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Autore: born for write222    20/04/2013    0 recensioni
Amethyst ,questo è il mio nome. Potrà risultare strano ma io mi chiamo così e non c'è niente che possiate fare per cambiare il mio nome in un normalissimo "Anne" o "Marie" perchè odio la prevedibilità così come odio le persone prevedibili .La mia storia è una storia come tante altre, senza vampiri ,licantropi o stronzate varie, è solo una storia, una storia di amore e di passione. Una storia come tante, una storia come quella dei tuoi genitori, una storia come la tua, magari fra qualche anno.Perché questo nome? La teoria del nome? Be' semplice io credo ed ho sempre creduto che per inquadrare una persona il nome sia la cosa migliore, poi ognuno la pensa come gli pare no?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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-Amethyst!- urlò la voce squillante di mia madre da dietro il marmo della cucina -dimentichi qualcosa?- continuò poi sventolandomi un pacco di carta bianco latte davanti al naso.Certo! La merenda! Mi avvicinai all'allegra donna sulla quarantina afferrando con un gesto deciso il pacco che penzolava dalle dita smaltate. Era il primo giorno di scuola, quarto anno di liceo e non si può dire che io ero entusiasta dell'inizio di quest ultimo...l'anno prima me la ero cavata si e no con qualche sei che alla fine era più cinque che altro ma quel giorno ero più che sicura di non riuscire a superare nemmeno una settimana senza prendere una nota. Con un gesto saettante afferrai i miei capelli viola sbiadito tinti da poco per riunirli in una crocchia disordinata piena di ciocche ribelli. Mi accontentai, d'altronde non avevo intenzione di "far colpo" con nessuno ne quel giorno ne mai. Infilai frettolosamente la merenda nella tasca scura sopra la mia borsa per poi tirare la cerniera con forza facendola scricchiolare. Allungai le ciglia scure con un filo di mascara e passai sulle palpebre una grossa linea di eyeliner porpora.Mi guardai allo specchio: gonna di jeans, un po' troppo corta secondo il preside ma a me importava poco della sua opinione, canotta nera tempestata di brillantini e abbellita da un teschio bianco e tacchi non troppo alti rigorosamente neri. Passiamo alla faccia: Il mio viso bianco macchiato da qualche lentiggine mi dava l'aria da brava ragazza peccato che gli appariscenti capelli viola rovinavano sicuramente l'immagine di prima. Avevo gli occhi azzurri squarciati da qualche spruzzo viola scuro. Si può dire che ero una bella ragazza. Di certo non una di quelle che ti fanno venire il torcicollo per guardarle ma nemmeno una di quelle che speri di non rivedere più di una volta all'anno ero semplicemente una bella ragazza. Ne perfetta ne orripilante. Ne stupenda ne inguardabile. Ne carne ne pesce, riprendendo una frase della mia cara nonna. Afferrai un cornetto dalla dispensa e mordendone la punta salutai con un cenno di mano mia madre che mi salutò distrattamente mentre scriveva un messaggio per "lavoro" diceva lei anche se io sapevo benissimo dei suoi tanti fidanzati nonostante i suoi continui tentativi di nascondermeli. Conoscevo Paul, Lucas, Gerard, Luke, Billy che aveva scaricato amaramente il giorno prima per un certo tipo di nome... Mmmh, ah si! Aloysius o qualcosa del genere. Ma che razza di nome era Aloysius?! Certo io non posso nemmeno giudicare dato lo strano nome che mia madre mi aveva dato grazie del colore di alcune parti dei miei occhi ma almeno Amethyst si poteva pronunciare ma come cazzo si pronunciava Aloysius? Aloaisus forse, o anche Eiloisius. Bah! E poi era anche scomodo... Immagina se lo devi avvertire di un camion che lo sta per investire non fai in tempo nemmeno a dire le prime due lettere del suo nome che già te lo ritrovi spiaccicato sull'asfalto, voglio dire almeno il mio nome si abbreviava in Am ma come si abbrevia Aloysius? Ok ora basta parlare di lui, altrimenti sfumo. Torniamo a noi. Stavo uscendo di casa quando sento qualcosa o meglio qualcuno afferrarmi per la manica del giubbotto blu, mia madre. -Am, sono arrivati i nuovi vicini, fra qualche giorno li andiamo a trovare. Hanno un figlio si chiama... Ace!-diceva, ecco un'altra notizia pessima resa ancora peggio dal nome del ragazzo Ace... Be' almeno se sta per essere investito ce la fanno ad avvisarlo. Risposi con un annoiato gesto del capo per poi ricominciare a camminare.
  
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