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Autore: annamariia    20/04/2013    0 recensioni
Francesca fu totalmente stravolta dalla delusione più grande che possa mai capitare ad una ragazza di soli 16 anni. Era chiusa in una corazza che la faceva apparire una tosta,forte, priva di emozioni. L'amore oramai non era più fra i suoi interessi maggiori, "nessuno si innamorerebbe di me!" pensava... Ma si sà, il destino prima o poi sorprende!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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 POV FRANCESCA.

-Ehy,raggio di sole!-
- Ciao Pa’!-
La mia migliore amica è stupenda, anche solo vederla mi fa balzare il cuore a mille.
Una di quelle ragazze che col sorriso fanno cadere ai loro piedi migliaia di ragazzi..un po’ l’ho sempre invidiata.
E’ davvero bellissima: alta, fisico slanciato, capelli ricci castano chiaro  e occhi verdi. Insomma la perfezione assoluta.
La saluto con il solito abbraccio che viene presto ricambiato.
Lentamente (troppo lentamente) ci incamminiamo verso la scuola.
-Bello questo cardigan, mi piace un sacco! Dove lo hai comprato?-
-Sinceramente? C’è l’ho dall’anno scorso ma non mi piaceva,poi l’ho ritrovato in questi giorni e ho pensato di provarlo, bhe è carino…-
-Che’ qual è l’orario di oggi? Non so nemmeno che libri ho in borsa!-
- Ma Paola, non dirmi che nemmeno ieri hai fatto i compiti per oggi!-
-Hey ragazza! L’anno scolastico è appena iniziato tranquilla, mi rifarò! Insomma mi dici questo cavolo di orario?!-
-Vabbene saranno affari tuoi poi! Comunque due ore di matematica, fisica,inglese e grammatica.-
-Oddio che bel risveglio! Due ore di matematica con quella strega della Lancinelli, roba da tagliarsi le vene!-
Rido, la sua schiettezza mi fa morire. In effetti fare due ore di matematica con la Lancinelli, specialmente le prime due ore è un’impresa ardua. Quella professoressa,secondo i miei pareri, soffre un po’ di schizofrenia..ma infondo è capace di essere una buona insegnante.
Fra una chiacchiera e l’altra arriviamo finalmente a scuola, salutiamo le altre nostre amiche e al suono della campanella, alquanto scocciate, ci avviamo in classe.
 


DUE ORE DOPO.
 
Le due ore di matematica sono passate, vado in giro per i corridoi.
E ripesandoci un’anno fa proprio su questi corridoi camminavo mano per la mano con Giovanni.
Lo conobbi quando andavo in prima superiore. Quando mi sentivo ed ero ancora una sfigata.
Lui frequentava il 3° anno, precisamente la 3D…

FLASHBACK!

Stavo appoggiata alla finestra, era proprio ottobre, pioveva.
Ero andata male ad un’interrogazione,ero arrabbiata e guardare la pioggia scendere mi infondeva tranquillità.
La finestra si apriva su un piccolo cortile,dove di solito si riunivano i professori nelle loro pause caffè. Di fronte,c’era la finestra dell’altro corridoio. E lui era proprio lì. A fumare una sigaretta.
Non lo avevo mai visto prima. C’è n’erano di ragazzi belli in quella scuola, ma lui superava di gran lunga gli standard che avevo stabilito. Occhi chiari,capelli scuri, un fisico da urlo,muscoloso al punto giusto…
Insomma mi colpì fin dall’inizio, fin dal primo sguardo.

Ma ovviamente rimanevo inflessibile sull’idea che non sarebbe mai andato a notarmi…bhè un figaccio come lui con una come me… non si poteva proprio vedere.
Poi mi accorsi che mi stava guardando. O per meglio dire mi stava proprio fissando, non smetteva di guardarmi!
Iniziai a sentirmi in imbarazzo,abbassai la testa.
Evidentemente mi notò, sorrise… aveva un sorriso stupendo.
Presa dal panico chiusi la finestra e decisi di rientrare in classe, ma fui colta di sorpresa.
- Ehi tu, qui è bagnato, ho appena lavato passa per l’altro corridoio!-
Cavolo! Ma da quando i bidelli iniziano a lavare a terra proprio dalla 3° ora?
In quel momento mi resi conto che passare dall’altro corridoio voleva dire… passare di fronte a lui!
Sperai per un’instante interminamibile che se ne fosse andato, ma le mie speranze furono troncate quando mi affacciai lentamente dal lato della finestra e lo vidi ancora lì.
Iniziai ad andare avanti ed indietro mentre il bidello mi fissava… chissà cosa stava pensando! Probabilmente che ero una demente, una con problemi mentali e che magari stava per arrivarmi una crisi epilettica… in effetti ci mancava poco.
Ma oramai in preda alla disperazione mi avviai verso il corridoio.
“ Cosa faccio? Corro? Macchè. calma Francesca, calma non ti si filerà, sarai totalmente invisibile, non montarti la testa, ti stava solo guardando e a sorriso…”
in effetti stava ancora appoggiato alla finestra,fumando beatamente.
Mi era di spalle, non mi avrebbe vista.
Vado… sorpassato via, posso allontanarmi!
“Non è successo nulla non mi ha considerata nemmeno, insomma Francesca cosa ti aspettavi?”
Ma poi…
- Ehy tu!-
Oddio santissimo. Mi ha chiamato. Ha chiamato me.
Rossa come un peperone faccio dietro front…
-Ehy…-
Bene,adesso?
- Vieni, non mi sembra il caso di parlare a distanza di circa 6 metri…-
In effetti aveva ragione, eravamo un po’ ridicoli.
Mi avvicino, piano piano…
Non so che dire,che fare…
- Vuoi fare un tiro?-
Ma perché non fumo? Anche se vorrei provare e fingere di saperlo fare,farei una figuraccia e non è il caso..
- No, non fumo,odio il fumo…-
- Ah, quindi odi anche chi fuma… come me?-
Quasi non mi rendo conto della figuraccia che ugualmente ho fatto.
Osservo i suoi occhi azzurri, che da lontano non avevo notato bene.
Erano bellissimi…
Poi ritornai nella realtà,e da sfigata non sapevo cosa dirgli…
- Ah no, non proprio, non volevo dire questo..-
Oddio, che sfigata!
Lui ride, chissà come mi sta prendendo in giro,voglio scappare.
-Insomma,odiatrice del fumo, in che classe vai?-
- 1E!-
-Vai in prima?-
-Si, tu?-
-3D!-
-Capito…-
Il cuore mi andava in palla…perché questo ragazzo mi faceva questo effetto?
- Bhè,adesso vado in classe, ci vediamo all’uscita. Ciao anti-sigaretta-

 Mi dà un bacio sulla guancia e se ne va, rimango di stucco.
-Ciao- Sussurro.
Lo vedo allontanarsi. Anche visto da dietro è sempre bellissimo.
All’uscita ci vediamo,ci salutiamo… e mi chiede di vederci stesso quel pomeriggio, ci scambiammo i numeri!
Non potevo crederci, ero entusiasta!
Paola mi fece la premessa, che non sarei dovuta illudermi troppo presto, ma detto sinceramente non l’ascoltai nemmeno.
Non sapevo cosa mettermi, andai in crisi, ma a finale scelsi un fuson e una maglietta…
Ci incontrammo al parco, lui era già ad aspettarmi. Non ero in ritardo, lui si era anticipato!
Mi diede l’impressione di essere in imbarazzo. Non so se avevo ragione.
Passammo un pomeriggio tranquillissimo, su una panchina parlammo tantissimo.
Mi parlo della sua vita, della sua famiglia, e io della mia.
Parlammo della scuola, dei passatempi… con lui stavo davvero bene.
Il pomeriggio volò… e quella notte sognai i suoi occhi.
Il mattino dopo, appena entrai in classe trovai in classe sul mio banco un biglietto che diceva..

“Ieri sono stato davvero bene, scusa se non te l’ho detto e che sono molto più timido di quanto possa apparire. Ci vediamo alle 10:00 sempre allo stesso posto, stessa finestra.
Ti aspetto… e stavolta non fumo!    

                                                                                       Giovanni”

Quasi piangevo dalla felicità. Le mie amiche mi invidiavano...
Quella volta della lezione di latino non capì un cavolo… avevo solo lui intesta e non speravo altro che si facessero le 10. Forse aveva ragione Paola, stavo correndo troppo con i pensieri, ma ero felice, e perché non crederci in tutto questo?
Giunsero finalmente le 10 e corsi da lui. Come faceva a essere sempre in anticipo?
Ci abbracciamo per la prima volta… una sensazione bellissima.
Quello fu il primo di tanti abbracci che arrivarono dopo.
Continuammo a uscire, lui continuò a sorprendermi. Mattina e sera mi augurava il buongiorno e la buonanotte,qualche volta massaggiavamo…
il 16 Febbraio 2011,l’ennesima uscita.
Oramai ci conosciamo da circa 4 mesi,usciamo insieme quasi 3 giorni alla settimana e mi piace tantissimo…
Mi porta nel parco,proprio dove andammo la prima volta.
Ad un certo punto mi benda…
- Dove mi porti? Non farmi cadere se no ti faccio male!-
- Ti fidi di me?-
Sfodero un sorriso.
- Si!-
Dopo circa 5 minuti di cammino, sbandando di qua e di là, arriviamo a destinazione.
Mi leva la benda e mi ritrovo davanti ad un grande striscione…

DA 4 MESI MI HAI SCONVOLTO LA VITA, SEI L’UNICA CHE CI E’ RIUSCITA, SEI L’UNICA IN TUTTO. HAI RUBATO IL MIO CUORE, I MIEI PENSIERI, I MIEI SOGNI…LO AMMETTO, TI AMO E NON POSSO FARE A MENO DI TE E DEI TUOI SORRISI. SEI LA MIA VITA PICCOLA ODIATRICE DI FUMO!
 
Piango dalla felicità, non ho parole.
Non mi sono mai sentità più fortunata di così. E soprattutto più felice.
Volevo che in quell’istante il tempo si fermasse e che quella felicità non svanisse mai…
Mi teneva i fianchi, mi girai verso di lui sempre tenendo l’abbraccio.
Lo presi e lo baciai. Fu il più bel bacio che avessi mai ricevuto.
Ero innamorata. Persa.
Stesso quel giorno ci mettemmo insieme. Mi sembrava di toccare il cielo con un dito.
Al nostro primo anniversario mi regalò una fedina.Ero contentissima.
Ero sicura che lui sarebbe stato l’uomo della mia vita…
Ma mi sbagliavo e anche di troppo.
Tutto finisce prima o poi.


FINE FLASHBACK.

 
Sono passati 3 anni da quando tutto iniziò.
Ora è tutto finito. Lui ha cambiato scuola o probabilmente a scuola non ci va proprio più.
Forse avrà un’altra ragazza, o forse starà con quella…
Sono passati 3 anni e io sono ancora appoggiata a quella finestra.
Non piove, non sono arrabbiata per un’interrogazione andata male.
Sono arrabbiata per un’amore che poteva essere davvero perfetto. A meno che quella che continuava ad amare fin ad un certo punto ero solo io.
Non piove, sono arrabbiata ma lui non c’è. Non è lì a fumare una sigaretta.
Chissà dove sarà.
Lo ammetto, mi manca. Sono ancora innamorata, non riesco ad immaginarmi con un altro.
Sono passati 3 anni, e vorrei tornare indietro nel tempo.
  
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