.

Sì, ma a quale prezzo?

Erano morte moltissime persone nello scontro….persone che avevano pagato quella vittoria con la vita…e nessuno avrebbe potuto ridargliela, ormai…

O no?

“Come sono dolci!”disse una voce facendo sobbalzare il ragazzo moro.

Lui si voltò e sorrise alla ragazza che aveva parlato.

Capelli rossi e lunghi, occhi chiari, milioni di lentiggini sul viso, Ginny Weasley si stese accanto a lui all’ombra di un albero in quell’assolato giardino.

Harry Potter si stiracchiò.

“Finalmente si sono messi insieme!

Non ce la facevo più a vederli stare così!”

“Già! A litigare sempre, ad essere gelosi, a non voler ammettere ciò che provavano…”

Harry rise al solo pensiero e voltò lo sguardo verso i suoi due amici.

Accoccolati l’uno accanto all’altro sotto il portico, chiacchieravano e si scambiavano occhiate dolcissime, cariche di passione e sentimento.

Harry sentì Ginny stringersi a lui e sorrise.

L’abbracciò forte.

Era tutto finito…almeno i momenti bui sì… ora restava solo vivere quelli che avevano perso…

“Mi manca Fred, sai?

La casa sembra vuota senza i suoi scherzi con George, la sua allegria, la sua irriverenza….

Ma so che ormai nulla potrà tornare come prima.”sussurrò Ginny ed una lacrima le rigò la guancia.

Harry la strinse più forte.

Non sapeva cosa dire….e dubitava che avrebbe mai saputo cosa…

Sapeva bene cosa provava la ragazza….quanto stava soffrendo e quanto ancora sarebbe stata male…

La morte è una cosa difficile da accettare.

Sempre.

Possono passare giorni, settimane, anni, addirittura decenni, ma il dolore rimane ed è una cosa insopportabile….

Un rumore simile ad uno sparo interruppe il quieto silenzio.

Harry e Ginny scattarono in piedi, cercando la fonte del rumore.

“Avete sentito anche voi?”

Ron ed Hermione si avvicinarono le bacchette sguainate.

I due annuirono.

“Pensate…che ci sia un Mangiamorte…o qualche guaio in arrivo?”

“Credo che non ci sia bisogno di agitarsi tanto.

Dopotutto Lord Voldemort è morto.”disse una voce alle loro spalle, facendoli sobbalzare e voltare nella sua direzione.

Apparteneva ad un uomo alto, coperto da capo a piedi da un mantello di un bianco quasi accecante.

Aveva gli occhi scuri ed i capelli erano un po’ brizzolati, l’espressione gentile.

Li fissava con uno strano sorriso sul volto, come se sapesse chissà quali cose sul loro conto.

“E lei chi è?”chiese Harry, estraendo la bacchetta magica.

“Sei un ragazzo intelligente, Harry Potter.

Forse saprai dirmelo tu.”disse.

Harry alzò di più la bacchetta e la puntò sul viso dell’uomo.

Lui sorrise ancora di più.

Harry iniziava ad innervosirsi.

“Stupe…”iniziò, ma l’uomo non gli diede il tempo di finire di pronunciare lo schiantesimo.

Mosse la mano in un gesto strano ed Harry venne sbalzato all’indietro, cadendo sull’erba, dopo un piccolo volo.

“HARRY!”

Ron, Hermione e Ginny corsero verso l’amico che, lentamente si stava rialzando.

“Ma è impazzito?

E poi, come diavolo ha fatto senza bacchetta?”

“Mi hai costretto tu, Harry Potter.

Sono qui per parlarti.”

“E posso sapere di grazia lei chi sarebbe?”

“Sono un anziano.”

Harry notò le facce perplesse dei suoi compagni.

Solo Hermione, nel sentire la parola “anziano” aveva trattenuto il fiato.

“Dalle vostre facce perplesse devo dedurre che non sappiate chi sono.

Hermione Granger, lo vuoi spiegare tu?”

La ragazza annuì.

“Sapete che esiste una forza superiore a noi maghi e streghe, vero?

Dio, no?

Suoi subordinati, mi scusi se uso questo termine, sono gli anziani, degli esseri dotati di enormi poteri che possono interferire ogni tanto nel destino degli uomini.”

“E tu come lo sai?”

“Studio, Ronald. Leggo libri e so cose.

Hai presente?”

Ron le fece una smorfia, mentre Harry e Ginny lanciavano uno sguardo ammirato all’uomo davanti a loro.

“Ora che ci siamo presentati, Harry avrei piacere di scambiare con te un paio di chiacchiere.

Mi puoi seguire?”

Harry annuì, lanciando uno sguardo agli amici.

L’anziano guidò Harry all’ombra della casa dei Weasley dove Harry ed Hermione stavano da pochi giorni.

“Prima di tutto volevo farti i miei complimenti per aver sconfitto Lord Voldemort.

Hai liberato il mondo da un essere troppo malvagio per viverci.

Ora è tutto più sicuro.

Certo, alcuni Mangiamorte stanno ancora seminando il panico, ma tutto si metterà a posto.

Ne sono certo.”

“E’ venuto solo per dirmi questo?”

“Sei deluso?

Comunque no.

Sono qui per darti un’opportunità che capita una sola volta nella vita.

Noi anziani abbiamo deciso di concederti…un premio chiamiamolo così, per ciò che hai fatto e ciò che hai passato.”

“Un premio?”

Harry era sbalordito.

“Sì, lo possiamo chiamare così.”

“Ed in cosa consiste di grazia?”

“La possibilità di far tornare in vita le persone care che hai perso.”

Poco mancò che Harry non svenisse lì sul posto.

“C-cosa?”boccheggiò.

Era stupito, sconvolto…

Aveva sul serio la possibilità di rivedere i suoi genitori o Sirius e Remus?

“Harry, stai bene?”chiese l’anziano.

Il ragazzo annuì.

“Sei sbiancato.”

“Sul serio ho questa possibilità?”

“Non ti fidi di me per caso?”

“NO!

Non è per questo.

È solo che mi sembra tutto così…pazzesco, ecco.”

“E’ normale che sia così.

Non capita tutti i giorni di poter rivedere le persone che hai perso, no?”

Harry annuì.

“Allora, accetti?”

“Cosa succederà?

Intendo quando loro saranno tornati.

Si ricorderanno di essere morti o…cosa?”

L’uomo sorrise di fronte alla preoccupazione di Harry.

“Quando una persona muore va in un posto….che conoscerai non tanto presto, spero, e da lì può seguire tutti gli avvenimenti della vita delle persone che ha lasciato.

Così può sapere tutto di loro e stargli vicino, proteggendoli e avendone cura.”

“Quindi i miei genitori in questo momento ci stanno guardando?”

“Probabile, sì.

Quando torneranno qui, verranno portati nei luoghi a cui appartengono.”

“In che senso?”

“I tuoi genitori saranno nella vostra casa a Godric’s Hollow, Sirius Black a Grimmauld Place 12….e gli altri a casa propria.

Quindi, per loro sarà come ricominciare…non da dove avevano lasciato, ma da un punto che avranno seguito precedentemente.

Mi segui?”

Harry fece segno di sì con la testa.

“So che sarà una situazione difficile da affrontare, ma sono certo che tu e tutte le persone coinvolte ve la caverete egregiamente.”

“Lo spero.”

“Allora, Harry, dimmi chi vuoi riavere con te.

I tuoi genitori e Sirius devo supporre in primis, giusto?

E poi Remus e Tonks, Silente, il tuo amico Fred e Dobby e….”

“Malocchio e Severus Piton.”

L’anziano, nel sentir pronunciare “Piton” lo fissò intensamente.

“Devo ammettere con sincerità che non me l’aspettavo.”

“Mi sbagliavo sul suo conto.

Mi dovevo fidare del giudizio di Silente e di Piton, invece mi sono lasciato ingannare dal rancore che Sirius provava per lui e non fidarmi.

Lui mi ha sempre protetto ed anche se l’ha fatto perché amava mia madre, mi ha salvato la vita e glielo devo.

Capisce, vero?”

“Sei un ragazzo davvero nobile, Harry Potter.

Siamo fieri di te.”

Harry sorrise, imbarazzato.

“Sei pronto a riavere le persone che ami?”

Altro cenno d’assenso.

“Bene.”

L’anziano si arrotolò le maniche ed allargò le braccia.

Pronunciò parole che Harry non capì, ma la potenza dell’incantesimo gli fece rizzare i peli sulla nuca e i suoi tre amici avvertirono la sua potenza anche se erano entranti in casa.

Ci fu un momento di silenzio.

Poi un urlo che fece sobbalzare Harry.

 

“Credo che il tuo amico Fred sia resuscitato, sai?”

Harry se n’era accorto benissimo da solo e corse verso la casa seguito dall’anziano.

Tutti i Weasley, compresi Hermione erano radunati intorno a Fred, appena tornato in vita che non la finiva più di sorridere, ridere ed abbracciare tutti.

Appena vide Harry gli saltò addosso prendendolo in braccio e sollevandolo da terra.

“Se non fosse stato per te….io sarei ancora morto!

Harry sei un angelo!”

“Fred, fai piano!

Così lo soffochi!”

Molly Weasley aveva un sorriso enorme, come tutti del resto.

“Harry, non sappiamo come ringraziarti.”disse Fred, lasciandolo andare.

“Non ce n’è bisogno.

Io non ho meriti.”

Si voltò verso l’anziano, colpito da un pensiero improvviso.

“La casa di Godric’s Hollow è distrutta!

Dove saranno?”
”L’abbiamo fatta ricostruire, calmati!

Va da loro! Su!”

“Harry!

Cosa sta succedendo?”chiese Ginny.

“Io..”

“Vai! Glielo spiego io!

Tu raggiungi i tuoi!”

Harry si smaterializzò, anche se non aveva ancora il permesso dato che non era maggiorenne ancora, prima che lui potesse finire la frase.

Ma anche se moriva dalla voglia di vedere i suoi genitori, si smaterializzò in un posto totalmente diverso da quello dove avrebbe dovuto apparire:

Grimmauld Place 12

“Sirius!”pensò, correndo nella casa.

Grazie alle cure di Kreacher quando Harry abitava lì, la casa era decente, ma ora il disordine e il cattivo odore regnava sovrano.

C’erano spessi centimetri di polvere e la casa era nelle stesse condizioni della prima volta in cui Harry c’era stato.

Il ragazzo sentiva il cuore battergli così forte da fargli male.

Dov’era Sirius?

E se qualcosa fosse andato storto?

Prese a camminare più velocemente lungo il corridoio, ma non lo vide da nessuna parte.

Poi di colpo, entrando in cucina vide un corpo per terra.

“SIRIUS!”urlò, correndo verso di lui.

Era proprio il suo padrino.

Giaceva riverso sul pavimento, i capelli corvini lunghi che gli coprivano gran parte del viso.

Sembrava dormire.

Harry si inginocchiò sul pavimento, incurante della polvere e della sporcizia.

Gli scostò i capelli dagli occhi e lo guardò con dolcezza.

L’ultima volta che l’aveva visto da vivo era stato all’Ufficio Misteri, prima che morisse.

Si rese conto che le lacrime lottavano per farsi strada, ma lui le trattenne con orgoglio.

Se si fosse svegliato… non voleva che lo vedesse piangere.

Gli accarezzò i capelli, mentre i minuti passavano lentamente.

Chissà come se la stavano cavando gli altri.

Malocchio, Piton, Remus, Tonks, Dobby, i suoi genitori…

Un elfo domestico comparve con un sonoro crack alla sua presenza, facendogli fare un salto.

Era Dobby.

Sorrideva, un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro.

“Harry Potter signore!

Io la volevo ringraziare!

Lei ha salvato!

Lei ha ridato la vita!”

“Te lo dovevo!

E poi non è merito mio.

Devi ringraziare gli anziani per questo.”

“Io già fatto. Lui è venuto da me ed anche dagli altri.”

“Sul serio?”

“Sì.

Io ora va, Harry Potter signore.

Il professor Silente è felice e sta rimettendo tutto a posto e vuole il mio aiuto, Harry Potter signore.”

“Sta bene?”

“Benissimo!

Allegro come non mai.

Ma dopo la vuole vedere, anche lei per ringraziarla!”

E sparì.

“Ti è sempre stato affezionato quell’elfo, vero?”disse una voce.

Harry si voltò di colpo.

Sirius si era svegliato e si era messo lentamente a sedere.

“Sirius…”

“Stai bene? Hai una faccia!”

Gli occhi grigi scintillarono.

Harry si morse il labbro e non ce la fece più.

Gli gettò le braccia al collo e lo strinse a sé, tremando da capo a piedi.

Sirius era rimasto sconvolto dalla sua reazione.

Non l’aveva mai abbracciato prima d’ora.

Si chinò per stringerlo e gli accarezzò i capelli neri arruffati, mentre lo sentiva sussultare e piangere, il viso affondato nella sua spalla.

“E’ tutto ok….sfogati…sono qui con te…non ti lascio…piangi quanto vuoi…”sussurrò piano, abbracciandolo forte forte.

“M-mi dispiace…io non volevo…sono stato così stupido…

È tutta colpa mia…sono stato io…”

“Harry…se è per l’Ufficio Misteri…tu non c’entri nulla!”

“Come fai a dirlo? Se non avessi seguito quel sogno, se non avessi avuto la mia “mani di fare l’eroe” mi sarei accorto che era tutta una trappola!

Hermione aveva ragione, se le avessi dato ascolto…”

Sirius non sapeva che dire.

Seduto per terra, teneva Harry tra le braccia in un’intimità che mai avevano avuto prima d’ora.

“Non hai colpe, Harry.

Credimi.

Ora calmati.”

Il respiro del ragazzo da irregolare e affannoso diventò più rilassato, fino ad essere normale.

I singhiozzi finirono e lui smise di tremare.

Anche se aveva finito di piangere, Sirius non lo lasciò andare.

“Ti devo delle scuse.”

“Perché?”

Harry aveva la testa appoggiata alla spalla del padrino e con le braccia gli cingeva il collo.

“Durante il tempo che abbiamo passato insieme io vedevo in te così tanto di James che ho finito per confondervi…

Siete così simili e lui mi mancava così tanto…che ho finito per considerarti un adulto e non un ragazzo che aveva bisogno di un po’ d’attenzione ed affetto…cose che io non ti ho mai dato….

Perdonami, ti prego….”

“Era normale che ti mancasse…era il tuo migliore amico…e poi non m’importa.

Tu mi hai dato tanto…”

“Non è affatto vero!”

“Mi hai dato un punto di riferimento…eri tutto per me…mi affidavo a te per ogni cosa…eri come un padre per me…un fratello…c’eri sempre per me…e se non mi trattavi come un ragazzo della mia età….beh non fa nulla…”

“Lo pensi sul serio?”

Harry si staccò da lui e si asciugò le guance.

“Certo che lo penso.”

Si alzò.

“E non avrei dovuto coccolarti o fare cose simili?”

“Forse…ma non importa.

E poi oggi abbiamo compensato.”

Sirius rise.

Quella risata, quella risata simile ad un latrato…quanto gli era mancata….quanto avrebbe dato per risentirla…negli anni che aveva passato senza di lui.

“Stai bene?

Eri così assorto.”

“Mi sei mancato.”disse semplicemente.

“Anche tu.”

“E’ meglio andare.”

Sirius scattò in piedi e si precipitò verso l’ingresso seguito da un sorpreso Harry.

“Perché corri?”

“I tuoi genitori!

Tuo padre James mi ammazza se non andiamo da loro!

Li abbiamo lasciati soli ed anche Remus e Tonks!”

Gli prese la mano e insieme si smaterializzarono.

 

 

  
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