Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Hermione Weasley    01/09/2004    19 recensioni
Questa è la traduzione della mia ff preferita su Ron e Hermione. Spero vi piaccia perchè è fantastica! Una tempesta di neve, la capanna di Hagrid vuota e un ballo in arrivo! Cosa si può desiderare di più? Riuscirà Ron a conquistare il cuore di Hermione? Leggete e recensite!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


1



Non sembrava che Harry si sentisse troppo bene, a pranzo, e il pensiero di quello che poteva preoccuparlo adesso stava realmente preoccupando Hermione. Guardava fuori dalla finestra la neve che cadeva, era difficile concentarsi in classe.


"...Che porta alla risposta della domanda numero 4 che è, Signorina Granger?"


Trasalì e guardò velocemente ai suoi appunti "Erm...Dovrebbe essere il Patronus, professoressa, perchè una manifestazione di gioia è una cosa incalcolabile in Aritmanzia."


La professoressa Vector parve piuttosto stupita. "Eccellente. Per un momento credevo che non stesse facendo attenzione. 5 punti a Grifondoro".


Hermione non ascoltò i complimenti della professoressa nè tantomeno il coro di mormorii annoiati dei suoi compagni di classe.


Qual'era il problema di Harry? Si chiese. Sirius era al sicuro, Silente non aveva ancora perso la sua influenza su Hogwarts e gli Auror erano riusciti a salvare i McDonald dagli attacchi dei Mangiamorte. Considerato tutto era stato un bel Dicembre e le vacanze erano vicine. Harry doveva avere qualche problema, conosceva troppo bene la sua faccia per non rendersi conto che stava passando uno dei suoi bui, nervosi momenti a pranzo e di solito c'erano buone valide ragioni per questo. O terribili, si corresse, sperando con tutta se stessa che qualsiasi cosa preoccupasse Harry non fosse la sua cicatrice.


"Granger che non fa attenzione in classe? Com'è possibile?" giunse una voce tagliente da dietro di lei. "Preoccupata? Stai pensando ancora al tuo ragazzo Potter?". Sta' zitta e muori, Pansy, pensò fredda Hermione. Ma non rispose. Non avrebbe dovuto rispondere. Non aveva parlato né guardato Pansy Parkinson da quando avevano iniziato il corso di Aritmanzia insieme. Litigare nella classe del professor Piton era una cosa, ma Hermione rispettava la professoressa Vector e non intendeva rispondere alle provocazioni dei Serpeverde nella sua classe.


Comunque era ridicolo che a Hogwarts girassero ancora voci su Harry e lei, Hermione continuava a chiedersi se fossero tutti ciechi. D'altra parte, ricordò a sè stessa, che andava bene se lo fossero stati. Dopotutto non voleva che tutti notassero...tutto.


"La lezione è finita".


Hermione spinse a fatica i suoi libri nella borsa strapiena, facendo attenzione a non far cadere il suo diario, poi si sistemò lo zaino sulle spalle, mentre i suoi pensieri tornavano al problema di Harry camminando per i corridoi. Senza pensare percorse le scale e i corridoi, mordendosi le labbra.


"Potter e Granger seduti sotto un albero" cantava una voce stridula non lontana dalla scale "B-A-C-I-A-N-"


Ignorala....ignorala....


"D-O-S-I. Sai voi due dovreste inventare un nome, solo combinando i vostri. Har-Mione"


Le ragazze di Serpeverde che seguivano Pansy scoppiarono in una maliziosa risata. Era ovviamente un'idiota. Era completamente pazza. Le piaceva Malfoy, tanto per dirne una...


"Se siete fortunati i vostri bambini avranno i tuoi capelli e la sua fronte, così potrete entrare a far parte del circo tutti insieme"


Non darle soddisfazione.


"Di certo i Mezzosangue sono più strani, quindi non importa cosa succede con Potter, entrerai a far parte del...."


"è il tuo vero naso, Parkinson o te lo sei fatto rifare?"


Hermione trasalì dalla sorpresa. Le parole le aveva pensate, ma non era stata certamente lei a dirle. Si voltò verso la porta dell'aula di Pozioni e vide Ron, la sua faccia contorta dalla rabbia. Lei si voltò guardando Pansy che miracolosamente si era zittita. Un sorriso apparve sulla faccia della Serpeverde, mentre osservava a braccia incrociate qualcosa o meglio qualcuno giusto giusto dietro Hermione.


"Fai il bodyguard per arrotondare lo stipendio di tuo padre, non è vero Weasley?"


Hermione si voltò di scatto, quella voce non poteva che appartenere a Draco Malfoy che aveva iniziato una violenta lite con Ron, proprio davanti all'aula di Pozioni. Questo tipo di cose non andavano mai a favore dei Grifondoro. Lanciò un'occhiata fulminante a Ron, ma lui non la stava guardando. Aveva già fatto un passo avanti verso Malfoy.


"Di certo" continuò Malfoy "non mi stupisce affatto. Hai bisogno di lavorare se volete trasferirvi dal cassonetto a una sistemazione più comoda...sotto un ponte per esempio"


"Questa me la paghi, Malfoy!"


"Ron, no!" girdò Hermione prima che Ron afferasse Draco per il collo.


"Fermi tutti"


Il corridoio si fece silenzioso. Harry stava là in piedi, la bacchetta in mano, i suoi occhi verdi manadavano scintille. Hermione non l'aveva visto avvicinarsi. Guardò Malfoy per un bel po' di tempo, come per dirgli di andarsene. Draco infilò la bacchetta nel mantello, si liberò dalla presa di Ron e entrò nell'aula di Pozioni. Qualsiasi cosa gli avesse detto il padre sugli eventi della fine del quinto anno, Draco era molto più prudente nel contraddire Harry.


"Schifoso Codardo" mormorò Ron, mettendo la bacchetta nella tasca dei pantaloni con una mano e portandosi i capelli indietro con l'altra.


Scambiò un'occhiata preoccupata a Harry e poi incontrò gli occhi di Hermione. Lei non aveva realizzato di essere rimasta a fissarlo finchè lui non la guardò.


"Bè, non mi guardare così" disse arrabbiato. "Stavo solo..." Ma non ebbe il tempo di finire, Pansy e le sue amiche di Serpeverde corsero nell'aula. Hermione sospirò e le seguì dentro, cercando di ingnorare gli sguardi di Ron. Piton era in ritardo e se i Grifondoro fossero arrivati fuori orario, non avrebbe causato altro che guai.


*


Mezz'ora dopo Ron non l'aveva ancora perdonata.


"Harry, dì a Hermione, di darmi quelle ali di scarafaggio"


"Harry dì a Ron che riesco a sentirlo benissimo"


"Smettetale tutti e due"


Harry diede le ali di scarafaggio a Ron e guardò inviperito in direzione di Piton. Hermione lo guardò preoccupata. Non era decisamente sè stesso, non lo era stato per tutto il giorno.


"Harry" iniziò lei tranquillamente, dopo un po', "c'è qualcosa..."


Ma l'occhiata infernale che le scoccò, stroncò la discussione sul nascere. Guardò verso Ron, ma lui si rifiutava di guardarla negli occhi. Sospirò mentre iniziava a buttare nel suo calderone le ali di scarafaggio, avrebbe dovuto farlo adesso altrimenti la sua pozione non sarebbe riuscita e Piton avrebbe certamente controllato i suoi risultati. Lo faceva sempre. Stava solo aspettando che lei sbagliasse, almeno una volta.


"....no, ne parliamo dopo" stava mormorando Harry con una voce appena percettibile.


Hermione dovette stare molto attenta per riuscire a sentire la risposta di Ron.


"Ma l'hai fatto, o cosa?!"


"Te lo dico dopo" bisbigliò Harry.


"Tu cosa!?"


Hermione li aveva interrotti, se la conversazione aveva a che fare con i problemi di Harry, allora voleva sapere.


"Che succede?"


Harry trasalì "N-niente" fece finta di nulla e cominciò a mescolare la sua pozione con la punta della bacchetta. Hermione alzò gli occhi al soffitto, in segno di disperazione.


"Harry, hai agito stranamente per tutto il giorno" bisbigliò "Se è qualcosa a che vedere con...bè con Tu-Sai-Chi, bè allora è meglio che..." Si fermò notando solo adesso che i capelli di Harry erano bagnati. "Perchè sei stato fuori nella neve?" chiese curiosa. "Che è successo a Divinazione?".


"Non è niente" ribattè Harry mentre il suo viso assumeva uno strano colorito scarlatto. Scoccò a Ron uno sguardo glaciale, come per dirgli di troncare la discussione.


Ron fissò Hermione "Fatti i fatti tuoi" disse semplicemente.

Hermione aprì la bocca "Farmi i..." ripetè, all'improvviso si sentì offesa.


Quest'anno si sentiva tagliata fuori dalla vita di Ron e Harry, sapeva che non condividevano tutto con lei, come era succeso durante gli anni precedenti. Qualsiasi cosa stesse succedendo, Ron lo sapeva e lei no. Ricambiò lo sguardo di Ron


"Penso che ciò che succede a Harry siano anche fatti miei" disse, la sua voce molto più acuta di come voleva che fosse.


"Per favore, non parlate di me, come se non fossi qui, va bene?" Li interruppe Harry, mescolando la sua pozione un po' troppo energicamente.


"Ma Harry se è qualcosa a che vedere con la cicatrice..." disse Hermione, notò che sembrava molto più agitato della prima volta. "Ricorda cosa ha detto Silente a proposito del sentirsi..."


"Hermione, ti ha detto di stare zitta!"si intromise Ron, molto più forte rispetto al normale tono di voce che si usa in classe.


Molti studenti si voltarono verso di loro. Hermione sospirò indignata e si voltò guardando Ron in faccia, dimenticandosi per un momento di trovarsi nell'aula di Pozioni. "Perchè non stai zitto tu, Ron" si arrabbiò lei, troppo offesa per rendersi conto delle persone che li fissavano. "Harry, non mi ha mai detto di..."


"Silenzio". Hermione, Harry e Ron trasalirono. Piton era in piedi davanti al loro tavolo, guardando Ron con un misto di soddisfazione e vittoria negli occhi . Doveva essere molto stanco, perchè Hermione notò che aveva le borse sotto gli occhi, come se non dormisse da un bel po' di notti.


"Il famoso trio sta litigando?" chiese tranquillamente Piton, le sue labbra si distesero in un sottile sorriso. "Che romanzo". I mormorii di Malfoy si sentivano in tutta la classe e le risatine di Pansy risuonavano nelle orecchie di Hermione.


"No, professore, noi stavamo..." iniziò.


"Punizione, Granger" la interruppe Piton, sembrava molto più felice di quando assegnava normalmente castighi, era quasi deliziato. "Non tollero scuse". Harry e Ron fecero entrambi lo stesso suono di disgusto. Piton diede loro un'occhiata.


"E..." i suoi occhi si soffermarono su Harry, ma quando aprì bocca non ne uscì alcun suono. Le sue pupille sembrarono dilatarsi, prima che il suo sguardo si posasse su Ron. "E Weasley". Concluse. "Venite alla mia cattedra dopo la lezione".


Piton si voltò e tornò al suo tavolo davanti ai banchi. Nessuno dei tre disse più niente fino alla fine dell'ora. Hermione finì la sua pozione prima del tempo ed era perfetta, con ovvio profondo disgusto di Piton. Congedò infine la classe.


"Finchè non capirai qual'è la differenza tra uno scarafaggio e una mantide religiosa, Paciock, le proibisco di venire alla mie lezioni. Fuori".


"Praticamente è meglio che non vieni più" disse Malfoy passando davanti al tavolo di Neville "E' meglio che torni dalla tua cara nonnina".


Si soffermò guardando con i suoi occhi color ghiaccio nella direzione di Harry, e poi controllando che Tiger e Goyle fossero al suo fianco, prima di continuare.


"Ho sentito dire che è molto malata". Draco fece una smorfia e uscì dalla classe mentre i suoi due gorilla ridevano. Ron fissava la porta da dove erano usciti e iniziò a camminare in quella direzione insieme a Harry e per una volta Hermione sembrava non avere intenzione di fermarli. Neville stringeva la bacchetta talmente forte che le sue dita erano diventate bianche.


Si alzò rapida, girò attorno alla sua sedia, superò il suo calderone e raggiunse il banco di Paciock. "Oh,Neville" disse tranquillamente "Non ascoltare, tua nonna starà bene, vedrai" Neville non voleva guardarla, ma anche dal suo profilo Hermione notò che gli occhi erano bagnati di lacrime, mise la sua mano su quella di Neville per confortarlo.


"Granger, Weasley, alla mia scrivania. Ora".


  
Leggi le 19 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Hermione Weasley