Ho
tenuto in braccio tanti neonati nella mia vita, me li
portavano le madri quando
stavano male e
non sapevano come curarli. Io dispensavo sorrisi e consigli, ma i
piccoli non
sembravano gradire le mie fredde carezze.
Allora
sorridevo in direzione delle madri, che velocemente
si scusavano per il comportamento inadeguato dei pargoli, dicendo loro
di non
preoccuparsi che era normale per dei bambini così piccoli
non voler essere
toccati da estranei.
Ma
sapevo che a nessuno piaceva sentirsi addosso delle mani
fredde. Ero un vampiro e l’innocenza si sarebbe sempre
ritratta al mio tocco.
Oggi
però ho la gioia di poter accarezzare Renesmee e di
vederla cercare la mia mano.
Sono
emozionato, lo ammetto. Come l’avvicino al
suo viso, lei dolcemente china il capo per
posare la sua guancia rossa sul mio palmo.
Chiude gli occhi e pian piano
si addormenta, mentre io l’accarezzo e
intono per lei una ninna nanna che ho inventato proprio ieri.
“Sorge
il sole sul tuo cammino
sta
sulla spiaggia il cagnolino.
Sulla
sedia gioca il gatto
e
il criceto da di matto.
Chiudi
gli occhietti un pochettino
e
fai un primo riposino.
Avanza
il giorno e le paperette
Starnazzeran
fino alle sette.
Mentre
tu dormi, il passerotto
vola
e cinguetta fino alle otto.
Quando
mi guardi, mio dolce amore,
ti
vorrei sveglia a tutte le ore.
Il
tuo sorriso vorrei vedere,
i
tuoi pensieri vorrei sapere.
Ma
se non dormi, oh mamma mia,
tutti
i tuoi sogni se ne andrann via.
Perciò
tu dormi, mattina e sera,
e
sogna
chi ti ama e
spera
in
un futuro dove i bambini
a
sette anni han tutti i dentini,
a
quattro anni sanno già dire
unire,
ambire, finire, sire.
Sogna
la mamma e sogna il papà
e
ancora tanta felicità.
Ma
nel profondo, in un angolino,
trova
lo spazio per un nonnino,
che
di anni ne ha già trecento
e
che
gioisce in ogni momento.
Chiudi
gli occhietti e sogna ancora
del
tuo nonnino che si innamora,
del
tuo nasino e delle guancette
così
carine, così perfette.
Sogna
di lui, che da quando sei nata
vive
una vita miracolata,
a
lui non serve dormir per sognare
gli
basta soltanto starti a guardare”.