Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |      
Autore: Dysia    21/04/2013    2 recensioni
Vagai per il corridoio come un fantasma, finché non sentii una scossa fortissima che mi fece sbattere contro il muro.
Alzai la testa sul soffitto, poi fuori dalla finestra.
Un fascio di luce attraversò il cielo, colpendo non troppo lontano dalla scuola.
Sbarrai gli occhi e sentii le voci terrorizzate dei demoni.
Un altro fascio di luce, ma da questo uscirono tante altre luci, che piano piano si trasformarono in tanti Angeli, ossia gli Arcangeli di prima fascia.
- Merda! -
Genere: Fantasy, Fluff, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il cielo così nero dalle nuvole l'ho visto veramente poche volte, e quelle macchie rosse che lo segnano... Beh... Quelle le vedo per la prima volta.
Va bene, era notte.
Va bene, le macchie rosse sono le stelle... Ma rosse?
Scossi la testa e sorseggiai dalla tazza di cioccolata che poco prima avevo poggiato sul davanzale della finestra dalla quale ero affacciata.
Sospirai e voltai gli occhi verso il letto, completamente incasinato dal mio rigirarmi di continuo.
Guardai il mio ragazzo bello che addormentato da più di un ora.
Almeno uno dei due ha preso sonno.
Scossi nuovamente la testa e sorseggiai di nuovo la cioccolata, spostando i capelli sulla spalla destra e ricordando l'ultima volta che ho visto il cielo in quel modo, quando avevo 4 anni, circa 15 anni fa':
 
Mia madre e mio padre discutevano su un qualcosa che io non capivo...
Cioè, l'unica cosa che ho capito è stato una cosa tipo un viaggio lontano da lì, l'Inferno, la  casa dove sono cresciuta fino ad ora.
- Ma nostra figlia ha solo 4 anni, Adam...- Sussurrò mia madre, voltando gli occhi verso di me.
- Lo so' Anna, lo so'- Controbatté mio padre, mantenendo un attimo di pausa, poi poggiò la mano sulla spalla di mia madre e sorrise – Andrà bene, e a Daphne non succederà nulla, vedrai. 
L'armata è forte, lì in mezzo a loro sarà al sicuro, e noi avremo il tempo per trovare la via per uscire senza rischi-
- Sai bene che non mi interessa che stia tra i membri dell'armata- 
- Non fai prima a dire soldati?-
- No, suona veramente male!-
- Oh, Diantha-
- Poco fa' mi hai chiamata Anna!-
Mio padre si poggiò una mano sul volto e la fece strisciare, io risi sottovoce sperando che non mi avessero sentito.
- Ti spiacerebbe concentrarti sul senso di ciò che sto dicendo?- Borbottò lui, e mia madre rise
- Ti ho capito Adam, tranquillo-
Alzai la testa, sentendo dei passi lontani provenire da dietro al portone bianco che portava al corridoio principale della villa.
Solo io li avevo sentiti e riconosciuti?
Mamma e papà continuavano a parlare, io già muovevo la gamba pronta a balzare giù da quella sedia.
La porta cominciò ad aprirsi, ed io cominciai a sgranare gli occhi azzurri
- Ad ogni modo non…. -
- Diu!- interruppi mio padre, che si voltò a guardarmi come si guarda un alieno, e mia madre scoppiò a ridere.
Balzai giù dalla sedia, finendo quasi con la faccia a terra, e corsi verso il ragazzo che aveva appena finito di varcare la soglia del portone, guardandomi sorridendo mentre io, da nana di 4 anni quale sono, mi attacco alle sue gambe stringendolo – Taaao!-
- Ciao piccola Daphne- Passò una mano sui miei capelli, ed io alzai le braccia verso di lui, cercando di fargli capire che volevo essere presa in braccio, ma lo feci troppo tardi, aveva già alzato gli occhi verso mio padre e mia madre che si stavano avvicinando.
- Salve, Stilinski - disse mio padre abbozzando un sorriso, e mia madre gli diede un colpo al braccio.
Rise, passandosi la mano sul braccio colpito – Okay, okay. Salve Drew -
- CIAO Drew- Mia madre quasi sovrastò il tono di mio padre, precisando il “ciao”, lanciando un occhiata a mio padre.
- Signori Tempest- rispose Drew, con tutta tranquillità.
Non era la prima volta che assistevo a quella scena.
Mio padre non è un tipo antipatico, non è poi così freddo come sembra, e poi con Drew va d'accordo da sempre.
Non so' bene che storia c'è dietro, ma li ho sempre visti tranquilli tra di loro, come se fossero cari amici, o forse lo sono. Non lo so'.
Mia madre prese il respiro e congiunse le mai - Allora, sei qui per prendere Daphne? È già così tardi?- alzò gli occhi verso l'orologio e annuì, così come fece Drew.
<< Okay, ora mi guarderà. Deve farlo! >> pensai, continuando a muovere le braccia tentando in vano di farmi notare, ma niente, continuava a guardare i miei.
<< Non mi ha degnata di uno sguardo!>> Sospirai e mi rassegnai, stringendo la mano sul suo jeans e mordicchiandomi l'unghia.
- L'affidiamo a te, Drew.
Tienila d'occhio, mh?- il tono freddo di mia padre era più unico che raro.
Freddo e serio, classico suo quando da le raccomandazioni.
- Stia tranquillo Adam -
- Mi fido di te, lo sai -
- Lo so'-
Ed io non vorrei dire, ma credo che mio padre sia geloso di Drew. 
E dalla gomitata che gli ha tirato mia madre posso dedurre di non essere l'unica a pensarlo.
- È in buone mani, Adam – disse lei poggiandosi alla spalla di papà – Lo sai perfettamente... - terminò la frase, passandogli l'indice sulla guancia, mentre lui si voltò a guardarla negli occhi.
Papà storse il naso e si voltò di nuovo verso me e Drew.
- Dai, andate, divertitevi – Accennò un sorriso, e mia madre mi venne incontro dandomi un bacio sulla guancia.
- Fai la brava, Karol. Okay piccolina?- il sorrisino che fece dopo aver finito la frase era abbastanza inquietante.
Sa' qualcosa, ma la nasconde.... Almeno, la nasconde a me.
Annuii comunque, e lei mi batté piano una mano sulla testa, congiungendo le mani e avvicinandosi a mio padre che cominciò a borbottare qualcosa che la fece ridere.
Drew li guardò inarcando un sopracciglio, probabilmente confuso quanto me, se non di più.
 
 
- Diu, guadda! - Aspettai che Drew alzasse lo sguardo verso di me, per poi rimanere attaccata ad un ramo (anche troppo alto per me) con le gambe a penzoloni.
Lui si mise a ridere, e mi prese prima che cadessi.
Quel ramo sarà stato alto per me, ma lui ci arrivava senza nessun problema.
Il giardino della villa è pieno di alberi, pure più alti di quello su cui mi ero arrampicata, effettivamente sarei potuta salire su un altro se non avessi voluto farmi prendere.
Drew si sedette sulla panchina, con me sulle gambe.
Cominciai a giocare con i suoi capelli, come era mio solito fare sin dal primo giorno che l'ho visto.
Me lo ricordo ancora:
Io che, come ogni giorno, correvo tra i demoni di prima fascia (Ossia i membri dell'armata di mio padre, come dice mia madre) e quando lo vidi mi fermai, guardandolo incuriosita.
Era il più giovane che avessi mai visto lì in mezzo, appena arrivato.
Ricordo che parlava con mio padre, ed io rimasi lì ferma finché entrambi non mi notarono e smisero di parlare.
Appena mi guardò,mi aggrappai al pantalone di papà, nascondendomi dietro la sua gamba, e lui mi passò una mano tra i capelli, portandomi davanti:
- E questa è mia figlia, Daphne Karol Tempest – papà mi accarezzò i capelli, pronunciando quelle parole, poi lo indicò guardandomi – Lui e Drew Stilinski- disse infine, accarezzandomi di nuovo i capelli.
Drew si piegò sulle gambe, arrivando alla mia altezza da nana di 3 anni - E così ho davanti la piccola erede, la principessa Tempest – inclinai la testa, abbozzando un sorriso e alzando gli occhioni verso i suoi capelli.
Allungai la mano, mi misi in punta di piedi e glieli toccai, ricordo che dopo gli toccai la mano incuriosita da un suo anello, ma non ricordo altro da lì in poi.
Eccetto che da quel giorno correvo sempre da lui ogni volta che passavo dai demoni di prima fascia, e mio padre ormai si era, anzi, si è rassegnato all'idea che l'unico baby sitter che voglio è Drew... Oltre a Sebastian.
Serate come questa di oggi, mio padre la chiama “L'incontro settimanale”, dato che quasi ogni fine settimana mia madre decide di lasciarmi sola con Drew mentre loro vanno in riunione con gli altri membri dell'Iperlegge.
Sotto sotto Drew mi fa' anche tenerezza, non rientra nei suoi doveri da demone di prima fascia far da baby sitter alla figlia del primo Satanasso, nonostante questo sia il suo capo.
Eppure, lui era lì, che sopportava me e le mie mani sui suoi capelli.
- Diu?- 
- Mh?- 
- Come fai a soppotammi?- 
- Che domanda è? - si mise a ridere, ed io arricciai il naso, cercando di fare un espressione offesa.
Lui smise di ridere e cercò di tornare serio – Perché me lo chiedi? - 
- Così! Mi vuoi bene? -
- Ma certo!-
Sorrisi e balzai giù dalle sue gambe, cominciando a correre avanti ed indietro, inciampando in una radice ma cadendo con le braccia in avanti.
Mi rialzai e feci la pernacchia al ramo, battendo il piede a terra e pulendomi le mani sfregandole tra di loro.
- Ti sei fatta male? Fai vedere – disse lui, avvicinandosi e chinandosi davanti a me.
Gli allungai le mani mostrandogliele, e come sapevo già, erano integre.
- Niente!- esultai
- Le principesse devono stare attente, lo sai?-
- Lo so'-
- Sopratutto se sono piccoline-
- Io sono gande!-
- Ehm.... -
Arricciai di nuovo il naso e gonfiai le guance, battendo di nuovo il piede a terra.
Vidi la sua espressione, cercava di non ridere e di fare un espressione spaventata – Okay, okay! Sei grande! Tanto grande!-
- Ecco!-
- Ma devi stare comunque attenta- si mise in piedi.
- Lo sono!- Si sentì uno scoppio enorme, e l'aria divenne improvvisamente calda.
Drew corrugò la fronte e mi prese in braccio, nascondendomi il volto tra il collo e la spalla.
<< Ha un buon profumo però...>> pensai, dondolando le gambe.
- Grazie – disse ridendo, ma la sua voce nascondeva un velo di preoccupazione.
Dannazione, è vero che legge nella mente.
Ah ma questo significa che allora ha sentito anche quando mi lamentavo che non mi calcolava!
Mi imbronciai, e lo sentii improvvisamente stringermi a sé e ringhiare.
Si mise a correre, probabilmente dentro la villa.
Lì c'era ancora più caldo, ma perché?
Mi mise a terra e venni spinta verso un altro paio di gambe, quelle di mia madre.
Si chinò davanti a me, e mi toccò il viso con fare frenetico e preoccupato
- Karol! Stai bene piccolina mia?- disse con la voce tremante e gli occhi preoccupati.
Sbarrai gli occhi e annuii ripetutamente, mio padre andò verso Drew, facendogli cenno di camminare in avanti.
Che diavolo stava succedendo?
Guardai mamma, e lei mi prese per mano avvicinandoci alla finestra.
- Che cosa è successo?- domandai, e lei mi strinse la mano nella sua
- Cose da grandi, amore mio-
- E perché c'è così tanto caldo qui dentro? E cos'era quel grande Boom di prima? -
Sospirò – Fuochi d'artificio, il caldo è perché.... Sebastian ha alzato la temperatura attorno alla villa, ecco- 
- Cosa cazzo è successo?!- la voce di Lucas Carnage, il secondo Satanasso, riecheggiò per tutta la stanza appena ci mise piede.
- Lucas, le parole! C'è il bambino qui!- lo rimproverò Heather, sua moglie, che stringeva per mano loro figlio Ryan.
Lui la guardò, poi si voltò verso mia madre e me, alzando la testa come per salutarci, poi si voltò verso mio padre.
Mio padre gli fece cenno con la testa di avvicinarsi – Vieni, Lucas. Non è il caso di parlarne così apertamente davanti ai bambini, ti pare?-
Lucas borbottò e si avvicinò a lui, mentre Drew tornò accanto a me e mia madre.
- Heather, tu e Ryan andate via da qui, tornate a casa-
- Come vuoi, Lucas. Andiamo Ry- rispose lei, sorridendo a Ryan.
Quel bambino era strano, con quella sua aria tetra mi metteva i brividi.
E poi, come mi guardava, sembrava volermi saltare addosso da un momento all'altro come fanno i leoni sulla propria preda.
E poi, ha l'aria da divetto.
Okay, è vero, è il principe Carnage, ma non si starà montando un po' troppo la testa?
Infondo non ho nemmeno mai capito perché ai figli del primo e del secondo satanasso li chiamino “Principi”.
Drew incrociò le braccia e schioccò la lingua
- Quel Ryan non mi ispira- borbottò, e mia madre si mise a ridere
- Non deve ispirarti, Drew-
- Ma l'ha visto come guardava Daphne?-
- È lo sguardo di quel bambino, guarda tutti così-
- Ma la stava divorando con gli occhi!-
- È come suo padre, e poi è un bambino. Sai bene come sono i Carnage-
- Grazie a Dio non lavoro per loro- 
Mia madre abbassò lo sguardo verso di me – Lo odierai anche più avanti. Per un motivo simile,ma diverso – sussurrò lei, accarezzandomi.
- Uhm?-
- Tempo al tempo, Drew-
- Scusi ma non capisc..-
- Capirai più avanti, forse, se ti ricorderai delle mie parole-
 
Un altro scoppio.
Papà e Lucas alzarono la testa verso il soffitto, così come facemmo tutti, e notammo anche il lampadario che si muoveva.
Sebastian entrò nella stanza – Adam, questo era vicino! Se il prossimo raggio angelico sarà più grande di questo, il mio scudo non reggerà.
Dobbiamo andarcene, subito!-
Mio padre non rispose, ma voltò gli occhi verso mia madre.
Raggio angelico? scudo? andarsene?
Che cos'era questa storia?
Erano i raggi angelici i  “fuochi d'artificio”? Ed era lo scudo “l'alzare di temperatura attorno alla villa”?
- Gli Angelicati ci voglio fare male?- domandai con tono innocente.
Mia madre mi strinse a sé, e vidi Drew rabbuiarsi.
- Mamma?-
- Sh..-
- Mamma, perché gli Angelicati vogliono farci male?-
- Drew porta via Daphne- disse, senza rispondere me.
Drew annuì e mi prese per mano, portandomi nella stanza accanto.
 
Le pareti tremarono un altra volta, ed io ero raggomitolata sul divano con Drew accanto che mi cantava una canzone di cui ormai avevo perso il ritmo, troppo preoccupata da quelle scosse.
- Perché gli Angelicati vogliono farci del male?- domandai, alzando lo sguardo verso Drew che interruppe la canzone.
Sospirò – Non vogliono farci del male-
- E allora perché ci lanciano raggi angelici?-
- Perché voi siete dei Satanassi.
Gli Angelicati ed i Satanassi a volte non vanno d'accordo, sono comunque Arcangeli e Demoni,  piccola Daphne, così finiscono con il litigare -.
- Ma mamma è un Angelicato ed il papà è un Satanasso, eppure vanno d'accoro!-
- Quando sarai gran.... Più grande, capirai meglio-
- Ma io voglio capire adesso!- Sorrise e mi passò una mano sul volto, accarezzandomi.
Ecco, l'ennesimo scoppio, sta volta più vicino.
Una luce abbagliante entrò dalla finestra, e Drew scattò in piedi.
Mio padre spalancò la porta facendola sbattere al muro e si avvicinò a noi
- È saltato lo scudo di Sebastian- Si piazzò davanti a me, prendendomi poi in braccio.
- Credo di essermene reso conto da solo dal bagliore accecante... Ed ora?-
- Ed ora fai muovere le truppe, dii loro che siamo sotto attacco-
- Attacco?!- Li interruppi io, ma loro mi ignorarono.
Drew scosse la testa stupito - Io?-
- Tu- rispose mio padre, poggiando poi la  mano sulla sua spalla – Lo sai, mi fido di te-
Dalla finestra, intravvidi un enorme sfera in lontananza che veniva proprio verso di noi.
- Papi....- mi strinsi alla sua giacca, dandogli poi ripetuti colpetti.
- Sii prudente, okay Drew?- ecco, continuava ad ignorarmi, parlando con Drew.
- Va bene, grazie della fiducia-
- Papà!- sbottai con un grido, indicando la finestra.
Entrambi si voltarono, ma era troppo tardi.
Il raggio colpii la parete, e mio padre creò uno scudo appena in tempo riparando tutti e tre, ma il pavimento era saltato, così come la parete e tutti gli altri oggetti della stanza.
Mamma arrivò nella stanza, sbattendo le ali per allontanare la nube di polvere che si era formata, e si avvicinò a noi correndo
- State tutti bene?!-
- Sì- disse mio padre, passandosi le mani sugli abiti – Ma ora dobbiamo andarcene da qui!-
- Ma avevamo detto... -
- Lo so' bene cosa avevamo detto, ma purtroppo non ci sono altre soluzioni-
- Hai ragione... -
Li guardai tutti, non capivo più nulla e la polvere mi dava fastidio agli occhi, oltretutto facevo quasi fatica a respirare.
Mamma mi prese in braccio, sbattendo ancora le ali così da allontanare più polvere possibile e permettermi di respirare.
Poggiò una mano sul mio volto e la illuminò di luce angelica, così da farmi respirare meglio e tirar via tutta la polvere che avevo assorbito.
- Andiamo- sbottò mia madre, e mio padre si voltò verso Drew
- Andate tranquilli, vi coprirò io le spalle, poi farò muovere le armate-
- Da solo non ce la farai mai, sai perfettamente quanto è rischioso-
- Rimango io con lui- Sebastian apparve dalla nube di polvere – poi vi raggiungerò-
Mio padre annuì.
- Ma come, Diu non viene con noi?- guardai mia madre intristita, spostando la sua mano dal mio volto. Scosse la testa e poggiò di nuovo la mano sul mio volto, emanando una luce violacea, e cominciò a cantare la ninna nanna che ogni notte mi cantava prima di addormentarmi.
L'incantesimo soporifero.
Non ricordo bene, forse cercai di chiamarlo più volte prima di addormentarmi, allungandomi verso di lui, ma poi cedetti e mi addormentai.
 
 
Deglutii, mordendomi il labbro e cercando di trattenere le lacrime.
I miei genitori... Dio, quanto mi mancano.
Fissai ancora il cielo, tremando ad ogni minimo lampo che si intravvedeva, ma erano solo segnali di una pioggia imminente.
Sentii il rumore delle coperte muoversi, ma lo ignorai, troppo intenta a fissare il cielo
-Santo cielo, sei ancora sveglia?-
- Già..-
Girai gli occhi verso di lui, che si alzò e venne accanto a me, abbracciandomi da dietro e depositandomi un bacio sulla spalla
- Perché se ancora sveglia?-
Indicai fuori, e lui sospirò
- Non succederà nulla, mh?-
- Non ne hai la certezza, non voglio che succeda come quella sera..-
- Quale sera?-
- L'ultima sera che abbiamo passato insieme -
-  Ehi... - Mi fece girare, prendendo il mio viso tra le mani e fissandomi negli occhi – Te lo giuro, non succederà nulla finché ci sarò io qui -
- Non ….- 
- Fidati del tuo Drew -
Il mio Drew.
Accennai un sorriso, e voltai di nuovo il volto verso la finestra.... E lui me lo fece rigirare
- Daph..-
- Drew..-
- Ti prometto che non succederà come quella sera -
- Ho solo paura che ci separino un'altra volta -
- Non ci separerà nessuno, stai tranquilla, non ti lascio – Respirai profondamente e annuii impercettibilmente, rubandogli un bacio.
Sorrise e tornò a sdraiarsi sul letto, guardandomi mentre ero ancora in piedi davanti alla finestra.
Lo guardai, ancora preoccupata.
Lui abbozzò un sorriso e batté la mano sul lato destro del letto
- Dai vieni micia, guarda da questa parte sei anche vicina alla finestra, così se succede qualcosa lo vedi subito -.
Abbozzai un sorriso e andai a sdraiarmi, accoccolandomi a lui.
Feci scorrere la mano sul suo petto, e lui la prese nella sua, facendo intrecciare le nostre dita
- Mi 'spiace... - dissi in un sussurro
- Smettila di dispiacerti.
Non è successo niente e non succederà niente -
- Ma se succederà qualcosa io non.... -
- Non ti succederà nulla finché io sono qui -
- Ecco, vedi? È proprio questo ciò che vorrei evitare! Non voglio che ti succeda qualcosa per colpa mia...- mi strinsi a lui, chiudendo gli occhi – Non voglio...-
Lui sospirò, abbassò il volto e mi baciò la fronte, accarezzandomi un guancia
- Una volta nell'armata di Adam, per sempre nell'armata di Adam- rispose.
Alzai lo sguardo, corrugando la fronte.
Feci per chiedere cose intendeva ma mi anticipò la risposta vedendo il mio sguardo perplesso
- Proteggere il primo Satanasso.
Non lo sei ancora, per il momento sei ancora la principessa, ma credimi, vale ugualmente se non di più.
E poi – Avvicinò il viso al mio e mi baciò dolcemente – a prescindere dal tuo titolo, sei la cosa più importante per me. Okay?
Drew è qui per te, principessa -.
Restai immobile, godendomi la sensazione del suo respiro sulle guance.
Chiusi gli occhi e mi accoccolai di più a lui, annuendo in sua risposta.
- Una volta nell'armata di Adam, per sempre nell'armata di Adam – ripetei, accarezzando la sua mano col pollice – Fatto sta che non voglio che ti succeda qualcosa per colpa mia- 
- Smettila, non è colpa tua e non mi succederà nulla -
- Sai bene cosa ha causato questa storia -
- Sì, lo so', ma stai tranquilla, non succederà nulla... Non ora -
- Vorrei solo che non succedesse nulla e basta, né ora, né più avanti -
- Lo vorremmo tutti. Ma ora dormi amore, se no domani avrai due buste della spesa come occhiaie -
Risi e chiusi gli occhi, rimanendo accoccolata.
 
Riaprii gli occhi, ritrovandomi accoccolata a....
- CHE CAZZO CI FAI TU QUI?!- Gridai, facendo svegliare Ryan di colpo.
Si portò una mano sulla fronte e mi fulminò con lo sguardo.
- Come sarebbe a dire che ci faccio io qui? Questa è la mia stanza, questo è il mio letto, e tu ti sei volontariamente spogliata davanti a me e...-
- No, basta! Non voglio sapere altro -
- E dopo aver fatto ses...- 
- Finiscila!- 
Rise e mosse la mano – E dopo aver fatto ciò che non vuoi farmi dire, ti sei accoccolata a me e ti sei addormentata -
- Sì okay, ma io non dovrei essere qui! -
- E lo dici a me? Mica ti ho costretta io! -
- Oh no... Oh no, Drew! Dov'è Drew?! Si infurierà! - Poggiai la mano sulla fronte – Non posso crederci di averlo fatto veramente! -
- Oh, l'hai fatto eccome! -
- VAI A FARTI FOTTERE, RYAN CARNAGE! -
- Ancora? -
- Non sei simpatico! -
- Nemmeno tu! -
- Non capisco come facevo a sopportarti quando stavamo assieme! -
- Bel dilemma, mh? -
Borbottai e guardai fuori dalla finestra.
Il cielo, era peggiorato.
Ryan si alzò e guardò anche lui fuori dalla finestra – Come 15 anni fa, mh?-
- Te lo ricordi anche tu? -
- Perfettamente -
- Ottimo... -
- Vai da Drew...-
- Sto correndo, pezzo d'idiota -
- Ti amo anche io -
- Ebbene, io no! -
- Perché hai paura di amarmi? -
- Piantala idiota! -
Mi infilai i vestiti alla svelta e corsi nei dormitori... Ehi, un momento.... Che Cristo ci facevo nei dormitori della scuola, se fino alla notte prima ero a casa di Drew?
Corrugai la fronte, alla fine non importava... Magari mi sono materializzata io a scuola per ….
Scossi la testa e cominciai a camminare con le braccia incrociate e i capelli incasinati.
Drew uscì fuori dal dormitorio femminile, ancora mi chiedo come fa ogni volta a passare da quella parte senza essere sbattuto fuori dal sistema di sorveglianza.
- Drew asc...- mi interruppe, lanciandomi uno sguardo freddissimo.
- So' già tutto – quasi ringhia, e a me si congelò il sangue nelle vene.
- Amore io non..-
- Sta zitta, fammi il piacere.
Non avrei mai e poi mai dovuto fidarmi di te.
Com'è che si dice? Il lupo perde il pelo ma non il vizio, eh piccola? -
- Non dire così! -
- No scusa,  hai ragione.. Credo che andrò a festeggiare a Little Esuki -
- Hai intenzione di fare una strage? -
- Tu credi? - Aprì la finestra, aprendo le ali e salendo sul davanzale 
- Drew stai attento, guarda il cielo -
- Fottesega del cielo -
- Ascoltami! -
- Neanche morto – Si lanciò dalla finestra, volando via.
- Ti prego amore sii prudente... - sussurrai, sedendomi sul davanzale.
 
Vagai per il corridoio come un fantasma, finché non sentii una scossa fortissima che mi fece sbattere contro il muro.
Alzai la testa sul soffitto, poi fuori dalla finestra.
Un fascio di luce attraversò il cielo, colpendo non troppo lontano dalla scuola.
Sbarrai gli occhi e sentii le voci terrorizzate dei demoni.
Un altro fascio di luce, ma da questo uscirono tante altre luci, che piano piano si trasformarono in tanti Angeli, ossia gli Arcangeli di prima fascia.
- Merda! - cominciai a correre verso il dormitorio demoniaco.
Tirai spallate a tutti, non c'era un solo demone che era tranquillo, tutti guardavano fuori dalle finestre terrorizzati.
Arrivata nel dormitorio demoniaco, corsi fino alla stanza di Ryan e bussai fortissimo per un bel po' di volte.
- Che palle... Avanti!- 
Entrai e....
Deglutii.
Amélie, nel suo letto, con la testa sulla sua spalla.
- Che vuoi?- disse lui secco.
Indicai fuori – Angeli...-
- Angeli? -
- Angeli -
- Quelli con le ali bianche? -
- No, quelli con i piedi a papera.
Certo! -
- Vedi di fare poco la spiritosa – Abbassò lo sguardo verso Amélie, che si alzò dal letto e si rimise gli abiti addosso.
Ryan fece lo stesso e mi guardò.
- Che si fa?- chiese, guardando Amélie.
- Posso richiamare qualcuno dall'Inferno.. - disse lei – almeno posso provare!
Daph... Chiama Drew, cominciamo da lui-
- Drew non è molto invogliato a parlarmi... - le risposi, abbassando lo sguardo sulle mie scarpe.
Lei non capì e scosse la testa, Ryan fece le spallucce.
<< Ah, bel coglione! Nemmeno gliel'hai detto?! >> gli dissi mentalmente e lui rise.
<< Mi prendi per scemo?>>
<< Devi essere sincero con lei!>>
<< Lo sono! >>
Ridussi gli occhi ad una fessura.
- Comunque, tanto per interrompere questo silenzio di merda, io andrò a cercare Dr..-
- No!- la interruppi – Faccio io, sicuramente se lo cerchi ora tu, nemmeno riusciresti a riconoscerlo -
- Perché? -
- Diciamo che... Probabilmente non sarà in vena di chiacchiere... - 
- Non... Non credo di capire -
- Meglio - 
Dissi, uscendo dalla stanza.
 
Arrivare a Little Esuki non è mai stato così difficile.
Evitare tutti quei raggi angelici era un casino totale... Mentre invece, per trovare Drew, l'unica cosa che ho dovuto fare è seguire i cadaveri.
Tutti adolescenti.
Lo trovai seduto su un palo della luce, guardando il cielo.
Volai davanti a lui, battendo le ali più volte cercando di mantenere quell'altezza.
- Amore...-
- Che vuoi ancora? Vuoi dirmi i dettagli della vostra serata? Tienili per te, grazie-
- Ma sei scemo? - Scossi la testa – no comunque, se proprio ti interessa non ricordo nulla... -
- Bene, sono felice per te -
- Io no. Tralasciando questo, sono arrivati gli angeli -
- Cosa? -
- Hai capito benissimo -
- E che vuoi che ci faccia io - 
- Amélie ha detto di provare a richiamare le truppe -
- Aaah.... Ed immagino che siccome Amy abbia detto così, io devo scattare sull'attenti... -
- Uhm? -
- Sparisci Daphne -
- Come? Drew Ma... -
- Ho detto che devi sparire -
- Scusami... -
- Le scuse non servono -
- Non posso fare altro. Io non voglio perderti -
- Ci avresti pensato prima, non ti pare un po' tardi ora? -
- Sì ma D..- Sbarrai gli occhi, quando un raggio angelico mi passò davanti.
Mi evitò per un soffio.
Drew si avvicinò a me, guardandomi proprio come quando ero piccola.
- Ti sei fatta male? -
- N... No... Sto bene... -
- Via da qui, fila! -
- Solo se vieni con me -
Sbuffò, mi prese per mano e volammo via da lì, dietro ad una casa, in un vicolo cieco.
Si portò una mano sulla fronte
- Perché... Perché l'hai fatto? - mi chiese con un tono smorto.
- Non ricordo nemmeno come ci sono arrivata lì, figurati se mi ricordo il motivo! -
- Ah, mi fa veramente piacere! -
- Ti basta sapere che ti amo? -
- No che non mi basta, però mi fa piacere... -
Lo abbracciai, e presi un respiro per parlare.
Poi.... successe tutto di colpo.
Un raggio angelico piombò all'improvviso, praticamente su di me.
Ma non mi colpì.
Semplicemente per il fatto che Drew mi spinse via, ma venne colpito lui.
Gridai, e mi chinai su di lui.
Mi portai le mani sui capelli e lo guardai, poggiando le mani sul suo viso.
I miei sensi si appannarono, ed alzai gli occhi su di me... Un altro raggio angelico.
Gridai di nuovo, ricordo solo quello.
 
Aprii gli occhi di colpo, stringendo nella mia mano quella di Drew, mentre con l'altra stringevo le coperte.
Un incubo... Era uno strafottuto incubo.
Lasciai andare la sua mano, e mi sfiorai le guance.
Lacrime di sangue... Ottimo.
Poggia la mano sul suo petto.
Inutile cercare di sentire il battito, il suo cuore non batte.
Ma almeno respira.
Tirai un sospiro di sollievo e mi misi seduta sul letto, baciandolo dolcemente.
Lui si svegliò, e mi guardò mezzo addormentato.
- E questo era per...? - chiese, sorridendo
- Non... Non è importate -
-Ero sveglio, sai?-
- Ah sì? Mi guardavi mentre dormivo? -
- Dovevo assicurarmi che tu dormissi -
- Ho sognato di tradirti con... Ryan …. - 
- Immaginavo -
- Perché? -
- Non credo che quel “vai a farti fottere, Ryan Carnage” fosse riferito a me -
- Oh... -
- Sì, parli ancora nel sonno amore.
E poi mi stavi implorando -
- Già... Tanto non succederà mai, lo sai vero?-
Annuì e mi strinse a sé – Era solo un incubo, avanti... Anche se mi hai quasi assordato con l'ultimo grido -
- Sai... Eri morto...- 
- Ah -
- Incubo di merda -
- Abbastanza. Se torni a bere la cioccolata prima di andare a dormire, giuro su Dio che ti caccio la tazza fuori dalla finestra -
- Dubito fortemente che sia colpa della cioccolata, forse è colpa mia che stavo pensando troppo - 
- Oltre quello -
- Se mi addormento di nuovo e senti che faccio un altro incubo svegliami, okay? -
- Ci ho provato, ma ti sei agitata di più -
- Mi hai scossa? -
- Più o meno -
<< Ah, ecco perché c'è stata quella scossa nella scuola.. >> 
Inclinò la testa.
Scossi la mano – fa finta di niente. Se ricapita, non scuotermi comunque -
- Va bene, va bene -
- Ti amo, okay? -
- Lo so', anche io -
- Non dimenticarlo mai -
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Dysia